Raffaello Sanzio: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ho aggiunto uno spettacolo di teatro che ha come protagonista Raffaello Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
|||
(34 versioni intermedie di 22 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{nota disambigua||Raffaello (disambigua)|Raffaello}}{{Doppia immagine verticale|destra|Sanzio 00.jpg|Raffaello_Sanzio_da_Urbino_1483-1520_08_Signature.svg|220|[[Autoritratto (Raffaello)|Autoritratto]] (1506 circa), [[Galleria degli Uffizi]], [[Firenze]]|Firma di Raffaello Sanzio}}[[File:Portrait de l'artiste avec un ami, by Raffaello Sanzio, from C2RMF retouched.jpg|
{{Bio
|Nome = Raffaello
Riga 16:
|Epoca2 = 1500
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , fra i più celebri del [[Rinascimento]]<ref>{{cita web|url=https://www.roma.com/raffaello-sanzio-il-re-mida-del-rinascimento/|titolo=Raffaello Sanzio, la leggenda del Rinascimento}}</ref>
}}
Considerato uno dei più grandi artisti di ogni tempo e fra i massimi interpreti del [[concetto]] [[Estetica|estetico]] del [[Bello]]<ref name="Paolucci">{{cita libro |
La sua influenza sulla storia dell'[[arte occidentale]] è straordinariamente estesa. Impostosi come modello fondamentale per tutte le accademie di belle arti fino alla prima metà dell'[[Ottocento]], il mito di Raffaello ha raggiunto le avanguardie del [[XX secolo]]<ref name="Mazzarini" /><ref>{{Cita web|url=http://www.artcyclopedia.com/feature-2005-03.html|titolo=The Salvador Dalí Show|autore=Joseph Phelan|sito=Artcyclopedia|data=marzo 2015|accesso=12 gennaio 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://artslife.com/2020/03/15/500-anni-di-raffaello-fra-larmonia-rinascimentale-e-la-factory-di-warhol-in-art-night-su-rai5/|titolo=500 anni di Raffaello, fra l’armonia rinascimentale e la Factory di Warhol. In Art Night su Rai5|autore=Letizia Riccio|sito=ArtsLife|data=15 marzo 2020|accesso=15 febbraio 2021}}</ref> e l'[[arte contemporanea]] del [[XXI secolo]]<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/cultura/2018/01/24/news/raffaello_mito_senza_tempo-187165494/|titolo=Raffaello, mito senza tempo|sito=la Repubblica|autore=Valentina Tosoni|data=24 gennaio 2018|accesso=29 novembre 2020}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.raffaellocustodidelmito.it/eventi/paolini-per-raffaello-custodi-del-mito-in-lombardia/|titolo=Mostra di Giulio Paolini per Raffaello|sito=Raffaello - Custodi del mito in Lombardia|accesso=29 novembre 2020|dataarchivio=28 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210228010832/https://www.raffaellocustodidelmito.it/eventi/paolini-per-raffaello-custodi-del-mito-in-lombardia/|urlmorto=sì}}</ref>, fino a lambire altre arti come il [[cinema]] e il [[fumetto]]<ref>{{cita web|url=http://www.dimensionefumetto.it/settimana-raffaello-fumetti-nei-musei/|titolo=Settimana Raffaello – Fumetti nei musei|sito=Dimensione Fumetto|autore=Mario Pasqualini|data=2 luglio 2020|accesso=29 novembre 2020}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.arte.it/raffaello/l-arte-notturna-di-raffaello-nella-liberazione-di-san-pietro-17005|autore=Piero Muscarà|titolo=L'arte notturna di Raffaello nella Liberazione di san Pietro|sito=Arte.it|data=21 marzo 2020|accesso=2 ottobre 2023}}</ref>.
== Biografia ==
[[File:Raffaello Madonna col Bambino 1498.jpg|
[[File:Raffaello Sanzio - Sacra Famiglia con Rafael, Tobia e San Girolamo, o Vergine del pesce.jpg|
=== Gioventù
==== Origini (1483-1493) ====
Raffaello nasce a [[Urbino]] «il [[28 marzo]] o il [[6 aprile]] dell'anno 1483, il Venerdì Santo a ore tre di notte, d'un Giovanni de' Santi, pittore non molto eccellente, ma sì bene uomo di buono ingegno et atto a indirizzare i figliuoli per quella buona via che a lui, per mala fortuna sua, non era stata mostra nella sua gioventù»<ref name=V>{{cita libro |
Raffaello fu il primo e unico figlio di [[Giovanni Santi]] e di Màgia di Battista di Nicola Ciarla; il cognome "Sanzio" con cui è noto è una delle possibili declinazioni di "Santi" derivata dal latino "Sancti", con cui Raffaello sarà poi solito, nella maturità, firmare le sue opere. La madre morì il 7 ottobre [[1491]]<ref name=F10>{{cita|Franzese|p. 10}}.</ref>, quando Raffaello aveva otto anni, e il padre si risposò poco dopo con una certa Berardina di Piero di Parte, da cui ebbe la figlia Elisabetta. Successivamente, alla morte di Giovanni Santi, i suoi familiari avranno problemi legali con le due donne per motivi finanziari<ref name=F12>{{cita|Franzese|p. 12}}.</ref>.
Riga 45:
==== Apprendistato dal Perugino (1494-1498) ====
[[File:Rafael - ressureicaocristo01.jpg|
Le prime tracce della presenza di Raffaello accanto a [[Perugino]] sono legate ad alcuni lavori della sua bottega tra il [[1497]] e il nuovo secolo. In particolare si è ritenuto di vedere un intervento di Raffaello nella tavoletta della ''Natività della Madonna'' nella [[predella]] della ''[[Pala di Fano]]'' ([[1497]]) e in alcune figure degli [[Sala delle Udienze del Collegio del Cambio|affreschi del Collegio del Cambio]] a [[Perugia]] (dal [[1498]]), soprattutto dove le masse di colore assumono quasi un valore plastico ed è accentuato il modo di delimitare le parti in luce e quelle in ombra, con un generale ispessimento dei contorni. Se comunque la sua mano è ancora difficile da individuare, a Perugia Raffaello dovette vedere per la prima volta le [[grottesche]], dipinte sul soffitto del Collegio, che entrarono in seguito nel suo repertorio iconografico<ref name=F13>{{cita|Franzese|p. 13}}.</ref>.
