Tullio Solenghi

attore, comico, imitatore, personaggio televisivo e regista teatrale italiano (1948-)

Tullio Alberto Gianfranco Solenghi, noto più semplicemente come Tullio Solenghi, (Genova, 21 marzo 1948) è un attore, comico, imitatore, conduttore televisivo, regista teatrale e doppiatore[1] italiano.

Tullio Solenghi
Firma di Tullio Solenghi

Dal 1982 al 1994 ha fatto parte de Il Trio con Massimo Lopez e Anna Marchesini, eccezionalmente ricostituitosi per l'ultima volta nel 2008 in occasione dello spettacolo televisivo Non esiste più la mezza stagione, che ricordava i venticinque anni dalla fondazione del gruppo.

Biografia

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È il primo dei due figli di Guido e Luigina Solenghi. Ha un fratello minore di nome Claudio.[2]

 
Da sinistra, Marchesini (Sora Khomeines), Solenghi (Ayatollah Khomeini), Baudo, presentatore del programma, e Lopez (Ronald Reagan), nel famoso sketch del Trio a Fantastico 7 (1986) che provocò un incidente diplomatico tra Iran e Italia[3].

A 17 anni frequenta la Scuola di Teatro del Teatro Stabile di Genova, dove conosce Massimo Lopez. Esordisce in teatro nel 1970 in Madre Coraggio e i suoi figli di Bertolt Brecht, con lo Stabile di Genova. Con lo Stabile lavora per 7 stagioni. Esordisce in televisione con Pippo Baudo in Chi (1976). Nel 1977, al Refettorio di Milano, prende parte a uno spettacolo di cabaret con Beppe Grillo. Nel 1979 è di nuovo in Rai, nel programma Luna Park condotto da Pippo Baudo, quindi nel 1981 in Gran Canal, programma di Corrado.

Nel 1982 fonda il celebre gruppo comico Il Trio insieme con Massimo Lopez e Anna Marchesini. Il loro primo lavoro insieme è Helzapoppin su Radio 2. In seguito al grande successo di questa trasmissione radiofonica (della quale sono rimaste nella storia le freddure minime della notte e la sessuologa della Marchesini), il Trio partecipa a varie trasmissioni televisive, a partire da Tastomatto e Domenica in. Nel 1986 partecipano a Fantastico 7, rimasto famoso come la migliore edizione del celeberrimo programma grazie alla presenza del Trio. Il famoso sketch in cui Tullio interpretava l'Ayatollah Khomeini provocò reazioni internazionali e minacce di morte a Solenghi da parte di integralisti islamici. Partecipa, sempre con il Trio, a tre edizioni del Festival di Sanremo, nel 1986, 1987 e 1989. Durante questa edizione Solenghi fece una imitazione di San Remo che causò reazioni da parte del mondo cattolico.

Nel 1990 Il Trio conobbe l'apice del successo con lo sceneggiato televisivo I promessi sposi, parodia dell'omonimo romanzo di Alessandro Manzoni, trasmesso su Rai 1 in 5 puntate, con una media di 11 milioni di spettatori per ciascuna. Con Il Trio Tullio Solenghi mise in scena due spettacoli teatrali: Allacciare le cinture di sicurezza nel 1987 e In principio era Il Trio nel 1991. Entrambi gli spettacoli ebbero un grande successo in tutta Italia.

Il Trio si scioglie nel 1994, per la volontà di tutti e tre gli attori di lavorare da solisti. Il gruppo si riunirà il 3 marzo del 2008 per festeggiare i 25 anni dalla propria nascita nello spettacolo Non esiste più la mezza stagione. Sulla sua esperienza nel Trio, Solenghi ha scritto anche un libro, Uno e Trino (1995, Edizioni Associate). Nel 1994 Tullio Solenghi ha prestato la voce al perfido Scar nella versione italiana del film d'animazione Il re leone della Disney. Nel 1995 è stato protagonista, assieme ad Anna Marchesini, dello sceneggiato La rossa del Roxy Bar, mentre l'anno successivo affianca Nancy Brilli nel film televisivo Ci vediamo in tribunale.

Ha condotto nel 1998 la trasmissione televisiva Domenica In assieme a Giancarlo Magalli. Ha inoltre condotto la trasmissione Striscia la notizia più volte: nel 1997-1998 assieme a Gene Gnocchi, e nel maggio del 2005 assieme all'amico Massimo Lopez.

Dal 2003 è presentatore dei Premi E.T.I., importante riconoscimento teatrale italiano, che si tengono ogni anno a Vicenza in settembre. Nel 2006-2007 ha portato in scena, in molti teatri Italiani, Le nozze di Figaro di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, commedia brillante in due atti, da cui trasse ispirazione l'omonima opera di Mozart. L'anno 2008 lo vede impegnato nuovamente in teatro, con lo spettacolo L'ultima radio, in cui Solenghi interpreta un disc jockey anni 1950; uno spettacolo scritto da Sabina Negri e per l'occasione riadattato dallo stesso protagonista. A partire dal 2008 conduce la cerimonia di premiazione dei David di Donatello.

