Discussione:Lingua corsa

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varianti sarde

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salve, ho completato la parte del sardo aggiungendo anche le varianti campidanesi. qualcuno aveva messo "notti" e "ponti", eliminando però la forma logudorese "notte" e "ponte", non capisco perchè. a questo punto, bisognava anche mettere il campidanese "lingua" per "limba", che mancava... e poi, non mi risult proprio si dica "ospidali" in campidanese, ma "isipidali" oppure al massimo "spidali". saluti Platense

Salve, ho letto il tuo commento ma non capisco a "quale variante stilistica poco o per nulla usata" ti riferisci. Io parlo gallurese correntemente e quelle che ho riportato son parole di uso comune. Tutte.
Saluti, --82.89.147.161 21:37, 10 mag 2007 (CEST)Rispondi
Aggiungo che le forme che hai proposto tu "ugna" e "magnà" sarebbe opportuno eliminarle in quanto scorrette. in Gallurese si pronuncia proprio "unghja" e "manghjà". "Calzari si dice nella bassa gallura, "scalpu" nell'Alta. La strada poi si dice tale e quale anche in Corso mentre la stritta e una stradetta semmai, proprio come in gallurese. "Li carrugghi" sono esclusivamente le "strette" cittadine. Inoltre il termine gallurese per automobile è "vittura", "macchina" è un'italianismo talmente entrato in uso che è ormai anch'esso tout-court gallurese. Ho tolto in corso "la machja" perche questa parola indica i cespugli, proprio come in gallurese (anche in italiano del resto) mentre "tacca" è la parola corretta anche in Corso, assieme a "macchia" (vedi dizionario adecec).

"Caminu di farru" è un francesismo, ma "ferrovia" in corso è più che corretto, assieme a "stazioni" mantre "gara" è davvero una "francisata" recente e assai contestata anche dai corsi. "Merri" invece per quanto ho potuto vedere è largamente usato. Per finire, nessuna variante stilistica, ma comunissime e correttissime parole.

