Kornél Mundruczó
Kornél Mundruczó (pron. AFI: [ˈkorneːl ˈmundrut͡soː]; Gödöllő, 3 aprile 1975) è un regista e sceneggiatore ungherese di cinema e teatro.
I suoi film sono stati spesso presentati in concorso al Festival di Cannes, dove ha vinto nel 2014 il premio Un Certain Regard con White God - Sinfonia per Hagen.
Biografia
modificaD'origine per metà romena,[1] Mundruczó si laurea alla Színház- és Filmművészeti Egyetem di Budapest nel 1998 come attore e nel 2003 come regista.[2] Fa il suo esordio alla regia nel 2000.[3] Due anni più tardi, poco dopo aver terminato gli studi, dirige il cortometraggio Afta,[4] premiato a diversi festival internazionali.[5][6] Con Szép napok (2002),[7][8] il suo secondo lungometraggio, ha vinto il Pardo d'argento al Festival di Locarno.[9] Il suo cortometraggio A 78-as szent Johannája viene presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2003.[10] Dopo aver concorso col cortometraggio Kis apokrif no. 2 nella sezione Cinéfondation del Festival l'anno seguente, Mundruczó è riuscito a sviluppare un suo film successivo, Delta, col sostegno del programma della suddetta.[11] È membro dell'European Film Academy dal 2004.[12][13]
Nel 2005 concorre a Cannes nella sezione Un Certain Regard con Johanna.[14] In seguito, il suo quarto, quinto e settimo lungometraggio hanno concorso nella sezione centrale del Festival: Delta nel 2008;[11] Szelíd teremtés: A Frankenstein-terv nel 2010;[15] ed Una luna chiamata Europa nel 2017.[16] Delta vi si è anche aggiudicato il premio della Fédération internationale de la presse cinématographique (FIPRESCI).[17] Nel 2014, Mundruczó ha concorso nuovamente a Un Certain Regard con White God - Sinfonia per Hagen, vincendovi il premio principale.[18] Il film è poi stato scelto per rappresentare l'Ungheria come miglior film straniero ai premi Oscar 2015.[19]
Nel 2009 ha fondato la compagnia teatrale indipendente Proton Theatre assieme alla produttrice Dóra Büki.[20][21] Come direttore artistico della compagnia, Mundruczó ha messo in scena diverse opere, tra cui: Ghiaccio (2006) di Vladimir Sorokin;[22] Frankenstein-project (2007), da Mary Shelley, da cui ha tratto il suo film Szelíd teremtés: A Frankenstein-terv;[23][24] È difficile essere un dio (2010) dei fratelli Strugackij;[25] e Vergogna (2012) di J. M. Coetzee, a cui si è ispirato per White God - Sinfonia per Hagen.[26] Dal 2017 è candidato al Premio Europa Realtà Teatrali del Premio Europa per il Teatro.[27] Nel 2020 ha diretto il suo primo film in lingua inglese, Pieces of a Woman, in concorso alla 77ª Mostra del cinema di Venezia.[28]
Filmografia
modificaLungometraggi
modifica- Nincsen nekem vágyam semmi (2000)
- Szép napok (2002)
- Szent Johanna, episodio di Jött egy busz… (2003)
- Johanna (2005)
- Short Lasting Silence, episodio di Lost and Found (2005)
- Delta (2008)
- Szelíd teremtés: A Frankenstein-terv (2010)
- White God - Sinfonia per Hagen (Fehér isten) (2014)
- Una luna chiamata Europa (Jupiter holdja) (2017)
- Pieces of a Woman (2020)
- Quel giorno tu sarai (Evolution) (2021)
Cortometraggi
modifica- Afta (2002)
- Kis apokrif no. 1 (2002)
- A 78-as szent Johannája (2003)
- Kis apokrif no. 2 (2004)
Televisione
modifica- The Crowded Room – miniserie TV, 3 puntate (2023)
Come produttore esecutivo
modifica- Una spiegazione per tutto (Magyarázat mindenre), regia di Gábor Reisz (2023)
Riconoscimenti
modificaPremi cinematografici
modifica- European Film Awards
- 2002 – Candidatura alla miglior rivelazione per Szép napok
- 2015 – Candidatura al premio del pubblico al miglior film europeo per White God – Sinfonia per Hagen
- Festival di Cannes[11][14][15][16][17][29]
- 2003 – In competizione per il premio Cinéfondation per Kis apokrif no. 2
- 2005 – In competizione per il premio Un Certain Regard per Johanna
- 2008 – Premio Fipresci per Delta
- 2008 – In competizione per la Palma d'oro per Delta
- 2010 – In competizione per la Palma d'oro per Szelíd teremtés: A Frankenstein-terv
- 2014 – Premio Un Certain Regard per White God – Sinfonia per Hagen
- 2017 – In competizione per la Palma d'oro per Una luna chiamata Europa
- Festival di Locarno[9]
- 2002 – Pardo d'argento alla miglior opera prima o seconda per Szép napok
- Festival internazionale del cortometraggio di Oberhausen[5][6]
- 2001 – ARTE European Short Award per Afta
- 2001 – Menzione d'onore al Premio della Giuria Ecumenica per Afta
- 2003 – Premio della Giuria Ecumenica per Kis apokrif no. 1
- Mostra internazionale d'arte cinematografica[28]
- 2020 – In competizione per il Leone d'oro per Pieces of a Woman
Premi teatrali
modifica- Premio Europa per il teatro
- 2017 – Candidatura al Premio Europa Realtà Teatrali[27]
Onorificenze
modifica— 20 agosto 2008[30]
Note
modifica- ^ (EN) Anne Thompson, Why Director Kornél Mundruczó Goes to the Dogs on 'White God' (TRAILER), su indiewire.com, 20 marzo 2015. URL consultato il 24 aprile 2016.
- ^ (EN) COMPLETE STUDENT DATABASE: Mundruczó Kornél [collegamento interrotto], su filmacademy.hu, Színház- és Filmművészeti Egyetem. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ (EN) Dennis Harvey, Review: 'This I Wish and Nothing More', in Variety, 10 agosto 2001.
- ^ (HU) Afta, su filmunio.eu, Magyar Filmunió. URL consultato il 2 novembre 2016.
- ^ a b (EN) Premi dal 1964, su inter-film.org, Festival internazionale del cortometraggio di Oberhausen. URL consultato il 2 novembre 2016.
- ^ a b (HU) Film ungheresi al Festival internazionale del cortometraggio di Oberhausen, su filmunio.eu, Magyar Filmunió. URL consultato il 2 novembre 2016.
- ^ (EN) David Stratton, Review: 'Pleasant Days', in Variety, 7 febbraio 2002. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ (EN) Sukhdev Sandhu, Rock star steals the show / Pleasant Days (No cert, 99 min), in The Telegraph, 22 luglio 2005. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ a b (EN) Eric J. Lyman, Locarno begins naming, in The Hollywood Reporter, 11 maggio 2007. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ (EN) Alison James, Sex on the side at Cannes, in Variety, 25 aprile 2003. URL consultato il 2 novembre 2016.
- ^ a b c (EN) Rebecca Leffler, Cinefondation brings in six filmmakers, in The Hollywood Reporter, 10 gennaio 2008. URL consultato il 30 ottobre 2016.
- ^ (EN) Kornél Mundruczó - Jury President, su sff.ba, Sarajevo Film Festival. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ (EN) Membri, su europeanfilmacademy.org, European Film Academy. URL consultato il 24 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2018).
- ^ a b (EN, FR) Johanna [collegamento interrotto], su festival-cannes.com, Festival di Cannes. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ a b (EN) Fabien Lemercier, Who is guilty in the end?, su cineuropa.org, 2 marzo 2009. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ a b (EN) Film ungheresi al 70º Festival di Cannes, su mnf.hu, 17 maggio 2017. URL consultato il 24 agosto 2017.
- ^ a b (EN) Camillo De Marco, Cannes 2008 awards FIPRESCI Award to Mundruczó's Delta, su cineuropa.org, 24 maggio 2008. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ (EN) Steve Pond, Rampaging Dogs Movie 'White God' Wins Top Prize in Cannes' Un Certain Regard, in The Wrap, 23 maggio 2014. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ (EN) Hungary submits White God to Oscars, su screendaily.com. URL consultato l'11 agosto 2014.
- ^ (EN) Independent Theatre in Hungary: Independence at a Cost, su howlround.com. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ (EN) Artists A-Z: Kornél Mundruczó, su english.hebbel-am-ufer.de. URL consultato il 30 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2016).
- ^ (EN) 2007 Roundup: Two Plays (2. Krétakör's The Ice (A jég)), su ganchoverseas.blogspot.hu. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ (EN, FR) A Tender Son – The Frankenstein project in Competition, su festival-cannes.com, Festival di Cannes, 22 maggio 2010. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ (EN) Boyd van Hoeij, Review: 'Tender Son — The Frankenstein Project', in Variety, 23 maggio 2010. URL consultato il 2 novembre 2016.
- ^ (EN) Aaron MacDonald, Hard to Be a God, su theatreguide.com.au, 14 marzo 2012. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ (EN) Eric Ortiz Garcia, Morelia 2014 Interview: WHITE GOD Director Kornél Mundruczó, su screenanarchy.com, 24 ottobre 2014. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ a b Candidati PERT, su Premio Europa per il Teatro. URL consultato il 9 maggio 2024.
- ^ a b (EN) Naman Ramachandran, Martin Scorsese Boards Venice, Toronto Title ‘Pieces of a Woman’ as Executive Producer, in Variety, 18 agosto 2020. URL consultato il 18 agosto 2020.
- ^ (EN, FR) Official Selection 2004: Cinefondation [collegamento interrotto], su festival-cannes.com, Festival di Cannes. URL consultato il 2 novembre 2016.
- ^ (HU) Csehák Judit és Mundruczó Kornél is magas állami kitüntetést kapott, su Index, 20 agosto 2008. URL consultato il 18 agosto 2020.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- Opere di Kornél Mundruczó, su MLOL, Horizons Unlimited.
- Kornél Mundruczó, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Kornél Mundruczó, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Kornél Mundruczó, su AllMovie, All Media Network.
- (DE, EN) Kornél Mundruczó, su filmportal.de.
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