==== Città di Castello (1499-1504) ====
[[File:Crocifissione gavari.jpg|
Nel [[1499]] Raffaello, sedicenne, si trasferì con gli aiuti della bottega paterna a [[Città di Castello]], dove ricevette la sua prima commissione indipendente: lo ''[[stendardo della Santissima Trinità]]'' per una confraternita locale che voleva offrire un'opera devozionale in segno di ringraziamento per la fine di una pestilenza proprio quell'anno. L'opera, sebbene ancora legata agli echi di [[Perugino]] e [[Luca Signorelli]], presenta anche una profonda, innovativa freschezza, che gli garantì fama immediata presso la fiorente committenza locale, non essendo reperibili in città altri pittori di pregio dopo la partenza di Signorelli proprio nel 1499 alla volta di [[Orvieto]]<ref name=F13/>.
Il 10 dicembre [[1500]] Raffaello ed [[Evangelista da Pian di Meleto]] ottennero dalle monache del [[chiesa di Sant'Agostino (Città di Castello)|monastero di Sant'Agostino]] un nuovo incarico, che è il primo documentato della carriera dell'artista, la ''[[Pala del beato Nicola da Tolentino]]'', terminata il 13 settembre [[1501]]; l'opera venne gravemente danneggiata da un terremoto nel [[1789]], le parti supersiti vennero squadrate una a una per essere vendute e sono oggi disperse in più musei. Nel contratto è interessante notare come Raffaello, poco più che esordiente, venga già menzionato come ''magister Rafael Johannis Santis de Urbino'', prima dell'anziano collaboratore, testimoniando ufficialmente come venisse già, a diciassette anni, ritenuto pittore autonomo e dall'apprendistato concluso<ref name=F14>{{cita|Franzese|p. 14}}.</ref>.
A Città di Castello l'artista lasciò almeno altre due opere di rilievo, la ''[[Crocifissione Gavari]]'' e lo ''[[Sposalizio della Vergine (Raffaello)|Sposalizio della Vergine]]''. Nella prima, databile al 1502-1503, si nota una piena assimilazione dei modi di Perugino (un «Crucifisso, la quale, se non vi fusse il suo nome scritto, nessuno la crederebbe opera di Raffaello, ma sì bene di Pietro», scrisse [[Vasari]]), anche se si notano però i primi sviluppi verso uno stile proprio, con una migliore interazione tra figure e personaggi e con accorgimenti ottici nelle gambe di Cristo che testimoniano la piena conoscenza degli studi di matrice urbinate, dove l'ottica e la prospettiva erano materia di studio comune fin dai tempi di [[Piero della Francesca]]<ref name=DVC158>{{cita|De Vecchi-Cerchiari|p. 158}}.</ref>. La seconda opera è invece ampiamente riconosciuta dalla storiografia come un plateale superamento del rigido modello peruginesco<ref name="Forcellino">{{cita libro|
==== Perugia e gli altri centri (1501-1505) ====
[[File:Madonna and Child Enthroned with Saints.jpg|
Nel frattempo la fama di Raffaello cominciava ad allargarsi a tutta l'Umbria, facendone uno dei più richiesti pittori attivi in regione. Nella sola [[Perugia]], negli anni tra il [[1501]] e il [[1505]], gli vennero commissionate ben tre pale d'altare: la ''[[Pala Colonna (Raffaello)|Pala Colonna]]'', per la chiesa delle monache di [[monastero di Sant'Antonio (Perugia)|Sant'Antonio]], la ''[[Pala degli Oddi]]'', per [[chiesa di San Francesco al Prato|San Francesco al Prato]] e un{{'}}''Assunzione della Vergine'' per le clarisse di Monteluce mai portata a termine, dipinta poi da [[Berto di Giovanni]]<ref name=F15>{{cita|Franzese|p. 15}}.</ref>. Si tratta di opere di impianto peruginesco, con una graduale messa a fuoco verso elementi stilistici più personali.
Riga 67:
==== A Siena ====
[[File:Raffaello - Spozalizio - Web Gallery of Art.jpg|
A Siena fu invitato da [[Pinturicchio]], con il quale intesseva una stretta amicizia. Il pittore più anziano invitò Raffaello a collaborare agli affreschi della [[Libreria Piccolomini]], fornendo dei cartoni che svecchiassero il suo stile ormai in una fase di declino, come si vede nei precedenti affreschi della [[Cappella Baglioni]] a [[Spello]]<ref name=F15/>.
Riga 82:
=== Il periodo fiorentino (1504-1508) ===
[[File:Madonna del cardellino dopo il restauro.jpg|
Raffaello si trovava a [[Siena]], da Pinturicchio, quando gli giunse notizia delle straordinarie novità di [[Leonardo]] e [[Michelangelo]] impegnati rispettivamente agli affreschi della ''[[Battaglia di Anghiari (Leonardo)|Battaglia di Anghiari]]'' e della ''[[Battaglia di Cascina (Michelangelo)|Battaglia di Cascina]]''. Desideroso di mettersi subito in viaggio, si fece preparare una lettera di presentazione da [[Giovanna Feltria]], sorella del [[Guidobaldo da Montefeltro|duca di Urbino]] e moglie del duca di Senigallia e "prefetto" di Roma. Nella lettera, datata 1º ottobre [[1504]] e indirizzata al gonfaloniere a vita [[Pier Soderini]], si raccomanda il giovane figlio di [[Giovanni Santi]] «il quale avendo buono ingegno nel suo esercizio, ha deliberato stare qualche tempo in Fiorenza per imparare. […Perciò] lo raccomando alla Signoria Vostra»<ref name="DVC190">{{cita|De Vecchi-Cerchiari|p. 190}}.</ref>.
