Saqqara
Saqqara è una vasta necropoli situata in Egitto a 30 km a sud della città moderna del Cairo. Benché ospiti molti complessi funerari, il più importante e famoso è la piramide a gradoni di Djoser della III dinastia, considerata la più antica tra le piramidi e l'antesignana di quelle che diverranno poi, con la IV dinastia, le cosiddette piramidi perfette.
Saqqara سقارة | |
---|---|
Saqqara, piramide a gradoni di Djoser | |
Civiltà | Antico Egitto |
Utilizzo | necropoli |
Epoca | dal Periodo arcaico dell'Egitto |
Localizzazione | |
Stato | Egitto |
Governatorato | Il Cairo |
Altitudine | 39 m s.l.m. |
Dimensioni | |
Superficie | 10,5 km² m² |
Amministrazione | |
Patrimonio | Menfi e la sua necropoli - La piana delle Piramidi da Giza a Dahshur |
Mappa di localizzazione | |
Il nome "Saqqara" deriverebbe dal nome del vicino odierno villaggio arabo; è tuttavia controverso se tale nome non derivi, a sua volta, da quello dell'antico dio della morte Sokar, il che sarebbe in linea con la scelta sepolcrale, o piuttosto dal nome di una tribù araba, i Beni Soqar, che aveva prescelto la zona quale propria sede stanziale. L'area era già stata originariamente prescelta da Funzionari e Dignitari della I dinastia, che qui eressero le loro enormi màstabe (tanto che per lungo tempo si è creduto si trattasse di sepolture reali), ma non furono pochi i re dell'Antico Regno che prescelsero questa necropoli per le loro sepolture, forse proprio per la vicinanza con la neofondata capitale Menfi.
Altre sepolture di dinastie successive si trovano nell'area di Saqqara[N 1] verosimilmente come tributo agli "antichi re" unificatori del Paese.
Storia
modificaCon l'unificazione territoriale avvenuta sotto la I dinastia[N 2], si rese necessaria la scelta di una nuova capitale che i re meridionali, venuti dall'Alto Egitto, decisero di creare alla confluenza del Nilo con l'estesa area del Delta. Alla fine della II dinastia tale città sarà nota come Ineb Hedj, ovvero "il Muro Bianco", che i greci denomineranno Menfi [N 3]
Necessitando, in assonanza di quanto praticato nella terra d’origine, di creare un’area da destinare a necropoli ai margini della città, venne scelta, come area della necropoli reale, Saqqara (a circa 30 km) ove, direttamente derivanti dal tumulo primordiale[1] e dalle pietre sovrapposte a protezione delle sepolture più antiche, furono ideate strutture più squadrate ed architettonicamente più definite, complesse e monumentali: le mastabe [N 4]. Queste, di forma tronco-piramidale, al pari dei tumuli di pietre, di fatto proteggevano sepolture sotterranee ed erano, in origine, prive di locali interni[N 5][2]. Esternamente le mastabe erano caratterizzate da un'altezza media di circa 6 m, con pareti a "rientranze e sporgenze" in mattoni cotti al sole[2] che ricordavano la cosiddetta facciata di palazzo, rivestite di latte di calce, ad imitazione di stuoie e tende policrome in tessuto[1].
Con il collasso del potere centrale e la fine dell'Antico Regno, Saqqara perderà la sua popolarità; purtuttavia anche nel Primo Periodo Intermedio non mancheranno sepolture reali caratterizzate da una cappella con falsa porta fiancheggiata da mura decorate a rilievo. La rilevanza della necropoli di Saqqara verrà confermata anche nel Nuovo Regno quando, nonostante il trasferimento della capitale a Tebe e, per una breve parentesi, ad Akhetaton, qui verranno ancora realizzate tombe per funzionari della Corte[N 6]. Durante la XIX dinastia, sotto Ramses II qui verranno realizzate le necropoli degli animali sacri quali immagini viventi degli dei: i babbuini per Thot, i tori Api, i cani per Anubi, i gatti per la dea Bastet.
Sebbene successivamente sostituita dalla necropoli reale di Giza e in seguito, con la XVIII dinastia, da quella della Valle dei Re presso Tebe, rimase un'importante località di seppellimento e culto per più di 3 000 anni fino al periodo Tolemaico e all'occupazione romana.
