Estetismo: differenze tra le versioni
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Il principio fondamentale dell'estetismo (''"[[Ars gratia artis|l'arte per il gusto dell'arte]]"'') consiste nel vedere l'[[arte]] come rappresentazione di sé stessa, possedente una vita indipendente proprio come il pensiero, che procede solo per le sue vie, senza una spinta etica.
Nella prefazione ''[[Il ritratto di Dorian Gray]]'' Oscar Wilde tramite una serie di aforismi stende una sorta di manifesto dell'estetismo.
{{quote|Coloro che scorgono brutti significati nelle cose belle sono corrotti senza essere affascinanti.
Coloro che scorgono bei significati nelle cose belle sono le persone colte. Per loro c’è speranza.<br>Essi sono gli eletti: per loro le cose belle significano solo bellezza.<br>
Non esistono libri morali o immorali. I libri sono scritti bene o scritti male. Questo è tutto. [...]<br>Nessun artista ha intenti morali. In un artista un intento morale è un imperdonabile manierismo stilistico.<br>Nessun artista è mai morboso. L'artista può esprimere qualsiasi cosa.|Oscar Wilde, Prefazione a ''Il ritratto di Dorian Gray''}}
Wilde fa enunciare al personaggio di Lord Henry Wotton diversi paradossi sulla vita e sull'estetica:
{{quote|Ammetto di ritenere che sia meglio essere belli che essere buoni ma, d'altra parte, nessuno è più pronto di me ad ammettere che è meglio essere buoni piuttosto che brutti. [...]
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