Riga 94:
==== Commissioni dall'Umbria ====
[[File:PalaOddiRaffaello.jpg|
Nella prima parte del soggiorno fiorentino la maggior parte delle commissioni continuavano ad arrivare da [[Urbino]] e dall'[[Umbria]], e l'artista di tanto in tanto si spostava in quelle zone per lavoro. Nel [[1503]] aveva ricevuto l'incarico dalle monache del [[monastero di Sant'Antonio (Perugia)|convento di Sant'Antonio]] a Perugia di una pala d'altare, attualmente nota come ''[[Pala Colonna (Raffaello)|Pala Colonna]]'', che ebbe una lunga elaborazione, visibile nelle differenze di stile tra la lunetta ancora «umbra» e il gruppo «fiorentino» della tavola centrale<ref name=F17>{{cita|Franzese|p. 17}}.</ref>.
Riga 107:
==== La serie delle Madonne ====
[[File:Belvedere madonna.jpg|
Celebre è la serie delle Madonne col Bambino che a Firenze raggiunge nuovi vertici. Per famiglie fiorentine della borghesia medio-alta Raffaello dipinse alcuni capolavori assoluti, come alcuni gruppi di Madonne a tutta figura col Bambino e san Giovannino: la ''[[Bella giardiniera]]'', la ''[[Madonna del Cardellino]]'' e la ''[[Madonna del Belvedere]]''. In queste opere la figura della Vergine si erge monumentale davanti al paesaggio, dominandolo con leggiadria ed eleganza, mentre rivolge gesti affettuosi ai bambini, in strutture compositive piramidali di grande efficacia. Gesti familiari si riscontrano anche in opere come la ''[[Madonna d'Orleans]]'', come quello di solleticare, o spontanei come nella ''[[Grande Madonna Cowper]]'' (Gesù allunga una mano verso il seno materno), o ancora sguardi intensi come nella ''[[Madonna Bridgewater]]''<ref name=F19>{{cita|Franzese|p. 19}}.</ref>.
Riga 118:
==== La pala Baglioni ====
[[File:Raffaello, pala baglioni, deposizione.jpg|
Opera cruciale di questa fase è la ''[[Pala Baglioni]]'' (1507), commissionata da [[Atalanta Baglioni]], in commemorazione dei fatti di sangue che avevano portato alla morte di suo figlio [[Grifonetto Baglioni|Grifonetto]], e destinata a un altare nella [[chiesa di San Francesco al Prato]] a [[Perugia]], anche se dipinta interamente a Firenze. I numerosi studi pervenutici sull'opera dimostrano un graduale passaggio iconografico per la pala centrale, da un ''Compianto'', ispirato a [[Compianto sul Cristo morto (Perugino)|quello]] di [[Perugino]] nella [[chiesa di Santa Chiara (Firenze)|chiesa di Santa Chiara a Firenze]], a una più drammatica ''[[Deposizione Borghese|Deposizione nel sepolcro]]''<ref name=F20>{{cita|Franzese|p. 20}}.</ref>.
In quest'opera Raffaello fuse il senso tragico della morte con il vitale slancio del turbamento, con una composizione estremamente monumentale, drammatica e dinamica, ma bilanciata con cura, in cui si notano ormai evidenti spunti michelangioleschi, nella ricerca plastica e coloristica, e dell'antico, in particolare dalla rappresentazione della ''Morte di [[Meleagro]]''<ref>{{Cita web|url=http://www.antiqua.mi.it/A_Mealagro_Apr2013.htm|titolo=Mealagro [sic! in luogo di Meleagro], Sarpedonte e l'iconografia del trasporto|autore=
==== La Madonna del Baldacchino ====
[[File:Madonna del Baldacchino.jpg|
Opera conclusiva del periodo fiorentino, del [[1507]]-[[1508]], può considerarsi la ''[[Madonna del Baldacchino]]'', lasciata incompiuta per la sua repentina chiamata a Roma, da parte di [[Giulio II]]. Si tratta di una grande pala d'altare, la prima commissione del genere ricevuta a Firenze, con una [[sacra conversazione]] organizzata attorno al fulcro del trono della Vergine, con un fondale architettonico grandioso ma tagliato ai margini, in modo da amplificarne la monumentalità. Ogni staticità appare annullata dall'intenso movimento circolare di gesti e sguardi, esasperato poi negli angeli in volo accuratamente scorciati. Sant'Agostino ad esempio allunga un braccio verso sinistra invitando lo spettatore a percorrere con lo sguardo lo spazio semicircolare della nicchia, legando i personaggi uno per uno, caratteristica che a breve si ritroverà anche negli affreschi delle [[Stanze vaticane]]<ref name=F20/>.
Riga 136:
==== La Stanza della Segnatura ====
{{vedi anche|Stanza della Segnatura}}
[[File:"The School of Athens" by Raffaello Sanzio da Urbino.jpg|
Qui affiancò una squadra di pittori provenienti da tutta Italia ([[il Sodoma]], [[Bramantino]], [[Baldassarre Peruzzi]], [[Lorenzo Lotto]] e altri) per la decorazione, da poco avviata, dei nuovi appartamenti papali, le [[Stanze di Raffaello|Stanze]]. Le sue prove nella volta della prima, poi detta [[Stanza della Segnatura]], piacquero così tanto al papa che decise di affidargli, fin dal 1509, tutta la decorazione dell'appartamento, a costo anche di distruggere quanto già era stato fatto, sia ora sia nel Quattrocento (tra cui gli affreschi di [[Piero della Francesca]])<ref name=F22>{{cita|Franzese|p. 22}}.</ref>.
Riga 145:
==== La Stanza di Eliodoro ====
{{vedi anche|Stanza di Eliodoro}}
[[File:Liberazione di san pietro 01.jpg|
Nel [[1511]], mentre i lavori alla [[Stanza della Segnatura]] andavano esaurendosi, il papa tornava da una disastrosa guerra contro i francesi, che gli era costata la perdita di [[Bologna]] e la tanto temuta presenza di eserciti stranieri in Italia, nonché un forte spreco di risorse finanziarie. Il programma decorativo della successiva stanza, destinata a sala delle Udienze e poi detta di Eliodoro dal nome di uno degli affreschi, tenne conto della particolare situazione politica: venne deciso infatti di realizzare scene legate al superamento delle difficoltà della Chiesa grazie all'intervento divino<ref name=F24/>.
