Filologia romanza: differenze tra le versioni
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=== La dialettologia ===
A cavallo tra Settecento e Ottocento nacque poi la dialettologia, e in Italia grazie a Graziadio Isaia Ascoli (1829-1907) con i ''Saggi ladini''. Questo settore della linguistica è di straordinaria importanza per “l’osservazione diretta dei fenomeni linguistici, applicata alla lingua viva” che ci può dire con sicurezza come si sono svolte le modificazioni di ogni genere nelle fasi anteriori di un idioma qualsiasi (I. Iordan). Le lingue erano ora viste come “organismi viventi”, tanto che si parlava della loro “vita”, della loro “nascita” e della loro “morte” (cfr. A. Darmesteter, W. D. Whitney, G. Paris…), ma a questa ideologia si contrappose presto quella più razionale di August Schleicher (1821-1868), un hegeliano, e di altri suoi contemporanei che vi vedevano soltanto l’elemento fonetico, delle leggi che agivano ciecamente sulla loro evoluzione. Una posizione intermedia fu trovata dalla scuola neogrammatica (''junggrammatische Richtung''), che ammetteva da una parte l’ineccepibilità delle leggi fonetiche, dall’altra il fattore psichico individuale (l’analogia) come freno, ma che comunque ripiegava soprattutto sulle prime leggi. Una soluzione più moderata ed oggi accettabile fu data invece dai romanisti. Hugo Schuchardt (1842-1929) in particolare affermava nel suo ''Über die Lautgesetze. Gegen die
Nel 1872 Johannes Schmidt (1843-1901) fece conoscere la sua teoria delle onde, un principio di fondamentale importanza per le indagini filologiche successive. Secondo tale teoria infatti, le lingue sono come delle onde che si propagano da punti diversi ma sbattono le une contro le altre, influenzandosi a vicenda: i tratti comuni a due o più lingue sono direttamente proporzionali alla vicinanza tra loro.
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