Nel ventennio 1936-1956, sotto la guida dell'egittologo britannico Walter Bryan Emery [N 7] vennero scavate numerose mastabe di Saqqara riscontrando che, alcune di esse, presentavano riferimenti a re della I e II dinastia di cui erano già note le tombe ad Abido[3]: questo fece supporre che le mastabe di Saqqara, località legata territorialmente alla nuova capitale, fossero in realtà cenotafi delle sepolture autentiche di Abido o viceversa[4] considerando, peraltro, che tale seconda località era intimamente connessa al culto del dio dei morti Osiride.
Le più antiche sepolture di nobili risalgono alla I dinastia ma è solo con la II dinastia che compaiono sepolture reali tra cui quelle di Hotepsekhemwy e Ninetjer.
Il sito ospita anche alcune dozzine di piramidi accessorie, di regine e principi reali, in vari stati di conservazione. Quella di Unis, faraone della V dinastia, posta a sud della piramide a gradoni, ospita il più antico esempio di Testi delle piramidi considerati i precursori del Libro dei morti del Nuovo Regno.
Saqqara ospita anche un grande numero di tombe a mastaba che, essendo stati i complessi funerari coperti dalla sabbia per quasi due millenni, si sono preservate intatte sia nelle strutture esterne che nelle decorazioni interne. Particolare importanza è offerta, per lo studio della storia dell'Egitto, da un dipinto, scoperto nel 1861 in una tomba risalente al Nuovo Regno, in cui sono elencati i cartigli di cinquantasette sovrani dai quali afferma di discendere Ramses II. Cinquantadue di tali nomi sono tuttora leggibili e costituiscono la Lista reale di Saqqara.
Mentre la maggior parte delle sepolture risale comunque all'Antico Regno, è di particolare interesse la presenza della tomba del generale Horemheb, ultimo sovrano della XVIII dinastia, realizzata a Saqqara prima della sua ascesa al trono.
Ulteriore monumento di rilevante importanza è il Serapeo: una galleria di enormi tombe, tagliata nella roccia, che avrebbero dovuto conservare i corpi mummificati di ben 64 tori Api, adorati a Menfi come personificazione del dio Ptah.[5] Scoperte nel novembre del 1851 da Auguste Mariette, le tombe si sono rivelate vuote; si è ipotizzato un saccheggiamento già nell'antichità, ma l'ipotesi è poco credibile vista la pesantezza delle lastre di copertura difficilmente rimovibili.[6] Fu ritrovata una sola camera intatta, murata nel trentesimo anno del regno di Ramses II.[7]
Nei pressi del Serapeo si trova un gruppo di statue di epoca tolemaica conosciute come il Circolo dei filosofi, queste, erette da Tolomeo I, comprendono immagini di grandi poeti e pensatori greci: Esiodo, Omero, Pindaro, Platone, Protagora ed erano verosimilmente posizionate nei pressi di un tempio di cui non resta traccia.
Monumenti
modificaLa necropoli di Saqqara copre un'area di circa 7 × 1,5 km per complessivi 9 km2 suddivisi in tre aree: Saqqara nord, che ospita in gran parte le cosiddette Tombe Arcaiche risalenti alla I dinastia; l'Area Principale, ove si trovano, tra gli altri, il complesso di Djoser e il Serapeum, ovvero il sepolcro dei tori Apis, ma anche la tomba che il faraone Horemheb si fece costruire prima di salire al trono, della XVIII dinastia, e l'area Saqqara sud in cui si trovano i complessi dei re Pepi I, Pepi II, della VI dinastia, e Ibi dell'VIII dinastia. Con il Primo Periodo Intermedio terminerà l'usanza del seppellimento a Saqqara anche se, di fatto, la località permarrà, sia pur saltuariamente, nella storia stessa delle Due Terre con il seppellimento di sovrani delle dinastie successive: Medio regno, Secondo Periodo Intermedio e Nuovo regno.
I complessi di maggior rilievo risalgono alla III dinastia e comprendono la piramide di Djoser.
Questa è circondata, come baluardo del complesso funerario, da un possente muro di cinta, alto circa dieci metri, edificato con il candido calcare della pietra di Tura nel modello definito a facciata di palazzo.
Il muro che delimita la superficie rettangolare di quindici ettari è decorato a lesene, articolato ad aggetti e rientranze ed è dotato di quattordici false porte a due battenti. È la replica del Muro Bianco ossia della fortezza reale, costruita in mattoni crudi intonacati a calce, che si dice costruita da Narmer, identificabile secondo alcuni egittologi anche in Menes, fondatore di Menfi.
Principali complessi piramidali di Saqqara
modificaRif.[8] | Complesso di | Dinastia | Note | Lista di Lepsius | Lista di Perring e Vyse |
---|---|---|---|---|---|
A | Teti | VI | tomba + piramide satellite | XXX | 1 |
A1 | Iput I (regina)[N 8] | VI | sposa reale del re Teti | ||
A2 | Khuit (regina) | VI | sposa reale del re Teti | ||
B | Userkaf | V | tomba + piramide satellite; piramide della regina | XXXI | 2 |
C | Djoser | III | muro perimetrale a rientranze e sporgenze; tomba + cenotafio |
XXXII | 3 |
D | Sekhemkhet | III | tomba + cenotafio; 132 camere deposito | ||
E | Grande recinto | ||||
F | Unis | V | tomba + piramide satellite; presenza di Tempio a valle | XXXV | 4 |
G | Pepi I | VI | tomba + piramide satellite | XXXVI | 5 |
H | Djedkara Isesi | V | tomba + 2 piramidi satelliti; piramide della regina | XXXVII | 6 |
H1 | Titolare non noto | probabilmente sposa reale di Isesi | XXXVIII | 7 | |
I | Merenra | VI | XXXIX | 8 | |
J | Ibi (faraone) | VI | presenza di cappella funeraria | XL | |
K | Pepi II | VI | tomba + piramide satellite + 3 piramidi delle regine; presenza di Tempio a valle |
XLI | 9 |
K1 | Neit (regina) | VI | sposa reale del re Pepi II | ||
K2 | Iput II (regina) | VI | sposa reale del re Pepi II | ||
K3 | Wezebten (regina) | VI | sposa reale del re Pepi II | XLII | |
L | Shepseskaf | IV | XLIII | ||
M | Khenzer Userkara | VI | XLIV | ||
N | Titolare non noto | XIII | XLVI |
Distribuzione delle necropoli di Saqqara (tabella Indice)
modificaUbicazione[8] | Necropoli | Periodo | Tabella |
---|---|---|---|
Nord della Piramide a gradoni | Necropoli a ovest del villaggio di Abusir | Prime dinastie[9] | B1 |
Nord della Piramide a gradoni | Necropoli a nord e nord-ovest del villaggio del Serapeum | Prime dinastie[10] | B1 |
Nord della Piramide a gradoni | Tombe da S 2146 a S 3518 | Antico Regno[11] | B2 |
Nord della Piramide a gradoni | Tombe da 1 a 88 | Antico Regno[12] | B3 |
Nord della Piramide a gradoni | altre tombe numerate | Antico Regno[13] | B4 |
Nord della Piramide a gradoni | tombe non numerate | Prime dinastie e Antico Regno[14] | B5 |
Nord della Piramide a gradoni | necropoli | Periodi Tardo, Tolemaico e Romano[15] | B6 |
Nei dintorni della piramide di Teti | necropoli settentrionale | [16] | B7 |
Nei dintorni della piramide di Teti | Necropoli di est e sud-est | [17] | B8 |
Nei dintorni della piramide di Teti | Necropoli ovest e sud-ovest | [18] | B9 |
Est della Piramide a gradoni | [19] | B10 | |
Nel recinto della Piramide a gradoni | [20] | B11 | |
A ovest della Piramide a gradoni | [21] | B12 | |
Che circonda la piramide di Unis | [22] | B13 | |
tra il monastero di Apa Jeremias e il recinto di Sekhemkhet | [23] | B14 | |
nell'area delle piramidi di Pepi I, Merenra e Isesi | [24] | B15 | |
Nell'area delle piramidi di Ibi, Pepi II e Mastabat el-Fara'un | [25] | B16 | |
Tombe censite, ma la cui ubicazione non è nota | [26] | B17 | |
Complessi degli animali sacri | [27] | B18 |
Tabella "B1":ovest Abusir e nord Serapeum
modificaUbicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e ritrovamenti principali[N 9][28] |
---|---|---|---|
Nord della Piramide a gradoni | Necropoli a ovest del villaggio di Abusir | Prime dinastie [9] |
|
Nord della Piramide a gradoni | Necropoli a nord e nord-ovest del villaggio del Serapeum | Prime dinastie [10] |
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Tabella "B2":da tomba S2146 a S3518
modificaUbicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Nord della Piramide a gradoni | Tombe da S 2146 a S 3518 (numerazione assegnata da James Edward Quibell) |
Antico Regno [11] |
|
Tabella "B3": da tomba 1 a 88
modificaUbicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Nord della Piramide a gradoni | Tombe da 1 a 88 (numerazione assegnata da Auguste Mariette e Jacques de Morgan) |
Antico Regno [12] |
|
Tabella "B4": altre tombe numerate
modificaUbicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Nord della Piramide a gradoni | altre tombe numerate (numerazioni di Mariette, Lepsius e Quibell) |
Antico Regno [13] |
|
Tabella "B5": tombe non numerate
modificaUbicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Nord della Piramide a gradoni | tombe non numerate | Prime dinastie e Antico Regno [14] |
(posizione nota)
(posizione sconosciuta)
|
Tabella "B6": Periodo Tardo, Tolemaico e Romano
modificaUbicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Nord della Piramide a gradoni | necropoli | Periodi Tardo, Tolemaico e Romano [15] |
|
Tabella "B7": necropoli settentrionale di Teti
modificaL'elenco riportato nella tabella "B7" non comprende gli innumerevoli ritrovamenti dell'area, ma solo l'elencazione delle tombe.
Ubicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Nei dintorni della piramide di Teti | necropoli settentrionale | Tarda VI dinastia e Primo Periodo Intermedio [29] |
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Tabella "B8": necropoli est e sud-est di Teti
modificaL'elenco riportato nella tabella "B8" non comprende gli innumerevoli ritrovamenti dell'area, ma solo l'elencazione delle tombe.
Ubicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Nei dintorni della piramide di Teti | necropoli est e sud-est | [17] |
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Tabella "B9": necropoli ovest e sud-ovest di Teti
modificaL'elenco riportato nella tabella "B9" non comprende gli innumerevoli ritrovamenti dell'area, ma solo l'elencazione delle tombe.
Ubicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Nei dintorni della piramide di Teti | Necropoli di ovest e sud-ovest | [30] |
(esatta localizzazione sconosciuta, ma nei pressi della piramide di Teti) (VI dinastia e Primo Periodo Intermedio)
(Nuovo Regno)
|
Tabella "B10": est Piramide a Gradoni
modificaL'elenco riportato nella tabella "B10" non comprende gli innumerevoli ritrovamenti dell'area, ma solo l'elencazione delle tombe.
Ubicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Est della Piramide a gradoni | [19] |
(Antico Regno)
(posizione sconosciuta)
(Periodo Tardo)
|
Tabella "B11": recinto Piramide a Gradoni
modificaRitrovamento di reperti.
Ubicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Necropoli nel recinto della Piramide a gradoni | [20] |
(Antico Regno)
(Medio regno)
(Nuovo Regno)
(periodo tolemaico e romano)
|
Tabella "B12": ovest Piramide a Gradoni
modificaL'elenco riportato nella tabella "B12" non comprende gli innumerevoli ritrovamenti dell'area, ma solo l'elencazione delle tombe.
Ubicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Necropoli a ovest della Piramide a gradoni | [21] |
(Antico Regno)
(Periodo Tardo e Tolemaico)
|
Tabella "B13": dintorni piramide di Unis
modificaL'elenco riportato nella tabella "B13" non comprende gli innumerevoli ritrovamenti dell'area, ma solo l'elencazione delle tombe.
Ubicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Necropoli che circonda la piramide di Unis | [22] |
(inizi II dinastia e Antico Regno)
(Periodo del Nuovo Regno)
(Periodo Tardo e Tolemaico)
|
Tabella "B14": Monastero Apa Jeremias
modificaL'elenco riportato nella tabella "B14" non comprende gli innumerevoli ritrovamenti dell'area, ma solo l'elencazione delle tombe.
Ubicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
necropoli tra il monastero di Apa Jeremias e il recinto di Sekhemkhet | [23] |
(Antico Regno)
(Nuovo Regno)
(Periodo Tardo)
|
Tabella "B15": area piramide Pepi I
modificaL'elenco riportato nella tabella "B15" non comprende gli innumerevoli ritrovamenti dell'area, ma solo l'elencazione delle tombe
Ubicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Necropoli nell'area delle piramidi di Pepi I, Merenra e Isesi | [31] |
(a ovest della piramide di Pepy I)
(a est e nord-est della piramide di Isesi)
(tra la piramide di Isesi e di Merenra I)
(a nord-ovest della piramide di Merenra I)
|
Tabella "B16": area piramide Pepi II
modificaL'elenco riportato nella tabella "B16" non comprende gli innumerevoli ritrovamenti dell'area, ma solo l'elencazione delle tombe
Ubicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Necropoli nell'area delle piramidi di Ibi, Pepi II e Mastabat el-Fara'un | [32] |
(nei dintorni della piramide di Ibi)
(dintorni del recinto della piramide di Neith)
(all'interno e attorno al recinto della piramide di Iput II)
(a nord-est della piramide di Pepy II)
(a est della piramide di Pepy II)
(a sud della piramide di Pepy II e nei dintorni della piramide di Wezebten)
(a ovest della piramide di Pepy II)
(a est della Mastabat el-Fara'un)
(nei pressi della piramide di Neferirkhara Khenzer)
(esatta posizione sconosciuta)
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Tabella "B17": ubicazione non nota
modificaL'elenco riportato nella tabella "B17" non comprende gli innumerevoli ritrovamenti dell'area, ma solo l'elencazione delle tombe
Ubicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Tombe censite, ma la cui ubicazione non è nota | [33] |
(Antico Regno)
(Medio regno)
(Nuovo Regno)
(periodo tolemaico e romano)
|
Tabella "B18": necropoli degli animali sacri
modificaL'elenco riportato nella tabella "B18" non comprende gli innumerevoli ritrovamenti dell'area, ma solo l'elencazione delle tombe
Ubicazione[8] | Necropoli | Periodo | Note e tombe principali |
---|---|---|---|
Necropoli degli animali sacri | [35] |
(gruppo orientale)
(gruppo occidentale e Serapeum di Saqqara[N 35])
gallerie del Serapeum:
grande volta:
(gruppo settentrionale)
|
-
La Piramide di Djoser a Saqqara
-
Il complesso funerario di Djoser a Saqqara
-
il serekh di Khaba, Museo Petrie di Londra
-
Placca in avorio con il nome del re Sekhemkhet, Museo egizio del Cairo (cat. JE92679)
-
La piramide di Userkaf a Saqqara
-
La piramide di Snefru a Meidum
-
Isometria, planimetria e alzato della Piramide romboidale di Dashur
-
Le tre piramidi maggiori di Giza
Note
modificaAnnotazioni
modifica- ^ Di fatto esistono a Saqqara sepolture che risalgono anche al periodo greco-romano e funzionari, re e faraoni successivi non disdegnarono di farsi qui preparare la propria sepoltura; tra gli altri, il generale Horemheb, della XVIII dinastia prima di salire al trono.
- ^ Di fatto, l’assenza di testi e la scarsità di documenti di ogni genere sul periodo dell'unificazione non consente di valutare se vi fu passaggio graduale tra la situazione precedente e quella che si venne successivamente a creare, o se tale passaggio avvenne traumaticamente come, del resto, alcuni manufatti del periodo (prima fra tutti la Tavoletta di Narmer) lascerebbero intendere; l'unificazione stessa, perciò, appare documentalmente come un episodio improvviso il cui verificarsi viene attribuito ad un unico re: Meni o Menes.
- ^ In realtà Mennefer, da cui i greci trarranno il nome Menphys, e quindi Menfi, era il nome della piramide di Pepi I a Saqqara.
- ^ Parola araba che, per corrispondenza di forma, indica una panca, o una sorta di sgabello.
- ^ L'elemento costituito dalle pareti inclinate, che apparirà costantemente nell'architettura egizia, deriva dalla trasposizione in materiale più duraturo delle pareti in cannicci intrecciati originariamente spalmate di fango che tendeva a scivolare verso il basso causando un ispessimento della base rispetto alla parte alta della parete.
