Parabola dei vignaioli omicidi
La parabola dei vignaioli omicidi è una parabola di Gesù presente nei vangeli secondo Matteo (21,33-44.[1]), Marco (12,1-11.[2]) e Luca (20,9-18[3]). È inoltre presente nell'apocrifo Vangelo di Tommaso (capitolo 65).
Nei vangeli sinottici l'insegnamento viene rivolto da Gesù alla gente presente nel tempio durante la settimana prima della sua morte. Il Vangelo di Tommaso, come di consueto, non fornisce invece il contesto narrativo.
Testo
modificaVangelo secondo Marco
modificaNon avete neppure letto questa Scrittura:[4]
“La pietra che i costruttori hanno rifiutata
è diventata pietra angolare;
ciò è stato fatto dal Signore,
Vangelo secondo Matteo
modificaLa pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri?
Vangelo secondo Luca
modificaLa pietra che i costruttori hanno scartata,
è diventata testata d'angolo?
Vangelo di Tommaso
modifica«Egli disse: un buon uomo aveva una vigna. La diede a dei fattori affinché la lavorassero, ed egli ricevesse il frutto della loro mano. Mandò il suo servo, affinché i fattori gli dessero il frutto della vigna. Essi presero il servo, lo picchiarono e quasi lo uccisero. Il servo andò a raccontarlo al suo padrone. Il padrone disse: Forse non lo conoscevano. Mandò un altro servo; i fattori picchiarono anche l'altro. Allora il padrone mandò suo figlio. Disse: Forse avranno rispetto per mio figlio. Quei fattori, poiché sapevano che era l'erede della vigna, lo presero e lo uccisero. Chi ha orecchie, ascolti.»
Interpretazione
modificaNell'antico testamento la vigna e il fico rappresentano il popolo di Israele. Gli uomini giusti sono come i grappoli d'uva, il frutto desiderato dal padrone della vigna, Iddio.[5]. Nel nuovo testamento la vigna, tolta ai vignaioli e data ad altri, rappresenta con maggiore precisione il Regno di Dio, la comunità di coloro che ascoltano la parola di Dio. I servitori, che parlano a nome del padrone ma non vengono ascoltati, anzi sono percossi e feriti, sono i profeti[6] Il figlio, poi, è Cristo stesso. Si osservi che Matteo e Luca correggono Marco, che aveva scritto che i vignaioli uccisero il figlio e lo gettarono fuori del campo. Per maggiore accuratezza della parabola Matteo e Luca invertono l'ordine degli eventi perché Gesù fu crocefisso fuori città. I vignaioli sono chiaramente gli scribi e i farisei del tempo di Gesù, come spiegato nei versetti successivi.[7]
Note
modifica- ^ Mt 21,33-44., su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Mc 12,1-11., su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Lc 20,9-18, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Salmo Sal 118,22-23, su laparola.net..
- ^ cfr. Isaia 5,1-7; Salmo 80; Michea 7,1-2, ecc.
- ^ cfr. Mt 23, 29-31; Ger 7,24-segg.; 9,13-segg..
- ^ Mt 21,45; Mc 12,12; Lc 20,19.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni sulla parabola dei vignaioli omicidi
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla parabola dei vignaioli omicidi
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh85146589 · J9U (EN, HE) 987007556182705171 |
---|