Mario Ciamberlini

arbitro di calcio italiano

Mario Ciamberlini (Sanremo, 17 gennaio 1900Genova, 13 marzo 1977) è stato un arbitro di calcio italiano.

Mario Ciamberlini
Mario Ciamberlini in divisa arbitrale.
Informazioni personali
Arbitro di Calcio
SezioneGenova[1] e Sampierdarena[2]
Attività nazionale
AnniCampionatoRuolo
1928-1929
1929-1942
Divisione Nazionale
Serie A
Arbitro
Arbitro
Premi
AnnoPremio
1941
1946
1970
Premio Giovanni Mauro
Arbitro benemerito
Decano dello sport[3]

Biografia

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Nato da famiglia marchigiana trasferitasi a Sanremo[4], si trasferì da ragazzo ad Ancona, dove iniziò a giocare al calcio nel 1918 nell'Anconitana come mezz'ala.[4]

Giocò come tesserato per l'Anconitana il campionato U.L.I.C. marchigiano nella stagione 1920-1921 e il 1921-1922 in Prima Divisione C.C.I. Nelle finali del 1924-1925 aveva visto giocare ad Ancona nella partita Anconitana-Lazio il grande Fulvio Bernardini[4].

Rimase tanto colpito da Bernardini che decise di smettere di giocare e prendere la tessera di arbitro.[4]

Arbitro

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Mario Ciamberlini (a sinistra come guardalinee) in terna con Levrero e Gianelli nel 1934.

Iniziò ad arbitrare nel 1925 come "aspirante arbitro"[2].

Diventò arbitro effettivo nel 1926 a Genova dove nel frattempo si era trasferito.[4]

Nel 1927 il C.I.T.A. lo mise fra gli arbitri a disposizione per le gare di Prima e Seconda Divisione[4] e poi lo fece esordire in Divisione Nazionale 1928-1929 nella partita Torino-Legnano (2-0) del 1º novembre 1928[5].

La stagione successiva fu tra gli arbitri della neonata serie A, in cui diresse 143 incontri[6][7].

Esordì in serie A il 24 novembre 1929, arbitrando la gara Alessandria-Brescia[7]. Diresse il suo ultimo incontro, Roma-Modena, il 14 giugno 1942[7].

Nel 1941 fu insignito del Premio Giovanni Mauro come miglior arbitro italiano della stagione.

Pose termine alla sua carriera arbitrale nel 1946[4], e iniziò l'attività di "commissario di campo" e "commissario speciale".[4] Fu anche "ispettore federale" della F.I.G.C..[4]

Fu membro attivo del direttivo della Sezione AIA di Genova; per molti anni fu consigliere e commissario d'esame per aspiranti arbitri[4].

Per le sue benemerenze sportive venne insignito dell'onorificenza di "Decano dello Sport" dal Panathlon di Genova nel 1970 e successivamente ricevette la Stella d'Argento deI C.O.N.I. al merito sportivo[4].

Onorificenze

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«Per meriti sportivi[8]»
— 1971
  1. ^ Storia dell'AIA, sezione di Genova, su aiagenova.it. URL consultato il 6 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2012).
  2. ^ a b Barlassina, p. 24.
  3. ^ A lui conferito dal Panathlon di Genova.
  4. ^ a b c d e f g h i j k Lupi-Storiografo dell'AIA.
  5. ^ Fontanelli, p. 14.
  6. ^ Almanacco illustrato, pp. 10-11, 13-14.
  7. ^ a b c Calcio-seriea.net.
  8. ^ Nominato dal Presidente del C.O.N.I., Giulio Onesti.

Bibliografia

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  • Rinaldo Barlassina (a cura di), Agendina del calcio 1934, Gazzetta dello Sport - Milano, Via Galileo Galilei, settembre 1933, Conservata presso la Biblioteca Comunale "Sormani" e Biblioteca Nazionale Braidense, entrambe di Milano.
  • Almanacco illustrato del calcio 1948, Milano, Rizzoli Editore, 1947.
  • Luciano Lupi, L'Arbitro della F.I.G.C. - Mario Ciamberlini, Roma, via Gregorio Allegri 14, F.I.G.C., maggio-giugno 1977, p. 34 e 35, I cd-rom della raccolta delle riviste "L'Arbitro" sono distribuiti gratuitamente in un cofanetto contenente 3 dischi di epoche differenti presso i C.R.A. regionali.
  • Carlo Fontanelli, Cento anni di calcio - Speciale Italia 1928/29, Fornacette (PI), Mariposa S.n.c., giugno 1996, p. 14.

Collegamenti esterni

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