Patrik Sinkewitz

ciclista su strada tedesco

Patrick Sinkewitz (Fulda, 20 ottobre 1980) è un ex ciclista su strada tedesco, professionista dal 2001 al 2014, squalificato per doping fino al 16 agosto 2024.[1]

Patrik Sinkewitz
Sinkewitz all'Eschborn-Frankfurt City Loop 2009
NazionalitàGermania (bandiera) Germania
Altezza173 cm
Peso63 kg
Ciclismo
SpecialitàStrada
Termine carriera2014
Carriera
Squadre di club
2000Mapeistagista
2001Mapei
2002Mapei GS3
2002Mapei
2003-2005Quick-Step
2006-2007T-Mobile
2009PSK Whirlpool
2010ISD
2011Farnese Vini
2012-2014Meridiana Kamen
Statistiche aggiornate al maggio 2023

Carriera

modifica

Gli esordi e i primi anni da professionista

modifica

Iniziò nella categoria dilettanti con la Mapei-Quick·Step TT3, passando professionista nel 2001[2] con la Mapei-Quick Step (la "prima squadra") dopo alcuni mesi di tirocinio. Nel 2002 ottenne la prima vittoria al Grand Prix Winterthur, in Svizzera,[3] mentre l'anno seguente, con lo scioglimento della Mapei, si trasferì alla neonata Quick Step-Davitamon. Nel 2004 vinse il Giro di Germania e la Japan Cup,[2] mentre al Tour de France 2005, prima partecipazione per lui, non brillò, finendo 59º.

Per il 2006 passò alla T-Mobile,[2] con cui nel corso della primavera conseguì buoni risultati. Nella Parigi-Nizza chiuse 41º, mentre fu quarto alla Vuelta al País Vasco, classificandosi tra i primi cinque in due tappe; nelle settimane seguenti si mise in luce nelle classiche del Nord, piazzandosi quinto all'Amstel Gold Race, quinto alla Freccia Vallone e quarto alla Liegi-Bastogne-Liegi. Al Tour de France 2006 concluse invece 23º (in seguito 22º per la squalifica di Floyd Landis).

2007-2010: la prima squalifica e il rientro alle corse

modifica

Trasferitosi per il 2007 tra le file del team Astana, si dovette ritirare dal Tour de France 2007 per una caduta rimediata dopo l'ottava tappa: nell'occasione investì un tifoso e rimediò una frattura scomposta al naso venendo ricoverato all'ospedale di Chambéry.[4] Durante lo stesso Tour risultò poi positivo al testosterone dopo un controllo antidoping a sorpresa effettuato l'8 giugno precedente.[2][5] In seguito a tale episodio le televisioni pubbliche tedesche ARD e ZDF decisero di sospendere con effetto immediato la diretta televisiva della corsa a tappe francese.[2] Nel settembre successivo, lo stesso Sinkewitz accusò l'italiano Paolo Bettini di avergli procurato la sostanza dopante.[6]

Dopo aver presto ammesso le proprie colpe venne sospeso per un anno, con decorrenza della squalifica al 18 luglio 2009, e multato di 40 000 euro.[7][8] Tornò alle gare firmando nel novembre 2008 con il team ceco di categoria Professional Continental PSK Whirlpool-Author; al termine del 2009 non gli venne però rinnovato il contratto. A fine maggio 2010 rientrò nuovamente in gruppo firmando per la squadra italo-ucraina ISD-Neri;[9] poco più di tre mesi dopo, all'85º Giro di Romagna a Lugo, arrivò anche la prima vittoria con la nuova maglia.[3]

2011-2017: la seconda squalifica

modifica

Nel marzo 2011, in seguito a un controllo effettuato il 27 febbraio precedente al Gran Premio di Lugano, viene trovato positivo all'ormone della crescita ricombinante (recGH).[1][10] Inizialmente scagionato da un tribunale tedesco, continua a gareggiare e nella stagione 2013, in maglia Meridiana-Kamen, si aggiudica una tappa all'Istrian Spring Trophy e due frazioni e la classifica finale della Settimana Ciclistica Lombarda. Nel marzo 2014, in seguito al ricorso presentato dalla Federciclismo tedesca e accolto presso il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, viene però definitivamente squalificato per doping per 8 anni, retroattivamente a partire dalla data di violazione e con decorrenza al 16 agosto 2020.[1][11] La squalifica sancisce di fatto la fine della carriera professionistica di Sinkewitz.[11]

