613 Mitzvot: differenze tra le versioni

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{{NN|ebraismo|agosto 2024}}{{Citazione|Rabbi Khananyà, figlio di 'Akashyà, diceva: "Il Santo e Benedetto ([[Qadosh BarukhHu]]) volle che [[popolo ebraico|Israel]] "acquistasse" molti meriti: per questo gli diede molte leggi e numerosi precetti ('''''uMitzvot''''')", come è detto: "''[[HaShem]] vuole ciò per la giustizia... farà grande la [[Torah]] e la farà gloriosa'' ([[Libro di Isaia]] 42.12)"|''[[Talmud]], [[Pirqei Avot]]''<ref>''[[Siddur]], Mamash''</ref>}}
 
[[File:Casale Monferrato - Synagogue -Sefer Torah.jpg|thumb|[[Sefer Torah]], [[Sinagoga di Casale Monferrato]], [[XVII secolo]]]]
Le '''613 mitzvòt''' ([[lingua ebraica{{Ebraico|ebraico]]: תרי"ג מצוות}}, ''taryag mitzvot''; la forma singolare del termine è {{Lang|he|מצוה}}, ''mitzvàh''), o '''613 precetti''', sono il fulcro dell'[[ebraismo]] che è fondamentalmente uno stile di vita regolato da precetti che l'[[ebreo]] [[Ebraismo ortodosso|ortodosso]] deve seguire per adempiere al suo ruolo nel mondo.
 
Il [[Talmud]] (trattato ''Makkoth 23b'') stabilisce che la [[Torah]] contiene ''613 Mitzvot'' delle quali 248 sono {{Lang|he|מצות עשה}} (''mitzvot aseh'', comandamenti positivi, obblighi) e 365 sono {{Lang|he|מצות לא תעשה}} (''mitzvot lo taaseh'', comandamenti negativi, divieti): i precetti positivi obbligano a compiere una determinata azione (come ad esempio l'obbligo della [[Brit milà|circoncisione]] maschile); quelli negativi vietano di fare una determinata azione (come ad esempio il divieto di indossare capi composti da lana e lino insieme detti [[Shaatnez]]). Il numero di questi precetti è sicuramente carico di significati simbolici: come ci insegna la tradizione [[Rabbino|rabbinica]] 248 era considerato infatti il numero delle ossa del corpo umano e 365 sono notoriamente i giorni dell'anno (inoltre i legamenti che collegano tra loro le ossa); attraverso questi numeri la [[Torah]] quindi vuol dire che con le nostre 248 singole ossa dobbiamo compiere le 248 azioni prescritte e che ogni giorno dell'anno dobbiamo impegnarci a non violare i 365 precetti negativi.
 
Nella pratica però non tutti questi precetti sono attuabili e non tutti da tutti: alcuni necessitano dell'esistenza del [[Tempio di Gerusalemme]], che secondo la tradizione rabbinica potrà essere ricostruito solo quando giungerà il [[Messia nell'ebraismo|Messia]] e radunerà tutte le [[10 tribù disperse]] del [[popolo d'Israele]], altri sono limitati ai soli uomini, altri alle donne, altri sono rivolti solo ai [[kohanim]] (i membri della famiglia sacerdotale, coloro che cioè vantano di discendere da [[Aronne]], il fratello di [[Mosè]]).<ref>{{Cita libro|nome=Israel Meir, ha-Kohen,|cognome=1838-1943.|titolo=ספר המצוות הקצר : כולל בו המצוות עשה ולא־תעשה הנוגעות הלכה למעשה בזמן הזה|url=http://worldcat.org/oclc/22695143|accesso=2023-05-08|data=1990|editore=Feldheim|OCLC=22695143|ISBN=0-87306-494-1}}</ref>
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Gli ''[[tzitzit]]'' ("frange annodate") del ''[[tallit]]'' ("scialle [di preghiera]") sono connessi con i 613 comandamenti per interpretazione: il rinomato commentatore della [[Torah]] [[Rashi]] basa il numero dei nodi su una ''[[ghematria]]'': la parola tzitzit ({{ebraico|ציצת}} (biblico) e ציצית nell'ortografia [[Mishnah|mishnaica]]) ha il valore di 600. Ogni tassello ha otto fili (quando piegati in due) e una serie di cinque nodi, per un totale di 13. La somma di tutti i numeri è 613. Ciò riflette il concetto secondo cui indossando un indumento con tzitzit si ricordano a chi lo indossa tutti i comandamenti della Torah.<ref>Commentario di [[Rashi]] al {{Cita passo biblico|Numeri|15:39}} (da ''Numeri Rabbah'' 18).</ref>
 
In ''ghematria'', {{lang-he|תרי"ג מצוות}} '''''Mitzvos''''' o '''''Mitzvot''''' è [[traslitterazione|traslitterato]] con '''''Taryag mitzvot'''''. ''TaRYaG'' è la ''[[ghematria]]'' del numero "613".
 
== Testi che enumerano i comandamenti ==
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[[Nachmanide]] ha fatto alcune considerazioni e ha sostituito alcuni dei punti della lista con altri.
 
