Chimborazo: differenze tra le versioni
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Nel dicembre del [[1738]], in condizioni molto difficili di terreno e di clima, condussero un paio di misurazioni alle altitudini di 4.680 e 4.340 m<ref name="Poynting_1894">{{cita libro|cognome=Poynting|nome=John Henry|titolo=The mean density of the earth|anno=1894|pp=12–22|url=http://www.archive.org/download/meandensityofear00poynuoft/meandensityofear00poynuoft.pdf|lingua=en}}</ref>. Bouguer scrisse in un articolo del [[1749]] che essi erano stati in grado di rilevare una deviazione di 8 [[Secondo (geometria)|secondi d'arco]] ma senza raggiungere conclusioni scientificamente apprezzabili.
Nel [[1802]] lo scienziato [[Germania|tedesco]] [[Alexander von Humboldt]] insieme ad [[Aimé Bonpland]], tentò di scalare questo vulcano, considerato all'epoca la più alta montagna del mondo; arrivati a quota {{formatnum:5875}} m, tuttavia, i due dovettero rinunciare a causa della mancanza di [[ossigeno]]. {{cn|Saranno invece [[Edward Whymper]] e i fratelli italiani Louis e [[Jean-Antoine Carrel]] ad avere il 4 gennaio del [[1880]] l'onore di essere i primi a raggiungerne la cima}}; poiché molti sollevarono dei dubbi sul reale esito della spedizione, Whymper nello stesso anno scalò una seconda volta la cima del [[vulcano]], scegliendo un altro percorso, questa volta in compagnia degli ecuadoriani [[David Beltrán]] e [[Francisco Campaña]].
Il 25 maggio 2008 il peruviano Cesar Rosales (durante la spedizione Expé/Chimborazo guidata da Giancarlo Sardini e Valerio Bertoglio) stabilisce il record di velocità partendo dal rifugio Carrel,
== Geologia e geografia ==
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