Riga 157:
==== Per Agostino Chigi ====
[[File:Raphael's Triumph of Galatea 03.jpg|
Mentre la fama di Raffaello si andava espandendo, nuovi committenti desideravano avvalersi dei suoi servigi, ma solo quelli più influenti alla corte papale poterono riuscire a distoglierlo dai lavori in Vaticano. Tra questi spiccò sicuramente [[Agostino Chigi]], ricchissimo banchiere di origine senese, che si era fatto costruire in quegli anni la prima e imitatissima villa urbana da [[Baldassarre Peruzzi]], quella poi detta [[villa Farnesina]]<ref name=F26>{{cita|Franzese|p. 26}}.</ref>.
Riga 165:
==== I ritratti ====
[[File:Pope Julius II.jpg|
Accanto all'attività di frescante, un'altra delle fondamentali occupazioni di quegli anni è legata ai ritratti, dove apportò molteplici innovazioni sul tema. Già nel ''[[Ritratto di cardinale (Raffaello)|Ritratto di cardinale]]'' oggi al [[Prado]] (1510-1511), l'uso di un punto di vista ribassato e il conseguente leggero scorcio delle spalle e della testa introdusse un aristocratico distacco confermato dall'atteggiamento impassibile del personaggio<ref name=DVC207>{{cita|De Vecchi-Cerchiari|p. 207}}.</ref>. Il ''[[Ritratto di Baldassarre Castiglione]]'' (1514-1515), grazie alla rara affinità spirituale tra effigiato ed effigiante, riesce a incarnare quell'ideale di perfezione estetica e interiore della cortigianeria espressa nel celebre trattato del ''[[Cortegiano]]''. Nel ''[[Ritratto di Fedra Inghirami]]'' (1514-1516) anche un difetto fisico come lo [[strabismo]] viene nobilitato dalla perfezione formale dell'opera.
Riga 178:
==== Il rinnovo della pala d'altare ====
[[File:Raphael St Cecilia.jpg|
L'altro motivo fondamentale di questa stagione è quello legato alle radicali trasformazioni messe in atto sul tema della [[pala d'altare]], all'insegna di un sempre più profondo coinvolgimento dello spettatore. Già nella ''[[Madonna di Foligno]]'' (1511-1512) lo schema tradizionale dell'ancona è superato dai continui rimando tra parte superiore e inferiore, con un'orchestrazione cromatica che dà unità all'insieme, compreso il vibrante paesaggio sullo sfondo, legato a un evento miracoloso che era stato all'origine della commissione.
Riga 189:
==== La bottega ====
[[File:Giovanni da Udine Venus, Ceres and Juno 01.jpg|
Per far fronte alla sua crescita di popolarità e alla conseguente mole di lavoro richiesto, Raffaello mise su una grande bottega, strutturata come una vera e propria impresa capace di dedicarsi a incarichi sempre più impegnativi e nel minor tempo possibile, garantendo comunque un alto livello qualitativo. Prese così all'apprendistato non solo garzoni e artisti giovani, ma anche maestri già affermati e di talento<ref name="F142">{{cita|Franzese|p. 142}}.</ref>.
Riga 196:
Il suo atelier fu per certi versi opposto a quello di [[Michelangelo]], che preferiva lavorare con gli aiuti minimi indispensabili (preparazione dei colori, degli intonaci per gli affreschi e altro) mantenendo una leadership assoluta sull'esito dell'opera finale<ref name=F142/>. Raffaello invece, con l'andare degli anni, delegava sempre più spesso parti consistenti del lavoro ai suoi assistenti, che ebbero così una crescita professionale notevole. Ne è un esempio [[Giovanni da Udine]], che assoldato come decoratore professionale specializzato in [[grottesche]], divenne un valido creatore di nature morte con originalità ed eleganza, anticipando le scene di genere seicentesche. Allievi fedeli e duttili furono anche [[Tommaso Vincidor]], [[Vincenzo Tamagni]] o [[Guillaume de Marcillat]], mentre aggiungevano alla bottega un bagaglio di conoscenze polivalenti, dall'architettura alla scultura, personalità come [[Lorenzo Lotti]]<ref name=F142/>. [[Giovan Francesco Penni]] fu un vero e proprio ''factotum'' della bottega, capace di imitare i modelli del maestro alla perfezione, tanto che è difficile distinguere la sua migliore produzione grafica da quella di Raffaello; la sua scarsa inventiva però lo rese una figura di secondo piano dopo la scomparsa del maestro<ref name=F142/>.
[[File:Incendio di borgo 01.jpg|
L'allievo più conosciuto e capace poi di avere la migliore carriera artistica indipendente fu però [[Giulio Romano]], che dopo la morte del maestro si trasferì a [[Mantova]] diventando uno dei massimi interpreti del [[manierismo]] italiano. Un altro allievo affermato fu [[Perin del Vaga]], fiorentino dallo stile elegante e accentuatamente disegnativo, che dopo il [[Sacco di Roma (1527)|Sacco di Roma]] si trasferì a [[Genova]] dove ebbe un ruolo fondamentale nella diffusione locale del linguaggio raffaellesco<ref name=F142/>. Altri artisti che ebbero poi una carriera indipendente di successo furono [[Polidoro da Caravaggio]], [[Alonso Berruguete]] e [[Pedro Machuca]]<ref name=F142/>.
Riga 207:
==== Gli arazzi per la Sistina ====
{{vedi anche|Arazzi di Raffaello}}
[[File:V&A - Raphael, St Paul Preaching in Athens (1515).jpg|
Le imprese che distolsero il Sanzio dall'esecuzione materiale degli affreschi nella terza Stanza furono essenzialmente la nomina a sovrintendente della [[basilica vaticana]] dopo la morte di [[Bramante]] (11 aprile [[1514]]) e quella degli [[arazzi per la Cappella Sistina]]. Leone X desiderava infatti legare anche il proprio nome alla prestigiosa impresa della [[Cappella Sistina|Cappella pontificia]], facendo decorare l'ultima fascia rimasta libera, il registro più basso dove si trovavano i finti tendaggi e dove decise di far tessere a [[Bruxelles]] una serie di arazzi da appendere in occasione delle liturgie più solenni<ref name=DVC210/>. La prima notizia sulla commissione risale al 15 giugno [[1515]]<ref name="D83">{{cita|De Vecchi|p. 83}}.</ref>.
