Soprintendenza archivistica e bibliografica: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica |
|||
Riga 1:
Le '''Soprintendenze archivistiche e bibliografiche''' sono in [[Italia]] organi periferici del '''[[Ministero della cultura]]''' di livello dirigenziale non generale, dipendenti funzionalmente dalla [[Direzione generale Archivi]]. Ai sensi del D.M. n. 44, 23 gennaio 2016, ''Riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo''<ref name="dm">{{Cita web|url=http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/1458902841397_Decreto_23_012016_Riorganizzazione_MiBACT.pdf|titolo=D.M., 23 gennaio 2016, n. 44, in materia di "Riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ai sensi dell'articolo 1, comma 327, della legge 28 dicembre 2015, n. 208"}}</ref>, le Soprintendenze hanno assunto tale denominazione (prima erano solamente '''Soprintendenze archivistiche'''), ad eccezione di quelle del Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia. Provvedono quindi alla tutela e alla valorizzazione dei beni archivistici e librari nel territorio di competenza. Con riferimento alle funzioni di tutela dei beni librari, le Soprintendenze archivistiche e bibliografiche dipendono funzionalmente dalla Direzione generale Biblioteche e possono avvalersi del personale delle biblioteche statali, anche avvalendosi del personale degli archivi di Stato operanti nel territorio della regione.
== Storia ==
Riga 73:
=== Soprintendenze bibliografiche ===
Le soprintendenze bibliografiche furono istituite con {{Cita legge italiana|tipo=decreto legge|anno=1919|mese=10|giorno=2|numero=2074|titolo=|articolo=1}}, dopo che con l'art. 10 del regolamento delle biblioteche governative, approvato con {{Cita legge italiana|tipo=RD|anno=1907|mese=10|giorno=24|numero=733|titolo=|articolo=}}, era stata affidata al Ministero della pubblica istruzione la sorveglianza sulle biblioteche non governative, anche se già nel [[1902]] ad alcune biblioteche era stato dato il compito di rilasciare le autorizzazioni d'esportazione<ref>{{Cita legge italiana|tipo=RD|anno=1905|mese=08|giorno=27|numero=498|titolo=|articolo=}}</ref>. La competenza statale sulla tutela del patrimonio bibliografico rimase fino al 1972, quando il {{Cita legge italiana|tipo=DPR|anno=1972|mese=01|giorno=14|numero=3|titolo=|articolo=|nolink=si}} la trasferì alle regioni a statuto ordinario, mentre le regioni a statuto speciale, che non avevano bisogno della legge, cominciarono ad attivarsi nel 1973. Ogni regione gestì diversamente il problema, alcune con grande impegno, altre rinunciando immediatamente al compito e sopprimendo semplicemente la soprintendenza senza sostituirla.
Questa situazione, sancita anche nel nuovo Codice dei beni culturali<ref>{{Cita legge italiana|tipo=DLGS|anno=2004|mese=01|giorno=22|numero=42|titolo=|articolo=5|nolink=si|originale=si}}</ref>, che ribadiva la titolarità delle regioni delle funzioni di tutela del patrimonio bibliografico non statale, permase fino al 2015, quando il {{Cita legge italiana|tipo=decreto legge|anno=2015|mese=06|giorno=19|numero=78|titolo=|articolo=16|nolink=si}}, abrogò, tra gli altri, il comma 2 dell'art. 5 del Codice dei beni culturali. La legge di conversione del decreto<ref>{{Cita legge italiana|tipo= legge|anno=2015|mese=08|giorno=06|numero=125|titolo=|articolo=|nolink=si}}</ref> entrò in vigore il 15 agosto 2015, riportando la tutela bibliografica alla competenza statale. Le rinate soprintendenze bibliografiche ebbero corpo con decreto del ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo 23 gennaio 2016, n. 44<ref name="dm"/>, che le appoggiò alle soprintendenze archivistiche, delle quali si sfruttò la capillare disposizione sul territorio.
== Attività e compiti ==
|