Solennità di Cristo Re: differenze tra le versioni

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Con essa si vuole sottolineare che la figura di [[Cristo]] rappresenta per i [[cattolici]] il Signore della storia e del tempo.
 
La storia della festa può essere fatta risalire al [[1899]], quando [[papa Leone XIII]] stabilì l'[[11 maggio]] la consacrazione universale degli uomini al Cuor di Gesù. Nello stesso anno il [[Compagnia di Gesù|gesuita]] italiano Sanna Solaro scrisse a tutti i vescovi italiani perché sottoscrivessero una petizione per chiedere l'istituzione di una festa liturgica. Quarantanove vescovi aderirono alla petizione.
 
Una nuova supplica fu presentata a [[papa Pio XI]] dopo il [[Congresso eucaristico]] internazionale di Roma, nei primi mesi del suo pontificato, sottoscritta da 69 prelati. Nel [[1923]] fu presentata una terza supplica, con la firma di 340 fra cardinali, arcivescovi, vescovi e superiori generali. Nella supplica si chiedeva: «Per riparare gli oltraggi fatti a Gesù Cristo dall'ateismo ufficiale, la Santa Chiesa si degni stabilire una festa liturgica che, sotto un titolo da essa definito, proclami solennemente i sovrani diritti della persona regale di Gesù Cristo, che vive nell'Eucaristia e regna, col Suo Sacro Cuore, nella società». La domanda fu sostenuta da duecento ordini e congregazioni religiose, dodici università cattoliche e da petizioni firmate da centinaia di migliaia di fedeli in tutto il mondo. Non mancò qualche obiezione: secondo alcuni il tema di questa festa era già celebrato nell'[[Epifania]], altri giudicavano sempre più obsoleta la monarchia come forma di governo.<ref>Yves Chiron, ''Pio XI. Il papa dei Patti Lateranensi e dell'opposizione ai totalitarismi'', San Paolo, 2006, p. 165</ref>
 
Finalmente [[papa Pio XI]] stabilì la festa con l'[[enciclica]] ''[[Quas Primas]]'' dell'[[11 dicembre]] [[1925]]. Dice il Papa nell'Enciclica: {{quote|E perché più abbondanti siano i desiderati frutti e durino più stabilmente nella società umana, è necessario che venga divulgata la cognizione della regale dignità di nostro Signore quanto più è possibile. Al quale scopo Ci sembra che nessun'altra cosa possa maggiormente giovare quanto l'istituzione di una festa particolare e propria di Cristo Re.|Pio XI, Quas primas}}
 
Spesso si attribuisce all'introduzione della festa anche un significato storico: nell'età del [[totalitarismo]] affermare la regalità di Cristo doveva rendere relative le suggestioni dei regimi, che pretendevano dai popoli un'adesione personale assoluta <ref name="Napoli, 2008, p. 89">cfr. G. Di Napoli, ''Il Proprium de Tempore e l'anno liturgico nel Messale di Pio V'' in ''Celebrare con il Messale di san Pio V'', Padova 2008, p. 89</ref>.
 
=== La data della celebrazione ===