Irredentismo italiano: differenze tra le versioni

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===Irredentismo fascista===
Il secondo, quello ''fascista'' fu più aggressivo e portò – in parte – al disastro della [[seconda guerra mondiale]] . Infatti dopo la fine della [[prima guerra mondiale]] il movimento fu egemonizzato<ref>Sovrastando una pur forte presenza delle sinistre durante la grande guerra: v.{{Cita testo|autore=Renato Monteleone, ''|titolo=La politica dei Socialisti e democratici irredenti in Italia nella grande guerra'', |rivista=Studi Storici,|serie= Anno 11, No. |Numero=2 (|mese=Apr. - JunGiu.,|anno= 1970), |pp.= 313-346|citazione=Sovrastando una pur forte presenza delle sinistre durante la grande guerra}}.</ref>, manipolato e stravolto dal [[fascismo]], che ne fece uno strumento di propaganda [[nazionalismo|nazionalista]], posto al centro di una politica, condizionata da tardive ambizioni imperiali, che si concretizzava nelle "[[italianizzazione (fascismo)|italianizzazioni]] forzate", nell'aspirazione per la nascita di una ''Grande Italia'' e un vasto [[Impero italiano|impero coloniale]]. Il fascismo considerò "irredenti" anche territori quali la [[Savoia (dipartimento)|Savoia]] e [[Corfù]] (e, con quest'ultima, anche le restanti [[Isole Ionie]]: [[Zante]], [[Leucade (isola)|Leucade]], [[Cefalonia]], [[Itaca]], Paxo), non appartenenti alla regione fisica italiana o storicamente alquanto estranei alla tradizione italiana e quasi privi di abitanti italofoni.
[[File:Grande Italia.jpg|thumb|upright=1.4|Il progetto fascista nazionalista-irredentista della Grande Italia (in rosso), inserito in una parte dell'impero coloniale (in giallo)]]