Nuovamente Saluti, --82.89.147.161 21:55, 10 mag 2007 (CEST)Rispondi

Salute, io alludevo a "picculu", per dire.
Non parlo gallurese come la mia lingua, me la cavo e bo, non voglio mica dare lezioni....ci mancherebbe ;)
Ma non ho mai sentito "picculu", nè l'ho trovato nel dizionario.
Lo stesso per "grandi" o "grendi", non è che l'ho sentito un bè.....in teoria, anche in sardo esisterebbe "grandu", ma solo in espressioni particolari, tipo "no es' chi siat una grandu cosa.....", oppure mezzo italianizzate, come "arratz'e grand'omine chi ses..."....
mi pare che in gallurese sia lo stesso, no???
io ho sempre sentito solo "mannu" nel linguaggio comune....
d'altra parte, nessuno si sognerebbe di dire che "grande" in sardo si dice anche "grandu", nè lo metterebbe in un dizionario....minoreddu, nè tantomeno in un glossario sommario come questo!....
dunque, direi di fare lo stesso per il gallurese, no??..
magari, se vuoi comunque far notare la somiglianza con la forma corsa, mettiamo una nota, oppure aggiungiamo che è una variante meno usata.
ma equiparare "mannu" a "grandi" o "minori" a "picculu", in gallurese, mi pare un'esagerazione...no?...
uno che ci legge penserebbe che in gallurese è ugualmente facile sentire "mannu" o "grandi", e non mi pare corretto..
o sbaglio??
"gara" è un francesismo, in corso, certo, come "greva", e tantissimi altri.
ma anche "scioperu" è un italianismo, in sardo e in gallurese...bisognerebbe evitarli entrambi...se c'è un sinonimo, ovviamente.
ma "gara" mi risulta un bè comune, e anche ufficializzato....nella stazione di Ajaccio c'è bello grande "Gara di Aiacciu", e non "stazioni"....
dunque, anche qua, non vorrei che "stazioni" o "ferrovia", se pure corrette, siano varianti in disuso....controllerò...
io non le ho mai sentite, ma se le citi ovviamente ti credo, ma se fossero in disuso anderebbe specificato, senza toglierle chiaramente, come ho fatto per i mesi in gallurese, dove ho messo che si tende a usare gli altri nomi...
e questo non penso proprio che sia per effetto del corso, ma dell'italiano, purtroppo.....
come d'altra parte anche in sardo in molte zone ormai, anche se ora nei calendari etc stanno rispuntando i nomi tradizionali...
ma oltre a "merri" in corso non c'è anche "meri"??....
e si scrive "macchia" proprio così, in corso??? non "macchja"??...
"ugna" e "magnà" non esistono??
ma sei sicuro?? a me me le mette nel dizionario....e mi pare che le ho anche sentite....
forse sono varianti....magari in aggese??
non lo so, proverò a controllare.....se veramente non esistono in nessuna variante gallurese, ovviamente le eliminiamo.
avvidezzi sani Platense
Picculu - Minori e Mannu - Grandi sono forme complementari non sono dei perfetti sinonimi. ::Attenzione non sono italianismi, leggi Cuccheddu (Matteo Pirina, poeta semi-analfabeta dell'ottocento). Un grand'omu, una palla picculissima...Non volgio ecquiparare mannu a grandi e minori, minutu a picculu e non volevo far notare nessuna somiglianza non fosse altro perchè minori si dice anche in corso suttanacciu mentre la forma più largamwente diffusa in Corsica e "chjucu"...
Nella "gara" di Bonifacio c'è scritto stazione, è opportuno metterle entrambe, certo non mi sognerei mai di togliere "gara" ma in onore del Corso lachemu stazioni sinnò Lu trenu di Bastia und'è chi felma, illa "gara"? Ajò, parini foli. Stessa cosa per "ferruvia".
Devi sapere che in Corsica si fà un casino con le doppie, non fidarti della grafìa che vedi per risalire alla pronuncia. molto probabilmente "meri" e "merri" sono identiche, ma non voglio sbilanciarmi. "Machja" è una parola assai usata in Corsica (vedi banditismo) è sta ad indicare la vegetazione, se macchia esiste e penso di si scriverà probabilmente "machia" o "macchia" ma ne esisteranno 1000 forme diverse, volevo solo far notare come, visto che in gallurese avevi proposto "tacca", in Corso non ci fosse differenza.
"Ugna" e "magnà" sono varianti grafiche sostanzialmente scorrette, in gallurese pronunciamo quella "n" e dunque il suono è "intricciatu". io dico "manghju" assolutamente non "magnu". Non ti so dire se in qualche angolo della gallura dicano "magnu" ma mi suonerebbe strano. Comunque le ho lasciate entrambe. Forse, anzi probabilmente in Aggese si dice ma prendere come riferimento una parlata tanto particolare non mi sembra opportuno. Saluti, ::Jkens--82.89.147.161 09:37, 11 mag 2007 (CEST)Rispondi


salve, non avevo capito che eri tu, non ti eri firmato ;)
ebè ma mi chi no so foli, mi'.....
un bastiacciu non ti dice mica "andemu a la stazioni", ma a la gara, cento a uno.....
è di gran lunga la forma più usata in Corsica, così come caminu di ferru....
e, mi ripeto, non penso proprio che sia più grave quello, perchè è un francesismo, che non dire "macchina" o chissà quantia altri italianismi in gallurese e in sardo.
è la matessi cosa, precisa....
purtroppo, se le parole sono acclimatate e se non c'è un sinonimo più "puro", bisogna metterle.
nel caso di gara e caminu di ferru, poi, sono le forme ufficiali....va bene mettere stazioni e ferruvia, ma sono forme alternative poco usate.
stesso discorso per aereu/aviò.
e comunque, se è per questo, in sardo almeno esiste "apparecchju", che è più "autoctona", :::anche se meno usata ovviamente.
ma "s'aeroplanu" in sardo è italianismo, e però c'è da dire che in italiano "aeroplano" è francesismo o inglesismo, dunque tutto gira intorno;)
quanto a "minori", d'accordo allora su mettere "picculu" in gallurese, ma in corso, che io sappia, "minori" si dice solo per l'età......e non per "chjucu", come dimensioni, etc....dunque, forse bisognerebbe torglierlo....
a meno che tu non sappia che si dice in qualche variante pumuntinca, nel qual caso va bene lasciarlo.
però, ti faccio notare che queste varianti stanno al corso come l'aggese sta al gallurese, nè più nè meno. anche in corso le forme dell'Alta Rocca sono considerate "particolari"....
La Gallura mica è grande quanto la Corsica, e l'aggese è la sua variante più importante.
In aggese si sono mantenute parole che forse in altre parti non ci sono, tipo "manzana" o "cioga" per "lumaca", o "pessiche" per "pesca", insomma, è rilevante.
Non è che lo dobbiamo "cagliare" solo perchè ha mantenuto più influenza sarda.....;)
e le varianti pumuntinche dell'Alta Rocca, che tu citi, non sono più rappresentative in Corsica, nè come numero di parlanti etc, di quanto l'aggese sia in Gallura, sicuramente....
tieni conto che già ad Ajaccio e anche un bè più giù, tantissime forme pumuntinche della punta meridionale non si dicono più, nonostante siamo ancora in Pumonti...
l'aggese mi sa che si parla in parecchi paesi, Aggius, Trinità, Badesi, Viddalba, Codaruina,....
saluti Platense


