Ratibor I di Pomerania
Ratibor I di Pomerania (anche citato come Racibor) (XII secolo – 7 maggio 1156) fu duca di Pomerania dal 1135 fino alla sua morte. Fu capostipite del ramo dei Greifen chiamati Ratiboridi.
Ratibor I di Pomerania | |
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Ratibor I con la moglie Pribislawa, dal dipinto dell'albero genealogico dei Greifen di Cornelius Krommeny (1598) | |
Duca di Pomerania | |
In carica | 1135 – 1156 Ducato di Pomerania |
Predecessore | Vartislao I di Pomerania |
Successore | Boghislao I di Pomerania-Stettin Casimiro I di Pomerania-Demmin |
Nascita | XII secolo |
Morte | 7 maggio 1156 |
Dinastia | Greifen |
Religione | Cristianesimo |
Biografia
modificaRatibor I e suo fratello Vartislao I († 1134/1148) sono i primi due duchi di Pomerania documentati in modo affidabile del Casato di Greifen. Non si sa chi fosse loro padre e in che anno sia nato Ratibor.
Finché il fratello Vartislao visse, la figura del più piccolo Ratibor rimase in ombra: la cristianizzazione della Pomerania fu iniziata sotto Vartislao. Lo stesso Vartislao si convertì al cristianesimo prima del 1124, mentre la data del battesimo di Ratibor non è nota. Tuttavia, è noto che Ratibor condusse con successo una campagna militare in Norvegia nel 1135 e saccheggiò la città di Konungahella (ora Kungälv, Svezia).
Dopo la morte di suo fratello, probabilmente ucciso da un pagano tra il 1134 e il 1148, Ratibor I assunse il governo in Pomerania per i figli del defunto: Boghislao I e Casimiro I.
Nel 1147 la Crociata dei Venedi di Enrico il Leone e dei principi sassoni arrivò in Pomerania. Prima di raggiungere Stettino, il vescovo Adalberto di Pomerania e il duca Ratibor affrontarono i capi dell'esercito sassone e fecero notare che Stettino e la Pomerania avevano già adottato il cristianesimo. Nel 1148 Ratibor confessò di nuovo la fede cristiana davanti ai principi sassoni di Havelberg e promise di operare per la diffusione e la difesa del cristianesimo. Nel 1153 Ratibor fondò l'Abbazia di Stolpe a Stolpe an der Peene, nel luogo in cui era stato ucciso suo fratello Vartislao I e fu costruita una chiesa in sua memoria.
Ratibor morì il 7 maggio 1156. Fu sepolto nel monastero di Grobe sull'isola di Usedom (trasferito a Pudagla nel 1309).
I nipoti di Ratibor Boghislao I e Casimiro I presero il potere come duchi di Pomerania. I discendenti di Ratibor, chiamati Ratiboridi, governarono come principi in un'area più piccola della Pomerania occidentale, nota come le Terre di Schlawe e Stolp.
Matrimonio e discendenza
modificaRatibor fu sposato con Pribislawa Iaroslavovna (Principessa di Volinia) ed ebbero almeno quattro figli:
- Swantepolk II (o Swantopolk), succeduto a suo padre a Słupsk-Sławno
- Margareta (o Margarete) che sposò Bernhard I di Ratzeburg
- Bogislav (o Wartislaw)
- Dobroslawa
Bibliografia
modifica- Lutz Mohr: Die Rache der Pommern. Über den Feldzug des Herzogs Ratibor I. wider Kungälv im Herzen Skandinaviens anno 1135 nach einer skandinavischen Quelle. In: Stier und Greif. Blätter zur Kultur- und Landesgeschichte in Mecklenburg-Vorpommern. Bd. 11, Schwerin 2001, S. 94–102.
- (DE) Roderich Schmidt, Greifen, in Neue Deutsche Biographie, vol. 7, Berlin, Duncker & Humblot, 1966, ISBN 3-428-00188-5, pp. 29 -33 (online). Neu abgedruckt in: Roderich Schmidt: Das historische Pommern. Personen–Orte–Ereignisse. Böhlau Verlag, Köln Weimar Wien 2007, ISBN 978-3-412-27805-2, S. 117–123. (Erwähnung im Familienartikel)
- Martin Wehrmann: Genealogie des pommerschen Herzogshauses. Verlag Leon Sauniers Buchhandlung, Stettin 1937, S. 35–36.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ratibor I di Pomerania
Collegamenti esterni
modifica- (DE) Ratibor I., su ruegenwalde.com. URL consultato il 28 novembre 2020.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 81680647 · CERL cnp01167463 · GND (DE) 137497903 |
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