Hispano-Suiza: differenze tra le versioni
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Nel luglio del 1914 venne avviata l'attività di un nuovo stabilimento Hispano-Suiza, situato ancora in Francia, precisamente a Bois-Colombes. La necessità di tale stabilimento, che di fatto comportò la chiusura dell'impianto di Levallois, fu dettata dal fatto di dover trovare un sito più ampio con il quale ampliare il volume produttivo. Ma il mese di luglio del 1914 fu anche il mese in cui scoppiò la Prima Guerra Mondiale. Per volontà del governo francese, lo stabilimento di Bois-Colombes venne affittato alla [[Gnome et Rhône]] per la produzione dei suoi motori aeronautici. Birkigt tornò in Spagna con la sua famiglia per dirigere la produzione dell'unico stabilimento rimasto saldamente in mano all'azienda spagnola, produzione che in ogni caso venne convertita alla causa bellica ed in particolare fu indirizzata anch'essa ai motori aeronautici. Birkigt, già proprietario dei diritti di numerosi brevetti da lui depositati negli anni passati e inerenti proprio i motori aeronautici, venne incaricato di progettare un motore aeronautico leggero ed efficiente: dopo due mesi di lavoro febbrile, venne sviluppato il motore [[Hispano-Suiza 8|8]], un [[motore V8|V8]] in lega leggera che verrà costruito in circa 50.000 esemplari. Negli anni a venire, la Hispano-Suiza diverrà rinomata anche nel campo dei motori aeronautici, conservando la sua ottima reputazione e proseguendo in tale campo industriale anche dopo la cessazione della produzione automobilistica. Durante la guerra venne aperto anche un altro stabilimento spagnolo situato a [[Guadalajara (Spagna)|Guadalajara]], che verrà invece destinato alla produzione di autocarri.
==== Gli
[[File:Hispano-Suiza 1924 H6B Million-Guiet Dual-Cowl Phæton.jpg|thumb|left|Una H6B "double-phaeton]]
Marc Birkigt è sempre stato un tipo previdente, pronto ad ogni eventualità e a riorganizzare la produzione a seconda delle evenienze, per questo già prima della fine della guerra cominciò a ripensare la produzione automobilistica post-bellica. I suoi progetti, già presenti nella sua testa, venivano trascritti su fogli di carta volanti, pagine di agenda e così via, per poi essere raccolti in vista di un futuro e più concreto sviluppo. Nel novembre del [[1918]] l'ingegnere svizzero si mise al lavoro, fino a giungere nel maggio dell'anno seguente ad un prototipo quasi definitivo della nuova vettura di lusso che avrebbe sancito il ritorno del marchio Hispano-Suiza in campo automobilistico. Tale prototipo verrà lanciato entro la fine dello stesso anno con alcune altre migliorie e con la sigla [[Hispano-Suiza H6|H6]] come denominazione commerciale. Tale modello sarà il capostipite di una serie di modelli molto prestigiosi e tra i più noti nella produzione della casa franco-spagnola. Ma soprattutto fu la prima Hispano-Suiza a recare sul radiatore la statuetta raffigurante una cicogna, in onore della "Squadriglia delle Cicogne", una squadriglia aerea attiva durante la Grande Guerra e motorizzata dalla Hispano-Suiza. Per quanto riguarda il resto della produzione automobilistica, vennero riproposti modelli derivati dalla gamma pre-bellica, con motori monoalbero in testa, ma anche e purtroppo con altre tecnologie meno moderne, come la [[frizione (meccanica)|frizione]] a cono, fatto che fece storcere il naso alla clientela. Di conseguenza, sia per la penuria di approvvigionamento sia per le scarse richieste, la produzione di questi modelli proseguì con estrema lentezza ed ebbe luogo sia in Francia sia in Spagna.
