Elvira di Toro
Elvira Fernández, detta anche Donna Elvira o Elvira di León (Elvira anche in spagnolo, in asturiano, in aragonese, in portoghese, in galiziano e in catalano e Elbire in basco; León, 1038 circa – León, 1100), fu signora della piazza leonese di Toro dal 1065 alla sua morte.
Origine
modificaCome riporta il documento n° XCIV della appendice II delle Antiguedades de España, Elvira era la figlia terzogenita del re di Castiglia e re consorte di León, Ferdinando I e della regina del León e regina consorte di Castiglia, Sancha I[1], che, sia secondo la Historia genealógica y heráldica de la monarquía española, Volume 1, che secondo la Historia De Los Hechos De España di Rodrigo Jimenez De Rada era figlia del re di León e Castiglia Alfonso V e di Elvira Menéndez de Melanda[2][3], figlia del Conte di Portucale, il galiziano Menendo González e di sua moglie, Tutadona Moniz de Coimbra (dona Mayor)[4].
Ferdinando, come ci viene confermato dal documento n° 7 della Coleccion diplomatica de la catedral de Pamplona era il figlio maschio ultimogenito del re di Pamplona, conte d'Aragona, conte di Sobrarbe e Ribagorza, conte di Castiglia, Sancho III Garcés il Grande e di Munia[5], figlia, secondo la Chronica latina regum Castellae[6], del conte indipendente di Castiglia, conte di Burgos, di Lantarón, di Cerezo e di Álava, Sancho Garcés[7] e di Urraca Gomez[8][9].
Biografia
modificaSecondo la Historia silense[10] e il Liber chronicorum[11], Elvira era la figlia terzogenita, nata dopo che suo padre, Ferdinando, aveva ereditato il regno di Castiglia[12].
Elvira viene citata, assieme ai genitori ed ai fratelli, nel documento n° XCIV della appendice II delle Antiguedades de España[1].
Elvira viene citata, assieme ai genitori ed ai fratelli, nel documento n°XCVI della Apéndice del Tomo II de la Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela, datato marzo 1065[13].
Suo padre, Ferdinando I morì nel dicembre 1065, come riportano sia gli Annales Complutenses (Anales castellanos segundos)[14][15], che gli Annales Compostellani[16], ed il Chronicon Burgense (Obiit Fernandus Rex in die S. Eugeniæ) e che fu tumulato a León, come riporta il Chronicon Lusitano[17], nel Pantheon reale (mausoleo) della collegiata di San Isidoro a León.
Dopo la morte del padre, la madre si ritirò dal potere dividendo, secondo la volontà paterna il regno di León e Castiglia tra i tre figli maschi:
mentre alle due figlie femmine furono assegnate due signorie:
Dopo la morte della madre, nel 1067, iniziarono i conflitti tra i suoi tre fratelli. Dopo che era terminata (1068) la guerra dei tre Sanchi, sostenuta da suo fratello Sancho II di Castiglia contro il re di Pamplona, Sancho IV e il re d'Aragona, Sancho I, Sancho II e Alfonso VI si accordarono per combattere il fratello Garcia[18], invadendo il suo regno da nord.
Dopo che, nel 1071, Garcia era stato sconfitto, deposto ed esiliato a Siviglia[18], Sancho si rivolse contro Alfonso, e già, all'inizio del 1072, Sancho II, oltre al regno di Galizia, aveva occupato il regno di León, riunendo così nuovamente il regno che era stato di suo padre[18]. Alfonso VI fu catturato e Urraca convinse Sancho a permettere al fratello di andare in esilio a Toledo. Ma i nobili del León non accettarono il fatto compiuto e si strinsero attorno alle sorelle del re, soprattutto ad Urraca, che si fortificò nella sua signoria, la città di Zamora[18].
Sancho II dapprima espugno la signoria di Toro, di Elvira e poi pose l'assedio a Zamora il 4 marzo del 1072. Dopo circa 7 mesi di assedio, Sancho fu assassinato[19] il 6 ottobre del 1072, come conferma la Cronaca Burgense[20][21], pare che un nobile zamorano, Bellido Dolfos[18], forse amante di Urraca, fingendosi disertore, invitò Sancho a seguirlo per fargli vedere il punto debole delle mura, lo separò dalla sua guardia e lo assassinò.
Dopo la morte di Sancho II, i nobili castigliani continuarono l'assedio di Zamora; Alfonso VI, che era tornato in León, si prodigò a garantire che se riconosciuto re di Castiglia avrebbe trattato i nobili castigliani alla stregua dei nobili leonesi; ma il sospetto che Urraca e Alfonso fossero complici nell'assassinio di Sancho era condiviso dalla maggioranza di loro. Alla fine, Alfonso VI fu riconosciuto re di Castiglia dai nobili castigliani[22], solo dopo che il re giurò la sua innocenza in pubblico, sul sagrato della chiesa di Sant'Agata di Burgos (Il giuramento era stato preteso dai maggiorenti castigliani, tra cui il Cid Campeador).
Donna Elvira potè così rientrare nella sua piazza di Toro, per dedicarsi ad opere di carità, come viene riportato da diversi documenti[23] e si ritirò in un convento del León dove morì nel 1100 o 1099, come riportano gli Anales Toledanos I[24].
Fu sepolta nella Basilica di Sant’Isidoro, a León, dove erano sepolti i suoi genitori ed il fratello, il re García I di Galizia e dove sarà raggiunta, circa un anno dopo dalla sorella infanta Urraca di Zamora. Sul sepolcro fu scolpito il seguente epitaffio latino:
RE. DOMNA GELOIRA, FILIA REGIS MAGNI FERDINANDI. VAS FIDEI, DECUS HESPERIAE TEMPLUM PIETATIS. VIRTUS JUSTITIAE SIDUS, HONOR PATRIAE. HEU QUINDENA DIES MENSIS, GELOIRA, NOVEMBRIS EXILIUM MULTIS, TE MORIENTE FUIT. ANNIS MILE VIIII CXXX PERACTIS TE TUA MORS RAPUIT, SPES MISEROS LATUIT.
