Castrignano de' Greci

comune italiano

Castrignano de' Greci è un comune italiano di 3 636 abitanti[1] della provincia di Lecce in Puglia.

Castrignano de' Greci
comune
Castrignano de' Greci – Stemma
Castrignano de' Greci – Bandiera
Castrignano de' Greci – Veduta
Castrignano de' Greci – Veduta
Piazza Sant'Antonio
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Puglia
Provincia Lecce
Amministrazione
SindacoRoberto Casaluci (lista civica) dal 12-6-2022
Territorio
Coordinate40°12′N 18°18′E
Altitudine90 m s.l.m.
Superficie9,62 km²
Abitanti3 636[1] (30-4-2023)
Densità377,96 ab./km²
Comuni confinantiBagnolo del Salento, Cannole, Carpignano Salentino, Corigliano d'Otranto, Cursi, Martano, Melpignano
Altre informazioni
Cod. postale73020
Prefisso0836
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT075018
Cod. catastaleC335
TargaLE
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 252 GG[3]
Nome abitanticastrignanesi, o kastrignanì (in grico)
Patronosant'Antonio da Padova
Giorno festivo23 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castrignano de' Greci
Castrignano de' Greci
Castrignano de' Greci – Mappa
Castrignano de' Greci – Mappa
Posizione del comune di Castrignano de' Greci all'interno della provincia di Lecce
Sito istituzionale

Situato nel Salento, appartiene alla storica regione della Grecìa salentina, un'isola linguistica di nove comuni in cui si parla il grico, un antico idioma di origine greca.

Geografia fisica

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Puglia.

Territorio

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Il territorio del comune di Castrignano de' Greci, che si estende nella parte centrale della provincia di Lecce per 9,52 km², è totalmente pianeggiante. È situato sul calcare magnesifero che si addossa sul calcare compatto nella parte nord-orientale del suo territorio. Il nucleo urbano è posizionato a 90 m s.l.m.; dista 26,3 km dal capoluogo[4], 18 km da Otranto e 34 km da Gallipoli. La morfologia pianeggiante del territorio e il clima mite favoriscono la coltivazione di piante tipiche dell'area mediterranea. Il centro è circondato da terre coltivate con alberi di ulivo, fichi, mandorli e vigneti.

Confina a nord con il comune di Martano, a est con il comune di Carpignano Salentino, a sud con i comuni di Cannole, Bagnolo del Salento, Cursi e Melpignano, a ovest con il comune di Corigliano d'Otranto.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Clima della Puglia e Stazione meteorologica di Lecce Galatina.

Dal punto di vista meteorologico Castrignano de' Greci rientra nel territorio del Salento orientale che presenta un clima mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +24,7 °C. Le precipitazioni, frequenti in autunno ed in inverno, si attestano attorno ai 626 mm di pioggia/anno. La primavera e l'estate sono caratterizzate da lunghi periodi di siccità.
Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del Salento orientale sono influenzati fortemente dal vento attraverso correnti fredde di origine balcanica, oppure calde di origine africana[5].

Castrignano de' Greci Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 12,613,215,018,322,626,829,229,626,221,817,614,213,318,628,521,920,6
T. min. media (°C) 5,65,87,29,513,117,019,519,917,313,79,97,16,29,918,813,612,1
Precipitazioni (mm) 71606540332016224980977420513858226627
Umidità relativa media (%) 78,778,277,877,376,272,970,972,476,579,280,580,379,177,172,178,776,7

Origini del nome

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Il toponimo potrebbe derivare dalla parola latina castrum. Infatti, con la conquista romana della penisola salentina, conclusasi intorno al 260 a.C., i Romani insediarono un accampamento militare (Praesidium Castrinianum). Un'altra ipotesi, farebbe derivare il nome da Castrinius, il centurione romano al quale fu affidato il territorio. L'etimologia potrebbe anche ricondurre al vocabolo greco Κάστρον (Kástron) che significa castello. A sostegno di ciò il paese è detto Castrignano dei Greci, a differenza di Castrignano del Capo.[7]

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Salento e Grecìa Salentina.

