Piast di Slesia: differenze tra le versioni

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I '''Piast di Slesia''' (o '''Piasti''') costituirono il più anziano di quattro rami della dinastia dei [[Piast]] polacchi, iniziato da [[Ladislao II l'Esiliato]] (1105-1159), figlio maggiore del Duca [[Boleslao III di Polonia]]. Secondo quanto stabilito dal testamento di Boleslao, a Ladislao fu assegnata la [[Slesia]] come sua provincia ereditaria ([[ducato di Slesia]]) e anche un vasto territorio che attraversava la Polonia, la Provincia del Signorato, che includeva [[Cracovia]], secondo il principio di anzianità agnatica.
 
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Allo morte di Boleslao il territorio della Slesia e il territorio di Cracovia ([[Provincia del Signorato]], in polacco ''Dzielnica senioralna'', anche nota come [[Ducato di Cracovia]]) furono assegnati a [[Ladislao II l'Esiliato]] mentre i suoi tre fratellastri più giovani, [[Boleslao IV di Polonia|Boleslao IV il Riccio]], [[Miecislao III di Polonia|Miecislao III il Vecchio]] ed [[Enrico di Sandomierz]] ricevettero rispettivamente la [[Masovia]], la [[Grande Polonia]] e [[Ducato di Sandomierz|Sandomierz]], secondo quanto stabilito dal testamento.
 
Ladislao entrò presto in feroce conflitto con i suoi fratelli e la nobiltà polacca. Quando nel 1146 tentò di prendere il controllo di tutta la Polonia, fu scomunicato dall'arcivescovo di Gniezno, Jakub di Znin, e i suoi fratelli lo costrinsero infine all'[[esilio]]. Fu ricevuto dal re [[Corrado III di Germania]], suo cognato perché fratellastro della consorte [[Agnese di Babenberg]], nel palazzo imperiale di Altenburg. La Slesia e la Provincia del Signorato passarono sotto il controllo del secondogenito [[Boleslao IV di Polonia|Boleslao IV il Riccio]], [[Ducato di Masovia|Duca di Masovia]]. Nello stesso anno Corrado III tentò di riconquistare il potere per Ladislao, ma fallì. <ref name= "Kalendarium Historii Polski">{{cite book | author = [[Andrzej Chwalba]] | editor = Wydawnictwo Literackie| title = Kalendarium Historii Polski| url = | format = | year = 2000 | publisher = | location = Kraków | ISBN = 83-08-03136-6 | pages = 49–52 | chapter = | chapterurl = | quote =|language=pl}}</ref>pagg. 49–50 Nel 1157 però il duca Boleslao il Riccio fu sconfitto dal successore di Corrado, l'imperatore [[Federico Barbarossa]], tuttavia, la "questione della Slesia" non fu risolta dai trattati concluso dai governanti e così Ladislao rimase in esilio. Morì nel 1159 senza tornare in Polonia. <ref name= "Kalendarium Historii Polski"/>pag. 51
[[File:Silesia 1172-1177.jpg|thumb|Frammentazione della Silesia 1172/73{{legend|arancione|Boleslao l'Alto}}{{legend|verde|Iaroslao di Opole}}{{legend|giallo|Miecislao IV}}]]
 
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=== Frammentazione e passaggio all'orbita boema ===
[[File:Codex Manesse Heinrich von Breslau.jpg|thumb|left|Enrico IV alla sua corte]]
Dopo la morte di [[Enrico II il Pio|Enrico]], nel 1241, suo fratello Boleslao II governò a nome dei suoi fratelli minorenni. Poiché tutti i membri maschili della famiglia erano idonei a governare venne istituito un principio fondamentale per regolare le eredità nel 1248/51. <ref>Weczerka, p. XLII</ref><ref>Petry, p. 112</ref> Boleslao fondò il [[ducato di Legnica]], [[Corrado I di Slesia|Corrado I]] quello di [[Ducato di Głogów|Głogów]], [[Enrico III di Slesia|Enrico III]] mantenne Breslavia insieme a [[Ladislao di Salisburgo|Ladislao]], che sarebbe diventato arcivescovo di Salisburgo. La successiva generazione divise di nuovo il territorio. [[Jawor]] e [[Lwówek Śląski]] si separarono da Legnica, e così il [[Ducato di Żagań]] e [[Ścinawa]] da Głogów. Nella generazione successiva Brzeg fu distaccata da Breslavia, Świdnica e il ducato di Ziębice (ducato di Münsterberg) da Lwówek Śląski-Jawor e Oleśnica da Głogów. Il ducato di Opole, fondato da Miecislao I, non fu risparmiato dalle divisioni, ma solo una generazione dopo. I quattro figli di [[Ladislao I di Opole]], nipote di Miecislao , divisero il ducato tra Opole, Koźle-Bytom, [[Ducato di Racibórz|Racibórz]] e [[Ducato di Teschen|Teschen]]. Questi ducati furono anche divisi di nuovo nella generazione successiva. Opole fu divisa in Opole, Niemodlin e Strzelce Opolskie, Koźle-Bytom tra Koźle, Bytom e Toszek, Teschen tra Teschen e [[Ducato di Oświęcim|Oświęcim]].
 
