Gonja (o Ghanjawiyyu) è un antico regno del Ghana settentrionale; il termine si riferisce anche alla popolazione che abita ancora questa regione dell'Africa occidentale. La caduta dell'impero Songhai, il gruppo Ngbanya dei Mandé cominciò a dirigersi versi il sud, attraversando il Volta nero e stabilizzandosi a Yagbum. Durante il regno di Naba'a, l'espansione dei Gonja ebbe una crescita rapida, conquistando diversi territori dell'Alto Volta e arricchendosi grazie agli affari intrapresi con le popolazioni Akan. Dal 1675, i Gonja istituirono una nuova figurata al potere, denominata Yagbongwura, per controllare meglio il regno ampliatosi. La dinastia Ngbanya ha detenuto il diritto a questa posizione di rilievo nella vita politica dei Gonja, praticamente fino al giorno d'oggi, eccezion fatta solo per due casi. L'attuale Yagbongwura, Bawah Abudu Doshie, è stato nominato nel 2000.

In età coloniale la società Gonja era stratificata e suddivisa in classi: questa ripartizione sociale in Africa, non va interpretata come una distinzione netta e rigida ma piuttosto come una identificazione di ruoli. Nella fattispecie, i Gonja si rappresentavano attraverso tre "categorie" sociali: gli islamici, gli animisti e gli schiavi. L'economia di questa società dipendeva largamente dalle attività relative alla tratta degli schiavi, nonché dal commercio delle noci di kola, soprattutto nei dintorni del mercato di Salaga, non a caso soprannominata la "Timbuctù del Sud".

La lingua dei Gonja è il Kwa, conosciuto e parlato da circa 230,000 persone.

Bibliografia

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  • Esther Goody and Jack Goody "The Circulation of Women and Children in Northern Ghana." in Man, New Series 2.2 (1967) 226-248.
  • Wilks, Ivor "Wangara, Akan and Portuguese in the Fifteenth and Sixteenth Centuries II The Struggle for Trade." in The Journal of African History 23:4 (1982) 463-472.

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