Casey Stoner: differenze tra le versioni
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[[File:Casey Stoner 2010 Qatar.jpg|thumb|upright=1.2|Casey Stoner (2010)]]
'''Casey Stoner''' (1985 – vivente), pilota motociclistico australiano.
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*{{NDR|«Com'è cambiata la tua vita senza le gare?»}} Ho scoperto quanto sia bello svegliarmi ogni mattina nel mio letto: è una sensazione bellissima. Con le gare ero sempre in giro per il mondo mentre adesso non ho più lo stress del paddock ad accompagnarmi. Sono sereno.<ref name="Patrini">Dall'intervista di Nicolas Patrini, ''[https://www.motociclismo.it/casey-stoner-rossi-come-me-tolta-elettronica-farebbe-differenza-intervista-motociclismo-70273 Stoner: "Ho ancora tantissime proposte per correre, ma non tornerò"]'', ''motociclismo.it'', 10 luglio 2018.</ref>
*Mi sono chiesto tante volte se quello che mi ha spinto a correre fosse la [[passione]] per le moto oppure la pura voglia di [[adrenalina]] e di [[velocità]]. Forse 50 e 50, ma a questa domanda non ho ancora dato risposta.<ref name="Patrini"/>
*Tutti chiedono che la moto si adatti al loro stile di guida, il problema è che modificare il comportamento di una moto richiede tanti soldi e impegno da parte del costruttore, senza peraltro avere
*Anche quando correvo io molti non capivano l'importanza dell'allenamento con il cross. È qui che ho imparato a gestire la potenza, anche in bagarre: lì ci si trova spesso molto vicini, e in questo senso è piuttosto simile alla velocità. Ed è lo stesso con le discipline come il flat track, dove contano i minimi dettagli: bisogna andare a cercare il grip, gestirlo, saperlo ritrovare quando si perde aderenza. E lì non si può contare sull'intervento dell'elettronica.<ref name="Licciardello"/>
*{{NDR|Sul [[motomondiale 2007]]}} Neanche in Ducati pensavano che potessi lottare per il Mondiale, ero solo uno che aveva tappato un buco, che costava poco e di cui sbarazzarsi a fine anno. Nessuno si aspettava nulla, ma per la prima volta una squadra era lì per me, e invece di dirmi cosa dovevo fare, mi si chiedeva di cosa avessi bisogno.<ref>Da ''La Gazzetta dello Sport''; citato in ''[https://www.formulapassion.it/motorsport/moto/stoner-a-laguna-seca-valentino-rossi-ha-mostrato-veramente-chi-era-ducati-2008-593260.html Stoner: "A Laguna Seca Rossi ha mostrato veramente chi era"]'', ''formulapassion.it'', 15 novembre 2021.</ref>
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{{Int|''[https://www.motociclismo.it/intervista-casey-stoner-motgp-elettronica-84329 Il punto di Casey]''|Intervista di Fabio Meloni, ''motociclismo.it'', 31 marzo 2024.}}
[[File:Casey Stoner 2007 Philip Island (cropped).jpg|thumb|upright=1.2|Stoner su [[Ducati Desmosedici]] a Philip Island nel 2007: «è stata la moto più difficile che io abbia guidato nella mia carriera. Tutti pensano che siccome riuscivo a essere competitivo la moto funzionava bene ma c'erano un sacco di altre Ducati in pista e non andavano da nessuna parte. Era davvero particolare. Addirittura spaventosa in certi momenti. Quando pensavi di averla capita sbagliavi. [...] Dovevo essere davvero al limite in molti punti della pista per essere competitivo con quella moto».]]
*Penso sempre che avrei potuto ottenere di più. Di tante cose sono orgoglioso, di tante altre meno. [...] ma non guardo mai al passato con rimpianto perché devi essere contento di ciò che hai fatto. Con le squadre con cui ho corso siamo stati in grado di ottenere molto più di quello che tante altre persone possono anche solo sognare. Quindi invece di sedermi e pensare a cosa avrei potuto fare o dovuto fare credo sia meglio essere felice per quello che ho fatto. Certamente avrei potuto prendere decisioni migliori, ma da ogni sbaglio che ho fatto ho imparato qualcosa che mi è poi stato utile. [...] Le corse sono un lavoro difficile non solo per i piloti ma anche per i meccanici, gli ingegneri. Non avete idea della pressione che c'è per ottenere risultati. A un certo punto è il pilota che deve finalizzare il lavoro di tutti. Quando riuscivo a fare quello che nessun altro era in grado di fare, vincere gare e campionati rendendo tutti così contenti, ecco, quella era la miglior sensazione per me.
*Probabilmente la parte più divertente del lavoro erano le qualifiche. Per me non è mai stata una questione di battere gli avversari, era più una sfida con me stesso. Ecco perché anche quando ero parecchio più veloce di tutti gli altri non mi fermavo lì, volevo sempre di più dalla moto e da me. Il riferimento per me non era quello che facevano gli altri in pista, era quello che stabilivo io. Credo che questo mi abbia anche permesso di concentrarmi su quello che avevo e non di focalizzarmi su quello che avevano gli altri, una cosa che mi ha aiutato quando ho guidato moto difficili di cui altri si lamentavano. Cercavo sempre di fare qualcosa in più, indipendentemente da tutto il resto. Le gare invece erano molto stressanti. [...] Io volevo lavorare con gli ingegneri dopo le varie sessioni e invece dovevo partecipare a qualche VIP village o cose del genere. [...] Inoltre in gara non puoi sbagliare. Io volevo rendere felici le persone della mia squadra e questo ti mette pressione. In qualifica è diverso. Specialmente quando la moto è a punto, hai grip e riesci a fare un bel giro... è davvero bellissimo.
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