- ^ Il generale Horemheb, in seguito successore di Ay (a sua volta successore di Tutankhamon), fece qui predisporre la sua sepoltura prima che, assurto al trono come ultimo re della XVIII dinastia, scegliesse la Valle dei Re (KV57).
- ^ Walter Bryan Emery (1902-1971), egittologo britannico, sostenitore della Teoria della razza dinastica.
- ^ Madre del re Pepi.
- ^ Varie e differenti sono le numerazioni assegnate alle tombe di Saqqara da vari egittologi che si sono alternati nelle ricerche e nelle scoperte. In linea di massima (limitando la nota alle più importanti):
- numerazione da 1 a 88: assegnate da Auguste Mariette e Jacques de Morgan;
- numerazione da A1 a A4; da B1 a B16; da C1 a C27; da D1 a D70; da E1 a E17; da F1 a F4; da H1 a H17: Auguste Mariette;
- numerazione da S901 a S3518 (sequenza non completa, le tombe censite sono, di fatto, 85): James Edward Quibell;
- numerazione da LS4 a LS32: Karl Richard Lepsius;
- numerazione da M.II a M.XVII; da N.I a N.XI; da O.I a O.II: Gustave Jequier;
- numerazione da HMK 6 a HMK 159: Battiscombe Gunn e Cecil Mallaby Firth.
- ^ Come già in altri campi, l’Egitto delle Prime dinastie fa propri alcuni caratteri del Vicino Oriente per poi abbandonarli perché estranei alla propria cultura o per motivi pratici. È il caso, ad esempio, dei sigilli cilindrici ben presto sostituiti dai sigilli in forma di scarabeo che, presentando una superficie piatta, potevano accogliere maggior quantità di testo e meglio aderivano, in special modo, alle lunghezze dei nomi dei sovrani. I sigilli cilindrici, inoltre, trovavano la loro ragion d'essere nell'uso di tavolette di argilla o creta morbide su cui potevano lasciare la loro impronta; non così sui supporti genericamente usati in Egitto di pietra o papiracei.
- ^ Il "sem" era il prete, o l'erede, cui competeva la cerimonia di apertura della bocca per consentire al defunto di vivere pienamente della Duat.
- ^ Hm-nTr: il termine "Profeta", al contrario di quel che si potrebbe credere, non implicava funzioni divinatorie o profetiche giacché deriva, di fatto, dalla traduzione greca del termine "Hem-Netjer", ovvero "Servo del dio". In tal senso esistevano, perciò, profeti per ogni divinità; normalmente affiancato dal numero ordinale (Primo, Secondo, Terzo etc.) ad indicare l’ordine gerarchico all'interno del tempio, esistevano "Profeti" anche per il culto funerario dei re (la TT31, ad esempio, appartiene a Khonsu, omonimo del dio, Primo Profeta di Thutmosi III durante la XX dinastia).
- ^ numerazione assegnata da Auguste Mariette e Jacques de Morgan.
- ^ Numerazione assegnata dal solo Mariette.
- ^ I preti "wab", ma anche "uab", o "uebu", appartenevano al basso clero ed erano incaricati della manutenzione degli strumenti del culto e degli oggetti comunque ad esso connessi. A loro competeva il lavacro e l'abbigliamento giornaliero della statua del dio presso cui operavano e a loro competeva il trasporto della statua del dio (generalmente su una barca sacra) durante le cerimonie. Erano gerarchicamente sottoposti ad un "grande prete wab" cui competevano le operazioni giornaliere di culto della divinità.
- ^ Il termine visir (dall'arabo wazir: "Colui che decide") indicava un altissimo funzionario presso la corte musulmana di un Sultano, di un Emiro o di un Califfo. Anacronisticamente, perciò, tale termine viene usato per tradurre l’egiziano "Tiaty" (o Chaty) che era, di fatto, il più alto funzionario dell’amministrazione della corte faraonica, secondo solo al re. A lui competeva, tra l'altro, l'amministrazione della giustizia. La carica, molto antica (III dinastia), venne formalmente istituita sotto Snefru (IV dinastia). Ricoprendo anche la carica di "Ministro dell'Interno", al Tiaty competeva la responsabilità dei rapporti con i Nomarchi (ovvero i capi delle provincie); del reclutamento militare; del censimento della popolazione e dei beni (per il conseguente pagamento dei tributi); delle spartizioni territoriali (specie dopo le inondazioni quando si rendeva necessario ripristinare i confini); del comando della polizia; della supervisione sulle corporazioni dei lavoratori; del ricevimento delle delegazioni straniere.