Riguardo Lu trenu scherzavo, so bene che gara è largamente utilizzato tanto è vero che non lo ho mica levato. Minori è usato sia in merito all'età che alla dimensione, come puoi vedere quà:
http://adecec.net/adecec-net/lexiques/acacciaincorsica3.html
"...U pichjaronu, u cuccu, …, è in generali tutti l'acidduchji più minori di u turdulu..."

Conosco molto bene il corso dell'estremo meridione, quando scrivo una parola lo faccio perchè son certo del suo effettivo utilizzo. Non è vero poi che le mille varietà di corso, che è una lingua polinomica per definizione, stanno al "Corso" (quale?) come l'aggese stà al gallurese comune. Il gallurese è incredibilmente omogeneo. Le uniche eccezioni sono il diletto della Maddalena e l'aggese. Su 80.000 parlanti gallurese 70.000 parlano il gallurese comune (Tempiese). Detto ciò sono perfettamente d'accordo di inserire i termini aggesi: pessicu (sarebbe uguale al Corso persicu), chjoca/cioga/barraccoccu e manzana, senz'altro posizionandoli a seguire per ordine di importanza, come ho fatto io per "minori", "stazioni", "aereu" e quant'altro o mettendo una nota. Ah, carrugghju si dice anche in gallurese, anche se non si sente quasi più... Saluti, --82.89.147.161 13:58, 11 mag 2007 (CEST)Rispondi

