Gianpiero Combi
Gianpiero Combi (Torino, 20 dicembre 1902[2] – Imperia, 12 agosto 1956) è stato un calciatore italiano, di ruolo portiere, campione del mondo e capitano della nazionale italiana nel 1934. Insieme a Ricardo Zamora e František Plánička è ritenuto, sia dal giornalismo sia dalla storiografia sportiva, il miglior estremo difensore dell'anteguerra[2][3] nonché uno dei più forti portieri europei del XX secolo (16º classificato nella graduatoria stilata dall'IFFHS).[4]
Gianpiero Combi | |||||||||||||||||||||||||
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Combi alla Juventus negli anni 20 | |||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Italia | ||||||||||||||||||||||||
Altezza | 174 cm | ||||||||||||||||||||||||
Peso | 72 kg | ||||||||||||||||||||||||
Calcio | |||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Portiere | ||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1934 | ||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||
Giovanili | |||||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | |||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | |||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||||||||
Formatosi nel settore giovanile della Juventus, legò la sua intera attività sportiva e dirigenziale al club torinese, in cui militò per tredici stagioni a cavallo degli anni 20 e 30 del Novecento, vincendo cinque campionati di Serie A, di cui quattro in maniera consecutiva. Combi formò – assieme ai terzini Virginio Rosetta e Umberto Caligaris, tutti e tre compagni di squadra e nazionale – quella che è ritenuta dalla stampa specializzata la miglior linea difensiva di tutti i tempi espressa nel calcio italiano nonché una delle migliori nella storia della disciplina;[2][5] ha inoltre detenuto per novanta anni (1926-2016) il record assoluto d'imbattibilità (934') nella storia della massima serie italiana.[6]
Fu anche direttore delle sezioni di nuoto e hockey su ghiaccio della Juventus durante gli anni 40.[7]
Biografia
modificaNacque a Torino il 20 novembre 1902. Dopo la fine della carriera agonistica, divenne un industriale e dirigente in un'azienda.[8] Morì prematuramente nel 1956, all'età di cinquantatré anni, a causa di un infarto sopraggiunto mentre era alla guida della propria auto.[6]
Caratteristiche tecniche
modificaSoprannominato Fusetta per la sua notevole agilità, nonostante fosse scarsamente avvezzo a interventi vistosi,[9][10] la sua sicurezza e leadership l'hanno reso un portiere di grande affidabilità per i suoi allenatori.[9] Vantava un grande senso della posizione,[11][10] soprattutto nelle uscite dalla propria porta per bloccare i cross e gli assist avversari.[11] Nel corso della propria carriera cedette il posto da titolare in appena nove occasioni su un totale di 398, in ragione delle ottime condizioni fisiche, pur avendo subìto critiche sul versante strettamente atletico;[11] divenne anche uno specialista nel bloccare i calci di rigore,[11] intuendo la direzione della palla dopo avere fissato negli occhi il tiratore.[11]
Carriera
modificaClub
modificaInizialmente ebbe contatti con il Torino ma non fu preso in squadra poiché giudicato troppo debole e privo di una degna struttura atletica.[8] Si rivolse allora ai concittadini della Juventus, che ne intuì la stoffa atletica e lo mandò in campo con la terza squadra.[8] Inizialmente non venne considerato più di tanto dai dirigenti e dall'allenatore, ma in seguito a un malanno del portiere titolare dell'epoca, Emilio Barucco, fu chiamato in prima squadra con cui esordì in Serie A il 5 marzo 1922, durante la trasferta sul campo della Pro Vercelli terminata con la vittoria dei padroni di casa per 7-1:[8] in seguito ai sette gol subiti, Combi si allenò duramente, invitando i compagni a calciare di potenza contro la sua porta negli allenamenti, nel tentativo di parare.[8]
Nel 1931 subì un pesante infortunio in una gara di campionato, una botta alla testa;[8] dopo diversi giorni di convalescenza, tuttavia, si rimise in sesto e tornò a giocare con continuità.[8] Annunciò il ritiro nel 1934, a corollario di tredici anni in bianconero, dopo aver disputato in totale 351 gare e aver vinto cinque scudetti, quello del 1925-1926 e i primi quattro del Quinquennio d'oro (1930-1931, 1931-1932, 1932-1933 e 1933-1934). Proprio nel campionato 1925-1926 mantenne la sua porta inviolata per 934 minuti, più di nove partite (dal 25 ottobre 1925, nella gara Juventus-Milan 6-0 della 4ª giornata, al 28 febbraio 1926, nella sfida Parma-Juventus 0-3 della 12ª giornata): per novant'anni rimase questa la maggior inviolabilità mai fatta registrare da un portiere nella storia del massimo campionato italiano di calcio,[6] prima di essere superata dai 974' di un altro estremo difensore bianconero, Gianluigi Buffon.
Nazionale
modificaCon l'Italia esordì il 6 aprile 1924 a Budapest, in un'amichevole contro l'Ungheria (1-7).[8]
Fu un grande protagonista del campionato del mondo 1934 disputato in Italia, il primo titolo mondiale vinto dagli azzurri. A questo torneo avrebbe dovuto inizialmente prender parte solo come portiere di riserva, ma il destino volle che il titolare designato, Carlo Ceresoli dell'Ambrosiana-Inter, durante la preparazione sul campo di Firenze, in una parata un po' azzardata si rompesse un braccio a causa di uno scontro con Pietro Arcari;[8] il commissario tecnico Vittorio Pozzo puntò quindi sul trentunenne Combi, ormai a fine carriera per gli standard del tempo, dopo un colloquio di cinque minuti.[8] Il 10 giugno 1934 la finale contro la Cecoslovacchia fu la sua ultima partita in azzurro: Combi alzò la Coppa Jules Rimet da capitano, lasciando così un ulteriore segno prima del ritiro dalle competizioni calcistiche.