Ascendenza
modificaGenitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
García II Sánchez di Navarra | Sancho II Garcés di Navarra | ||||||||||||
Urraca di Castiglia | |||||||||||||
Sancho III Garcés di Navarra | |||||||||||||
Jimena Fernández | Fernando Bermúdez | ||||||||||||
Elvira | |||||||||||||
Ferdinando I di Castiglia | |||||||||||||
Sancho Garcés | García Fernández | ||||||||||||
Ava di Ribagorza | |||||||||||||
Munia di Castiglia | |||||||||||||
Urraca Gomez | Gomez Diaz | ||||||||||||
Muniadomna Fernandez di Castiglia | |||||||||||||
Elvira di Toro | |||||||||||||
Bermudo II di León | Ordoño III di León | ||||||||||||
Aragonta Pelaez | |||||||||||||
Alfonso V di León | |||||||||||||
Elvira Garcés di Castiglia | García Fernández | ||||||||||||
Ava di Ribagorza | |||||||||||||
Sancha I di León | |||||||||||||
Menendo González | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Elvira Menéndez de Melanda | |||||||||||||
Toda Domna | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Note
modifica- ^ a b (LA) #ES Antiguedades de España, Apendice II, pag. 428
- ^ (ES) #ES Historia genealógica y heráldica de la monarquía española, Volume 1, pag. 311
- ^ (ES) #ES Historia De Los Hechos De España, cap. XX, pag. 212
- ^ (ES) #ES Memorias de las reynas catholicas, pag. 136
- ^ (LA) #ES Coleccion diplomatica de la catedral de Pamplona, doc. 7, pagg. 29 -31
- ^ La Chronica latina regum Castellae è la storia, scritta in latino, durante il regno di Ferdinando III di Castiglia (1199-1252), verso la metà del secolo XIII (dal vescovo di Osma e poi anche di Burgos, Juan de Soria, cancelliere di Ferdinando III dal 1217 al 1239) dei regnanti castigliani dal 970, morte del conte Fernan Gonzales, al 1236, conquista di Cordova.
- ^ (ES) #ES Crónica latina de los reyes de Castilla
- ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy : CONDES de CASTILLA 932-1035 - SANCHO García de Castilla
- ^ (EN) Genealogy : Iberia 4 - Sancho
- ^ La Historia Silense è una cronaca, scritta in latino, verso il 1115, pare da un monaco del Monastero di Santo Domingo de Silos, che iniziava dai re Visigoti e arrivava al regno di Alfonso VI.
- ^ Il Liber chronicorum è la storia dei re di León, dall'inizio del regno di Bermudo II (982), sino alla morte di Alfonso VI (1109), scritta verso il 1120, dal vescovo e storico, Pelagio da Oviedo, detto il favolista, per le molte invenzioni.
- ^ (LA) #ES Historia silense, pag. 68
- ^ (LA) #ES Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela, Tomo II, Apéndice, doc. XCVI, pagg. 242 - 244 (804 - 806)
- ^ Gli Annales Complutense (Anales castellanos segundos) furono compilati in Castiglia a metà del XII secolo, e coprono un periodo che va dalla nascita di Gesù Cristo sino alla morte della regina, Urraca di León e Castiglia
- ^ (LA) #ES España sagrada, tomo XXIII, Annales Complutenses, pag. 317
- ^ (LA) #ES España sagrada, tomo XXIII, Annales Compostellani, pag. 319
- ^ (LA) #ES España sagrada, tomo XVI, Chronicon Lusitano, pag. 405
- ^ a b c d e f g Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pag. 869
- ^ Secondo il Liber chronicorum fu assassinato da un suo soldato, Vellito Ariulfo, a tradimento, sotto le mura di Zamora, durante l'assedio.
- ^ La Cronaca Burgense è composta da annali scritti, in latino, nel corso del XIII secolo e ritrovati, dopo secoli, nella cattedrale di Burgos (da cui il nome); furono compilati nella regione della Rioja e sono inerenti alla storia della Castiglia e della Navarra, dalla nascita di Gesù Cristo alla Battaglia di Las Navas de Tolosa, del 1212.
- ^ (LA) #ES España Sagrada XXIII, Chronicon Burgense, pag. 309
- ^ Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pag. 870
- ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy: KINGS of CASTILE and LEON 1035-1217 (JIMENA DYNASTY of NAVARRE) - URRACA de Castilla y León
- ^ (LA) #ES España Sagrada XXIII, Anales Toledanos I, pag. 385
Bibliografia
modificaFonti primarie
modifica- (LA) Cartulario del infantado de Covarrubias.
- (LA) España sagrada. Volumen 23
- (LA) #ES España sagrada, tomo XVI
- (LA) #ES Collecion diplomatica de la cathedral de Pamplona.
- (LA) #ES Cartulario del Monasterio de Eslonza.
- (LA) #ES Historia silense).
- (LA) Antiguedades de España
- (LA) (ES) #ES Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela, Tomo II.
Letteratura storiografica
modifica- Rafael Altamira, Il califfato occidentale, in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1999, pp. 477–515
- Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pp. 865–896
- (ES) Crónica Latina de los reyes de Castilla.
- (EN) The Kingdom of León-Castilla under King Alfonso VI
- (ES) #ES Historia genealógica y heráldica de la monarquía española, Volume 1
- (ES) Historia De Los Hechos De Españara
- (ES) #ES Memorias de las reynas catholicas.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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