Irredentismo italiano: differenze tra le versioni

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===Irredentismo risorgimentale===
I vari movimenti irredentisti proponevano (pur se con diverse sfumature) l'annessione delle terre, considerate italiane, che dopo la [[terza guerra di indipendenza italiana]] del 1866 si trovavano ancora in territorio straniero, quali in particolare il [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]] (e non l'[[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]] o SüdtirolSud Tirolo), la [[Venezia Giulia]], la [[Dalmazia]], il [[Contea di Nizza|Nizzardo]], la [[Corsica]] e [[Malta]] o parte di altre realtà politiche come il [[Canton Ticino]] e le valli italofone del [[Canton Grigioni]]. I territori considerati irredenti erano definiti tali secondo criteri variabili: a volte si considerava il criterio ''linguistico-culturale'', ossia la presenza di [[italofoni]], altre volte quello ''geografico'', cioè l'appartenenza ai confini naturali, altre ancora quello ''storico'', ossia l'appartenenza del territorio, in passato, a uno degli antichi stati italiani.
Cronologicamente vi furono due ''irredentismi'' italiani: uno ''risorgimentale'' e uno ''fascista''. Il primo voleva l'unione al [[Regno d'Italia]] di tutti i territori con popolazione a maggioranza italiana rimasti fuori dall'unificazione nel 1870 e completare in tal modo il periodo risorgimentale.