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Nel [[1924]] Birkigt lanciò sul mercato la [[Hispano-Suiza 16|16]], un modello con motore da 3,7 litri, quindi più economico che non i due modelli della serie ''H6'' in quel momento in listino, ma anche come possibile erede dei modelli ''15HP'', ''16HP'' e ''20HP'', basati sulla produzione pre-bellica e ormai decisamente superati. Questo modello però non conobbe il successo sperato: nel giro di pochissimo tempo venne ritirato dal catalogo dopo essere stato prodotto in cinque o sei esemplari appena in Francia, mentre in Spagna, dove venne ugualmente prodotto, ottenne maggiori consensi e rimase a listino fino al [[1933]].
A parte alcuni casi come il fiasco del modello ''16'', quella degli anni '20 del [[XX secolo]] fu in generale un'epoca florida, dati i consistenti margini derivanti dalle vendite dei modelli della serie ''H6'', ma anche grazie agli introiti derivanti dai successi ottenuti in campo sportivo, successi che regalarono fama e gloria alla casa franco-spagnola. L'avvento della [[Grande
==== Gli
[[File:Hispano-Suiza J12.jpg|thumb|left|Una J12 in versione cabriolet]]
Nel [[1930]], la Hispano-Suiza rilevò la Ballot, una casa francese che in seguito alla depressione economica del [[1929]] si trovò in grande crisi. Dal rilevamento della Ballot, nacque una nuova vettura, la [[Hispano-Suiza HS26|HS26]], nota anche come ''Junior''.
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==== Tentativi di ritorno alla produzione automobiistica ====
[[File:Hispano-Suiza Carmen Genf 2019 1Y7A5641.jpg|thumb|right|Il prototipo ''Carmen'' del 2019]]▼
Nel secondo dopoguerra e nei decenni successivi, vi saranno ancora alcuni tentativi di tornare alla produzione automobilistica. Nel [[1949]], Maurice Herteux, genero di Marc Birkigt da anni ormai all'interno dell'organigramma della Hispano-Suiza francese, progettò un prototipo a [[trazione anteriore]] con motore V8 di origine [[Ford Motor Company|Ford]]. Ma il progetto verrà presto abbandonato e la produzione si sposterà verso il settore delle turbine a gas. Anche questo tentativo si rivelerà un fiasco. Quanto al ramo spagnolo della Hispano-Suiza, esso verrà nazionalizzato nel [[1945]] per divenire la [[Pegaso (ENASA)|ENASA]]. Dal quel momento fino ai primi [[anni 1950|anni '50]], le autovetture del marchio spagnolo [[Pegaso (ENASA)|Pegaso]] (progettate da [[Wifredo Ricart]]) verranno prodotte nella vecchia fabbrica di Barcellona.
▲[[File:Hispano-Suiza
Nel [[2000]] fu presentato il prototipo chiamato "HS21" e l'anno successivo fu costruito il suo derivato chiamato "HS21 GTS", che fu presentato nel [[2002]] a Ginevra.<ref>
[https://www.motorbox.com/auto/magazine/hispano-suiza-hs21-gts Hispano Suiza HS21 GTS]</ref>
Nel [[2008]] il [[designer]] austriaco [[Erwin Leo Himmel]] fondò l'azienda "Hispano Suiza
[https://www.alvolante.it/news/hispano-suiza-Maguari-HS1-GTS-377566
Nel [[2010]], il marchio Hispano-Suiza tornò a far capolino nella scena automobilistica mondiale, quando comparvero alcuni prototipi presentati al [[salone dell'automobile di Ginevra]], senza però alcun esito produttivo: il modello si chiamava "V10 Supercharged".<ref>
[https://www.autoblog.it/post/25584/hispano-suiza-v10-supercharged-salone-di-ginevra-live-2010 Hispano Suiza V10 Supercharged al salone di Ginevra]</ref>
[[File:Hispano-Suiza Carmen Genf 2019 1Y7A5641.jpg|thumb|right|Il prototipo ''Carmen'' del 2019]] Nel [[2019]] il marchio è diventato === Attività sportiva ===
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