Casazze

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Le Casazze, dal genovese case grandi o casaccie,[1][2] luoghi dove vivevano, in origine, i membri delle varie confraternite. Esse sono sacre rappresentazioni, sotto forma di tableau vivant, composte da vari quadri figurati e recitati che rappresentavano la Passione di Gesù; e anche, in alcune realtà locali, le rappresentazioni vengono estese all'Antico Testamento. Rappresendando così l’insieme della Storia della salvezza. Secondo i luoghi esse prendono anche il nome di: misteri, martori, devozioni o dimostranze.[3]

L'origine si fa risalire al XIII secolo a Saragozza in Spagna, infatti, le fratellanze spagnole Hermandad de la Sangre de Cristo (1280) e poi la Cofradía de Nuestra Señora de la Piedad y del Santo Sepulcro o Antiquísima Cofradía del Santo Sepulcro de Nuestro Señor per prime iniziarono la tradizione delle costumanze e del teatro de los misterios.[4]

In Italia sono famose le casazze di Genova in Liguria e Nicosia in Sicilia dove pare abbiono origine da tradizioni proprie di ambienti lombardo-padani, giunti in Sicilia grazie agli eserciti e alle popolazioni giunti al seguito di Adelaide del Monferrato terza moglie del Conte Ruggero.[1] A Genova ebbero origine presso sede le compagnie dei disciplinanti o flagellanti, formatesi nel capoluogo ligure intorno al 1260. Questa tradizione si è perduta all'inizio del XIX secolo, ma è sopravvissuta a Savona e in altri paesi liguri.[5]

In Sicilia, questa tradizione si era diffusa nel Cinquecento grazie anche alle strette relazioni commerciali tra Genova e Palermo, sempre in Sicilia le casazze erano presenti oltre che a Palermo numerose e in forma abituale, anche in forma straordinaria a Carini, Partinico ed Erice. Nel 1851 straordinaria fu pure la Casazza di Castelbuono con la rappresentazione dell’arca di Noè. Si ricordano anche quella di Castrogiovanni del 1849, la mezza Casazza di Mussomeli, quella di Ficarazzi del 1876, l’ultima di Salemi del 1846 e di Caltanissetta del 1857. Altre se ne fecero in altri luoghi della Sicilia.[1]

Modalità

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Le casazze si svolgono, in modo dinamico e itinerante, distribuite all’interno dei centri abitati che ne diventano lo quinta teatrale. Vengono utilizzati palchi strategicamente collocati nelle piazze o nelle scalinate o nei sagrati, dove vengono presentate e rappresentate le scene bibliche. Inoltre, solitamente nella via principale si svolge, in ricordo del percorso lungo il quale Gesù, portando la croce, fu condotto al luogo della sua crocifissione: la via Dolorosa. Questa processione si concludeva con la rappresentazione della crocifissione presso un calvario monumentale edificato per l’occasione.

  1. ^ a b c Giovanni D’Urso, La Casazza di Nicosia (PDF), su galleria.media, www.galleria.media, p. 118-126.
  2. ^ Giovanni Cammareri, I misteri nella sacra rappresentazione del venerdì santo a Trapani, Il pozzo di Giacobbe, 1998, pp. 8–, ISBN 978-88-87324-00-6.
  3. ^ Antonino Buttitta, Melo Minnella, Pasqua in Sicilia, Promolibro, 2003, ISBN 978-88-7508-001-3.
  4. ^ http://www.sangredecristozaragoza.es/, su sangredecristozaragoza.es.
  5. ^ Carlo Tullio-Altan, La sagra degli ossessi: il patrimonio delle tradizioni popolari italiane nella società settentrionale, Sansoni, 1972.

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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