Guido Calogero: differenze tra le versioni
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{{Citazione|Calogero aveva un viso "aperto" e i suoi occhi esprimevano, per così dire, quella volontà di discussione che ne faceva un "maestro del dialogo".|''Il più giovane dei miei maestri. Testimonianza di Norberto Bobbio'', in Guido Calogero, ''Le regole della democrazia e le ragioni del socialismo'', a cura di T. Casadei, Diabasis, Reggio Emilia 2001, pp. 135-148}}
{{Carica_pubblica
|nome = Guido Calogero
|didascalia =
|carica = [[Consulta nazionale|Deputato della Consulta nazionale]]
|mandatoinizio = 25 settembre [[1945]]
|mandatofine = 24 giugno [[1946]]
|primoministro = [[Ferruccio Parri]]<br />[[Alcide De Gasperi]]
|partito = [[Partito d'Azione|PdAz]] (1943-1947)<br />[[Partito Radicale (Italia)|PR]] (1955-1962)<br />[[Partito Socialista Italiano|PSI]] (1962-1986)
|titolo di studio =
|alma mater =
|professione =
|firma =
}}
{{Bio
|Nome = Guido
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|Attività3 = politico
|Nazionalità = italiano
▲|Immagine = Guido_Calogero.jpg
}}
Per la sua intensa attività civile, politica e di pensiero, è stato uno fra i più attivi e impegnati intellettuali del [[XX secolo|Novecento]] italiano.
Diresse l'Istituto italiano di cultura a Londra. Fu membro dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei]]. Fu professore ordinario di [[filosofia teoretica]]
== Biografia ==
=== La vita e la formazione culturale === La madre Ernesta era stata la prima studentessa universitaria a giungere alla laurea nell'[[Università degli Studi di Messina|Università di Messina]]. Guido, figlio unico, fu particolarmente curato nella sua formazione [[cultura]]le sia da parte dei genitori che dei nonni: del resto le sue qualità
▲Nacque a Roma il 4 dicembre 1904, da padre [[Messina|messinese]], Giorgio, professore di [[Lingua francese|francese]] e da [[Ernesta Michelangeli]], figlia di [[Luigi Alessandro Michelangeli|Luigi]]. Quest'ultimo, di origini [[Marche|marchigiane]], fu professore universitario di letteratura greca e poeta [[Giosuè Carducci|carducciano]]. Al nonno poeta, Calogero, tra le altre voci che scrisse per incarico della Enciclopedia Italiana (e di queste: "Socrate", Platone", "Logica"), ne dedicò una.
▲La madre Ernesta era stata la prima studentessa universitaria a giungere alla laurea nell'Università di Messina. Guido, figlio unico, fu particolarmente curato nella sua formazione [[cultura]]le sia da parte dei genitori che dei nonni: del resto le sue qualità [[intellettuale|intellettuali]] ebbero modo di rivelarsi sin dall'inizio quando, ad appena 16 anni, ebbe pubblicata una raccolta di poesie, dai toni [[Gabriele D'Annunzio|dannunziani]], dalla casa editrice [[Carlo Signorelli Editore|Signorelli]]. Frequentò il ginnasio a [[Pisa]] e il liceo al "[[Liceo ginnasio statale Terenzio Mamiani|Mamiani]]" di Roma, dove conseguì la maturità classica con un anno di anticipo, nel 1921. Si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell'[[Sapienza - Università di Roma|Università di Roma]], dove sviluppò i suoi interessi per l'italiano, il latino e il greco. Tuttavia, la lettura di [[Benedetto Croce]] e l'esperienza dell'insegnamento di [[Giovanni Gentile]] lo portarono a dedicarsi agli studi filosofici.
Nel 1925 si laureò con una tesi che fu pubblicata nel 1927 col titolo ''I fondamenti della logica aristotelica''.
=== Il liberalsocialismo ===
In [[Toscana]] conobbe e frequentò [[Aldo Capitini]]<ref>Cfr. [http://web1.sssup.it/exallievi/frosini.html ''Il prof. Vittorio Frosini in una lucida testimonianza su Università, Normale e Collegio Mussolini''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20050316044940/http://web1.sssup.it/exallievi/frosini.html |date=16 marzo 2005 }}, a cura di Raimondo Cubeddu e Giuseppe Cavera.</ref> e, dalla loro comunanza del sentire politico, nacque nel
L'antifascismo nazionale fu attirato dal loro programma politico, in special modo i giovani che in seguito alla [[Guerra civile spagnola|guerra di Spagna]] stavano scoprendo la vera natura del [[fascismo]]. Il liberalsocialismo si faceva portatore di un antifascismo etico-politico, distinto rispetto all'antifascismo popolare che si opponeva al regime soprattutto per le proprie difficili condizioni di vita.