Riga 220:
==== Raffaello architetto ====
[[File:Dome Cappella Chigi, Santa Maria del Popolo (Rome) Wide view.jpg|
Quando Raffaello decise di accettare l'incarico di soprintendente ai lavori nella basilica vaticana, il più importante cantiere romano, egli aveva già alle spalle alcune esperienze in questo campo. Le stesse architetture dipinte, sfondo di tante celebri opere, mostrano un bagaglio di conoscenze che va di là dal consueto apprendistato di un pittore<ref name=DVC211>{{cita|De Vecchi-Cerchiari|p. 211}}.</ref>.
Riga 231:
==== Basilica di San Pietro ====
{{vedi anche|Basilica di San Pietro in Vaticano}}
[[File:SaintPierreRaphael.JPG|
Fu così che Raffaello si dedicò al cantiere di San Pietro con entusiasmo, ma anche con un certo timore, come si legge dal carteggio di quegli anni, per la dimensione dei suoi slanci che vorrebbero eguagliare la perfezione degli antichi. Non a caso si fece fare da [[Fabio Calvo]] una traduzione del ''[[De architectura]]'' di [[Vitruvio]], rimasta inedita, per poter studiare direttamente il trattato e utilizzarlo nello studio sistematico dei monumenti romani<ref>La traduzione, una delle prime conosciute, di cui esistono due redazioni manoscritte, riporta la seguente intestazione: "…tradocto di latino in lingua e sermone proprio e volgare da Messere Fabio Calvo ravennate, in Roma in casa di Raphaello di Giovan de Sancte da Urbino e a sua instantia…": vd. F. Di Todaro, ''Vitruvio, Raffaello, Piero della Francesca'', in ''Annali di Architettura'' n. 14, 2002.</ref>.
Riga 245:
==== Palazzi ====
[[File:Palazzo Branconio dell Aquila 17th century.jpg|
Raffaello progettò (secondo [[Giorgio Vasari|Vasari]]) il [[palazzo Branconio dell'Aquila]] per il protonotario apostolico [[Giovanbattista Branconio dell'Aquila]], demolito poi nel [[XVII secolo|Seicento]] per fare spazio al colonnato del [[Bernini]] di fronte a San Pietro. La facciata aveva cinque campate, ispirate a [[Palazzo Caprini]] di Bramante, ma si distaccava dal modello del maestro. Il pianterreno ad esempio doveva essere affittato a botteghe e non era di [[bugnato]], ma articolato da un [[ordine tuscanico]] che incorniciava arcate cieche. Al piano superiore abbandonò gli ordini classici, rompendo così la tradizione da [[Palazzo Rucellai]], e fu superata anche la tradizionale distinzione chiara tra elementi portanti e parti di riempimento.
Altri palazzi quasi certamente furono progettati da Raffaello, con l'aiuto della sua bottega, che comprendeva [[Giulio Romano]], sono il [[Palazzo Jacopo da Brescia]] e il [[Palazzo Alberini]].
[[Palazzo Vidoni Caffarelli]], nonostante sia stato attribuito per molto tempo a Raffaello, non fu progettato personalmente dal maestro, ma sicuramente da un suo allievo, probabilmente [[Lorenzo Lotti]], e rispecchia comunque un modello e uno stile riferibile non solo a Raffaello ma anche a Bramante. A Raffaello è attribuito, secondo anche quanto riportato dal Vasari, anche il progetto di [[Palazzo Pandolfini]] a Firenze, avviato dal 1516, dove però sovrintese i lavori [[Giovan Francesco da Sangallo|Giovanfrancesco da Sangallo]] e poi [[Bastiano da Sangallo]], detto Aristotile. Non è chiaro se il palazzo, insolitamente a due soli piani invece dei tre canonici, sia incompleto o no.
==== Villa Madama ====
{{vedi anche|Villa Madama}}
[[File:Secondo Prospetto di Villa Madama - Plate 185 - Giuseppe Vasi.jpg|
Un altro progetto, destinato a trovare grande risonanza e sviluppi per tutto il Cinquecento, fu quello incompiuto di [[Villa Madama]] alle pendici del [[Monte Mario]], iniziatosi nel [[1518]] su incarico di Leone X e del cardinale [[Giulio de' Medici]]. L'impostazione rinascimentale della villa venne rielaborata alla luce della lezione dell'antico, con forme imponenti e una particolare attenzione all'integrazione tra edificio e ambiente naturale circostante. Attorno al cortile centrale circolare si dovevano dipartire una serie di assi visivi o di percorso, in un susseguirsi di logge, saloni, ambienti di servizio e locali termali, fino al giardino alle pendici del monte, con ippodromo, teatro, stalle per [[Cavalli nell'arte|duecento cavalli]], fontane e giochi d'acqua<ref name=DVC211/>. Delicatamente calibrata è la decorazione, in cui si fondono affreschi e stucchi ispirati alla ''[[Domus Aurea]]'' e ad altri resti archeologici scoperti in quell'epoca<ref name=F29>{{cita|Franzese|p. 29}}.</ref>.
Riga 263:
==== Lo studio dell'antico ====
{{citazione|Quanta calcina si è fatta di statue et d'altri ornamenti antichi?|Raffaello, ''[[Lettera a Leone X]]''}}
[[File:Giovanni da Udine Detalle de las decoraciones de la Loggeta del Cardenal Bibbiena.jpg|
Sotto il pontificato di [[Leone X]], Raffaello ricevette anche l'incarico di custodia e registrazione dei marmi antichi, che lo portò a condurre un attento studio delle vestigia, per esempio esaminando le strutture e gli elementi architettonici del [[Pantheon (Roma)|Pantheon]] come nessuno aveva fatto fino a quel momento<ref>Frommel, Ray, Tafuri (a cura di), ''Raffalello architetto'', 1984.</ref>.
