Arcidiocesi di Lepanto

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L'arcidiocesi di Lepanto (in latino: Archidioecesis Naupactensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Lepanto
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Naupactensis
Chiesa latina
Sede titolare di Lepanto
Il porto di Lepanto
Arcivescovo titolarevacante dal 25 settembre 1977
IstituitaXIV secolo
StatoGrecia
RegioneEpiro
Arcidiocesi soppressa di Lepanto
ErettaI secolo
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

Storia

Indicata in greco anche con il nome di Naupaktos, essa era anticamente una sede metropolitana dell'Epiro. Il nome Naupacto (che significa "porto") è riportato per la prima volta in alcuni scritti di Strabone come originatosi da Eraclide[1]. Il sito venne scelto come sede episcopale anche a causa della sua posizione strategica rilevante, su una collina attorniata da fertili pianure con molti pascoli. La città venne conquistata dagli ateniesi, i quali nel 455 a.C., Dopo la terza guerra messeniana, vi stabilirono una sede stabile per meglio controllare i nemici spartani[2]. Dopo la Battaglia di Egospotami (404 a.C.), gli spartani presero possesso di Naupacto e successivamente la città passò agli achei, ai tebani sino a giungere a Filippo il Macedone, che la consegnò agli etoli. Naupacto resistette successivamente per due mesi ai Romani, i quali infine, sotto il comando di Marco Acilio Glabro (191 a.C.) catturarono il villaggio.[3]. La civiltà romana vi edificò un tempio a Poseidone, uno ad Artemide ed un eremo dedicato ad Afrodite, oltre ad un tempietto dedicato ad Asclepio. Durante il regno di Giustiniano, Naupacto venne interamente distrutta da un terremoto.[4].

La diocesi fu eretta forse già nel I secolo. Il primo vescovo noto è tuttavia Callicrate, presente al concilio di Efeso del 431. Altri vescovi noti prima del 1054 sono: Ireneo, che partecipò al concilio di Calcedonia nel 451; Antonio, che prese parte al concilio di Costantinpoli dell'879 che riabilitò il patriarca Fozio; Eustrazio, il cui nome è stato restituito dalla scoperta del suo sigillo databile al X secolo; e un vescovo anonimo, documentato nel 1026.

La sede di Naupacto fu dipendente dal Papa come patriarca dell'Occidente sino al 733 e suffraganea dell'arcidiocesi di Nicopoli. Con la caduta in disgrazia di Nicopoli e contestualmente al passaggio della provincia ecclesiastica al Patriarcato di Costantinopoli, la diocesi fu elevata al rango di metropolia. La Notitia Episcopatuum composta all'epoca dell'imperatore Leone VI (inizio X secolo) attribuisce a Naupacto otto sedi suffraganee: Bonizza, Aeto, Acheloo, Roga, Giannina[5], Fotice, Adrianopoli e Butrinto.[6] Sotto l'imperatore Manuele Comneno fu aggiunta anche la sede di Chimera;[7] le suffraganee poi furono ridotte a quattro alla fine del XV secolo.

Nei pressi della città si svolse, nel 1571, la famosa battaglia di Lepanto.

Oggi Lepanto sopravvive come sede arcivescovile titolare; la sede è vacante dal 25 settembre 1977.

Cronotassi

Vescovi e arcivescovi greci

  • Callicrate † (menzionato nel 431)
  • Ireneo † (menzionato nel 451)
  • Antonio † (menzionato nell'879)
  • Eustrazio † (X secolo)[8]
  • Anonimo † (menzionato nel 1026)

Arcivescovi latini

  • Rostaing de Candole, O.P. † (14 settembre 1307 - dopo il 1327 deceduto)
  • Iurefortis, O.P. † (24 agosto 1329 - ?)
  • Giovanni † (? deceduto)
  • Eustachio di Ancona, O.F.M. † (26 giugno 1345 - ? deceduto)
  • Bertrand Mercier, O.P. † (25 maggio 1349 - ? deceduto)
  • Hermann von Siebelerben, O.T. † (3 giugno 1353 - ? deceduto)
  • Donato di Benevento, O.E.S.A. † (5 aprile 1367 - 3 settembre 1371 nominato vescovo di Bisarcio)
  • Giovanni di San Giovanni, O.F.M. † (20 ottobre 1371 - ? deceduto)
  • Giovanni di Pizolpassis, O.E.S.A. † (9 marzo 1373 - ? deceduto)
  • Juan Ruiz, O.E.S.A. † (7 agosto 1382 - ?)
  • Giovanni di Montelupone, O.F.M. † (1393 - ?)
  • Luca di Guidoboni (Luchino), O.F.M. † (1396 - ?)
  • Benedetto di Arpino, O.F.M. † (1402 - ?)

Arcivescovi titolari

Note

  1. ^ Strabone, IX, ix, 7
  2. ^ Pausania, IV, xxv, 7; X, xxxviii, 10
  3. ^ Pausania X, xxxviii, 12-13
  4. ^ Procopio, "Bell. Goth.", IV, xxv
  5. ^ Alcuni autori concordano con lo storico Procopio di Cesarea e identificano Giannina con l'antica Eurea, i cui abitanti erano stati trasferiti da Giustiniano I nella nuova sede di Giannina tra il 527 ed il 528. Cfr. v. Giannina, in Enciclopedia Treccani.
  6. ^ Heinrich Gelzer, Ungedruckte und ungenügend veröffentlichte Texte der Notitiae episcopatuum, in: Abhandlungen der philosophisch-historische classe der Bayerische Akademie der Wissenschaften, 1901, p. 557, nnº 556-564.
  7. ^ Parthey, "Hieroclis Synecdemus", Berlin, 1866, p. 121
  8. ^ Gustave Léon Schlumberger, Sigillographie de l'empire byzantin, 1884, p. 175.

Fonti

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