Le origini di Castrignano de' Greci sono molto discusse e legate anche a leggende popolari. Secondo la tradizione, ripresa dallo storico Cosimo De Giorgi, la fondazione del paese è attribuita ai posteri dei Candioti di Minosse o dagli Ateniesi e Cretesi seguaci di Giapige[8]. Secondo Domenico De Rossi la fondazione avvenne con la colonizzazione greca del Salento, durante il periodo della Magna Grecia[9]. L'ipotesi più avvalorata è quella che i Romani, conquistata la penisola salentina nel III secolo a.C., favoriti dalla presenza di acque, vi abbiano istituito un loro presidio militare ("Praesidium Castrinianum" oppure "Castrinius")[10].

Tra il IX ed il X secolo, sotto il dominio dei bizantini che diffusero le loro leggi, le loro usanze e la loro lingua, Castrignano divenne un casale fortificato e fu costruito un castello. La lunga permanenza bizantina è ancora visibile in alcune usanze e soprattutto nella lingua locale, il grico. Castrignano conservò il rito religioso greco fino al 1614. Con i Normanni, il casale, divenuto parte della Contea di Soleto, venne donato da Tancredi d'Altavilla a Pietro Indrimi nel 1190. Nel corso dei secoli il feudo passò sotto il controllo di varie famiglie feudatarie come i De Persona, i Prato, gli Acaya, i Brayda, i Guarini, i Marescallo e infine fu di proprietà dei baroni Gualtieri che ne mantennero il possesso fino all'eversione della feudalità nel 1806[11].

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 ottobre 1983.[12]

Profilo araldico dello stemma:

«D'oro, al castello triturrito di rosso, chiuso e murato di nero, le torri merlate ciascuna di tre alla ghibellina, quella centrale più elevata. Ornamenti esteriori da Comune.»

Profilo araldico del gonfalone:

«Drappo partito di giallo e di rosso caricato dell'arma comunale e ornato di ricchi fregi d'argento.»

[13]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Chiesa madre
  • Chiesa madre dell'Annunziata, fu costruita nel 1878 sulle fondamenta di una preesistente risalente al XVI secolo. L'aumento demografico registrato in paese costrinse il sindaco e il parroco del tempo ad abbattere la vecchia struttura e a costruirne una nuova più ampia. Dalle fonti storiche si conosce che l'antica struttura comprendeva cinque altari (quello maggiore più quelli laterali dedicati all'Immacolata, a sant'Antonio da Padova, a san Nicodemo da Cirò e alla Madonna di Costantinopoli) e un fonte battesimale per immersione secondo il rito greco. Oggi rimangono soltanto le epigrafi sul frontone della porta maggiore e sulla porta del coro, recanti entrambe la data 1575. L'edificio, edificato dal maestro Rocco Stomeo su disegno dell'architetto Federico Elmo di Lecce, ha una pianta a croce latina, sormontata da una grande cupola, con tre cappelle laterali intercomunicanti. Nell'abside si colloca un altare maggiore in marmo policromo dedicato all'Annunziata che ospita la tela dell'artista foggiano Saverio Altamura. Altre dodici tele dell'Altamura sono posizionate nelle cappelle laterali e sono datate 1892. Sulla cantoria è presente un organo in legno costruito dal Mentasti di Napoli nel 1900. All'esterno svetta il campanile a tre piani con la cupola coperta da mattonelle di maiolica. In seguito a un grave pericolo scampato dagli abitanti del paese il 23 agosto 1898, la chiesa è dedicata anche a sant'Antonio da Padova per devozione popolare.
 
