Sci alpino paralimpico: differenze tra le versioni

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La pratica dello sci alpino da parte di persone disabili iniziò a diffondersi dopo la [[Seconda guerra mondiale]]; furono soprattutto gli invalidi di guerra, soldati e civili, che cercarono di tornare a sciare<ref name=storia>{{cita web|url=http://www.ipc-alpineskiing.org/About_the_Sport/|titolo="About the Sport" su Ipc-alpineskiing.org|accesso=1 febbraio 2011}}</ref>, {{cn|usando protesi, stampelle e altra attrezzatura spesso inventata e costruita in proprio. In [[Austria]] si mossero i primi pionieri, tra cui [[Sepp Zwicknagl]], che sperimentò lo sci con protesi dopo aver subito la doppia amputazione delle gambe}}. La prima competizione documentata per sciatori disabili si tenne nel [[1948]] a [[Bad Gastein]] e contò diciassette partecipanti<ref name=storia />.
 
Un notevole impulso avvenne durante gli [[anni 1970]]. Con l'introduzione dei monosci lo sci alpino diventò praticabile anche dai paraplegici e dalle altre persone in carrozzina<ref name=storia />. Nel [[1976]] si svolsero i [[I Giochi paralimpici invernali]], a [[Örnsköldsvik]] in [[Svezia]]. In quell'edizione si svolsero gare maschili e femminili di slalom gigante e slalom speciale per le categorie in piedi e disabili visivi. Nel [[1982]] vennero disputati a [[Ormont-Dessus|Les Diablerets]], in [[Svizzera]], i primi [[Campionati mondiali di sci alpino paralimpico]]; da allora la manifestazione si ripete a cadenza quadriennale. A {{PI|sci alpino|1984}} la discesa libera venne aggiunta al programma paralimpico; a {{PI|sci alpino|1994}} fu la volta del supergigante. La categoria seduti, presente solo a livello dimostrativo nel [[1984]], fu inserita nelle gare da medaglia a a {{PI|sci alpino|1998}}.
 
== Note ==