Pozzo del Merro
Il Pozzo del Merro è un pozzo naturale sito nella campagna a nord di Roma, tra i Monti Cornicolani e la Macchia del Barco e la Macchia della Gattaceca nel comune di Sant'Angelo Romano.
Il pozzo è sito a lat. 42° 02' 14" N. - long. 12° 40' 52" E.
Secondo i primi studi dell'Università di Tor Vergata il pozzo è profondo quasi 400 metri (392 metri), che è il limite massimo a cui le misurazioni sono giunte. Le sonde calate fino ad ora non hanno toccato ancora il fondo, e gli studi proseguono.
Fonti di calore rilevate nei sondaggi fanno pensare ad attività vulcanica.
Il pozzo dalla profondità di circa 80 metri in poi (il che corrisponde ad un'altitudine di circa 70 m.s.l.m.) è invaso dall'acqua, il che fa pensare alla presenza di torrenti sotterranei carsici, a questi livelli, secondo il periodico locale "L'Eretino" si trova la felce infestante detta Salvinia molesta, mentre, sotto la superficie dell'acqua si trovano il Tritone punteggiato ed il Tritone crestato italiano, invece, ad una profondità di 70 metri dal pelo dell'acqua si trova il Niphargus cornicolanus (un crostaceo endemico che si troverebbe, sempre secondo la rivista locale de "L'Eretino", solo qui), secondo alcuni sondaggi effettuati i batteri sono stati trovati fino ad una profondità di 100 metri.
I terreni circostanti sono pieni di doline, uvala e polje e da faglie con direzione in massima parte nord-ovest - sud-est e nord - sud.
I dintorni del pozzo sono coperti da estesi querceti, carpineti, acereti e frassineti e da fauna e flora della macchia mediterranea.
Questo pozzo viene considerato dagli studiosi, che hanno attivato in loco degli studi, un monumento naturale, anche se lo stato non lo ha ancora dichiarato tale.
Gli scavi che sono stati effettuati nel primo semestre del 2007 hanno riportato alla luce reperti geologici del Giurassico.
Le pareti del pozzo sono composte essenzialmente da rocce calcaree prevalentemente del Lias medio.
Del resto poco si sa della sua struttura e del suo biotipo, anche se a profondità -73 metri dalla superficie è stato trovato un crostaceo.
Nel 2000 è stata raggiunta la massima profonditò nel pozzo con il ROV (una sorta di robot meccanico) (-392 dalla superficie).
È stata fatta la richiesta di venir tutelato.
Riferimenti
Ad agosto 2007 è uscito un articolo sul mensile d'informazione locale L'Eretino sul Pozzo del Merro dal titolo "Negli abissi del Pozzo del Merro", mentre, sempre nella rivista L'Eretino, nel giugno 2008 è uscito un altro articolo dal titolo "Pozzo del Merro - 392 metri unici al mondo"