The Dream of the Blue Turtles

album di Sting del 1985

The Dream of the Blue Turtles è il primo album da solista del cantante britannico Sting, pubblicato nel giugno del 1985, un anno dopo lo scioglimento non ufficiale del suo gruppo, i Police. Il titolo deriva da uno strano sogno fatto da Sting.[17]

The Dream of the Blue Turtles
album in studio
ArtistaSting
Pubblicazione1º giugno 1985
Durata41:40
Dischi1
Tracce10
GenerePop rock[1]
Jazz
Fusion
EtichettaA&M
ProduttoreSting, Pete Smith
Registrazione1984 – 1985
presso il Blue Wave Studio di Saint Philip (Barbados) e Le Studio di Québec (Canada)
FormatiCD, LP, MC
Certificazioni
Dischi d'oroHong Kong (bandiera) Hong Kong[2]
(vendite: 10 000+)
Spagna (bandiera) Spagna[3]
(vendite: 50 000+)
Dischi di platinoCanada (bandiera) Canada[4]
(vendite: 100 000+)
Francia (bandiera) Francia[5]
(vendite: 551 100+)[6]
Germania (bandiera) Germania[7]
(vendite: 500 000+)
Italia (bandiera) Italia[8]
(vendite: 500 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito (2)[9]
(vendite: 600 000+)
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (3)[10]
(vendite: 3 000 000+)
Sting - cronologia
Album precedente
Album successivo
(1986)
Singoli
  1. If You Love Somebody Set Them Free
    Pubblicato: 9 luglio 1985
  2. Love Is the Seventh Wave
    Pubblicato: agosto 1985
  3. Fortress Around Your Heart
    Pubblicato: ottobre 1985
  4. Russians
    Pubblicato: novembre 1985
  5. Moon over Bourbon Street
    Pubblicato: febbraio 1986
  6. We Work the Black Seam
    (esclusivamente in Germania) 
    Pubblicato: 1986[11]
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[12]
Chicago Tribune[13]
Los Angeles Times[14](Positivo)
Rolling Stone[15]
Robert Christgau[16](C+)

Anche se non ha avuto un successo commerciale pari a quello dell'ultimo lavoro dei Police, Synchronicity, l'album è comunque riuscito a raggiungere il terzo posto della Official Albums Chart nel Regno Unito[18] e il secondo posto della Billboard 200 negli Stati Uniti.[19] In Italia ha raggiunto invece la prima posizione in classifica ed è alla fine risultato l'album più venduto del 1985 da un artista straniero.[20] È inoltre stato il primo album su compact disc insignito del disco di platino per le vendite in Italia.[21]

L'album contiene il primo successo di Sting dopo i Police, ovvero If You Love Somebody Set Them Free. Nonostante abbia raggiunto il terzo posto negli Stati Uniti, il singolo è stato un relativo flop nel Regno Unito, dove la traccia di maggior successo dell'album è stata Russians (canzone che tratta il delicato tema della guerra fredda che negli anni ottanta aveva raggiunto il suo picco).

Il lavoro di registrazione e produzione dietro questo album è documentato nel film Bring on the Night, insieme a filmati del tour mondiale che ne è conseguito.

L'album ha ricevuto quattro candidature ai Grammy Awards del 1986 nelle categorie Album dell'anno, Miglior interpretazione vocale maschile, Miglior interpretazione Jazz non strumentale e Miglior sonoro per un album non-classico, senza tuttavia trionfare in nessuna di queste.

Il disco

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Lo stile musicale di The Dream of the Blue Turtles riprende in parte il discorso fino ad allora intrapreso da Sting con il suo ex-gruppo, i Police, con l'introduzione di nuove influenze e le contaminazioni del mondo jazz, a cominciare dalla title track, che è una breve traccia strumentale, il cui titolo Sting ha dichiarato essere ispirato proprio da un suo sogno, le cui immagini di tartarughe blu avrebbero danzato al suono della stessa musica che poi avrebbe composto. Influenze jazz (di matrice più "nera") si trovano anche nel singolo If You Love Somebody Set Them Free che si presenta tuttavia come un brano marcatamente pop; il jazz compare anche come fonte di ispirazione per Children's Crusade che si sviluppa su un timbro pop e con un assolo rock (il brano affronta la piaga delle moderne crociate dei bambini). Atmosfere più rarefatte tornano dunque, dopo un percorso piuttosto eclettico, nella seconda parte dell'album, si mescolano a echi di afro-music in We Work the Black Seam (riferita allo sciopero dei minatori britannici del 1984-1985), e si fanno più fumose e spurie nelle due tracce che precedono e seguono la breve title-track, rispettivamente in Consider Me Gone, e nella notturna Moon over Bourbon Street (ispirata alle vicende del vampiro Louis del romanzo Intervista col vampiro di Anne Rice),[22] concludendosi con un registro più rock nella filosofica Fortress Around Your Heart, che riprende i tappeti di basso e batteria che avevano fatto la fortuna dei Police.