certo, mettendoli dopo, o mettendo un nota, questo sicuramente...
lo so che il gallurese è generalmente considerato una lingua omogenea, ma le dimiensioni del territorio sono abbastanza ridotte....ci sarebbe quindi da meravigliarsi del contrario...
Prendi il campidanese: differentemente dal logudorese, è altrettanto "incredibilmente omogeneo", e su un territorio decisamente più grande di quello del gallurese....
L'aggese è l'unica sottovarietà notevole del gaddurese, insieme al maddalenino, esatto....
Infatti, per il maddalenino si sottolinea sempre che è "quasi corso", mentre dell'aggese si parla poco o nulla...come mai, mi chiedo?....
"garruggiu" esiste/esisteva anche in sassarese....a Sassari veccia c'è una strada "lu garruggeddu"....
non ho detto che le varietà del corso siano poco rilevanti, anzi.
ma è sbagliato chiedersi: "quale corso"??....allora uno dovrebbe dire "quale sardo?"...etc...
Il corso è uno, come il sardo, e ha varietà, punto....
Se si parla di una varietà, la si indica...
il corso ne ha due principali, mentre il sardo due o tre, secondo diversi criteri...
poi, le altre sono sottovarietà.
proprio come anche l'italiano e tutte le altre lingue le hanno: l'italiano ha decine di varietà regionali, lo spagnolo, visto la sua estenzione, un bè di più, etc...
ma le sottovarietà di corso sono su un piano inferiore rispetto ai due gruppi principali: cismuntincu e pumuntincu....
sarebbe come che in sardo non si può neppure parlare di logudorese, perchè uno direbbe che c'è il basso logudorese, il mejloghese, il logudorese settentrionale, etc etc etc....
le specificità di queste sottovarianti sono da porsi su un piano inferiore, quanto meno rispetto alla variante principale, che è quella "ufficiale", e nel caso del corso anche ufficializzata.
dunque, io mi riferivo a certe particolarità dell'Alta Rocca e del basso Pumonti, che non possono essere equiparate alla lingua standard....se si fornisce un glossario sommario di corso, non si possono mettere TUTTE le forme, tutto qui.
Queste troveranno posto in un dizionario che raggruppi tutte le varietà, come ce ne sono anche di gallurese mi risulta.
Le forme tipiche dell'Alta Rocca sono sicuramente molto particolari all'interno della lingua corsa, come lo possono essere quelle capicorsine, e generalmente non vengono riportate se non in ambiti specialistici, mi pare, tutto qui.
avvidezziPlatense
ah, ma barracoccu per dire cioga non è tempiese?...
in aggese "barracoccu" è albicocca, ossia in tempiese "presca barracocca", mi sa...
Platense
Trovandoci nella pagina della lingua corsa forse riterrei opportuno mantenerci sul generico per quanto concerne le particolarità locali di gallurese e sassarese, al fine di fornirne una visione generale approfondibile nell'articolo specifico. Per quanto concerne il corso la varietà maggioritaria è indubbiamente quella cismontana (nella sottovarietà diffusa da Corte a Bastia) mentre per quella pomontinca, oltre all'aiaccino (a dire il vero parlato poco...) prevalgono le sottovarietà del Taravo e del Sartenese. E' tuttavia ampiamente riconosciuto che la sottovarietà dell'Alta Rocca e dell'entroterra di Bonifacio, pur non così distinta dagli idiomi corsi circostanti, costituiscano le varietà più tipiche e conservative, che sono pertanto rappresentative in quanto tali, in quanto costituiscono il relitto di una situazione linguistica un tempo diffusa su una più estesa parte dell'isola (è come quando i testi di linguistica per la lingua sarda citano spesso termini nuoresi come esempio). E la somiglianza del gallurese proprio a questa subvarietà la dice lunga anche sulla sua origine non così recente come taluni vogliono far credere. Quanto all'aggese (che approfondirei nella voce dialetto gallurese) avevo letto che le sue particolarità sono dovute da un lato a maggiori rapporti del suo territorio (un tempo estesissimo) con l'area castellanese e dall'altro da una forte immigrazione avvenuta da Sassari dopo una delle tante epidemie seicentesche. Saluti. --Dch discutiamone 17:35, 11 mag 2007 (CEST)Rispondi


Mi stupisco del Logudorese, ad Olbia parlano in un modo, a Berchidda in un altro a Oschiri un altro a Tula un altro ancora per non parlare di Posada e Siniscola. Da paese a paese c'è una differenza enorme persino alle mie orecchie, di questo mi stupisco. In gallurese tutto questo non esiste, solo chi ha una grandissima attenzione e cultura linguistica riesce a capire, e nemmeno con certezza se uno è di Santa Teresa o di San Teodoro e ci sono quasi 100 km. E' difficile. Diverso se uno è di Calangianus. Là hanno un particolarissimo accento, inconfondibile. Gli Aggesi si riconoscono facilmente, quelli di Bortigiadas per il loro modo di parlare "struppiatu" idem. Il campidanese, è vero e molto omogeneo ma non come il Gallurese, sia a livello di pronuncia che di lessico nonostante la pianura favorisca senz'altro l'uniformità linguistica. Le "particolarità" del Sartenese sono spesso comuni a tutta l'Alta Rocca fino ad arrivare a Porto Vecchio, anzi in quest'ultimo paese parlano rucchisgianu, nonostante la Rocca sia abastanza distante. Chjoca si dice anche in gallurese comune, cioga è la variante aggese. Quando parlo di Gallurese comune mi riferisco al gallurese parlato a est di Tempio. Barraccoccu, chjoca = tempiese, cioga= aggese. La "presca" è la pesca mentre quella "barraccocca" è l'albicocca. C'e da dire che oggi quasi tutti dicono "albicocca" e obbiettivamente si fà prima.