Chiesa dell'Immacolata
  • Chiesa dell'Immacolata, fu edificata nel 1650, come indicato dall'epigrafe posta sull'architrave dell'ingresso. La facciata presenta un sobrio portale con timpano arcuato sormontato dalla statua dell'Immacolata. La sommità è ingentilita da un rosone con motivi floreali e due lettere AM che costituiscono la dedica a Maria. Sulla sommità delle paraste, agli angoli della facciata, svettano due statue femminili. L'interno possiede una pianta ad aula unica che culmina in un pregevole altare barocco attribuito all'architetto leccese Giuseppe Zimbalo. L'altare maggiore, dorato e finemente decorato in stile barocco, ha quattro colonne di cui due tortili, adornato da numerosi putti e sormontato da una grande tela ad olio raffigurante la Madonna Immacolata. In cima troneggia un Cristo risorto in legno. La copertura a botte, interamente dipinta, presenta al centro una stella, soluzione architettonica di tradizione salentina. Lungo le pareti laterali una serie di medaglioni dipinti con cornici in stucco illustrano i momenti della vita della Vergine Maria. Sopra il portale d'ingresso troneggia la cantoria lignea settecentesca.
  • Chiesa Madonna dell'Arcona, sorge nell'area cimiteriale fuori dal centro abitato. Fu eretta nel 1731 in seguito al ritrovamento di un'icona bizantina della Vergine col Bambino e alla guarigione di uno storpio avvenuta nel 1725. La facciata è scandita da quattro lesene raccordate in sommità da un cornicione di coronamento. Fra le due paraste centrali si apre il portale d'ingresso riccamente decorato con motivi vegetali e sormontato da un timpano ad arco interrotto che presenta un'epigrafe in ricordo del miracolo del paralitico. In asse con il portale è una piccola finestra anch'essa decorata con motivi vegetali. L'interno si presenta a navata unica, coperta da una volta a botte lunettata, con due altari. L'altare maggiore, realizzato in stile barocco, è caratterizzato da quattro colonne tortili ed è decorato con angeli e statue di santi. Al centro è ospitata una tela settecentesca della Madonna e in alto, un ovale, custodisce l'affresco bizantino della Vergine col Bambino, venerata sotto il titolo dell'Arcona. L'appellativo trae origine dal termine greco Arcontissa che vuol dire Regina. Il secondo altare è dedicato a santa Filomena[non chiaro].
  • Cripta di Sant'Onofrio, risalente al VI secolo, costituisce il più antico luogo di culto del paese. Interrata negli ultimi anni del XIX secolo dopo la demolizione dell'omonima chiesa sovrastante, fu riportata alla luce nel 1965. La cripta è costituita da due ambienti ipogei a cui si accede attraverso due rampe di scale convergenti in un ambiente, riservato ai fedeli, sorretto da diciotto colonne di pietra leccese, frutto di interventi effettuati nel XVI secolo. L'interno presenta un altare a blocco scolpito nella pietra, alcune tombe con resti umani, silos per la conservazione del grano, un cinquecentesco fonte battesimale e un'acquasantiera incastonata nella roccia recante la data in lettere greche IBYZ (1275). Tra le tracce di affreschi superstiti è possibile ammirare una Vergine col Bambino, una figura femminile e un santo anonimo ascrivibili al XVI-XVIII secolo[14].
  • Cappella della Madonna Addolorata, fu edificata nel XIX secolo ed è di proprietà della famiglia Monosi. All'interno, nell'unica navata, si conservano dei recenti dipinti e un altare maggiore sormontato dal quadro della Madonna Addolorata. È presente una statua in cartapesta di santa Lucia costruita a Lecce.

Altre chiese

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  • Cappella di San Rocco, fu ricostruita nel XIX secolo su una struttura precedente.
  • Cappella di San Vito, edificata nel XVIII secolo, presenta un altare in pietra con un dipinto del Santo.
  • Cappella di San Leonardo, fu abbattuta nel 1975 e ricostruita negli anni novanta con un impianto planimetrico a navata unica.
  • Cappella di Santa Rita da Cascia, fu edificata nel 1967.

Architetture militari

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Castello

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Castello
 
Castello

Il castello, di origine medievale, fu riedificato nel XVI secolo per volere della famiglia Gualtieri, come ricorda l'epigrafe sopra il portale: NICOLAUS EX ANTIQUISS. FAMILIA DE GUALTERIIS F.F. A pianta rettangolare con base scarpata, si articola su due livelli divisi esternamente da un toro marcapiano. Nel Settecento è stato oggetto di numerosi rimaneggiamenti volti a ingentilirne il prospetto e il cortile interno. Nelle fonti viene ricordato come eccellente strumento di difesa, con un fossato, ancora visibile nell'Ottocento, e le cannoniere strombate disposte al piano terra per spazzare il lato a ovest e a sud. Verso est, un'epigrafe fu fatta apporre dal feudatario Giovanni Donato Prato per ammonire i nemici provenienti dal mare: 1618 FORTIS [...] INDOMITU (S). Sulla facciata sono leggibili tre frasi propiziatorie: (1)"Procul Thaumantia proles": Lontana [da noi] la prole di Taumante (le Arpie, figlie di Taumante, portatrici di disgrazie). (2) "Dulcior cum pulvere palma: La vittoria è più dolce se ottenuta con la polvere (col sudore, la fatica). (3)"Ne quid invita Minerva": Nulla sia fatto contro il parere di Minerva" (Minerva, dea della saggezza).

Interessanti sono i doccioni zoomorfi e quello bicefalo rivolto verso sud. All'interno si distingue il portale adorno di motivi floreali, angeli e mascheroni che dal piano terra, dove trovavano posto le scuderie, il forno e i magazzini, conduce al piano nobile. Il castello venne acquistato agli inizi del XX secolo dalla famiglia Mangia, che ne ingrandì il piano nobile edificando l'ala orientale superiore del palazzo, precedentemente adoperata dai Gualtieri come terrazza, e ingrandendo e porticando in pietra leccese la signorile scalinata che funge ancora oggi da ingresso principale al primo piano, attualmente adibito ad uffici pubblici. Il castello è adesso proprietà comunale e viene utilizzato per eventi e pubbliche utilità.

Architetture civili

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  • Case a corte
 
Pozzelle

Pozzelle

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Le pozzelle (in grico ta fréata) sono un raggruppamento di piccoli serbatoi per la raccolta dell'acqua. Le pozzelle, scavate nella roccia friabile in una naturale depressione del terreno, venivano rivestite con pietre di calcare permeabile in modo tale da permettere alle acque piovane di filtrare. Hanno una profondità variabile dai quattro ai sei metri e una forma ad imbuto capovolto. Alla sommità presentano un grosso blocco lapideo forato al centro da cui si prelevava l'acqua. La dolina, ospitante circa un centinaio di piccoli pozzi, è oggi un parco attrezzato posto nelle immediate vicinanze del centro storico. Le pozzelle esistenti permettono di scorgere i solchi lasciati dalle catene e dalle funi che per secoli hanno sollevato i secchi per l'acqua o gli incavi circolari per poggiarvi le brocche. Accanto ai pozzi si trovano inoltre alcune pile in pietra, utilizzate un tempo per abbeverare i cavalli o il gregge.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[15]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2020 a Castrignano de' Greci risultano residenti 89 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:[16]

 
Dislocazione dei comuni della Grecìa Salentina

Lingue e dialetti

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Grico e Dialetto salentino.

A Castrignano de' Greci, comune della Grecìa Salentina, oltre al dialetto salentino, si parla il grico. Il grecanico o grico è un dialetto (o gruppo di dialetti) di tipo neo-greco residuato probabilmente di una più ampia e continua area linguistica ellenofona esistita anticamente nella parte costiera della Magna Grecia. I greci odierni chiamano la lingua Katoitaliótika (Greco: Κατωιταλιώτικα, "Italiano meridionale"). La lingua, scritta in caratteri latini, presenta punti in comune con il neogreco e nel frattempo vocaboli che sono frutto di evidenti influenze leccesi o comunque neolatine.

Cultura

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Istruzione

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Biblioteche

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  • Biblioteca Comunale[17].