Mentre le classi popolari antifasciste confluivano naturalmente nelle file degli organizzati partiti di matrice marxista, i giovani intellettuali si ritrovavano più adatti all'opposizione etico-culturale di Capitini e degli antifascisti laici borghesi tra cui [[Luigi Russo]], [[Piero Calamandrei]], [[Ranuccio Bianchi Bandinelli]] e [[Alberto Carocci]] che s'impegnarono, prima ancora dell'entrata in guerra dell'Italia a fianco dei tedeschi, nel diffondere l'antifascismo soprattutto in Toscana.
Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, motivo questo preminente nel generare un più diffuso antifascismo tra le classi popolari, i liberal-socialisti continuarono a fare opposizione prevalentemente nell'ambito dell'antifascismo borghese ed ebbero contatti sporadici e individuali con gli antifascisti cattolici e comunisti. L'elaborazione politica dei liberal-socialisti di Calogero, [[Norberto Bobbio]] e [[Tristano Codignola]], si sviluppò in via del tutto autonoma da quella di [[Giustizia e Libertà]]<ref>[[Giovanni De Luna (storico)|Giovanni De Luna]], ''Storia del Partito d'Azione'', UTET, Torino, 2006, p. 14.</ref>. I liberal-socialisti, infatti, prendendo ispirazione dalla dottrina crociana volevano approdare ad un socialismo democratico. Tuttavia, lo stesso Croce fu assai critico verso l'idea di coniugare liberalismo e socialismo, definendo il liberalsocialismo un «[[ircocervo]]»
==La fondazione del Partito d'Azione e il confino==▼
Il 4 giugno [[1942]], Calogero fu tra i fondatori del [[Partito d'Azione]], nella casa romana di suo cognato [[Federico Comandini]]; il partito nacque clandestinamente dalla confluenza dei liberal-socialisti di Calogero con i liberal-democratici di [[Ugo La Malfa]] e altri esponenti repubblicani<ref>Giovanni De Luna, ''cit.'', p. 32</ref>. Il programma del nuovo partito prevedeva la nascita di una repubblica italiana e la realizzazione di un'economia mista con la nazionalizzazione dei grandi monopoli industriali e finanziari.▼
▲=== La fondazione del Partito d'Azione e il confino ===
Questa più intensa attività causò naturalmente l'intervento della polizia e del Tribunale speciale che colpì duramente con un'ondata di arresti e di denunce gli esponenti del Partito d'Azione. Arrestato dalla polizia fascista a [[Bari]], Calogero fu condannato al confino a [[Scanno]], in [[Abruzzo]].<ref>Commissione di Firenze, ordinanza del 3.6.1942 contro Guido Calogero (“Vasta organizzazione antifascista (Giustizia e Libertà) operante a Firenze e provincia”). In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, ''L'Italia al confino 1926-1943. Le ordinanze di assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943'', Milano 1983 (ANPPIA/La Pietra), vol. III, p. 1092</ref> Qui, nel settembre del '43, dopo l'armistizio, incontrò un suo ex-discepolo [[Carlo Azeglio Ciampi]], che aderì al Partito d'Azione.▼
▲Il 4 giugno
▲Questa più intensa attività causò naturalmente l'intervento della polizia e del Tribunale speciale che colpì duramente con un'ondata di arresti e di denunce gli esponenti del Partito d'Azione. Imputato di "manifestazioni contrarie alle direttive del Regime", Calogero fu sospeso dall'insegnamento a tempo indeterminato con privazione dello stipendio<ref name="ref_A" />. Arrestato dalla polizia fascista a [[Bari]],
==L'attività politica nel dopoguerra==▼
▲=== L'attività politica nel dopoguerra ===
Finita la guerra Calogero continuò ad impegnarsi per realizzare il suo programma liberal-socialista stringendo maggiormente i rapporti d'amicizia e di comunanza politica con [[Norberto Bobbio]] che però si dimostrava piuttosto scettico sulle effettive possibilità che il liberalsocialismo riuscisse ad affermarsi in Italia.