Saluti, --82.89.147.161 17:07, 11 mag 2007 (CEST)Rispondi

certo, non ho mai voluto dire che il rucchisgianu sia poco rappresentativo, figuriamoci, ma solo particolare in molti termini rispetto alla varietà standard. Questi termini si devono citare, ma bisognerebbe indicarlo a mio parere. Il paragone fatto da Dch è giusto, ma vi faccio notare che neppure il nuorese, nonostante in Sardegna sia rappresentativo quanto e più del rucchisgianu in Corsica nonché un bè più diffuso e parlato, neppure il nuorese viene spesso citato nei dizionari sardi che riportano magari solo la varietà logudorese e campidanese!! quanto a quest'ultimo, il gallurese sarà più omogeneo, ma bisogna farlo in proporzione....il campidanese si estende su un area grande 5 volte la Gallura almeno....e lo parlano circa 600, 700.000 persone almeno..(è la prima varietà di Sardegna per parlanti)...dunque, in proporzione, non credo proprio che il gallurese sia così più omogeneo... Il logudorese ovviamente è un caso a parte, questo si sa..... be, se dite "albicocca", si farà prima ma certo non è una bella cosa..... comunque, in aggese "barracoccu", maschile (come in sardo e in sassarese), vuol dire "albicocca"... in aggese "barracocca" non si dice, mi risulta. D'accordo con Dch a limitarsi ai termini più rappresentativi in gallurese, nella pagina corsa ovviamente.

Platense

ah, ho cercato macchia, senza trovarlo, mentre invece ho trovato macula, e l'ho sostituito. lepre si dice anche levra.

Platense non quale dizionariu tu stia utilizzando ma in quello dell'adecec è presente macchia, machja, tacca e macula. Si, barraccoccu in Aggese è albicocca. Io non sono d'accordo su questo discorso dell proporzione, lo sarei stato se da paese a paese, in gallura ci fosse stata una qualche differenza apprezzabile ma non è così. Si possono fare 100 km senza notare il minimo cambiamento, ripeto l'unica differenza apprezzabile è la situazione Aggese ma anche quì si limità praticamente solo a l'assenza del fonema -cchj- e la ridizione di -c- velare in -z-, e volendo cercare il pelo nell'uovo a qualche (una?) decina di vocaboli. Nel campidano, per quanto ne sò io e sopratutto nel sulcis esistono differenze ben maggiori, sia di pronuncia che di fonetica. Ritengo davvero sacrificante limitare il Corso alla sola forma Bastiaccia o Cortinese ma sarei daccordo nell'elencare le due forme Cismontana e Pomontica e tra quest'ultima sceglierei la variante di Sartene o Porto Vecchio. Saluti,--82.89.147.161 14:03, 12 mag 2007 (CEST)Rispondi

sicuramente in campidanese ci sono più differenze in termini numerici, ma per fare una proporzione corretta bisognerebbe limitarsi a un'area uguale o a un tot. di abitanti uguale. ovviamente, contando anche l'aggese e il maddalenino e il bortigiadese. così su due piedi come si fa a fare una proporzione? prima mi sa che mi son sbagliato, il campidanese è parlato in un'area che arriva a 7 volte la Gallura, mi sa, almeno... si parla campidanese fino a Milis (Montiferru) e Urzulei (alta Ogliastra)..... è un area enorme, e anche il numero di parlanti è 7 volte quello dei galluresi, come minimo... è una comparazione impossibile da fare, nonché banale, in verità.... son d'accordo, ovviamente, nel far riferimento a cismuntincu e pumuntincu... saluti

Platense

Frasi e parole basE

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segnalo questa svista: Lingua_corsa#Frasi_e_parole_basi.
Non la correggo perché, essendo un paragrafo, potrebbe essere il termine di qualche link. Qualche utente più esperto di me sa sicuramente come comportarsi in questa situazione.

tabella

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qualcosa non funziona come dovrebbe, la tabella è tutta incasinata. --Limonadis (msg) 15:38, 8 set 2009 (CEST)Rispondi

Dialetti gallurese e sassarese

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A me non risulta la stretta parentela qui riportata. In assenza di fonti sposto in dicussione. --Guidomac dillo con parole tue 22:52, 21 nov 2010 (CET) I dialetti parlati nell'estremo nord della Sardegna sono strettamente imparentati al còrso:Rispondi

