Storiografia: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichetta: Annullato |
Etichetta: Annullato |
||
Riga 191:
[[File:Carlo Ginzburg par Claude Truong-Ngoc mars 2013.jpg|thumb|upright=0.8|[[Carlo Ginzburg]]]]
Un impulso fondamentale alla crescita della nuova storia culturale è stato dato dal lavoro di alcuni ricercatori italiani, [[Carlo Ginzburg]], [[Giovanni Levi]] e Edoardo Grendi che intorno agli [[anni 1970|anni settanta]] hanno dato vita al filone di studio della cosiddetta [[microstoria]]. Questo indirizzo storiografico ha proposto la revisione dei metodi quantitativi della storia economica per liberarsi dal [[determinismo]] che caratterizzava le ricerche storiche di natura socioeconomica. L'obiettivo è stato quello di mettere a fuoco gli individui e le singole personalità storiche, le cui caratteristiche avrebbero permesso di ricostruire le mappe mentali, i costumi e gli atteggiamenti degli uomini del passato.
La microstoria ha voluto distanziarsi dalla cosiddetta «grande narrazione» del progresso occidentale. Questo significa rifiutare l'immagine di una civiltà che, dall'antica [[Grecia antica|Grecia]] al [[Cristianesimo]], fino all'[[Illuminismo]] ed alla [[rivoluzione industriale]], è stata descritta nei termini di un grande percorso di costante progresso e sviluppo. Tra le pieghe di questo percorso trionfalistico - questa è stata la critica mossa dai microstorici - sono stati dimenticati i contributi di molte culture minori, di gruppi umani e singolarità di vario genere che non hanno partecipato in modo diretto ai grandi eventi storici sopra elencati.
|