Albert Kesselring: differenze tra le versioni

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=== La seconda imputazione ===
[[File:Witness Albert Kesselring photographed at Nuremberg Trials.jpeg|thumb|Kesselring durante il processo.]]
Per la seconda imputazione si dava per assodato che il feldmaresciallo [[Wilhelm Keitel]] avesse assegnato a Kesselring il comando di tutte le operazioni contro i partigiani in Italia e pertanto tutti i reparti della ''[[Wehrmacht]]'' e delle [[SS]]. Kesselring il 17 giugno 1944 aveva emanato il primo bando contro i partigiani: "La lotta contro i partigiani deve essere condotta con tutti i mezzi a nostra disposizione e con la massima severità. Io proteggerò qualunque Comandante che, nella scelta e nella severità dei mezzi adottati nella lotta contro i partigiani, ecceda rispetto a quella che è la nostra abituale moderazione. Vale al riguardo il vecchio principio per cui un errore nella scelta dei mezzi per raggiungere un obiettivo è sempre meglio dell'inazione o della negligenza... iI partigiani devono essere attaccati e distrutti".<ref name=autogenerato1 /> Il 28 giugno 1944, tramite telegrafo, Kesselring accusò le [[Alleati della seconda guerra mondiale|potenze Alleate]] di aver incitato la popolazione italiana "ad assalire le postazioni militari tedesche, ad attaccare le sentinelle pugnalandole alle spalle e ad uccidere quanti più tedeschi potevano".<ref name=autogenerato1 /> Il 1º luglio fu infatti emesso un secondo bando in cui minacciava che "laddove c'erano numeri considerevoli di gruppi partigiani, una parte della popolazione maschile di quell'area doveva essere arrestata. Nel caso in cui fossero stati commessi di atti di violenza, questi uomini sarebbero stati uccisi", concludendo che "tutte le contromisure devono essere dure ma giuste. Lo richiede la dignità del soldato tedesco".<ref name=autogenerato1 />
 
L'accusa presentò sul banco delle prove più di venti rappresaglie tedesche particolarmente efferate di cui erano rimaste vittime anche donne e bambini svoltesi nell'estate 1944. Al riguardo fu citata una lettera di Kesselring del 21 agosto 1944 in cui sottolineava che "si erano verificati nelle ultime settimane casi che arrecavano il più grave danno alla dignità e alla disciplina delle forze armate tedesche, e che non avevano nulla a che fare con le misure punitive".<ref name=autogenerato1 /> Al riguardo fu citato un altro ordine alle truppe in cui sottolineava come anche Mussolini avesse fermamente protestato per le rappresaglie indiscriminate: "Il Duce mi ha riferito di casi recenti che risultano rivoltanti per il modo in cui sono stati condotti e che stanno inducendo anche gli elementi pacifici della popolazione a passare dalla parte del nemico o dei partigiani".<ref name=autogenerato1 />