Dravida: differenze tra le versioni

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[[File:Dravidische Sprachen.png|thumb|L'attuale distribuzione delle genti di origine dravidica]]
'''Dràvida''' o '''Dravidi''' è il nome che viene dato alle genti [[brachicefalo|brachicefale]], di colore scuro, capelli neri e lisci<ref name="sivaedioniso">{{cita|Alain Daniélou, 1980}}.</ref> che colonizzarono la zona [[india]]na 6000-5000 anni fa imponendosi sugli autoctoni, forse gli antenati degli attuali [[Munda (popolazione)|munda]], e dando forse origine alla [[civiltà della valle dell'Indo]];. parlanoParlano lingue non [[Indoeuropei|indoeuropee]] e [[lingue agglutinanti|agglutinanti]].</br>
Spesso oggi si indicano come dravidiche le popolazioni parlanti [[lingue dravidiche]] che sono maggiormente concentrate nella zona meridionale dell'[[India]], nel nordest dello [[Sri Lanka]] e in piccole zone del [[Pakistan]], del [[Bangladesh]] e del [[Nepal]], anche se non necessariamente sono le dirette discendenti di tale popolo.
 
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La parola ''dravidico'' [[etimologia|deriva]] dal nome etnico ''Dravida'' o ''Dramila'' o ''Dramida'' da cui proviene l'[[aggettivo]] moderno ''tamil'' o ''tamul''<ref>{{cita|Bory, Cook e Adcock (1963)|p. 573}}.</ref>[poco chiaro].
 
I dravidi, sono originari della zona del bacino dell'[[Indoindo]], del -[[Gangegange]]tico e fino adi tutta l'India centrale. Dal punto di vista [[etnia|etnico]] sono questi anche oggi i popoli che presentano maggiori tracce del tipo dell'antico Dràvida anche se sotto quello linguistico le successive invasioni hanno cancellato ogni traccia. Viceversa le popolazioni del sud dell'India presentano tratti somatici solo in parte dravida e molto più dovuti alle componenti aborigene munda, a quelle negrito e altre pur essendo quelle che parlano chiaramente [[lingue dravidiche]] come il [[lingua tamil|tamil]]. Questo perché in India come altrove non necessariamente le divisioni linguistiche corrispondono a quelle etniche.
 
== La civiltà dell'Indo ==
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[[File:Mohenjodaro Sindh.jpeg|thumb|I resti riportati alla luce della città di Mohenjo-Daro.]]
Nel 1300 a.C. assistiamo al consolidamento del dominio degli arii in tutto il nord-ovest indiano e progressivamente sul [[Punjab (regione)|Panjab]], sulla valle del Gange e nel [[1000 a.C.]] fino al [[Gujarat]].
L'influenza dravidica continuerà ada essere egemone sul sud dell'India, dove sorgeranno vari regni molto evoluti, principalmente il regno dei [[Dinastia Chola|Chola]], quello dei [[Chera]], quello dei [[dinastia Pandya|Pandya]] e in seguito i [[dinastia Pallava|Pallava]], spesso in [[guerra]] fra loro ma, che manterranno l'[[indipendenza]] da domini stranieri per più di 2000 anni.</br>
Anche a nord questo popolo non scomparescomparve. Le popolazioni dravidiche si fondono aicoi nuovi conquistatori, creando una nuova civiltà che porterà le tracce di entrambe le eredità. Tuttavia, nonostante molte eccezioni, i vincitori impongono un sistema sociale basato sulle [[Casta|caste]] che estromette i discendenti dei Dravida dalle posizioni più influenti. Articolato in [[brahmani]] (sacerdoti e studiosi dei testi sacri, unici abilitati alla celebrazione dei riti sacri), [[kshatriya]] (guerrieri rappresentanti il ceto politico-amministrativo), [[vaishya]] (artigiani, commercianti, allevatori), [[shudra]] (servitori addetti ai lavori proibiti agli arii) e [[paria (casta)|paria]] (gli intoccabili, cioè i fuori casta) questo sistema riserva le prime due e più importanti caste ai soli discendenti degli ariiArii.
 