Calogero continuò a militare nel Partito d'Azione che per il suo scarso radicamento popolare ottenne appena 7 seggi
Collaborò alla rivista Il Mondo di [[Mario Pannunzio]] dalle cui colonne avviò una campagna di stampa per la scuola [[laicismo|laica]]. ▼
Non per questo terminò l'impegno sociale e politico di Calogero che si schierò in seguito a sostegno del [[Fronte Democratico Popolare|Fronte popolare]] nelle cruciali [[Elezioni politiche in Italia del 1948|elezioni politiche del 1948]], che contrariamente alle speranze della sinistra, segnarono il successo elettorale dei partiti guidati dalla [[Democrazia Cristiana]].
Nel dicembre del [[1955]] fu tra i fondatori del [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]] e nel [[1958]] s'iscrisse tra i candidati nella lista repubblicana-radicale per la Camera dei deputati.▼
▲Collaborò alla rivista ''[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]'' di [[Mario Pannunzio]] dalle cui colonne avviò una campagna di stampa per la scuola [[laicismo|laica]]. Fu a fianco di [[Danilo Dolci]] che denunciava lo strapotere della [[mafia]] siciliana appoggiata dal regime politico locale e nazionale.
▲Nel dicembre del
==Il pensiero==▼
===La filosofia della presenza===▼
▲== Il pensiero ==
▲=== La filosofia della presenza ===
La sua «filosofia della presenza», intesa come continua presenza e consapevolezza dell'[[io (filosofia)|io]] con se stesso («io non posso mai pensarmi fuori di me; io sono la mia continua consapevolezza») comporta la inevitabile [[responsabilità]] delle proprie azioni ispirate ai propri [[morale|principi morali]] prescindendo da ogni gerarchia di valori che si pretendano assoluti.
Ciascuno di noi si trova quindi a dover operare delle [[scelta|scelte]] in riferimento ai propri [[valore morale|valori]]: «''Ogni valutazione è autonoma, compiendosi nella sfera di quella presenza soggettiva, che non può mai risolversi in nulla d'altro. Sono io che valuto, io che approvo e disapprovo, e che di conseguenza decido''». (G. Calogero, Etica, Giuridica, Politica, II vol. delle Lezioni di filosofia, Einaudi, Torino 1960, III ed., p. 22).
=== L'inutilità della metafisica ===
Né l'[[ontologia]] né la [[metafisica]] possono, secondo Calogero orientare le nostre scelte. Se per esempio io decidessi di orientare la mia vita in vista dell'[[immortalità]] dovrei concludere che: «''L'immortale non ha valore per il solo fatto di essere immortale, ma anzi merita di essere immortale solo se ha valore anche quando è mortale. Solo quando un certo tipo di [[esistenza]] è preferibile, essa merita di diventare [[eternità|eterna]]: ma il semplice fatto che si annunci eterna non stabilisce che sia preferibile''» (G. Calogero, "L'immortale", in ''Quaderno laico'', Laterza, Bari 1967, pp. 21–22, la citaz. è a p. 22). L'immortalità, quindi, non serve come principio ispiratore della mia esistenza. È al contrario la nostra vita che dà senso alle teorie metafisiche che noi sceglieremo. Nessuno potrà mai giustificarsi per aver agito obbedendo a regole esterne: la [[responsabilità]] di ciò che ha fatto con la sua scelta sarà sempre e soltanto sua.
=== L'etica non determinata dalla logica ===
Alla base di ogni nostra scelta vi dovrà essere la scelta dell'[[etica]] che secondo C. non può essere determinata da [[logica|principi logici]]. I filosofi hanno cercato spesso di fornire una dimostrazione della necessità logica dell'etica, non capendo, secondo Calogero, che non si può dimostrare il dovere etico, se quello stesso dovere non è sentito da chi lo accetta come tale.
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Calogero controbatte che la tesi di Peretti per esempio dovrà essere dimostrata e ci sarà qualcuno che lo ascolterà perché questi ha compiuto una scelta etica di comprensione e di [[tolleranza]] delle idee altrui. Non esiste una Logica al di fuori degli uomini che la realizzano e la utilizzano. Anche ammettendo che la scelta etica fosse fatta previa dimostrazione logica, anche in quel caso, non sarebbe la Logica ad imporla o a dimostrarne la necessità, ma sarebbe sempre l'Io a decidere di accettarla. Altrimenti si correrebbe il rischio di un Io che rivolga le responsabilità delle sue scelte a un'entità [[trascendente]] che lo manovri e diriga.
