Andrea Tirali
Andrea Tirali o Tiralli (Venezia, 1657 – Monselice, 28 giugno 1737) è stato un architetto italiano, attivo a Venezia e nel Veneto. La sua opera, ispirata a forme palladiane, si colloca nell'ambito del classicismo veneziano, ritenuto anticipatore del neoclassicismo europeo.
Biografia
In gioventù fu tagliapietre e muratore. Poco si sa della sua formazione probabilmente autodidatta e dei suoi primi lavori. Dal 1688 fu impiegato presso il Magistrato delle Acque della Repubblica di Venezia, prima viceproto e dal 1694 proto, si occupò prevalentemente di progetti di sistemazione idraulica. Si affermò, infatti, soprattutto per le sue capacità tecniche, tanto che nel 1688, appena nominato viceproto, gli fu affidata la ricostruzione del Ponte dei Tre Archi a Cannaregio. La sua prima importante commessa in campo architettonico, ottenuta vincendo a sorpresa un concorso, fu la cappella di San Domenico nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia (1690-1716). In seguito ebbe modo di progettare e costruire molti edifici a Venezia e dintorni, diventando, nonostante un brutto carattere[1], l'architetto di maggior prestigio sull'inizio del XVIII secolo ed avendo così modo di frequentare i circoli intellettuali della città.
Opere
La sua opera è complessivamente ritenuta il punto di passaggio tra la cultura barocca del XVII secolo e la cultura classicista che si sarebbe sviluppata nel XVIII secolo verso lo stile neoclassico e che a venezia era ancora impregnata dell'eredità palladiana. Tra le sue opere:
- Cappella di San Domenico ai Santi Giovanni e Paolo (1690) a Venezia.
- Facciata di San Vidal (1700) in cui reinterpreta uno schema palladiano, a Venezia.
- Monumento Valier ai Santi Giovanni e Paolo (1705-08), in cui riprende i progetti del Gaspari, a VE.
- Facciata di San Nicola da Tolentino (1706-11), in cui riprende l'idea originale dello Scamozzi di dotare la facciata di un classicheggiante pronao, a VE.
- Villa Morosini, poi Vendramin Calergi ora Municipio di Fiesso Umbertiano (1706), Rovigo, commissionata da Giovan Francesco Morosini; le barchesse che la affiancavano, assieme al caratteristico brolo, furono demolite durante il regime fascista.
- Scuola dell'Angelo Custode ai Santi Apostoli (1713), VE.
- Scalone di Palazzo Sagredo a Santa Sofia (1718-38), a VE.
- Disegno della pavimentazione in trachite di Piazza San Marco (1723), VE.
- Santuario dell'Apparizione di San Vio di Pellestrina (1723), a pianta ottagonale, edificato in ricordo della vittoria di Corfù del 1716. A Venezia
- Palazzo Venier (1734-37), VE.
- Palazzo Manfrin Venier (1735), VE.
- Palazzo Castelli a Santa Marina, VE.
- Ampliamento di Villa Duodo a Monselice, commissionato da Nicola Duodo; i lavori vennero completati dopo la morte del Tirali.
- Rifacimento campanile S. Apostoli a VE.
- Uno dei restauri della Basilica di S. Marco.
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Facciata dei Tolentini
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Facciata di San Vidal
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Monumento della famiglia Valier in Santi Giovanni e Paolo .]]
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Scuola dell'Angelo Custode
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Facciata di Villa Duodo; a destra la cupola del Santuario
Note
- ^ Per l'estrema severità e prepotenza usata nel lavoro veniva chiamato "Tirali il tiranno".
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Andrea Tirali
Collegamenti esterni
- Elenco architetti veneti, su venice.jc-r.net.
- Enciclopedia Treccani, su treccani.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 65140709 · ISNI (EN) 0000 0003 5487 0688 · CERL cnp00805738 · ULAN (EN) 500027061 · GND (DE) 131484613 |
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