  • Gallurese (gadduresu), parlato nella regione sarda della Gallura (Gaddura), comprendente la città di Tempio Pausania (Tempiu), e l'Isola di La Maddalena (A Madalena), a volte erroneamente classificato per motivi geografici come afferente al sardo, presenta notevolissime affinità grammaticali, lessicali e morfologiche con il còrso del sud (in particolare con la regione di Sartene e dell'Alta Rocca), di cui è considerato una variante o idioma affine. Il dialetto di formazione più recente dell'Isola di La Maddalena (Isulanu) è di fatto lessicalmente assimilabile al còrso oltramontano ma ha preso del gallurese la struttura grammaticale ed ha assunto molti elementi di origine ligure nel lessico, nella fonetica e nella morfologia. Il gallurese comune presenta comunque quasi tutte le caratteristiche presenti nel pomontinco della regione dell'Alta Rocca con altre della regioni di Sartene e Porto Vecchio. Rispetto al còrso meridionale il gallurese si differenzia essenzialmente per il rotacismo r>l (ad es. "poltu", "veldi" per porto, verde), l'utilizzo dell'articolo "lu/la/li" al posto di "u/a/i", la ridizione di "qu>k" ("calchi", "candu", "cattru", "chici/chinci" per qualche, quando, quattro, qui) e per numerosi termini di origine sarda (o comunque facenti parte del substrato sardo e che arrivano a formare circa il 20% del lessico gallurese) o iberica, che costituiscono senza dubbio la differenza maggiore a livello lessicale tra còrso e gallurese.
  • Sassarese (sassaresu) è invece considerato un idioma autonomo di transizione tra còrso/toscano e sardo, in quanto, nonostante abbia mantenuto grammatica e sintassi di origine italo-romanza, questo non è avvenuto per il vocabolario in quanto ha assorbito notevolissimi prestiti lessicali e fonetici dal sardo logudorese, ma anche dal ligure, catalano e spagnolo, durante secoli di evoluzione autonoma dalle altre lingue italo-romanze come il còrso. Il castellanese (castiddanu) è una sua variante che mantiene maggiormente i caratteri fonetici originali rispetto al sassarese standard. Recenti studi hanno infatti dimostrato che il lessico sassarese e castellanese sono composti per circa l'80% da parole sarde e solo per il 20% con picchi del 30% a Valledoria (La mudizza) parole di origine italo-romanza. Inoltre la fonetica è del tutto sarda, eccezione fatta per il trittongo castellanese che però non è conservato in tutte le parole, mutando piuttosto verso -cc e -gg. Un esempio è la pronuncia di [z] come [ts], oppure l'utilizzo della [t] al posto della [z] (tanfaranu, tiribrincu), oppure l'aspirata di ishltiu o porthu, l'utilizzo di una [i] davanti alla aspirazione iniziale ishltadiali ishlcala, e l'utilizzo fonetico della [z] al posto delle [c] ( caratteristica presente per effetto del sassarese anche nel aggese) e altri. Per questo alcuni studiosi sostengono che il sassarese sia parte della sardo, seppur marginalmente.



Come sopra, sposto le traduzioni relative della storiella --Piero Montesacro 00:14, 22 nov 2010 (CET):Rispondi


Sassarese  

L'appènti (li giogghi, li passatempi)

Soggu naddu in Sassari e v'aggiu passaddu li mégli’anni di la mè pizzinìa (giuvintù). M’ammentu, candh’érami pizzìnni, chi li nostrhi mammi zi mandàbani a la sora a fà lu bagnu. Tandhu l'ippiàggia éra piena di rèna, sénza ischògliu e rocca e si isthazìa in mari ori finz’a candhu, biatti da lu freddu andàbami a burthulàzzi in chiddha réna buddèndi da lu sori. Dabboi l’ulthimu cabuzzòni pa’ bugganni la réna attaccadda a la péddhi e turràbami a casa chi lu sòri éra gjà faraddu(caraddu), a l’ora di zena. Candhu si fazìa buggiu a noi pizzinni zi mandàbani a piglià grancu, cu’ la luzi chi vi vurìa pa’ innischà l'amu pa’ pischà. Ni pigliàbami umbè (a quantidai) e dabboi in casa li punìami a drentu a un sacchettu sarraddu i’ la cuzina. Un manzanu chi zi n’érami pisaddi chi éra ancóra buggiu, candhu semmu andaddi a piglià lu sacchettu eddu éra bioddu e li granchi giràbani pa' tutti li càmmari e v'è vuludda più di mezz'ora pà accuglìnnili tutti.