- ^ Potrebbe trattarsi di una prosecuzione della tomba 58 o di un cenotafio.
- ^ Numerazione assegnata da James Edward Quibell
- ^ a b Era compito dei preti "lettori" l'organizzazione delle cerimonie e la recitazione ad alta voce, durante le cerimonie sacre, degli inni previsti. Proprio per tale conoscenza delle invocazioni giuste e corrette, i "lettori" venivano considerati detentori di poteri magici.
- ^ Numerazione di Mariette.
- ^ a b Numerazione di Lepsius.
- ^ a b Numerazione di Quibell.
- ^ Numerazione assegnata da Battiscombe Gunn e Cecil Mallaby Firth tra il 1922 e il 1928.
- ^ Numerazione di Loret.
- ^ numerazione di Mariette.
- ^ Numerazione di Edda Bresciani.
- ^ Catalogazione di Alessandro Barsanti.
- ^ Reperti provenienti da questa tomba, realizzata prima che Haremhab divenisse faraone sono distribuiti in vari musei: Museo egizio (Berlino); Museo civico archeologico (Bologna); Brooklyn Museum di New York; Museo egizio (Il Cairo); Museo egizio di Firenze; Rijksmuseum van Oudheden di Leida; Ermitage di San Pietroburgo; British Museum di Londra; Louvre di Parigi; Kunsthistorisches Museum di Vienna.
- ^ a b Numerazione di Gustave Jequier.
- ^ Numerazione di Auguste Mariette.
- ^ Nella tomba esiste riferimento anche a Wetkha, giudice più anziano del cantiere; è incerto, perciò, se Mertiotes fosse la sposa del titolare Khemthenent o di quest'ultimo.
- ^ Reperti provenienti da questa sepoltura si trovano nei musei di: Museo egizio di Berlino; Fogg Art Museum di Cambridge (Massachusetts); Cleveland; Detroit Institute of Arts; Royal Scottish Academy; Musée d'art et d'histoire di Ginevra; Museum August Kestner di Hannover; Honolulu Museum of Art; Samuel Bronfman Biblical and Archaeological Museum di Gerusalemme; William Rockhill Nelson Gallery of Art di Kansas City (Missouri); County Museum of Art di Los Angeles; Staatliche Antikensammlungen di Monaco di Baviera; Oberlin College di Oberlin (Ohio).
- ^ Fino alla XVIII dinastia, con Thutmosi III, il termine indicante il re era Nefer Netjer, ovvero "grade o buon dio". Solo con Thutmosi III invarrà l'abitudine di far riferimento al re come Grande Casa, ovvero Per-Aa da cui i greci trarranno poi, successivamente, il termine faraone.
- ^ Reperti provenienti da questa sepoltura si trovano nei musei di: Museo egizio di Berlino; Museo egizio del Cairo; Museo egizio di Firenze; Anastasi collection di Leida.
- ^ Steli, statue e reperti relativi al Serapeum di Saqqara sono in molti musei del mondo: maggior parte al Louvre; Anversa; Berlino; Bologna; Bruxelles; Cairo; Chicago; Grenoble; Hildesheim; Leningrado; Londra; Marsiglia; Vienna).
- ^ Denominazione di Mariette.
Fonti
modifica- ^ a b Aldred 2002, p. 41.
- ^ a b Aldred 2002, p. 40.
- ^ Lehner 2003, pp. 78-79.
- ^ Cimmino 1998, p. 83.
- ^ Gardiner 1961, p.294.
- ^ Le Sérapéum de Memphis, su archive.org.
- ^ Dictionnaire de la civilisation égyptienne, Hazan, Parigi, 1959
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t Porter e Moss, Topographical Bibliography of Ancient Egyptian Hierogliphic..., Oxford, Griffith Institute, 1981, Parte III/2, p. V
- ^ a b Porter e Moss 1981, p. 435.
- ^ a b Porter e Moss 1981, p. 436.
- ^ a b Porter e Moss 1981, pp. 437-448.
- ^ a b Porter e Moss 1981, pp. 448-490.
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Voci correlate
modificaAltri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- (EN) Ṣaqqārah, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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