Mario Schifano: differenze tra le versioni

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Nel frattempo, al ''Caffè Rosati'' aveva conosciuto fra gli altri la sua futura amante [[Anita Pallenberg]], con la quale fece il suo primo viaggio a [[New York]] nel 1962 dove entrò in contatto con [[Andy Warhol]] e [[Gerard Malanga]] frequentando la [[The Factory|Factory]] e le serate del [[New American Cinema Group]]. In questo periodo partecipò alla mostra ''New Realists'' alla Sidney Janis Gallery, una collettiva che comprendeva gran parte dei giovani artisti della [[Pop art]] e del [[Nouveau Réalisme]], fra cui Andy Warhol e [[Roy Lichtenstein]]<ref name="artnet" />. Ebbe poi occasione di partecipare alla vita mondana newyorkese che lo portò alle prime sperimentazioni con l'[[LSD]]<ref name="Mattioli">Valerio Mattioli: ''Roma 60. Viaggio alle radici dell'underground italiano. Parte prima'', [[Blow Up (rivista)|Blow up]] #187 pg. 73, Dicembre 2013, Editore: Tuttle Edizioni</ref>.
 
Al suo ritorno da New York, dopo aver partecipato a mostre a Roma, Parigi e Milano, partecipò nel 1964 alla [[XXXII Esposizione internazionale d'arte]] di [[Venezia]]<ref name="DiMarino" />. In questo periodo, i suoi quadri definiti "paesaggi Anemici", nei quali è la memoria ad evocare la rappresentazione della natura con piccoli particolari o scritte allusive e compaiono in embrione le rivisitazioni della [[storia dell'arte]] che lo portarono più tardi alle famose opere pittoriche sul futurismo<ref name="MAV" />. Sono dello stesso anno anche i suoi primi film in [[16 mm]] ''Round Trip'' e ''Reflex'', che lo inseriscono, come figura centrale del [[cinema sperimentale]] italiano, al margine di quel movimento che di li a poco avrebbe portato all'esperienza della [[Cooperativa Cinema Indipendente]], alla quale non aderì mai apertamente<ref name="DiMarino" />. A Roma conobbe e frequentò [[Marco Ferreri]] e [[Giuseppe Ungaretti]] al quale, già ottantenne, offrì una serata al Peyote<ref name="Mattioli" />. Ma una delle conoscenze di questo periodo che più lo influenzarono fu quella con [[Ettore Rosboch]], con il quale strinse una profonda amicizia, basata sulla comune passione per la musica. In quegli anni, anche grazie ai continui viaggi a [[Londra]], i due strinsero amicizia con i [[Rolling Stones]], ai quali presentarono Anita Pallenberg che nel 1965 iniziò una relazione con [[Brian Jones]], per poi diventare, anni dopo, la compagna di [[Keith Richards]]<ref name="Mattioli" />. Nel 1965 partecipa alla [[Biennale di San Marino]] e alla [[Biennale di San Paolo]] del Brasile e realizza il suo ciclo di lavori dal titolo ''Io sono infantile'', risvegliando l'interesse fra gli altri di [[Maurizio Calvesi (saggista)|Maurizio Calvesi]], [[Maurizio Fagiolo dell'Arco]] e [[Goffredo Parise]]<ref name="MAV" />.
 
Nel 1966-67, anche grazie alla collaborazione di Ettore Rosboch forma la band [[Le Stelle di Mario Schifano]], avviando così una stretta collaborazione con i musicisti Giandomenico Crescentini, ex bassista dei [[New Dada]], il chitarrista romano Urbano Orlandi, il tastierista Nello Marini, ed il batterista alessandrino Sergio Cerra dei quali gestisce l'indirizzo musicale e la regia dei concerti trasformandoli, per un paio d'anni, in uno degli esempi più alti di [[musica psichedelica]] italiana ed internazionale<ref name="Cope">[http://www.headheritage.co.uk/unsung/albumofthemonth/le-stelle-di-mario-schifano-dedicato-a ''Le Stelle di Mario Schifano - Dedicato a'' di Julian Cope per Head Hermitage]</ref>. Mario Schifano lasciò il gruppo a se stesso dopo l'evento romano ''Grande angolo, sogni e stelle'' svoltosi il 28 dicembre al [[Piper Club]]<ref>{{Cita libro|cognome=Rizza|nome=Corrado|titolo=Piper Generation. Beat, shake & pop art nella Roma anni ’60|editore=Lampi di Stampa|anno=2007|ISBN=978-88-488-0582-7|pp=191-192-193-194-195-196-197 }}</ref>, dedicandosi più attivamente alla sua attività cinematografica ed artistica, e lasciandosi anche trascinare in una temporanea relazione con [[Marianne Faithfull]], di cui si parlò molto nella stampa scandalistica inglese<ref name="Mattioli" /><ref>{{Cita libro|cognome=Faithfull|nome=Marianne|titolo=Faithfull|editore=Penguin|anno=1995|ISBN=0-14-024653-3|pp=271–274}}</ref>. L'impianto visivo della serata ''Grande angolo, sogni e stelle'' prevedeva inoltre la proiezione sui musicisti, tramite quattro proiettori, di immagini sul Vietnam, di immagini di natura e del lungometraggio ''[[Anna Carini vista in agosto dalle farfalle]]''<ref name="Mattioli" /> precedentemente presentato allo Studio Marconi<ref name="MAV" />.