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=== Vassalli di Boemia e declino ===
[[File:Brzeg(js)3.jpg|200px|right|thumb|L'entrata del castello dei Piast di Slesia a [[Brzeg]] (1554-1560) con sculture dei regnanti [[Piast]] da [[Siemowit]] a [[Federico II di Legnica]]]]
{{...||storia}}
Mentre [[Przemyśl II di Polonia|Przemysł II]] univa la Polonia, i duchi della Slesia, deboli e divisi, avevano bisogno di un alleato forte che potesse difenderli; si separarono quindi dallo stato polacco e furono sottoposti alla corona boema.
 
Dopo la morte di [[Venceslao III di Boemia|Venceslao III]], re di Boemia e Polonia, il diritto alla corona polacca fu contestato, essendo rivendicato da vari duchi Piast e dai successori di Venceslao III sul trono di Boemia. Nel 1327, [[Giovanni I di Boemia|Giovanni di Boemia]] invase la Polonia per ottenere la corona polacca. Dopo l'intervento del re [[Carlo I d'Ungheria]] lasciò la regione della Piccola Polonia ma sulla via del ritorno rafforzò la sua supremazia sui Piast dell'Alta Slesia. Nel febbraio 1327, cinque principati furono ricavati nell'Alta Slesia polacca e posti sotto la sovranità boema: il [[Ducato di Niemodlin]], il [[Ducato di Cieszyn]], il [[Ducato di Racibórz]], il [[Ducato di Koźle]] e [[Bytom]] e il [[ducato di Oświęcim]] e [[Zator]]. In aprile i duchi di Opole e Breslavia divennero anche tributari del re Giovanni<ref name= "The new Cambridge medieval history">{{cite book | author = [[Rosamond McKitterick]], [[Michael Jones (storico)|Michael Jones]], Paul Fouracre, [[Timothy Reuter]], [[David Abulafia]], Christopher Allmand, David Luscombe, Jonathan Riley-Smith | editor = [[Cambridge University Press]]| title = The new Cambridge medieval history| url = | format = | year = 2005 | publisher = | location = Cambridge | ISBN = 9780521362900 | pages = 747 | chapter = | chapterurl = | quote =}}</ref><ref name= "Karoli IV Imperatoris Romanorum vita ab eo ipso conscripta">{{en}} {{la}} {{cite book |author1=Balázs Nagy |author2=Frank Schaer |author3=Ferdinand Seibt | editor = Central European University Press| title = Autobiography of Emperor Charles IV| url = | format = | year = 2001 | publisher = | location = | ISBN = 9789639116320 | pages = 78–83 | chapter = | chapterurl = | quote =}}</ref>.
 
Nel 1329, [[Ladislao I di Polonia|Ladislao I, detto il Breve]] iniziò una guerra contro l'[[Ordine Teutonico]]. L'Ordine fu sostenuto da Giovanni di Boemia che riuscì a rinforzare la sua supremazia sui duchi di Masovia e della Bassa Slesia. Nell'aprile-maggio 1329, altri ducati della Bassa Silesia divennero sudditi della corona boema: Ścinawa, Oleśnica, Żagań, Legnica-Brzeg e Jawor. Nel 1331 anche il [[ducato di Głogów]] si separò dalla Polonia<ref>"The new Cambridge medieval history", p. 747</ref>.
 
L'ultimo Piast di Slesia indipendente - [[Bolko II di Świdnica]] - morì nel 1368. Sua moglie Agnese governò il ducato di Świdnica fino alla sua morte nel 1392. Da quel momento in poi, tutti i rimanenti Piast della Slesia furono vassalli della corona boema, anche se mantennero i loro diritti sovrani.
[[File:Georg Wilhelm LBW.jpg|200px|left|thumb|L'ultimo Piast di Slesia legittimo – [[Giorgio Guglielmo di Legnica]]]]
Nel 1335, Giovanni di Boemia rinunciò alla sua rivendicazione del titolo di re di Polonia in favore di [[Casimiro il Grande]], che in cambio rinunciò alle sue pretese in Slesia [17]. Questo fu formalizzato nei trattati di [[Trattato di Trenčín|Trenčín]] e [[Congresso di Visegrád (1335)|Visegrád]], ratificati nel 1339.<ref name= Mikrokosmos>{{cite book | author = [[Norman Davies]], Roger Moorhouse | editor = Znak| title = Mikrokosmos| url = | format = | year = 2002 | publisher = | location = Kraków | ISBN = 83-240-0172-7 | pages = 113–114, 127 | chapter = | chapterurl = | quote =|language=pl}}</ref>pag. 127
 