Durante una militanza di dieci anni, giocò 47 gare con la maglia della nazionale, subendo in totale 65 reti.
Riconoscimenti postumi
modificaNel 1956 la Juventus intitolò postumamente a Combi il campo d'allenamento della prima squadra[12] e un premio a livello giovanile.[13]
Il Campo sportivo Littorio di Merano, realizzato nel 1933 per ospitare la nazionale italiana in occasione del Mondiale 1934, fu ribattezzato in onore a Combi nel 1957.[14]
Nel 2011 il club torinese gli consegnò postumamente una delle cinquanta stelle nella Walk of Fame dello Juventus Stadium.[15]
Statistiche
modificaPresenze e reti nei club
modificaStagione | Squadra | Campionato | ||
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Comp | Pres | Reti | ||
1921-1922 | Juventus | PD | 10 | -15 |
1922-1923 | PD | 21 | -21 | |
1923-1924 | PD | 21 | -19 | |
1924-1925 | PD | 24 | -21 | |
1925-1926 | PD | 27 | -19 | |
1926-1927 | DN | 28 | -23 | |
1927-1928 | DN | 32 | -40 | |
1928-1929 | DN | 28 | -25 | |
1929-1930 | A | 34 | -31 | |
1930-1931 | A | 29 | -32 | |
1931-1932 | A | 34 | -38 | |
1932-1933 | A | 34 | -23 | |
1933-1934 | A | 29 | -29 | |
Totale carriera | 351 | -336 |
Cronologia presenze e reti in nazionale
modificaPalmarès
modificaClub
modificaNazionale
modificaOnorificenze
modificaNote
modifica- ^ Il Littoriale, n. 217, 1934.
- ^ a b c Lo Presti
- ^ Mirko Graziano, Buffon prende Combi, punta Tacconi, se rinnova può arrivare a Zoff, in La Gazzetta dello Sport, 19 novembre 2011.«Storici e critici considerano Combi uno dei tre portieri più forti del mondo nel periodo pre-guerra. Gli altri due? Altrettante leggende: il fenomeno spagnolo Ricardo Zamora e il cecoslovacco Frantisek Plánicka, la «rondine boema»»
- ^ Il miglior portiere del secolo: Zoff tra i 7 candidati, in La Gazzetta dello Sport, 12 agosto 1998.
- ^ Wilson.
- ^ a b c 20 dicembre 1902: nasce Combi, il "nonno" di Zoff e Buffon, su torino.repubblica.it, 20 dicembre 2014.
- ^ In corso IV Novembre impianti sportivi in via di realizzazione per le nuove attività della Juventus, in Stampa Sera, 11 marzo 1941, p. 4.
- ^ a b c d e f g h i j Slawitz.
- ^ a b Bacci, p. 26.
- ^ a b Panini, Il personaggio: Giampiero Combi (Juventus), p. 449.
- ^ a b c d e Gianpiero Combi: «Fusetta», classe e look tra i pali. Parare i rigori la sua specialità, in La Stampa, 1º dicembre 2003, p. 37.
- ^ Marco Ansaldo, Da Piazza d'Armi a Orbassano, in La Stampa, 28 giugno 1995, p. 34.
- ^ Iniziative juventine in memoria di Combi, in La Nuova Stampa, 9 settembre 1956, p. 4.
- ^ Lo stadio di Merano diventa un monumento artistico, su ilgiornale.it, 21 gennaio 2009.
- ^ Da Anastasi a Zoff: le 50 stelle dello Juventus Stadium, su goal.com, 11 febbraio 2021.
- ^ Gianpiero Combi, su myjuve.it.
- ^ a b ripetizione
- ^ 1º titolo mondiale
- ^ Onorificenze a sportivi, in Stampa Sera, 29 giugno 1955, p. 5.
Bibliografia
modifica- Bruno Slawitz, Combi, Rosetta, Caligaris, in Galleria dei Campioni, La Gazzetta dello Sport, 30 giugno 1953, pp. 3-8.
- Salvatore Lo Presti, COMBI, Giampiero, in Enciclopedia dello sport, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
- Almanacco illustrato del calcio 2005, Modena, Panini, 2004, ISSN 1129-3381 .
- Gino Bacci, Storia del calcio italiano, Milano, Gruppo Editoriale Armenia, 2006, ISBN 88-8113-350-4.
- (EN) Jonathan Wilson, The Outsider: A History of the Goalkeeper, Hachette UK, 2012, ISBN 1-4091-2320-0.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Gianpiero Combi
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gianpiero Combi
Collegamenti esterni
modifica- Combi, Giampiero, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Cómbi, Giampièro, su sapere.it, De Agostini.
- Salvatore Lo Presti, COMBI, Giampiero, in Enciclopedia dello Sport, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002-2005.
- (EN) Gianpiero Combi, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Gianpiero Combi (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (DE, EN, IT) Gianpiero Combi (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Gianpiero Combi, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, RU) Gianpiero Combi, su eu-football.info.
- (EN) Gianpiero Combi, su Olympedia.
- (EN) Gianpiero Combi, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (IT, EN) Gianpiero Combi, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.
- Convocazioni e presenze in Nazionale di Gianpiero Combi, su FIGC.it, FIGC.
- Dario Marchetti (a cura di), Gianpiero Combi, su Enciclopediadelcalcio.it (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2011).