Ealhmund del Kent

re del Kent

Ealhmund (745827) figlio di Eafa del Wessex, regnò sul Kent nel 784.

Ealhmund
Re del Kent
In carica784
PredecessoreEcgberht II
SuccessoreEadberht III Præn
Nascita745
Morte827
PadreEafa del Wessex
FigliEcgberht del Wessex

Biografia

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Non avendo coniato monete,[1] l'unica evidenza del tempo di Ealhmund fu un estratto di una carta risalente al 784, in cui Ealhmund concesse terreni all'abate di Reculver. In questa carta è identificato come Ealmundus rex Canciæ.[2] Entro l'anno seguente, Offa di Mercia sembra aver governato direttamente, dal momento che emise una carta[3] priva di menzioni a sovrani locali.

Il consenso generale tra gli storici è che costui è lo stesso Ealhmund trovato in due genealogie nella Cronaca di Parker, compilata durante il regno di Alfredo il Grande.[4] La prefazione genealogica al manoscritto, nonché la voce annale (anni 855–859) che descrive la morte di Etelvulfo del Wessex, rendono il re Egberto, figlio di un certo Ealhmund, a sua volta figlio di Eafa, nipote di Eoppa, e bisnipote di Ingild, fratello del re Ine del Wessex, e discendente del capositipite Cerdic,[5] e pertanto membro del Casato del Wessex. Un'ulteriore voce, aggiunta posteriormente nell'annale del 784, riporta il regno di Ealhmund nel Kent.

Infine, nella versione nota come Canterbury Bilingual Epitome, originariamente compilata dopo la conquista normanna dell'Inghilterra, uno scriba ha parimenti aggiunto la menzione del regno di Kent di Ealhmund, specificando esplicitamente la paternità di Egberto.[6] Basandosi su tale ricostruzione, secondo cui un rampollo del Wessex diventò re del Kent, il suo stesso nome e il nome del figlio, entrambi di origine kentese, plausibilmente suggeriscono la madre di Egberto fosse della casa reale del Kent;[7] tale collegamento è però rigettato da una recente analisi critica.[4]

La storica Heather Edwards ha suggerito che Ealhmund fosse probabilmente un rampollo reale del Kent, la cui genealogia fu contraffata per dare al figlio Egberto la discendenza da Cerdic, requisito per regnare sul Wessex.[8]

  1. ^ Grierson and Blackburn, p. 269
  2. ^ S 38, su anglo-saxons.net. URL consultato il 10 febbraio 2012.
  3. ^ S 123, su anglo-saxons.net. URL consultato il 10 febbraio 2012.
  4. ^ a b Bierbrier, p. 382
  5. ^ Garmonsway, pp. xxxii, 2, 4
  6. ^ Garmonsway, pp. xxxix-xxxx, 52
  7. ^ Kelley
  8. ^ Edwards, "Ecgberht"

Bibliografia

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  • Asser, The Life of King Alfred, https://archive.org/details/asserslifeofking00asseiala/page/1/mode/1up
  • Bierbrier, M.L., "Genealogical Flights of Fancy. Old Assumptions, New Sources", Foundations: Journal of the Foundation for Medieval Genealogy, 2:379–87.
  • Heather Edwards, Ecgberht [Egbert] (d. 839), king of the West Saxons, in Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004, DOI:10.1093/ref:odnb/8581. URL consultato il 14 maggio 2014.
  • Garmonsway, G.N. ed., The Anglo-Saxon Chronicle, London: J. M. Dent & Sons, Ltd.
  • Philip Grierson e Mark Blackburn, Medieval European Coinage, With A Catalogue of the Coins in the Fitzwilliam Museum, Cambridge: 1: The Early Middle Ages (5th–10th Centuries), Cambridge, Cambridge University Press, 2006, ISBN 0-521-03177-X.
  • Kelley, David H., "The House of Aethelred", in Brooks, Lindsay L., ed., Studies in Genealogy and Family History in Tribute to Charles Evans. Salt Lake City: The Association for the Promotion of Scholarship in Genealogy, Occasional Publication, No. 2, pp. 63–93.

Voci correlate

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