Robert Bertie, IV duca di Ancaster e Kesteven

Robert Bertie, IV duca di Ancaster e Kesteven (Grimsthorpe, 17 ottobre 1756Grimsthorpe, 8 luglio 1779), è stato un nobile e militare britannico.

Robert Bertie, IV duca di Ancaster e Kesteven
Miniatura ritraente il IV duca di Ancaster e Kesteven
Duca di Ancaster e Kesteven
Stemma
Stemma
In carica1778 –
1779
PredecessorePeregrine Bertie, III duca di Ancaster e Kesteven
SuccessoreBrownlow Bertie, V duca di Ancaster e Kesteven
TrattamentoHis Grace
NascitaGrimsthorpe, 17 ottobre 1756
MorteGrimsthorpe, 8 luglio 1779 (22 anni)
SepolturaEdenham, 22 luglio 1779
PadrePeregrine Bertie, III duca di Ancaster e Kesteven
MadreMary Panton
ReligioneAnglicanesimo

Biografia

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Indicato coi titoli di Lord Willoughby de Eresby sino al 1758 e Marchese di Lindsey dal 1758 al 1778, Robert era figlio secondogenito di Peregrine Bertie, III duca di Ancaster e Kesteven.

Alla morte del fratello maggiore Peregrine Thomas Bertie, marchese di Lindsey, il 12 dicembre 1758, ereditò tale titolo di cortesia. Studiò all'Eton College ed al St John's College, Cambridge.

Nel 1777 circa, entrò come volontario nell'esercito britannico per prestare servizio in Nord America. Tenente del 7th Regiment of Foot, il 20 gennaio 1778, venne promosso capitano nel 15th Regiment of Foot.[1]

Alla morte di suo padre il 12 agosto 1778, gli succedette come IV Duca di Ancaster e Kesteven, IV Marchese di Lindsey, VII Conte di Lindsey, XX Barone Willoughby de Eresby e Lord Gran Ciambellano ereditario. Fu l'ultimo a detenere quest'ultimo titolo in via ereditaria. Il 12 febbraio 1779 venne investito dell'incarico di Privy Counsellor e fu Lord Luogotenente del Lincolnshire.

Non si sposò mai e morì l'8 luglio 1779 di scarlattina. Venne sepolto il 22 luglio 1779 ad Edenham. Alla sua morte, il titolo di Lord Gran Ciambellano e quello di Barone Willoughby de Eresby vennero divisi tra le sue due sorelle, mentre gli altri titoli passarono a suo zio. Una figlia illegittima del IV duca, Susan, sposò Banastre Tarleton, ma la coppia non ebbe eredi.

  1. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 11841, 17 gennaio 1778, p. 2.

Bibliografia

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  • George Edward Cokayne, ed. Vicary Gibbs, The Complete Peerage, volume I (St Catherine Press, London 1910) pagina 128.

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