Castellanese  

Li passatempi,li ghjoghi

Soggu naddu in Castheddu (Saldhu) è inghì v'aghju passaddu li megli'anni di la mè piccinìa. M'ammentu cand'èrami piccinni chi li mammi nosthri ci mandagiani a la sola a bagnacci . Tandu l'ippiaggja era piena di rena, senza ischogli né rocca e s'isthagia ori finza a candu, biàtti da lu freddu andagiami a busthulacci in chidda rena buddendi da lu soli. Dabboi l'ulthimu cabucioni pà buggani la rena attaccadda a la pèddi e turrabami in casa chi lu soli era gjà caladdu, a l'ora di cinà. Candu fagia bughju à noi piccinni ci mandavani a piglià ganci , cù la lugi chi vi vulia pà innischà l'àmu pà pischà. Ni pigliabami umbè é dabboi in casa li puniami a drentu un saccheddu sarraddu/tancaddu i' la cugina. Un mangianu chi ci n'erami pisaddi chi era ancora bughju(chizzu), candu semmu andaddi à piglià lu saccheddu era boiddu e li ganci ghjiràvani pà tutti li càmmari è v'é vuludda più di mezz'ora pà accuglinnili tutti.


In che senso "A me non risulta la stretta parentela qui riportata. In assenza di fonti sposto in dicussione"?. Non si ritiene eccessiva la rimozione istantanea? Se fossero mancate solo delle fonti forse sarebbe stato sufficiente il "cita fonte" per un congruo periodo... Qualora si trattasse invece di un dubbio personale sull'attinenza delle parlate gallurese e sassarese al gruppo corso - a parte l'evidenza di un confronto tra la versione della storiella in corso oltremontano e quella in gallurese - se ne sarebbe potuto discutere in "discussione"... --DirkCherchi Dch discutiamone 13:31, 22 nov 2010 (CET)Rispondi

La sezione non è stata rimossa, solo spostata per consentire una discussione più serena. --Guidomac dillo con parole tue 13:45, 22 nov 2010 (CET)Rispondi

Riporto alcune citazione per quanto riguarda la parentela, l'origine comune di sassarese e gallurese e gli stretti legami con la la lingua corsa:

  • "Comechè nel fondo il dialetto dè galluresi sia lo stesso in cui parlano i sassaresi (...) La lingua gallurese non ha altra origine che dalla corsa e, a parte alcune piccole particolarità, si assomiglia a quella dè Sartenesi, tra quali un gallurese non pare straniero" (Vittorio Angius, voce "Gallura" in Goffredo Casalis "Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli stati di S.M. il re di Sardegna", Vol. 7., Torino, Maspero e Marzorati, 1849 [1]).
  • "Il gallurese e il sassarese (...) si staccano dal sardo per la loro morfologia, che si può senz'altro chiamare continentale, per la loro sintassi essenzialmente italiana e per il loro lessico, il quale, se contiene molti vocaboli sardi (...) ha d'altra parte un fondo di voci che concordano col lessico continentale e contrastano col genuino lessico sardo (...). Il gallurese è un dialetto essenzialmente còrso e si avvicina più particolarmente al dialetto oltremontano parlato nella parte meridionale della Corsica (Sartene)" (Max Leopold Wagner "Lingua sarda: storia, spirito e forma, 1951, pag. 344-345 [2])
  • "Volendo, si può suddividere il territorio sardo in due grandi varietà linguistiche: la varietà sarda propriamente detta e le altre. (...) dei fasci nettissimi e composti da un grande numero di isoglosse parallele separano le zone in cui si parlano il gallurese e il sassarese dal resto della Sardegna. Questa suddivisione che risulta dall’analisi qualitativa di Michel Contini è stata ampiamente confermata dall’analisi quantitativa effettuata in Bolognesi & Heeringa (2005)." (Roberto Bolognesi, "La limba sarda comuna e le varietà tradizionali del sardo" [3]).

