Palazzo Carli Benedetti: differenze tra le versioni
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'''Palazzo Carli Benedetti''', in precedenza noto come '''Palazzo Carli''' (da non confondere con l'[[Palazzo Carli (L'Aquila)|omonimo palazzo]] di piazza Vincenzo Rivera),<ref name="Arkos">{{cita pubblicazione|autore=Carla Bartolomucci, Fabrizio De Cesaris|titolo=L'Aquila, Palazzo Carli Benedetti: fasi costruttive e storia sismica|pubblicazione=Arkos|
== Storia ==
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Nel [[1642]] una porzione del palazzo fu acquistato dalle [[Congregazione dei celestini|celestine]] dell'adiacente [[monastero di Santa Maria dei Raccomandati]], edificato nel [[XIV secolo]], mentre i Carli si trasferirono in un [[Palazzo Carli (L'Aquila)|nuovo palazzo]] su via Roma;<ref name="Arkos"/> nel [[1702]] fu ceduta anche la restante porzione.<ref name="Arkos"/> L'anno seguente, l'edificio subì gravi danni dal [[terremoto dell'Aquila del 1703]], e successivamente venne restaurato e consolidato per volere dell'abate Ludovico Quatrari che vi collocherà il suo stemma.<ref name="Arkos"/> Nel [[1750]] il palazzo fu suddiviso in quattro appartamenti.<ref name="Arkos"/>
Dal [[XIX secolo]] passò nelle mani della famiglia Benedetti che vi appose il suo nome.<ref name="Il Centro"/> Alla metà del [[XX secolo]] l'edificio fu quindi restaurato dalla Soprintendenza e, dal [[1969]] al [[1989]], vi ebbe sede l'[[Accademia di belle arti dell'Aquila]].<ref>{{Cita libro|autore=Giovanna Cassese|titolo=Accademie / Patrimoni di Belle Arti|anno=2013|editore=Gangemi Editore spa|città=|p=353|pp=420|
== Descrizione ==
Palazzo Carli Benedetti è situato nel cuore del [[quarto di Santa Maria]], alle spalle della [[chiesa di Santa Maria Paganica]], tra via Accursio e via Giuseppe Mazzini. L'angolo tra le due facciate è caratterizzato da un massiccio cantonale in pietra.<ref name="Regione Abruzzo"/> Costituisce un unico aggregato con l'adiacente [[monastero di Santa Maria dei Raccomandati]], risalente al [[1373]].<ref name="Arkos"/> L'unione tra le due strutture, completatasi nel [[1702]], ha portato alla chiusura di una via interna sulla direttrice est-ovest, probabile prosecuzione di via Collepietro fino a [[corso Vittorio Emanuele (L'Aquila)|corso Vittorio Emanuele]].<ref name="Arkos"/>
L'edificio, di stampo [[architettura rinascimentale|rinascimentale]] ed attribuito a [[Silvestro dell'Aquila]], è costituito da una struttura pressoché scatolare ma di indubbia complessità, dovuta al susseguirsi di varie fasi costruttive nel corso dei secoli.<ref name="Arkos"/> Si sviluppa su tre livelli, di cui uno parzialmente interrato a causa del notevole dislivello tra la facciata orientale e quella occidentale.<ref name="Arkos"/> Le bucature sono di due ordini: uno di finestre quadrotte con cornice ed uno di finestre rinascimentali su cornice marcapiano.<ref name="Regione Abruzzo"/> L'ingresso principale è collocato su via Accursio, frontale alla casa natale di [[Buccio di Ranallo]] e alla parte absidale di Santa Maria Paganica; da qui si accede ad un androne con doppia volta a crociera che immette nella corte.<ref name="Arkos"/>
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