Riga 272:
==== Le Logge ====
{{vedi anche|Logge di Raffaello}}
[[File:Transfiguration Raphael.jpg|
Le Logge che decorano la facciata del palazzo niccolino in Vaticano, avviate da Bramante, vennero proseguite da Raffaello, sia nell'esecuzione sia nella decorazione. Il Sanzio arricchì l'articolazione delle pareti e coprì le campate con [[volta a padiglione|volte a padiglione]], che permisero alla sua bottega di disporre di piani più vasti per la decorazione pittorica. Quest'ultima, avviata nel [[1518]], vide l'opera di un folto numero di assistenti, e comprendeva una sessantina di storie dell'[[Antico Testamento|Antico]] e [[Nuovo Testamento]], tanto che venne chiamata la "Bibbia di Raffaello"<ref name=DVC213/>.
Riga 282:
==== La morte ====
[[File:Raphael's grave, Pantheon 2010.jpg|
Raffaello morì il 6 aprile [[1520]], a 37 anni, nel giorno di [[Venerdì Santo]]. Secondo [[Vasari]] la morte sopraggiunse dopo quindici giorni di malattia, iniziatasi con una febbre "continua e acuta", causata secondo il biografo da "eccessi amorosi" (secondo uno studio del 2020 probabilmente da [[polmonite]] contratta durante uscite notturne<ref name=Adnkronos/>), e inutilmente curata con ripetuti [[Salasso|salassi]] che ne aggravarono le condizioni.<ref name=Adnkronos>{{Cita web|url=https://www.adnkronos.com/salute/medicina/2020/07/16/giallo-della-morte-raffaello-non-sifilide-malaria_BhmIQDY5fRyw9VolCh8luM.html|titolo=Il giallo della morte di Raffaello: non fu né sifilide né malaria|sito=Adnkronos|accesso=22 ottobre 2020}}</ref>.
Riga 291:
Nella camera ove egli morì era stata appesa, alcuni giorni prima della morte, la ''[[Trasfigurazione (Raffaello)|Trasfigurazione]]'' e la visione di quel capolavoro generò ancora più sconforto per la sua perdita. Scrisse Vasari a tal proposito: «La quale opera, nel vedere il corpo morto e quella viva, faceva scoppiare l'anima di dolore a ognuno che quivi guardava»<ref>Cit. in {{cita|De Vecchi-Cerchiari|p. 217}}.</ref>.
La sua scomparsa fu salutata dal commosso cordoglio dell'intera corte pontificia. Il suo corpo fu sepolto nel [[Pantheon (Roma)|Pantheon]], come egli stesso aveva richiesto. In seguito, le sue spoglie furono riesumate, e fu realizzato un calco del suo teschio, tuttora esposto e conservato nella sua casa natale. Il più recente contributo sulla sepoltura di Raffaello, affiancata poi a quella di Annibale Carracci, sostiene una interpretazione in chiave filo-francese dell'intera rifondazione tombale seicentesca, per opera di Carlo Maratti e Gianpietro Bellori<ref>{{Cita pubblicazione|
Forse [[Antonio Tebaldeo]], un poeta amico di Raffaello, o più probabilmente il grande umanista [[Pietro Bembo]] compose per lui l'epitaffio inciso sulla sua tomba, il cui [[distico]] finale così recita<ref>S. Pagliaroli, ''L'epitaffio di Pietro Bembo per Raffaello'', in ''Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimento'', a cura di G. Beltramini, D. Gasparotto, A. Tura, Marsilio, 2013, p. 293.</ref>:
Riga 297:
== Raffaello e i contemporanei ==
[[File:Raffaello, studio della leda e il cigno di leonardo.jpg|
=== Raffaello e Leonardo ===
Leonardo era già più che trentenne quando Raffaello nacque, ma la sua fama di pittore innovativo e capace di esiti straordinari era ancora ben viva quando il Sanzio decise di recarsi a Firenze, per ammirare, tra l'altro, la sua ''[[Battaglia di Anghiari (Leonardo)|Battaglia di Anghiari]]''. L'influenza di Leonardo, del suo modo di legare le figure in composizioni armoniche caratterizzate da schemi geometrici, e del suo [[sfumato]], fu una delle componenti fondamentali del linguaggio raffaellesco, anche se venne rielaborata con esiti completamente diversi. Opere come la ''[[Madonna del Belvedere]]'' mostrano una composizione piramidale derivata da Leonardo, ma è del tutto assente il senso di mistero e l'inquietante carica di allusioni e suggestioni del pittore di Vinci, sostituiti da un sentimento di calma e spontanea familiarità.<ref name=F139140>{{cita|Franzese|pp. 139-140}}.</ref>
Riga 306:
=== Raffaello e Michelangelo ===
[[File:Raffaello, profeta isaia.jpg|
Il giovane Raffaello fu molto attratto dalle novità dell'altrettanto giovane Michelangelo (tra i due correvano circa otto anni di differenza), arrivando a trasferirsi a Firenze proprio per ammirare, tra l'altro, il suo cartone per la ''[[Battaglia di Cascina (Michelangelo)|Battaglia di Cascina]]''. Una volta arrivato, Sanzio poté studiare con attenzione il monumentale ''[[David (Michelangelo)|David]]'' marmoreo di [[piazza della Signoria]], dal quale trasse alcuni disegni particolareggiati. Alcune ''Madonne'' del periodo fiorentino risultano influenzate dalle sculture del Buonarroti, come il ''[[Tondo Pitti]]'' o il ''[[Tondo Taddei]]'' e, cosa piuttosto strana, la ''[[Madonna di Bruges]]'', che non uscì dalla bottega dell'artista se non per essere spedita in gran segreto nelle Fiandre. Forse, tramite l'intercessione del suo maestro [[Perugino]], Raffaello era riuscito ad accedere dove molti fiorentini non poterono<ref>Dell'opera si era persa la memoria in Toscana, tanto che neanche Vasari la citò.</ref><ref>{{cita|Franzese|p. 139}}.</ref>.