Nell'agosto 2017 si iscrive al Giro delle Dolomiti, una granfondo, con una tessera temporanea. Viene allontanato prima dell'avvio della terza tappa a causa della squalifica ancora in vigore.[12] A causa della violazione del divieto di correre, viene squalificato dall'UCI per ulteriori quattro anni, fino al 16 agosto 2024.[13]

Palmarès

modifica

Altri successi

modifica
1ª tappa Brixia Tour (Palazzolo sull'Oglio, cronosquadre)
Classifica a punti Settimana Ciclistica Lombarda
Classifica scalatori Settimana Ciclistica Lombarda

Piazzamenti

modifica

Grandi Giri

modifica
2005: 59º
2006: 22º
2007: non partito (9ª tappa)
2003: 73º
2004: non partito (9ª tappa)

Classiche monumento

modifica
2003: 15º
2004: 33º
2005: 25º
2006: 4º
2007: 28º
2003: 8º
2004: 33º
2005: ritirato
2010: ritirato

Competizioni mondiali

modifica
San Sebastián 1997 - In linea Junior: 38º
Valkenburg 1998 - In linea Junior: 9º
Plouay 2000 - Cronometro Under-23: 33º
Hamilton 2003 - In linea Elite: 16º
Salisburgo 2006 - In linea Elite: 106º
  1. ^ a b c (EN) Consequences Imposed on License-Holders as Result of Anti-Doping Rule Violations (ADRV) as per the UCI Anti-Doping Rules (ADR) (PDF), su Uci.ch. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  2. ^ a b c d e Marco Pastonesi, SINKEWITZ positivo Le tv in Germania spengono il Tour, in La Gazzetta dello Sport, 19 luglio 2007. URL consultato il 4 gennaio 2011.
  3. ^ a b Marco Pastonesi, Sinkewitz oltre il muro dei sospetti, in La Gazzetta dello Sport, 6 settembre 2010. URL consultato il 4 gennaio 2011.
  4. ^ Spettatore in coma Investito da Sinkewitz, in La Gazzetta dello Sport, 16 luglio 2007. URL consultato il 4 gennaio 2011.
  5. ^ Sinkewitz accusa «Doping alla T-Mobile», in La Gazzetta dello Sport, 26 ottobre 2007. URL consultato il 4 gennaio 2011.
  6. ^ Antonino Morici, Doping, attacco a Bettini, su gazzetta.it, 26 settembre 2007.
  7. ^ Sinkewitz: «Positivo per colpa di un gel», in La Gazzetta dello Sport, 1º agosto 2007. URL consultato il 4 gennaio 2011.
  8. ^ SINKEWITZ, UN ANNO DI STOP, in La Gazzetta dello Sport, 17 novembre 2007. URL consultato il 4 gennaio 2011.
  9. ^ (EN) Sinkewitz signs with Isd-Neri, in Cyclingnews.com, 29 maggio 2010. URL consultato il 5 giugno 2010.
  10. ^ CICLISMO, DOPING: SINKEWITZ 'POSITIVO' A ORMONE DELLA CRESCITA, su Repubblica.it, 18 marzo 2011. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  11. ^ a b CICLISMO, DOPING; TAS: SINKEWITZ SQUALIFICATO PER OTTO ANNI, su Repubblica.it, 24 marzo 2014. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  12. ^ Patrik Sinkewitz allontanato dal Giro delle Dolomiti, su altoadige.it. URL consultato il 28 maggio 2023.
  13. ^ SINKEWITZ SI BECCA QUATTRO ANNI IN PIÙ, su tuttobiciweb.it. URL consultato il 28 maggio 2023.

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica