Lioni

comune italiano
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Lioni (Liuni o Lijuni in dialetto irpino[4]) è un comune italiano di 5 915 abitanti della provincia di Avellino in Campania.

Lioni
comune
Lioni – Veduta
Lioni – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Campania
Provincia Avellino
Amministrazione
SindacoYuri Gioino (lista civica Lioni democratica) dal 5-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021)
Territorio
Coordinate40°52′39″N 15°11′19″E
Altitudine550 m s.l.m.
Superficie46,51 km²
Abitanti5 915[1] (31-10-2023)
Densità127,18 ab./km²
FrazioniCerrete, Civita, Lago, Oppido, Procisa Nuova, Procisa Vecchia, Santa Maria del Piano, Serro di Morra, Valle delle Viti
Comuni confinantiBagnoli Irpino, Calabritto, Caposele, Morra De Sanctis, Nusco, Sant'Angelo dei Lombardi, Teora
Altre informazioni
Cod. postale83047
Prefisso0827
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT064044
Cod. catastaleE605
TargaAV
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona D, 2 022 GG[3]
Nome abitantilionesi
Patronosan Rocco
Giorno festivo16 agosto
PIL procapite(nominale) 13 687[senza fonte] euro
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Lioni
Lioni
Lioni – Mappa
Lioni – Mappa
Il comune all'interno della provincia di Avellino
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Territorio

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Il paese si estende su una superficie di 46,51 chilometri quadrati con un territorio compreso tra i 450 e i 1 579 metri s.l.m. e una densità di 132,3 abitanti per km²[5]. Fa parte del parco regionale dei Monti Picentini. I comuni confinanti sono Bagnoli Irpino, Calabritto, Caposele, Morra De Sanctis, Nusco, Sant'Angelo dei Lombardi, Teora.

Il centro sorge a 550 m s.l.m. È circondato da aree rustiche caratterizzate dalla presenza delle tipiche costruzioni rurali.

Sismicità

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoti in Irpinia.

Situato nel distretto sismico dell'Irpinia, Lioni fu uno dei paesi più colpiti dal violento terremoto del 23 novembre 1980 con 210 morti, 191 feriti e 4 932 senzatetto[6].

L'inverno è rigido con frequenti piogge. La temperatura scende spesso sotto lo zero tra i mesi di dicembre e febbraio. Abbondanti sono anche le nevicate. Nel periodo primaverile e autunnale frequenti sono invece le nebbie che, dalla sera, si protraggono fino al mattino seguente causando spesso gelate. L'estate risulta abbastanza mite. In questo periodo raramente si superano i 35 °C.

Classificazione climatica: Zona D, Gr-G 2022.

Idrografia

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Lioni è attraversato dal fiume Ofanto, sfociante nel mare Adriatico.

Origini del nome

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Probabilmente deriva dal nome della persona proprietaria di quelle terre: Leo, il cui genitivo è Leonis, ossia "di Leo" che veniva usato per identificare il terreno appartenente alla sua famiglia[8]. Ci sono altre teorie avanzate da diversi studiosi. Secondo gli scritti di Vincenzo Maria Santoli nel saggio sulla Mefite e dintorni, pubblicato alla fine del Settecento, i Lionesi discenderebbero dai Liguri Apuani che furono presenti nel Sannio intorno al II secolo a.C.[9][10] Alcuni vedono infatti anche una relazione tra il nome Liguri e Lioni (Liguri-Liuri-Liuni-Lioni). Altri fanno notare che in realtà i Liguri Apuani furono sì presenti nelle zone del Sannio, ma in un territorio lontano da quello che fu poi l'insediamento dei lionesi. A questo si aggiunge il fatto che si trattava di in un numero esiguo di persone (furono infatti trasferiti forzatamente). Per quanto invece riguarda l'etimologia della parola si fa anche notare che vi è una forzatura nel cambiare il nome Liguri in Lioni. Più plausibile sembra l'ipotesi che Lioni prenda il nome da un antico monumento in cui sono effigiati dei leoni[11]. Ancora oggi infatti, davanti al municipio, si può ammirare uno dei due leoni di pietra (l'altro andò distrutto nel terremoto del 1732).

Primi insediamenti

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Il nome del paese appare per la prima volta in un atto di donazione datato 883, con il quale il principe longobardo Sicardo concede alla badessa di S. Sofia una proprietà sita in "Leoni"[12]. Nei Registri Angioini si legge di diversi reclami (tra il 1289 e il 1306) avanzati da alcuni feudatari di Oppido verso i colleghi di S. Angelo. Questi avrebbero disposto una serie di agevolazioni per chi volesse andare a coltivare le terre sulla riva sinistra dell'Ofanto facendo sì che i contadini di Oppido si trasferissero a "Li Lyuni", abbandonando le vecchie terre[10][13]. Nel quadriennio 1743-46 il suo territorio fu soggetto alla giurisdizione del regio consolato di commercio di Ariano, nell'ambito della provincia di Principato Ultra.[14]

Terremoto del 1980

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Lioni fu una delle cittadine più gravemente colpite dal terremoto dell'Irpinia del 1980. I morti furono 228[15], quasi l'intero patrimonio edilizio risultò distrutto o gravemente danneggiato. Fu insignita della medaglia d'oro al merito civile per la capacità dimostrata nell'affrontare la ricostruzione edilizia e sociale.

Simboli

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Stemma di Lioni
Arma

Lo stemma del Comune di Lioni è formato da due leoni dorati che si fronteggiano poggiati su una fontana con acqua zampillante. Entrambi i leoni poggiano una zampa sull'orlo del bacino e un'altra sul tronco del cipresso che si trova alle spalle della fontana, il tutto raffigurato su uno sfondo azzurro e racchiuso ai lati da un ramo di alloro e uno di quercia, legati insieme da un nastro tricolore.

Onorificenze

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«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del proprio tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo. Mirabile esempio di valore civico ed altissimo senso di abnegazione.»
— 23 novembre 1980

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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S. Maria Assunta
  • San Rocco, completamente ricostruita dopo il terribile terremoto del 1980 la cui ricostruzione dal punto di vista architettonico è quanto meno discutibile. La struttura originaria risaliva agli inizi del XVII secolo. A essa è affiancato il convento francescano dei Frati Minori.
  • Santa Maria Assunta, è la più antica chiesa di Lioni e risale al XIV secolo. È divisa in tre navate: una più alta al centro e altre due sormontate da una volta a botte. È stata ricostruita due volte a causa dei sismi del 1694 e del 1980.[16]
  • Chiesa dell'Annunziata, costruita nel 1579. All'interno troviamo un imponente altare in marmo e degne di nota sono anche le statue di Santa Rita e Sant'Anna.
  • Altre chiese: a parte le tre chiese più importanti, ricordiamo la chiesa di Sant'Antonio, il santuario di Santa Maria del Piano, la chiesa di San Carlo (ricostruita nel 1996), la chiesa di Santa Maria del Carmine e quella di San Bernardino.

Monumenti

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  • Monumento ai caduti di guerra
  • Fontana del Leone
  • Antica Torricella
  • Area archeologica Oppidum
  • Leone antico

Aree naturali

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La cascata di Brovesao

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Cascata di Brovesao

La cascata di Lioni, meglio conosciuta come cascata di Brovesao, dista 2 km dal centro abitato. Precisamente è situata al confine tra l'altura di contrada Civita e la distesa verdeggiante di Valle delle Viti. L'acqua, dopo un salto di circa 20 m, va a formare un laghetto tra le rocce. Questo veniva sfruttato soprattutto negli anni 1970 dai bagnanti della zona. Nel momento in cui il laghetto ridiventa fiume si formano delle rapide.

Gavitoni

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Area pic nic attrezzata immersa nelle montagne irpine. Lì presente l'omonima fontana.

Parco dell'Ofanto

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Il parco è situato a sud del paese. Troviamo tavoli da pic-nic, pista ciclopedonale e un antico ponte romano. La chiesetta lì presente, è dedicata a Santa Maria del Carmine.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[17]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2008 a Lioni risultano residenti oltre 100 cittadini stranieri. Le maggiori comunità sono quelle di:

Religione

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La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico[senza fonte]; la parrocchia di Lioni appartiene all'arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia.

Cultura

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Musei e reperti

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Nel Museo etnologico, situato all'interno dell'edificio delle scuole elementari, sono custoditi molti reperti antichi ritrovati in Oppido Vetere. Tra Lioni e Caposele, sul Monte Oppido, invece, sono stati fatti ritrovamenti di mura ciclopiche costruite dai Sanniti per proteggersi dal continuo assedio dei Romani. All'interno di quest'area sono stati anche trovati resti di tegole e vasellame.

Un prodotto tipico è costituito dalle "tomacelle", preparato locale a base di carne di maiale. Degna di nota è anche la produzione casearia.

Nel periodo estivo il paese si è fatto promotore di varie iniziative di carattere culturale come il LioniJazzFestival e il LioniMusicFestival.

Il 17 agosto si tiene invece "la serata del cantante", una serata di musica per festeggiare il ferragosto lionese.

L'8 dicembre si festeggia la cosiddetta 'Madonna de lo fuoco', dove si accendono falò di immense dimensioni.

Geografia antropica

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L'urbanistica di Lioni ha origine dalle sostanziali modifiche dell'impianto urbanistico storico decise dal primo piano regolatore generale comunale della città, approvato dopo il terremoto.