Riga 320:
== Raffaello e l'incisione ==
[[File:Galatea (engraving).jpg|
[[Raffaello]] ebbe una sincera e profonda ammirazione per l'arte dell'incisione, e sono documentate alcune opere di [[Albrecht Dürer]] che egli teneva esposte nella sua bottega. Egli arrivò a inviare un suo discepolo, Baviero de' Carrocci detto il Baviera, per mettersi in contatto con [[Marcantonio Raimondi]], incisore bolognese attivo a Roma, allievo del [[il Francia|Francia]] e influenzato da Dürer. A lui affidò il compito di riprodurre in serie una cospicua quantità di dipinti e disegni del Sanzio, favorendone la straordinaria diffusione<ref name=F147>{{cita|Franzese|p. 147}}.</ref>.
Riga 329:
Raffaello è probabilmente il pittore più influente della storia dell'arte occidentale e la sua opera, costantemente ammirata e studiata, non ha mai conosciuto momenti di oblio o sfortuna critica.
La sua sintesi dei principali linguaggi artistici del suo tempo, dalla compostezza umbra alla sensibilità leonardiana fino ai temi michelangioleschi, mediati dalla sua visione solenne e posata, generarono uno stile personale che fu uno degli ''input'' fondamentali del [[manierismo]]. Senza le opere monumentali della fase romana è impensabile il "classicismo" dei secoli successivi, al tempo stesso aggraziato e magniloquente, dei [[Carracci]], di [[Guido Reni]], [[Caravaggio]], [[
Modello imprescindibile ancora nella fase delle accademie sette-ottocentesche, fu fonte di ispirazione per maestri anche molto diversi come [[Jean-Auguste-Dominique Ingres]] e [[Eugène Delacroix]], che trassero da lui spunti differenti. Nel corso del XIX secolo la sua opera ispirò ancora importanti movimenti, come quello dei [[Nazareni]] e quello dei [[Preraffaelliti]], questi ultimi interessati alla sua estetica giovanile, legati a un'arcadica rievocazione del Quattrocento e del primissimo Cinquecento italiano, prima appunto del "Raffaello classicista". La sua influenza è inoltre ravvisabile anche negli artisti impressionisti [[Édouard Manet]], [[Edgar Degas]]<ref>{{cita web|url=https://www.ashmoleanprints.com/image/410982/edgar-degas-two-figures-standing-on-a-flight-of-steps-after-raphael|titolo=Two Figures standing on a Flight of Steps, after Raphael by Edgar Degas|sito=Ashmolean Museum|lingua=ENG|accesso=15 giugno 2021|dataarchivio=15 giugno 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210615022032/https://www.ashmoleanprints.com/image/410982/edgar-degas-two-figures-standing-on-a-flight-of-steps-after-raphael|urlmorto=sì}}</ref> e [[Pierre-Auguste Renoir]]<ref>{{cita web|url=https://libreriamo.it/arte/raffaello-lartista-simbolo-del-rinascimento/|titolo=Raffaello, l'artista simbolo del Rinascimento|sito=Libreriamo|accesso=15 giugno 2021}}</ref>, nonché negli esponenti delle avanguardie novecentesche come [[Salvador Dalí]], [[Giorgio de Chirico]] e [[Pablo Picasso]]<ref>{{cita|Franzese|p. 149}}.</ref>.
Riga 346:
{{vedi anche|Opere di Raffaello}}
{{vedi anche|Madonne di Raffaello}}
[[File:Raffaello Angelo 2 (frammento pala Baronci).jpg|
[[File:Raffaello, ritratto virile della galleria borghese.jpg|
# Gioventù
Riga 392:
# ''[[Ritratto del Perugino]]'' (attr. incerta), 1504 circa, olio su tela, 59x46 cm, [[Firenze]], [[Galleria degli Uffizi]],
# ''[[Sposalizio della Vergine (Raffaello)|Sposalizio della Vergine]]'', 1504, olio su tavola, 170x118 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
Periodo fiorentino[[File:Raphael - Madonna dell Granduca.jpg|
[[File:Agnolo Doni's portrait paintings by Raffaello Sanzio.jpg|
[[File:Raffael stcatherina.jpg|
# ''[[Madonna Diotallevi]]'', 1504 circa, olio su tavola, 69x50 cm, [[Berlino]], [[Gemäldegalerie (Berlino)|Gemäldegalerie]]
# ''[[Madonna Connestabile]]'', 1504 circa, olio su tela, diam. 17,9 cm, [[San Pietroburgo]], [[Museo dell'Ermitage]]
Riga 441:
# ''[[Madonna Tempi]]'', 1508, olio su tavola, 75x51 cm, [[Monaco di Baviera]], [[Alte Pinakothek]]
# ''[[Santa Caterina d'Alessandria (Raffaello)|Santa Caterina d'Alessandria]]'', 1508, olio su tavola, 71x53 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
'''Periodo romano'''[[File:Messa di bolsena 01.jpg|
[[File:Raphael Madonna della seggiola.jpg|
[[File:MadonnaDiFoligno.jpg|
[[File:Raffael, Sixtinska madonnan.jpg|
[[File:Raffael 040.jpg|
[[File:Loge du 2ème étage du palais apostolique du Vatican.jpg|
# ''[[Stanza della Segnatura]]'', 1508-1511, ciclo di affreschi, [[Città del Vaticano]], [[Musei Vaticani]]
#* Volta, 1508
Riga 483:
# ''[[Madonna di Foligno]]'', 1511-1512, olio su tela, 320x194 cm, [[Città del Vaticano]], [[Pinacoteca Vaticana]]
# ''[[Ritratto di Giulio II]]'' (attribuito), 1512, olio su tela, 107x80 cm, [[Firenze]], [[Uffizi]]
# ''[[Madonna di Leone X]]'', 1513, olio su tela, 119x82,5 cm, collezione privata<ref>{{Cita libro|autore=Fabio Scaletti|titolo=Raffaello 500|edizione=Scripta Maneant|anno=2021|città=Bologna|pp=201-205|capitolo=Un dono per il nuovo papa/La Madonna di Leone X, 1513.|ISBN=978-88-95847-85-6}}</ref> [[Zurigo]], [[Svizzera]]
# ''[[Madonna dei Candelabri]]'', 1513-1514 circa, olio su tela, diam. 65 cm, [[Baltimora]], [[Walters Art Gallery]]
# ''[[Madonna Sistina]]'', 1513-1514 circa, olio su tavola, 265x196 cm, [[Dresda]], [[Gemäldegalerie (Dresda)|Gemäldegalerie]]
Line 560 ⟶ 561:
=== Architettura ===
[[File:Monumento a Raffaello Sanzio - Urbino.jpg|
* [[Chiesa di Sant'Eligio degli Orefici]], dal 1509, [[Roma]] (la facciata è stata rifatta nel [[Seicento]])
* [[Cappella Chigi]], dal 1513-1514, [[basilica di Santa Maria del Popolo]], [[Roma]]
Line 603 ⟶ 604:
== Riconoscimenti ==
* A Raffaello Sanzio è stato dedicato l'[[asteroide]] [[9957 Raffaellosanti]].