Le prime impressioni positive del pubblico, che accolse il nuovo corso di Sting quasi a scatola chiusa, riconoscendo nel suo estro l'eminenza grigia dei Police, arrivarono invece dalle tracce incluse nella prima parte dell'album: anche la seconda e terza traccia furono pubblicate come singolo, sia Love Is the Seventh Wave, sia Russians. Nella prima, in registro reggae "bianco", Sting non rinunciò al suo vezzo di autocitarsi e infatti nel finale rimanda ai versi di Every Breath You Take (famosa hit dei Police), nella seconda, il tema prende di petto la questione della guerra fredda, schierandosi a favore del buonsenso del governo allora ancora sovietico il quale, secondo Sting, non avrebbe assecondato le mire guerrafondaie del governo statunitense, e preserva quindi l'intera umanità da prospettive catastrofiche. Russians ottenne un successo a livello europeo nella primavera seguente all'uscita dell'album, che corrispose al tour mondiale di Sting (che la presentò tra l'altro anche al Festival di Sanremo del 1986 in qualità di ospite speciale), successo atipico considerando lo stile classicheggiante e ieratico, anche nella scansione della melodia cantata, con cui si propose, con tanto di ripresa di un tema da un concerto del russo Sergei Prokofiev, singolo che permise allo stesso album di ottenere una permanenza piuttosto longeva nelle classifiche mondiali, inclusa l'Italia dove l'approdo nella top 10 avvenne in due stagioni differenti (con la prima posizione raggiunta soltanto nel marzo del 1986), evento piuttosto insolito in quel periodo. Un'altra nota caratteristica di questo album è la riproposizione del pezzo reggae Shadows in the Rain, già inserito nell'album Zenyatta Mondatta dei Police, che in questa nuova veste si arricchisce di un arrangiamento che si avvicina al jazz.

Testi e musiche di Sting, eccetto dove indicato.

  1. If You Love Somebody Set Them Free – 4:14
  2. Love Is the Seventh Wave – 3:30
  3. Russians – 3:57 (Prokofiev, Sting)
  4. Children's Crusade – 5:00
  5. Shadows in the Rain – 4:56
  6. We Work the Black Seam – 5:40
  7. Consider Me Gone – 4:21
  8. The Dream of the Blue Turtles – 1:15
  9. Moon over Bourbon Street – 3:59
  10. Fortress Around Your Heart – 4:48

Formazione

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Altri musicisti

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  • Pete Smith – cori addizionali
  • Danny Quatrochi – cori addizionali, synclavier
  • Elliot Jones – cori addizionali
  • Jane Alexander – cori addizionali
  • Vic Garbarini – cori addizionali
  • The Nannies Chorus – cori addizionali
  • Rosemary Purt – cori addizionali
  • Stephanie Crewdson – cori addizionali
  • Joe Sumner – cori addizionali
  • Kate Sumner – cori addizionali
  • Michael Sumner – cori addizionali
  • Pamela Quinlan – cori addizionali
  • Dominic Muldowneyarrangiamento in Moon Over Bourbon Street
  • Eddy Grantconga in Consider Me Gone
  • Frank Opolko – trombone in Love Is the Seventh Wave
  • Robert Ashworth – chitarra addizionale

Produzione

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Classifiche

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Classifiche di fine anno

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Classifica (1985) Posizione
Australia[23] 18
Canada[37] 12
Francia[38] 5
Giappone[29] 71
Italia[20] 2
Paesi Bassi[39] 5
Regno Unito[40] 37
Spagna][34] 20
Stati Uniti[41] 50
Svizzera[42] 27
Classifica (1986) Posizione
Australia[23] 7
Canada[43] 71
Stati Uniti[44] 33
Regno Unito[40] 41

