Yahya Khan
Agha Muhammad Yahya Khan (Chakwal, 4 febbraio 1917 – Rawalpindi, 10 agosto 1980) è stato un generale e politico pakistano, fu il presidente del Pakistan dal 1969 al 1971[1].
Yahya Khan | |
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Presidente del Pakistan | |
Durata mandato | 26 marzo 1969 – 20 dicembre 1971 |
Capo del governo | Nurul Amin (1971) |
Predecessore | Ayyub Khan |
Successore | Zulfiqar Ali Bhutto |
Comandante in capo dell'Esercito pakistano | |
Durata mandato | 18 giugno 1966 – 20 dicembre 1971 |
Predecessore | Muhammad Musa Khan Hazara |
Successore | Gul Hassan Khan |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente |
Yahya Khan | |
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Nascita | Chakwal, 4 febbraio 1917 |
Morte | Rawalpindi, 10 agosto 1980 |
Dati militari | |
Paese servito | Impero anglo-indiano Pakistan |
Forza armata | Esercito indo-britannico Esercito pakistano |
Unità | 4º Battaglione 10º Reggimento Baluch |
Anni di servizio | 1939 - 1971 |
Grado | Generale |
Guerre | Seconda guerra mondiale Guerra indo-pakistana del 1965 Guerra indo-pakistana del 1971 Guerra di liberazione bengalese |
Campagne | Teatro del Mediterraneo della seconda guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia di Chawinda |
Comandante di | Comandante in capo dell'Esercito pakistano Vice-comandante in capo dell'Esercito pakistano 7ª Divisione 15ª Divisione 14ª Divisione 105ª Brigata Indipendente |
"fonti nel corpo del testo" | |
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Biografia
modificaIntraprese la carriera militare, prestando servizio, durante la Seconda guerra mondiale, alla frontiera nord - occidentale del Paese, in Medio Oriente e in Italia.[2] Dopo l'indipendenza del Pakistan, proclamata nel 1947, Yahya Khan rimase nell'esercito, scalando i vertici militari e divenendo, nel 1969, comandante in capo delle forze armate pakistane; nel marzo dello stesso anno succedette al presidente Ayyub Khan, dimessosi per le forti contestazioni di piazza al suo regime, e impose in tutto il Paese la legge marziale.[3] Yahya Khan rimase alla presidenza dello Stato fino al dicembre del 1971: durante il suo mandato il Pakistan Orientale si proclamò indipendente con il nome di Bangladesh, con l'appoggio della vicina India, che appoggiava i secessionisti.[4] Tutto era cominciato nel 1970, quando il governo reagì in maniera insufficiente per rimediare ai danni di un violento ciclone che aveva colpito le coste del Pakistan orientale; la rabbia della popolazione crebbe quando a Sheikh Mujibur Rahman, il cui partito Lega Awami (Lega Popolare Bengalese) aveva vinto le elezioni nel 1970, venne impedito di prendere mandato.[5]
Dopo un tentativo di compromesso Yahya Khan arrestò Mujibur nelle prime ore del 26 marzo 1971, e lanciò l'Operazione Searchlight, un attacco militare al Pakistan Orientale.[6] I metodi di Yahya furono estremamente sanguinosi, e la violenza della guerra causò molti morti fra i civili. Circa dieci milioni di rifugiati fuggirono nella vicina India.[6] Le stime dei massacrati sono imprecise, ma sono comprese tra i 300.000 e i 3 milioni di morti.[6]
La maggior parte dei leader della Lega Awami fuggirono e organizzarono un governo in esilio a Calcutta, in India. La guerra di liberazione del Bangladesh durò nove mesi, e infine ricevette il sostegno da parte delle forze armate indiane nel dicembre 1971.[7] L'esercito indiano ottenne una decisiva vittoria sul Pakistan il 16 dicembre 1971, catturando oltre 90.000 prigionieri di guerra. Tutti questi insuccessi contribuirono alla caduta del presidente pakistano, che fu sostituito da Zulfiqar Ali Bhutto, capo del progressista Partito Popolare Pakistano; Yahya Khan fu arrestato nel gennaio 1972 e fu messo agli arresti domiciliari, ma venne rilasciato nel 1974.[4][8] Ritiratosi a vita privata, morì a Rawalpindi sei anni dopo.[8]
Onorificenze
modificaNote
modifica- ^ Yahya Khan, in Story of Pakistan. URL consultato il 7 gennaio 2012.
- ^ (EN) admin, General Yahya Khan | Former Army Chief of Pakistan enforcing Martial Law in 1969, su Story Of Pakistan, 26 ottobre 2013. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ Haqqani, p. 52.
- ^ a b (EN) From InpaperMagazine, A leaf from history: Simla Agreement, at last, su DAWN.COM, 23 settembre 2012. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ (EN) Pakistan - Disunion, Zia-ul-Huq, Era | Britannica, su www.britannica.com, 15 giugno 2024. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ a b c Death Tolls for the Major Wars and Atrocities of the Twentieth Century, su users.erols.com. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ (EN) Bangladesh war: The article that changed history, in BBC News, 15 dicembre 2011. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ a b (EN) Yahya Khan | Military Leader, Martial Law & Dictator | Britannica, su www.britannica.com. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ Persépolis, su casaimperialdeiran.blogspot.com.es.
- ^ Badraie, su badraie.com (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
Bibliografia
modifica- Husain Haqqani, Between Mosque and Military. Carnegie Endowment for International Peace, ISBN 978-0-670-08856-0.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Yahya Khan
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Yahya Khan
Collegamenti esterni
modifica- Yahya Khan, Agha Muhammad, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Yaḥyā Khān, Muḥammad, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Yahya Khan / Yahya Khan (altra versione), su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 4245317 · ISNI (EN) 0000 0000 6383 5145 · LCCN (EN) n98033106 · GND (DE) 126726116 |
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