 
Solenghi con Massimo Cagnina nel 2017

Dagli anni 2000, Solenghi si dedica anche alla fiction: nel 2009 prende parte alla nona serie di Distretto di polizia, nel ruolo del P.M. Castelli, e nel 2014 è nel cast di Furore, nel quale interpreta il sindaco Belgrano.[4]

Dal 16 settembre al 28 ottobre 2016 è concorrente del programma Tale e quale show, condotto da Carlo Conti su Rai 1; il 9 dicembre 2016 è concorrente dello spin off natalizio del medesimo programma, risultandone il vincitore in coppia con Massimo Lopez.

Dal 2015 al 2017 recita con Massimo Dapporto nello spettacolo Quei due - staircase prodotto da Angelo Tumminelli e diretto da Roberto Valerio, rappresentato in tournée nei teatri italiani. Sempre nel 2017, insieme a Massimo Lopez, è impegnato a teatro nel tour Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show.

Nel 2020 partecipa come concorrente a Ballando con le Stelle 15, in coppia con la ballerina Marija Ermačkova, in onda su Rai 1: i due arrivano in finale, classificandosi settimi.

Da ottobre 2021, ancora una volta insieme a Massimo Lopez, è ospite fisso nel programma Che tempo che fa. Nel novembre del 2023 i due tornano in teatro con Dove eravamo rimasti.

Nel 2024, affiancato da Elisabetta Pozzi, riporta in scena Maneggi per maritare una figlia, il cavallo di battaglia della comicità di Gilberto Govi e lo ripropone sia su Rai5 sia in tour nei teatri italiani. Solenghi ha realizzato così un suo vecchio sogno: trasformare il proprio volto nella maschera-Govi. «Mi è stato chiaro fin da subito – scrive Solenghi nelle note di regia – che mi trovavo di fronte ad una autentica “maschera” della commedia, e così come non proverei alcun imbarazzo nel riprodurre “lo stampo” scenico di un Arlecchino, mi lascerò docilmente calare nei panni e nella mimica di Gilberto Govi assimilandone ogni frammento, ogni sillaba, ogni atomo. Non esiterei a definirla una sorta di stimolante “archeologia teatrale”.»

Vita privata

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È sposato con la chef Laura Fiandra, con la quale ha avuto due figlie: Margherita (1982) e Alice (1984)[5]. È ateo,[6][7] vegano[8] e tifoso del Genoa.[9]

Filmografia

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Televisione

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Prosa televisiva Rai

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Programmi televisivi

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Con Il Trio

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Solista

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Doppiaggio

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Film d'animazione

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Pubblicità

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Riconoscimenti

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  1. ^ Tullio Solenghi, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net. URL consultato il 3 febbraio 2024.  
  2. ^ donnaglamour.it, https://www.donnaglamour.it/tullio-solenghi-genitori/curiosita/.
  3. ^ Dario Marchetti, Quella volta che Anna Marchesini fece infuriare l’Iran, su lastampa.it, 30 luglio 2016. URL consultato l'11 dicembre 2016 (archiviato il 15 agosto 2016).
  4. ^ Tullio Solenghi è il sindaco Belgrano nella fiction Furore da Sorrisi (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2014).
  5. ^ Redazione, Tutto quello che c'è da sapere su Tullio Solenghi, su Donna Glamour, 29 ottobre 2023. URL consultato l'8 ottobre 2024.
  6. ^ "Tullio Solenghi e il coraggio di scegliere" ne "Le interviste di Teatro.org" di Gianmarco Cesario (4 dicembre 2006), su teatro.it. URL consultato il 30 luglio 2017 (archiviato il 19 febbraio 2019).
  7. ^ Lucio Giordano, Da giovane l'ho amato, poi l'ho abbandonato e non lo cerco più, in Dipiù, n. 39, 1º ottobre 2021, pp. 98-101.
  8. ^ Tullio Solenghi, un vegano a Ballando con le Stelle, su VEGANOK, 19 settembre 2020. URL consultato l'8 gennaio 2023.
  9. ^ Gli auguri di Tullio Solenghi per i 130 anni del suo Genoa: "Ti amo, ma fammi soffrire meno", su video.repubblica.it, 6 settembre 2023.
  10. ^ Enrico Lancia, Ciak d'oro, su books.google.it. URL consultato il 12 aprile 2020.

Bibliografia

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  • Gli attori Gremese editore Roma 2003.
  • Le teche Rai, la prosa televisiva dal 1954 al 2008.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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