Singoli

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Anno Titolo USA USA
Mainstream
USA
R&B
UK
1985 If You Love Somebody Set Them Free 3 1 17 25
Love Is the Seventh Wave 17 19 41
Fortress Around Your Heart 8 1 49
Russians 16 34 12
1986 Moon over Bourbon Street 44[45]

Tour promozionale

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Per promuovere l'album, Sting intraprese il suo primo tour mondiale da solista. Il tour ebbe inizio pochi mesi prima dell'uscita di The Dream of the Blue Turtles e partì il 25 febbraio 1985 dal Ritz di New York per concludersi l'8 giugno 1986 alla McNichols Sports Arena di Denver (Colorado). Per quanto riguarda l'Italia, il tour fece tappa nelle seguenti date:[46]

Alcune tracce registrate dal vivo durante la seconda data al PalaEur sono state inserite nell'album dal vivo Bring on the Night, pubblicato nel 1986.

Le date di Milano erano inizialmente previste al Palasport di San Siro, ma a causa dei danni provocati dalla nevicata del 1985 i concerti sono stati spostati in un rudimentale Teatro Tenda (inaugurato nel settembre dell'anno dopo come PalaTrussardi) che era in grado di ospitare a malapena metà dei possessori dei biglietti. Le due date previste si sono per cui trasformate in quattro.