* Dal [[1997]] e fino all'adozione dell'[[euro]], Raffaello Sanzio venne raffigurato sulla [[500.000 lire|banconota da 500.000]] [[lira italiana|lire italiane]], il maggiore taglio emesso dalla [[Banca d'Italia]]<ref>https://www.cartamonetaitaliana.com/museo/?position=153 Museo Virtuale della Cartamoneta italiana, a cura di [[Guido Crapanzano]], [[Ermelindo Giulianini]] e [[Gerardo Vendemia]]</ref>.
*Dall'avvento dell'euro, invece, il verso della moneta da €2 riporta un ritratto di Dante Alighieri di Raffaello.
*A Raffaello Sanzio è stato intitolato l'[[Aeroporto di Ancona-Falconara|Aeroporto delle Marche di Ancona-Falconara]].
*A Raffaello è stato dedicato l'aeromobile di lungo raggio Alitalia {{cita web |url=https://www.planespotters.net/airframe/Airbus/A330/1123/EI-EJG-Alitalia |titolo=Airbus A330-202 |accesso=29 novembre 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170109191905/https://www.planespotters.net/airframe/Airbus/A330/1123/EI-EJG-Alitalia |urlmorto=sì }}, registrato EI-EJG, e la una motonave in servizio dal 1965 al 1975 per collegamenti prevalentemente tra Napoli e New York.
Line 639 ⟶ 641:
== Bibliografia ==
[[File:Lire 500000 (Raffaello Sanzio).JPG|
[[File:Bowyer Bible Volume 1 Print Print 5. Fame Crowning Raphael. Chaperon.png|
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* Pierluigi De Vecchi, ''Raffaello'', Rizzoli, Milano 1975.
* Alberico Pagnani, ''Storia di Sassoferrato'', Fabriano 1975
* Pierluigi De Vecchi, ''Raffaello: la pittura'', Firenze 1981
* James H. Beck, ''Raffaello'', Milano 1982
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* Maria Grazia Ciardi Duprè; Paolo Dal Poggetto (a cura di), ''Urbino e le Marche prima e dopo Raffaello'', Firenze, Salani, 1983
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* Catalogo della mostra ''Raffaello a Firenze. Dipinti e disegni delle collezioni fiorentine'', Milano, Electa, 1984
* {{cita libro|
* {{cita libro|curatore=Marcello Fagiolo|curatore2=Maria Luisa Madonna|titolo=Raffaello e l'Europa|altri=atti del IV Corso Internazionale di Alta Cultura dell'Accademia Nazionale dei Lincei|editore=Istituto poligrafico e Zecca dello stato|città=Roma|anno=1990}}
* {{cita libro|
* AA.VV., ''Raffaello'', Milano 1994
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* {{cita libro|autore= Pierluigi De Vecchi|autore2= Elda Cerchiari|titolo=I tempi dell'arte|volume=2|editore=Bompiani|città=Milano|anno= 1999|ISBN=88-451-7212-0|cid=De Vecchi-Cerchiari}}
* Jürg Meyer zur Capellen, ''Raphael - A Critical Catalogue of his Paintings'', Landshut, Arcos Verlag, 2001-2008
* {{cita libro|
* {{cita libro|autore=Sylvie Béguin|curatore=Sylvie Béguin|curatore2=Cristiana Garofalo|titolo=Raffaello. Catalogo completo dei dipinti|editore=Octavo|città=Santarcangelo di Romagna|anno=2002}}
* {{cita libro|
* {{cita libro|autore=Vincenzo Farinella|titolo=Raffaello|editore=5 Continents|città=Milano|anno=2004}}
* Bette Talvacchia, ''Raffaello'', Londra, Phaidon, 2007 ISBN 978-0-7148-9875-9
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* {{cita pubblicazione|
* {{cita libro|autore=Lorenza Mochi Onori|titolo=Raffaello e Urbino. La formazione giovanile e i rapporti con la città natale|città=Milano|editore=Electa|anno=2009|ISBN=978-88-370-6812-7}}
* {{cita libro|
* {{cita libro |
* {{cita libro|
* {{cita libro|autore=Anna Lisa Genovese|titolo=La tomba del 'divino' Raffaello|editore=Gangemi|città=Roma|anno=2015}}
* {{Cita libro|curatore=Barbara Agosti|curatore2=Silvia Ginzburg|altri=atti della giornata di studio|titolo=Raffaello a Roma. Restauri e ricerche|anno=2017|editore=Edizioni dei Musei Vaticani|città=Città del Vaticano}}
Line 680 ⟶ 682:
* {{Cita libro|curatore=Francesco Moschini|curatore2=Valeria Rotili|curatore3=Stefania Ventra|altri=catalogo della mostra|titolo=Raffaello. L'Accademia di San Luca e il mito dell'Urbinate|anno=2020|editore=Accademia Nazionale di San Luca|città=Roma}}
* {{Cita libro|curatore=Annamaria Bava|curatore2=Sofia Villano|altri=catalogo della mostra|titolo=Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude|anno=2021|editore=Editris|città=Torino}}
* {{Cita libro|curatore=Angela Cerasuolo|curatore2=Andrea Zezza|altri=atti del convegno|titolo=Raffaello 1520-2020|anno=2021|città=Roma}}
== Voci correlate ==
Line 712 ⟶ 714:
{{Dante}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|arte|biografie|pittura|rinascimento}}
[[Categoria:Architetti rinascimentali]]
[[Categoria:Pittori alla corte dei Da Montefeltro]]
|