--DirkCherchi Dch discutiamone 00:19, 2 mar 2011 (CET)Rispondi

correzioni inesatte

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salve, è da diverso tempo che noto errori anche abbastanza gravi nella storiella riportata, nonostante abbia più volte corretto la versione castellanese dopo poco vedo che vengono corrette . per fare un esempio: granchi ???? non esiste in castellanese si dice "ganci"; "granchi" è un italianismo poco usato. conosco il castellanese , lo parlo bene del resto , per una più corretta informazione vorrei che non venisse corretta la storiella poichè è giusta così , anche se un po' forzata la traduzione. grazie

Sposto qui di seguito queste due versioni per verifica della loro correttezza prima di una loro reintroduzione eventuale nella voce. --Piero Montesacro 13:06, 29 gen 2011 (CET)Rispondi

Sassarese  


Li passatempi

Soggu naddu in Sassari è inchìbi aggiu passaddu li megli’anni di la mé pizzinìa. M’ammentu, cand’erami minori, chi li nosthri mammi zi mandàbani à fazzi lu bagnu à la sora. Tandu l'ippiaggia era piena di rena, senza ischògliu è rocca è si isthazzìa à mogliu ori finz’a candu, biatti da lu freddu andàbami a busthurazzi in chidda rena buddendi da lu sori. A dabboi l’usthimu cabuzzoni pà bugganni la rena appizzigadda à la peddhi è turrabami à casa chi lu sori era gjà caraddu, à l’ora di zinà. Candu si fazzia buggiu à noi pizzinni zi mandàbani a piglià granchi, cù la luzi chi vi vurìa pà innischà l'amu pà pischà. Ni pigliàbami umbè è à dabboi in casa li punìami à drentu à un sacchettu sarraddu i’ la cuzina. Un manzanu chi zi n’erami pisaddi chi era ancora buggiu, candu semmu andaddi à piglià lu sacchettu eddu era bioddu è li granchi giràbani pà tutti li càmmari è v'hè vurudda più di mezz'ora pà accuglìnniri tutti.


Castellanese  


Li passatempi

Soggu naddu in Castheddu Saldhu è inghì v'aghju passaddu li megli' anni di la piccinìa mea . M'ammentu cand'èrami minori chi li mammi nosthri ci mandavani a la sola a fàcci lu bagnu . Tandu l'ishlppiaggja era piena di rena, senza ischogli é rocca e s'isthaggia ori finz'a candu, biàtti da lu freddu andagiami a busthulacci in chissa rena buddendi da lu soli. Dabboi l'ulthimu cabucioni pà buggani la rena attaccadda a la pèddi e turravami in casa chi lu soli era gjà caladdu, a l'ora di cinà. Candu fagia bughju à noi piccinni ci mandavani a piglià ganci, cù la lugi chi vi vulia pà innischà l'àmu pà pischà. Ni pigliavami umbè é dabboi in casa li puniami a drentu un saccheddu sarraddu i' la cucina. Un mangianu chi ci n'erami pisaddi chi era ancora bughju (chitzu), candu semmu andaddi à piglià lu sacchettu eddu era boiddu é li ganci giràvani pàl tutti li càmmari è v'é vuludda più di mezz'ora pà accuglinnili tutti.



ho aggiunto anche provincia di sassari nella scheda sulla destra.

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Non vedo perchè per quanto riguarda la Sardegna si citava solo ed esclusivamente la provincia Olbia-Tempio, dato che nei paesi della piana di valledoria, tutti entro i confini della provincia di Sassari, si parla gallurese. E in ogni caso anche escludendo quella zona, il dialetto Sassarese, il Castellanese, il Portotorrese e il Sorsense sono considerati a tutti gli effetti dialetti corsi.

In tal caso, occorrerebbe aggiungere il sassarese nel riquadro delle famiglie dialettali della lingua corsa, e specificare la fascia in cui si parla (quella settentrionale della provincia).Saludos (msg)

Esatto, si, se si vuole essere precisi si deve specificare che si parla solo nella parte costiera settentrionale della provincia. Ma se vogliamo essere precisi anche sulla provincia Olbia-Tempio, bisogna escludere gran parte del monteacuto e la stessa Olbia, che sono territori in cui si parla Sardo logudorese.

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