  1. ^ John Pareles, The Dream of the Blue Turtles, su Rolling Stone, 17 giugno 1997. URL consultato il 24 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2007).
  2. ^ (EN) IFPIHK Gold Disc Award − 1988, su ifpihk.org, IFPI Hong Kong. URL consultato il 15 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2012).
  3. ^ Productores de Música de España, Solo Exitos 1959–2002 Ano A Ano: Certificados 1979–1990, prima edizione, ISBN 84-8048-639-2.
  4. ^ Canadian album certifications – Sting – The Dream of the Blue Turtles, su musiccanada.com, Music Canada.
  5. ^ (FR) French albums certifications, su infodisc.fr, InfoDisc. URL consultato il 17 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2010).
  6. ^ (FR) Les Albums Platine, su infodisc.fr, SNEP. URL consultato il 31 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2013).
  7. ^ (DE) Sting – The Dream Of The Blue Turtles – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 19 gennaio 2023.
  8. ^ (EN) European Gold & Platinum Awards 1986 (PDF), su americanradiohistory.com, Music & Media. URL consultato il 7 luglio 2019.
  9. ^ (EN) British album certifications – Sting – The Dream of the Blue Turtles, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry.
  10. ^ American album certifications – Sting – The Dream of the Blue Turtles, su riaa.com, Recording Industry Association of America.
  11. ^ Sting – We Work The Black Seam (12", Maxi), su discogs.com, 1986. URL consultato il 20 settembre 2011.
  12. ^ (EN) Stephen Thomas Erlewine, The Dream of the Blue Turtles - Sting - Review, su allmusic.com, All Media Network.
  13. ^ Greg Kot, Feeling A Sting, su chicagotribune.com, Chicago Tribune, 7 marzo 1993. URL consultato il 1º ottobre 2011.
  14. ^ Matt Damsker, A Generous Sting Sets Himself Free, su articles.latimes.com, Los Angeles Times, 16 giugno 1985. URL consultato il 18 ottobre 2011.
  15. ^ Jon Pareles, The Dream Of The Blue Turtles, su rollingstone.com, Rolling Stone, 17 giugno 1997. URL consultato il 29 maggio 2012 (archiviato il 7 novembre 2007).
  16. ^ Sting profile by Robert Christgau
  17. ^ Sting: The Dream of the Blue Turtles, su sting.com. URL consultato il 2 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2013).
    «Il titolo dell'album deriva da un sogno che mi ha svegliato durante la mia prima notte alle Barbados. Ho sognato di essere seduto nel giardino murato dietro la mia casa a Hampstead, sotto un albero di lilla su un prato ben curato, circondato da bellissime rose. Improvvisamente i mattoni dal muro sono esplosi in giardino e mi sono voltato quando ho visto la testa di un enorme tartaruga che emergeva dal buio, seguita da altre quattro o cinque. Queste non solo avevano le dimensioni di un uomo, ma erano anche blu e avevano l'aria di essere assolutamente fredde, come hepcats, incuranti e senza paura. Non mi fecero del male ma con una violenza quasi causale cominciarono a distruggere il mio signorile giardino inglese, scavando il prato con i loro artigli, masticando i cespugli di rose, distruggendo l'albero di lilla. Caos totale. Mi sono svegliato al suono di Branford proveniente dalla stanza di sopra, che stava suonando selvaggiamente il sassofono soprano, seguito dalla sua risata inconfondibile»
  18. ^ (EN) Sting in the UK Charts, The Official Charts, su theofficialcharts.com (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2011).
  19. ^ a b allmusic ((( The Dream of the Blue Turtles > Charts & Awards > Billboard Albums ))), su allmusic.com. URL consultato il 14 settembre 2011.
  20. ^ a b c Hit Parade Italia - Gli album più venduti del 1985, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 12 ottobre 2011.
  21. ^ Mario Luzzatto Fegiz, Sting, poca voce ma molta classe, su archivio.corriere.it, 7 febbraio 1986. URL consultato il 16 marzo 2016.
  22. ^ STING: Moon over Bourbon Street, 12, su sting.com. URL consultato il 17 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2013).
    «Questa è stata ispirata da un libro di Ann Rice, intitolato Intervista col vampiro, un bellissimo libro basato su un vampiro che è un vampiro per caso. Lui è immortale e deve uccidere gli esseri viventi, ma gli è stata lasciata la sua coscienza intatta. E questa meravigliosa, toccante anima che ha a che fare con il male, ma vuole smettere. Ancora una volta, è la dualità che mi ha interessato»
  23. ^ a b c David Kent, Australian Chart Book 1970–1992, St Ives, New South Wales, Australian Chart Book, 1993, ISBN 0-646-11917-6.
  24. ^ (DE) austriancharts.at Sting - The Dream of the Blue Turtles, su Hung Medien. URL consultato il 21 ottobre 2011.
  25. ^ Library and Archives Canada. Archiviato il 16 gennaio 2014 in Internet Archive. Retrieved 2011-10-20
  26. ^ (FR) InfoDisc : Tous les Albums classés par Artiste > Choisir Un Artiste Dans la Liste, su infodisc.fr. URL consultato il 12 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2013).
  27. ^ (DE) Album Search: Sting, su officialcharts.de, Media Control. URL consultato il 12 settembre 2011.
  28. ^ (FI) Timo Pennanen, Sisältää hitin - levyt ja esittäjät Suomen musiikkilistoilla vuodesta 1972, 1ª ed., Helsinki, Kustannusosakeyhtiö Otava, 2006, ISBN 978-951-1-21053-5.
  29. ^ a b Oricon Album Chart Book: Complete Edition 1970-2005, Roppongi, Tokyo, Oricon Entertainment, 2006, ISBN 4-87131-077-9.
  30. ^ charts.org.nz Sting - The Dream of the Blue Turtles, su Hung Medien, Recording Industry Association of New Zealand. URL consultato il 21 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2012).
  31. ^ norwegiancharts.com Sting - The Dream of the Blue Turtles, su Hung Medien, VG-lista. URL consultato il 21 ottobre 2011.
  32. ^ dutchcharts.nl Sting - The Dream of the Blue Turtles, su dutchcharts.nl, Hung Medien. URL consultato il 12 settembre 2011.
  33. ^ Chart Stats - Sting - The Dream of the Blue Turtles, su chartstats.com, Official Albums Chart. URL consultato il 21 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2012).
  34. ^ a b Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ª ed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN 84-8048-639-2.
  35. ^ (SV) swedishcharts.com Sting - The Dream of the Blue Turtles, su swedishcharts.com. URL consultato il 21 ottobre 2011.
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  37. ^ RPM Top 100 Albums of 1985, su collectionscanada.gc.ca, RPM. URL consultato il 3 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
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  39. ^ (NL) Dutch charts jaaroverzichten 1985, su dutchcharts.nl. URL consultato il 9 aprile 2014.
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  41. ^ Billboard.BIZ - Year-end Charts - Billboard 200 - 1985 [collegamento interrotto], su billboard.biz. URL consultato il 24 ottobre 2011.
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  43. ^ RPM Top 100 Albums of 1986, su collectionscanada.gc.ca, RPM. URL consultato il 3 ottobre 2011.
  44. ^ Billboard.BIZ - Year-end Charts - Billboard 200 - 1986, su billboard.biz. URL consultato il 24 ottobre 2011.
  45. ^ Sting in the UK Charts Archiviato il 15 giugno 2011 in Internet Archive., The Official Charts.
  46. ^ Tour - Blue Turtles : 1985/86, su sting.com, http://www.sting.com/.

Collegamenti esterni

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