[[La lista di mamoide|I]] 613 comandamenti e la loro sorgente nella Torah secondo l'enumerazione di Maimonide: 248 ''mitzvot aseh'' positive ('''P''') e 365 ''mitzvot lo ta'aseh'' negative ('''N'''), in buona parte ancora oggi valide ('''V''')<ref>''Le 613 mitzvòt. Estratto dal "Séfer HaMitzvòt" di Maimonide'', a cura di Moise Levy, Roma: Lamed, 2002 ISBN 88-87385-12-2.</ref>. Lo stesso Maimonide segnalava che, tra i positivi, 60 precetti sono necessariamente obbligatori ('''O'''), di cui 46 anche per le donne ('''D''').
 
'''<big>[[Torah|la lista delle regole]]Lista</big>'''
 
* 1-1PVOD - Credi nell'esistenza del Signore. - [[Libro dell'Esodo|Es.]] 20:2
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* 205-101NV - Non macellare un animale e i suoi figli lo stesso giorno. - Lev. 22:28
* 206-147PVOD - Ricopri con la terra il sangue di un animale macellato. - Lev. 17:13
* 207-306NV - Se trovi un nido con uccellini o uova "non staccare"<ref>Questa [[Mitzvah]], definita '''Shiluach Haqen''' ([[Lingua ebraica{{Ebraico|ebr]] שלח הקן}}), significa che, prima di prendere o prelevare uova o piccoli di volatiliti, qualora la "madre volatile/uccello" sia lì presente, per esempio a covarli o custodirli, bisogna mandarla via e così, solo dopo, in sua assenza, è permesso prelevarli o prenderli (le uova o i piccoli volatili); nei [[Pirqei Avot]] è scritto che questa è tra le Mitzvot che "tutte le comprende" (cfr anche [[Malkhut]], [[Nomi di Dio nella Bibbia]] e [[Shekhinah]]). Il precetto indica che è doveroso dedicarsi anche agli altri; come si presta attenzione alla protezione della chioccia dei piccoli o delle uova, è così un dovere pratico preoccuparsi per il bene altrui in modo che si sentano al sicuro e senza difficoltà, tutto ciò oltre allo [[studio della Torah]], alla [[preghiera ebraica]] ed alle altre Mitzvot quotidiane: questo è poi il vero significato di [[Ghemilut Chassadim]]</ref> la madre [volatile/uccello] dai propri figli. - Deut. 22:6
* 208-148PV - Manda via la madre prima di svuotarle il nido. - Deut. 22:7
* 209-61NV - Non [[giuramento|giurare]] il falso in Nome del Signore. - Lev. 19:12
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# {{passo biblico|Esodo|12:48}} — Neanche il Sacerdote non circonciso mangi cose consacrate (''[[Terumah]]'')
# {{passo biblico|Esodo|13:3}} — Non mangiare pane lievitato (''chametz'') durante tutti i sette giorni di [[Pesach]]
# {{passo biblico|Esodo|13:7}} — Non tenere visibile presso di te cose lievitate in quei sette giorni<ref>L'interdizione dello ''[[chametz]]'', che non si deve tener visibile in nessuna casa ebraica durante la [[Pesach]] (Es. 13:7) dice: «Nei sette giorni si mangeranno azzimi e non ci sarà presso di te ciò che è lievitato; non ci sarà presso di te il lievito, entro tutti i tuoi confini.» Questo precetto è simile al nr. 11, ma l'enfasi qui è nel '''non avere''' ''chametz'' "entro tutti i tuoi confini" e rende l'ingiunzione un imperativo nazionale, mentre il nr. 11 sottolinea l'eliminazione dello ''chametz'' dalla propria casa, individualmente.</ref>
# {{passo biblico|Esodo|13:8}} — Narra il racconto dell'[[esodo (evento storico)|uscita]] dall'[[Egitto]] la sera della vigilia di Pesach<ref>Obbligo di raccontare ai propri figli la storia della liberazione dall'[[Egitto]]: «In quel giorno tu istruirai tuo figlio: "È a causa di quanto ha fatto il Signore per me, quando sono uscito dall'Egitto".» Questo comandamento rimane un punto essenziale del [[Seder di Pesach]] e, proprio per la sua centralità, più [[ebrei]] partecipano al rituale del [[Seder]] che in qualsiasi altro rituale ebraico.</ref>
# {{passo biblico|Esodo|13:12}} — Consacra il primogenito dell'uomo o di un animale<ref>In Es.2,12 si espone il comandamento di santificare il primogenito di tutti gli esseri umani e degli animali idonei al sacrificio (Es. 13:2): «Consacrami ogni primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti - di uomini o di animali -: esso appartiene a me» (cfr. anche {{Cita passo biblico|Numeri|18:15,17}}; {{Cita passo biblico|Deuteronomio|12:17,15:19}}). Il primogenito animale era presentato al [[Kohen]] per il sacrificio. Se riscontrato senza difetti, allora veniva sacrificato e il Kohen poteva mangiare le porzioni che rimanevano. Se aveva difetti, il Kohen poteva venderlo o mangiarlo. Nella tradizione nota come ''[[Pidyon HaBen]]'' ("riscatto del figlio"), che viene tuttora osservata (cfr. nr. 384), il bambino primogenito viene presentato ad un [[rabbino|sacerdote]] 31gg. dopo la nascita e riscattato con cinque monete d'argento, o altro di ugual valore.</ref>