== Religioni dravidiche ==
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La religione dravidica si fonda sul culto per la [[Grande Madre|Dea Madre]], per il dio [[Shiva]], per gli alberi sacri, per alcuni animali quali la [[Bos taurus|vacca]] e il [[cobra]], e per i simboli sessuali intesi come continuità del genere umano; molto importante è anche il rito della [[cremazione]].
 
Lo [[Śivaismo|shivaismo]] o ''Śivaismo'' rimane la religione dominante dell'India fino all'arrivo degli ariiArii.
Risalgono a questo remoto passato molti emblemi cosiddetti fallici (''[[lingam]]''), identici a quelli usati ancora oggi e alcune immagini che rappresentano il dio in una posizione tipica dello [[yoga]], disciplina che anche secondo la tradizione [[Induismo|hindu]] è stata creata da Shiva per sublimare e utilizzare a fini spirituali e magici le energie sessuali. Per i [[Purāṇa]], Shiva si manifestò in India nel [[VI millennio a.C.]] e insegnò all'uomo la [[religione]], la [[filosofia]], l'[[arte]] e la [[scienza]]. Tutte le pratiche dello Śivaismo sono sconosciute ai [[Veda]] ariani. I conquistatori anzi attaccarono violentemente il culto del dio e in particolare la venerazione del [[Pene|fallo]] ma, gradualmente, come per tanti altri aspetti della preesistente cultura dravidica finirono per assimilarlo e integrarlo nella successiva religione [[brahmana|brahmanica]].
 
Il contributo dell'antica filosofia pre-ariana all'attuale pensiero hindu è in definitiva superiore a quello apportato dagli arii vedici<ref name="ReferenceA">{{cita|Alain Daniélou, 1984}}.</ref>.
Lo shivaismo ha infine avuto influenze marcate nel periodo protostorico su tutto il mondo mediterraneo e [[mesopotamia|mesopotamico]]. Il mito di [[Osiride]] è una variante di una storia di Shiva deinei [[Purāṇa]], il culto di [[Dioniso]] in [[Grecia]] e [[Bacco]] tra i [[Latini]] sono propaggini dello shivaismo. Lo stesso [[Alessandro Magno]] identificherà Shiva con Dioniso. La città di [[Nysa]] (nei pressi dell'attuale [[Djelalabad]] in [[Afghanistan]]), che era un importante centro dello shivaismo, è menzionato da [[Omero]] come luogo sacro a Dioniso. Infine [[Megastene]] ci dice che la [[Vitis|vite]], sacra a Dioniso, proveniva dalle terre ad est dell'[[Eufrate]].
 
L'altra importantissima religione diffusa presso i dravidi era il [[Giainismo|jainismo]].
Erroneamente spesso questa religione è ritenuta di epoca molto più tarda ([[VI secolo a.C.]]) poiché si confonde il suo riformatore [[Mahavira]] ([[559 a.C.]]-[[487 a.C.]] o [[468 a.C.]]) come fosse il fondatore ma egli è solo l'ultimo dei 24 profeti jaina. Gli storici occidentali hanno per molto tempo ritenuto un mito gli altri 23 profeti, ma col tempo sono emerse le prove del contrario, in particolare non vi sono più dubbi<ref name="ReferenceA"/> sulla reale esistenza di [[Parshvadeva]] precedente di 250 anni Mahavira.
Il jainismo è una religione moralista ed [[ateismo|atea]]. Non nega in realtà la possibile esistenza di esseri trascendenti ma piuttosto la possibilità per l'uomo di entrare in contatto con essi, motivo per cui l'umanità non se ne deve occupare. Dal jainismo provengono la teoria del [[Karma]] e della [[reincarnazione]] e quella della [[non-violenza]] da cui deriva per i jaina il [[vegetarismo]]. Le virtù della nudità totale, le purificazioni, le abluzioni rituali, il suicidio per [[digiuno]] e l'ideale della vita monastica sono anch'essi tutti concetti jaina. Regole analoghe sono state adottate dai monaci buddhisti e dagli asceti erranti brahmanici. IIl jainismo sembra aver influenzato i primi cristiani, specialmente gli [[gnostici]], ma soprattutto il [[buddhismo]] (Buddha e Mahavira furono contemporanei).
 
== L'eredità dravidica ==