Calogero, nei suoi studi giovanili, ha dunque ricompreso appieno il cuore della logica classica, allontanandosi dai sentieri battuti della tradizione aristotelica consolidata e avvicinandosi, come protagonista, ai risultati delle nuove filosofie novecentesche, più attente al rapporto tra “l'uomo e la parola”<ref>Alessandro Serra, Oltre la conoscenza. Il pensiero metaformale di Guido Calogero, 2013, ISBN 9788868555016, p.39.</ref>.
=== La teoria sul pensiero greco arcaico ===
{{Vedi anche|Filosofia del linguaggio}}
Guido Calogero si dedicò in modo particolare ai problemi logici del pensiero antico trattati nelle opere: ''I fondamenti della logica aristotelica'' (1927), gli ''Studi sull'eleatismo'' (1932) e nei primi quattro capitoli della ''Storia della logica
Nel
Mentre Cassirer parlava di un'età mitica dove non si distingueva tra parola e cosa, riferendola al passaggio dal pensiero primitivo a quello razionale adulto, Calogero vi vedeva una "coalescenza arcaica", una specie di fusione di linguaggio, realtà e verità.<ref>''Scritti di linguistica e dialettologia in onore di Giuseppe Francescato'', Università degli studi di Trieste. Facoltà di lettere e filosofia, Ricerche, 1995 pag.336.</ref><ref>[[Aldo Brancacci]], ''Studi di storiografia filosofica antica'', L. S. Olschki, 2008 pag.15.</ref>.
Nel primo capitolo della ''Storia della logica antica'', dedicato a "La struttura del pensiero arcaico", Calogero espone la sua teoria secondo la quale i greci avevano una visione della realtà come "spettacolo": la [[vista]] era, ed è, infatti, tra i [[Organi di senso|cinque sensi]], quello primario per la specie umana, che mette in contatto diretto con il mondo esterno.
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=== Indistinzione di ontologia, logica e linguaggio ===
A questo atteggiamento visivo si aggiungeva, secondo la teoria di Calogero, la credenza per i greci arcaici, che solo ciò che può essere pensato può essere nominato.
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Nel 1960 l'[[Accademia dei Lincei]] gli ha conferito il [[Premio Feltrinelli]] per le Scienze Filosofiche.<ref>{{Cita web|url = https://www.lincei.it/it/premi-feltrinelli-1950-2011|titolo = Premi Feltrinelli 1950-2011|sito = lincei.it|accesso = 17 novembre 2019}}</ref>
==
Per la bibliografia degli scritti di Calogero, si veda {{cita libro|titolo=Guido Calogero dal 1920 al 1986|curatore=Cristina Farnetti|altri=con un saggio di [[Gennaro Sasso]]|editore=IUO|città=Napoli|anno=1994}}
<references/>▼
* ''I fondamenti della logica aristotelica'', (Firenze 1927, rist. 1962);
* ''Studi sull'eleatismo'', Roma 1932; (2ª edizione Firenze 1977);
* ''La logica del giudice e il suo controllo in Cassazione'', Padova 1937 (2ª edizione 1960);
* ''La scuola dell'uomo'', ivi 1939 2ª edizione 1956);
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* ''Logo e dialogo'', Milano 1950;
* ''La filosofia di Bernardino Varisco'', Messina 1950;
* ''Scuola sotto inchiesta'', Torino 1957;
* ''Verità e libertà'', Palermo 1960;
* ''Filosofia del dialogo'', Milano 1962;
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* ''Storia della logica antica'', vol I, Firenze 1968;
* ''Le regole della democrazia e le ragioni del socialismo'', Roma 1968;
* ''Scritti minori di filosofia antica'', Bibliopolis, Napoli 1984;
* ''L'abbiccì della democrazia e altri scritti'', Napoli 2018, Editoriale scientifica, puntOorg International Research Network ISBN 978-88-9391-410-9.
* ''L'ABC della democrazia. Con il primo manifesto del liberalsocialismo'', Chiarelettere ed., Milano, 2019;
* ''Le ragioni di Socrate'', a cura di [[Aldo Brancacci]], Mimesis ed., Milano, 2019.
==
▲<references/>
== Bibliografia ==
* [[Aldo Brancacci]], ''Il Socrate di Guido Calogero,'' in «Giornale Critico della Filosofia Italiana», 96 (98) (2017), pp.