La divisione in territori sempre più piccoli portò a un declino di prestigio e potere. Molti Piast di Slesia ora avevano semplicemente lo status di [[scudiero|scudieri]] con maggiori diritti. Alcuni Piast divennero condottieri di milizie mercenarie in altri paesi, come Giovanni II di Glogau e Sagan. Enrico IX viaggiò per tutta l'Europa come [[Goliardia#Le_origini_medioevali|goliardo]]. Il declino della dinastia è mostrata anche dai matrimoni dei duchi. I Piast di Slesia del XIII e XIV secolo si sposavano in famiglie principesche soprattutto di famiglie tedesche, ma anche in altre linee reali europee, mentre successivamente i Piasti sposarono donne non di status principesco e perfino borghesi <ref name="Pagenstecher, p. 405"/>.
 
Con l'adozione della fede [[Riforma protestante|protestante]] in Slesia, i Piast acquisirono nuovamente importanza. Contro la dinastia cattolica degli Asburgo, che governò la Slesia dal 1526, i duchi cercarono un sostegno politico contraendo matrimoni con i sovrani protestanti e di alleanza imperiale come il [[casato degli Hohenzollern]].<ref name="Pagenstecher, p. 404">Pagenstecher, p. 404</ref>I loro ultimi tentativi di politiche indipendenti furono le candidature di Federico II di Liegnitz per la corona di Boemia (1526) e di Enrico XI (1573), Federico IV (1576) e Cristiano (1668) per la corona polacca. <ref name="Pagenstecher, p. 404"/>
 
Durante il XV, XVI e XVII secolo, vari rami dei Piast di Slesia si estinsero. Nel 1532, l'ultimo Duca di Opole, Giovanni II il Buono, morì, lasciando la maggior parte dell'Alta Slesia sotto il dominio boemo. Nel 1675, l'ultimo Piast di Slesia legittimo - [[Giorgio Guglielmo di Legnica|Giorgio Guglielmo, Duca di Liegnitz]] - morì. L'ultimo Piast di Slesia di sesso maschile fu il barone Ferdinando II Hohenstein, che morì nel 1706, l'ultimo di sesso femminile, Karolina di Legnica-Brieg, morì nel 1707. <ref name="Pagenstecher, p. 405"/>
 
=== I Piast di Slesia e la Polonia ===
I Piast di Slesia formarono il ramo più antico della prima dinastia reale polacca. Per questo motivo, anche dopo la frammentazione della Polonia, il loro interesse per le questioni polacche era ancora forte. [[Norman Davies]] sostiene che la lealtà dinastica di tutti i duchi [[Piast]] e di una singola organizzazione ecclesiastica garantiva ancora l'unità del Regno di Polonia diviso. A suo parere, la presunta "volontà" di separarsi dalla Polonia è contraddetta dal continuo coinvolgimento dei Piast di Slesia negli affari polacchi. Osserva che i duchi di Slesia non hanno rotto i loro legami con i loro parenti nel resto della Polonia. La prova più evidente di questo è il fatto che nel XIII secolo tre Duchi di Slesia - Enrico I, Enrico II ed Enrico IV - presero il controllo di Cracovia e quindi del trono di tutta la Polonia <ref name= Mikrokosmos/>pag. 113
{{...||storia}}
 
Secondo Davies, la germanizzazione della Slesia non significava necessariamente il desiderio di allontanarsi dalla Polonia. Suggerisce che era più probabile che fosse un modo per soddisfare le ambizioni dei Piast di Slesia in Polonia. La prevista introduzione dei coloni tedeschi rafforzerebbe la Slesia, e anche la rivendicazione dei Piast di Slesia al trono di Cracovia. Solo quando le ambizioni dei Piast di Slesia di governare a Cracovia furono ostacolate, essi decisero di cambiare direzione alle loro strategie. <ref name= Mikrokosmos/>pag. 114
 
== Note ==
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* {{cite book| last = Appelt| first = Heinrich | title = Neue Deutsche Biographie (NDB) Bd.8| publisher = Duncker & Humblot| year = 1969| location = Berlin| pages = | doi =}}
* {{cite book |title= Geschichte Schlesiens. Band 1: Von der Urzeit bis zum Jahre 1526 |last= Petry |first= Ludwig |author2=Josef Joachim Menzel |author3=Winfried Irgang |year= 2000 |publisher= Jan Thorbecke Verlag Stuttgart |location= Stuttgart |isbn= 3-7995-6341-5}}
 
== Voci correlate ==
*[[Piast]]
*[[Ducati di Slesia]]
*[[Storia della Polonia]]
*[[Storia della Germania]]
 
{{portale|storia|Polonia}}
 
[[Categoria:Storia della Polonia]]
[[Categoria:Piast]]
[[Categoria:Duchi di Polonia]]