Nel comune di Castrignano dei Greci hanno sede una Scuola dell'infanzia, una Scuola primaria e una Scuola secondaria di primo grado appartenenti al locale Istituto Comprensivo Statale. È presenta anche una scuola dell'infanzia paritaria[18].

Economia

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Puglia.

L'agricoltura è alla base della economia del paese: olivo e vigneti sono le colture principali. Per buona parte del Novecento rappresentò l'unica fonte di sostentamento per gli abitanti del luogo. Attualmente l'economia poggia anche sul commercio ambulante di tessuti e abbigliamento e sul settore turistico.

Infrastrutture e trasporti

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I collegamenti stradali che interessano il comune sono:

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
26 giugno 1985 5 giugno 1990 Alessandro Frisullo Partito Comunista Italiano Sindaco [19]
5 giugno 1990 23 dicembre 1992 Alessandro Frisullo Partito Democratico della Sinistra, Partito Comunista Italiano Sindaco [19]
5 gennaio 1993 8 gennaio 1994 Salvatore Chirivì Partito Socialista Italiano Sindaco [19]
8 gennaio 1994 27 giugno 1994 Fabio Colapinto Comm. pref. [19]
27 giugno 1994 25 maggio 1998 Mauro Sbocchi Partito Popolare Italiano Sindaco [19]
25 maggio 1998 28 maggio 2002 Mauro Sbocchi centro-destra Sindaco [19]
28 maggio 2002 29 maggio 2007 Donato Amato lista civica Sindaco [19]
29 maggio 2007 7 maggio 2012 Donato Amato lista civica Sindaco [19]
7 maggio 2012 11 giugno 2017 Antonio Zacheo lista civica Sindaco [19]
11 giugno 2017 12 giugno 2022 Roberto Casaluci lista civica Sindaco [19]
12 giugno 2022 in carica Roberto Casaluci lista civica Sindaco [19]

La principale società calcistica cittadina è l'Asd La Torre Castrignano, militante nel campionato di Terza Categoria pugliese. La squadra disputa le partite casalinghe al campo sportivo comunale La Torre, che ospita anche le partite interne del Lecce Women, compagine di calcio femminile dell'US Lecce.[20]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Pugliaindettaglio.it Archiviato il 21 luglio 2010 in Internet Archive.
  5. ^ http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/(332)Lecce%20Galatina.pdf Tabelle climatiche 1971-2000 dall'Atlante Climatico 1971-2000 del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare
  6. ^ Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani, su confedilizia.it. URL consultato il 9 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2010).
  7. ^ La Grecìa e l'Albania sallentine nell'"Atlante" del Pacelli. (PDF), su emerotecadigitalesalentina.it, p. 144. URL consultato il 23 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2016).
  8. ^ Cosimo De Giorgi, Coreografia fisica e descrittiva della Provincia di Lecce (1897)
  9. ^ D. De Rossi, "Storia dei comuni del Salento", 1972
  10. ^ "Praesidium Castrinianum". "Podere di Castrinius". Gerhard Rohlfs. "Vocabolario dei dialetti Salentini".
  11. ^ L. A. Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto, 1994
  12. ^ Castrignano de' Greci, decreto 1983-10-11 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 14 novembre 2022.
  13. ^ Castrignano de’ Greci, su araldicacivica.it.
  14. ^ [1] Archiviato il 13 agosto 2012 in Internet Archive. Approfondimento sulla cripta bizantina di sant'Onofrio
  15. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  16. ^ Dati Istat
  17. ^ [2] Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. Biblioteca Comunale di Castrignano dei Greci
  18. ^ Lista scuole Comuni Italiani
  19. ^ a b c d e f g h i j k http://amministratori.interno.it/
  20. ^ Lecce Women, su tuttocampo.it.

Bibliografia

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  • R. De Vita (a cura di), Castelli, torri ed opere fortificate di Puglia, Bari, Editoriale Adda, 1974.
  • L. A. Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto, Lecce, Istituto Araldico salentino, 1994.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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