Abraham ibn Dawud: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 53:
 
===Teoria della Profezia===
Basandosi sulle dottrine di [[Al-Farabi]] e di [[Avicenna]], Ibn Daud - che Maimonides segue in molti modi nella sua concezione della profezia - propone che il dono della profezia non debba essere considerato come un fenomeno, che interrompe la continuità dello sviluppo del mente umana, ma in un certo senso come stadio finale di un'evoluzione naturale le cui fasi più basse, sebbene debbano essere distinte dalla profezia giusta, sono comunque collegate con la stessa facoltà tramite una certa identità della natura. E anche se la fase vera della profezia viene raggiunta, questo dono è, tuttavia, ancora capace di sviluppo progressivo, anche se può eccezionalmente raggiungere subito la massima perfezione in individui particolarmente dotati.
 
Il collegamento tra la mente del [[profeta]] e le intelligenze superiori, principalmente con l'Intelligenza Attiva, fornisce una spiegazione sufficiente della superiore facoltà cognitiva del profeta, come anche il suo potere di trascendere la [[legge naturale]]. Prescelto per diventare un intermediario tra Dio e l'uomo, il profeta è elevato quasi al piano delle intelligenze separate, oanche [[angeli]] (ib. p 73).
 
===Sulla predestinazione===