Economia

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Lioni è un importante centro commerciale dell'Irpinia. Dopo il sisma del 1980 è stata costruita un'ampia zona commerciale e artigianale che ha gettato le basi dello sviluppo della sua nuova economia. È conosciuto anche per la sua produzione di torroni da parte di antiche fabbriche.[senza fonte]

Infrastrutture e trasporti

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Lioni è attraversato per intero dalla strada statale 7 Via Appia (SS 7) che collega Roma a Brindisi. Dopo il terremoto del 1980 una nuova strada di collegamento ha permesso il veloce sviluppo dell'economia locale: si tratta dell'Ofantina Bis che collega Avellino con molti paesi dell'Irpinia.

Ferrovie

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Nel centro cittadino si trova la stazione di Lioni, facente parte della ferrovia Avellino-Rocchetta Sant'Antonio ed attiva per soli treni storici e/o turistici.[18] Nei pressi di questa stazione è anche presente un'autostazione.[19]

Una seconda stazione, Lioni - Valle delle Viti, oggi soppressa, si trovava nell'area agricola tra Lioni e la zona industriale di Morra De Sanctis.[20]

Una terza, intitolata a Sant'Angelo dei Lombardi, è situata nel territorio di Lioni, presso il polo commerciale.[21]

Mobilità urbana

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Il comune è collegato al capoluogo e ai paesi limitrofi dalle autolinee regionali di AIR Campania.[22]

Amministrazione

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Sindaci

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1993 1997 Angelo Colantuolo PSI Sindaco
1997 1998 Angelo D'Amelio lista civica Sindaco
1998 2005 Rosa D'Amelio centrosinistra Sindaco
2006 2016 Rodolfo Salzarulo centrosinistra Sindaco
2016 in carica Yuri Gioino lista civica Lioni democratica Sindaco

Gemellaggi

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Il comune è stato pesantemente colpito dal terremoto del 1980.
A seguito della ricostruzione il comune ha stretto i seguenti accordi di gemellaggio:

Altre informazioni amministrative

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Il territorio fa parte della comunità montana Alta Irpinia e del parco regionale Monti Picentini.

Il comune fa parte dell'Unione dei comuni Alto Ofanto[23].

La squadra di calcio della città è lo "Sporting Lioni" che milita nel campionato di prima categoria girone E 2023/2024. Lo stadio cittadino è intitolato a Nino Iorlano.

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Nino Iorlano, Pasquale Nesta e Nicola Garofalo, Vocabolario del dialetto di Lioni. La lingua dei nostri padri. II Edizione., p. 114.
  5. ^ Abitanti Lioni - Dati demografici 2008
  6. ^ Catalogue of strong earthquakes in Italy, su INGV. URL consultato il 13 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2018).
  7. ^ Classificazione sismica dei comuni italiani (XLSX), su Protezione Civile. URL consultato il 9 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2017).
  8. ^ Comune di Lioni (AV) - Italia: Informazioni
  9. ^ V. M. Santoli, De Mephiti et vallibus Auxanti libri III, cum observationibus super nonnullis urbibus Hirpinorum, Napoli 1783.
  10. ^ a b Lioni, il nome, le origini di Angelo Colantuono, su storiadilioni.it. URL consultato il 28 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2009).
  11. ^ F. Scandone, L'Alta Valle del Calore, Vol. I, Napoli 1911, p. 20 nota 2.
  12. ^ Comune di Lioni: storia, su comune.lioni.av.it. URL consultato l'11 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2010).
  13. ^ F. Scandone, L'Alta Valle dell'Ofanto, Avellino 1957, pp. 358-60, docc. 15-29.
  14. ^ Tommaso Vitale, Storia della Regia città di Ariano e sua Diocesi, Roma, Salomoni, 1794, p. 174.
  15. ^ Lioni, container senza fine - Repubblica.it
  16. ^ www.irpinia.info, Lioni, Chiesa Madre di S. Maria Assunta
  17. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  18. ^ Sul treno storico a Lioni per ammirare street art e Medioevo, su AvellinoToday. URL consultato il 13 febbraio 2024.
  19. ^ Lestradeferrate.it - Stazione di Lioni (AV), su www.lestradeferrate.it. URL consultato il 13 febbraio 2024.
  20. ^ Lestradeferrate.it - Fermata di Lioni Valle delle Viti (AV), su www.lestradeferrate.it. URL consultato il 13 febbraio 2024.
  21. ^ Lestradeferrate.it - Fermata di Sant'Angelo dei Lombardi (AV), su www.lestradeferrate.it. URL consultato il 13 febbraio 2024.
  22. ^ Linea - 09-AV - Senerchia Calabritto Lioni S.Angelo dei Lombardi Avellino Fisciano (PDF), su aircampania.it.
  23. ^ [1]

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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