*
* Arturo Colombo, ''[http://archiviostorico.corriere.it/2002/giugno/28/Calogero_abc_della_democrazia_integrale_co_0_02062810518.shtml Calogero, l'abc della democrazia integrale]'', ''Corriere della Sera'', 28 giugno 2002, p. 35, Archivio storico.▼
* Gabriele Giannantoni, ''La Ricerca Filosofica'', 3 vol., Torino, 1985;▼
* Nunzio Dell'Erba, Guido Calogero, in Id., ''Intellettuali laici nel '900 italiano'', Vincenzo Grasso editore, Padova 2011, pp. 189–214.▼
* Gabriele Giannantoni, ''I Presocratici. Testimonianze e frammenti'', Roma-Bari 2002.▼
* ''Dizionario del Liberalismo italiano'', tomo II, Rubbettino, Soveria Mannelli 2015 (voce "Calogero, Guido", pp. 224–228, a c. di S. Zappoli)
* Renzo Raggiunti, ''Logica e linguistica nel pensiero di Guido Calogero'', Firenze, 1963. ▼
*Cristina Farnetti (a cura di), ''Carteggio Gentile-Calogero, 1926-1942'', Firenze, 1998.
*Cristina Farnetti (a cura di), ''Carteggio Croce-Calogero'', Bologna, 2004.
▲* Gabriele Giannantoni, ''I Presocratici. Testimonianze e frammenti'', Roma-Bari 2002.
* Mattia Maistri, ''L'etica dialogica di Guido Calogero'', in «Dialegesthai», febbraio 2004.▼
* [[Marcello Mustè]], "Guido Calogero" in «Belfagor», LV (2000), fasc. II (31 mar.), pp. 163–85.▼
* Marcello Mustè, ''Il principio del nous nella filosofia di Guido Calogero'', in «La Cultura», XLVIII (2010), n. 1, pp. 83–120
* Mario Peretti, ''La filosofia del dialogo di Guido Calogero'', in «Rivista di filosofia neo-scolastica», LX (1968), n. 1.
▲* Renzo Raggiunti, ''Logica e linguistica nel pensiero di Guido Calogero'', Firenze, 1963.
* Alessandro Serra, ''Oltre la conoscenza. Il pensiero metaformale di Guido Calogero'', 2013, ISBN 9788868555016
▲* [[Marcello Mustè]], "Guido Calogero" in «Belfagor», LV (2000), fasc. II (31 mar.), pp. 163–85
▲* Marcello Mustè, ''Il principio del nous nella filosofia di Guido Calogero'', in «La Cultura», XLVIII (2010), n. 1, pp. 83–120;
* Stefano Zappoli, ''L'itinerario intellettuale di Guido Calogero: da Croce e Gentile al 'dialogo' con Capitini'', in «Giornale critico della filosofia italiana», LXXXIII (LXXXV), Fasc. I, gennaio-aprile 2004, pp. 19–36▼
* [[Jean-Pierre Vernant]], ''Les Origines de la pensée grecque'', (PUF, 1962)
▲* Arturo Colombo, ''[http://archiviostorico.corriere.it/2002/giugno/28/Calogero_abc_della_democrazia_integrale_co_0_02062810518.shtml Calogero, l'abc della democrazia integrale]'', ''Corriere della Sera'', 28 giugno 2002, p. 35, Archivio storico
* Voce "Guido Calogero" in Aa.Vv., ''Biografie e bibliografie degli Accademici dei Lincei'', Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 1976, pp. 809–815.
▲* Mattia Maistri, ''L'etica dialogica di Guido Calogero'', in «Dialegesthai», febbraio 2004.
▲* Nunzio Dell'Erba, Guido Calogero, in Id., ''Intellettuali laici nel '900 italiano'', Vincenzo Grasso editore, Padova 2011, pp. 189–214.
* Stefano Zappoli, ''Guido Calogero (1923-1942)'', Edizioni della Normale, Pisa 2011.
* Stefano Zappoli, “L’insegnamento pisano di Guido Calogero e La scuola dell’uomo.” In Le vie della libertà. Maestri e discepoli nel “laboratorio pisano” tra il 1938 e il 1943. Atti del Convegno, Pisa 27–29 settembre 2007, ed. by B. Henry, D. Menozzi and P. Pezzino, 123–132. Roma: Carocci, 2008.
▲* Aldo Brancacci, ''Il Socrate di Guido Calogero,'' in «Giornale Critico della Filosofia Italiana», 96 (98) (2017), pp. 205-226.
▲* Stefano Zappoli, ''L'itinerario intellettuale di Guido Calogero: da Croce e Gentile al 'dialogo' con Capitini'', in «Giornale critico della filosofia italiana», LXXXIII (LXXXV), Fasc. I, gennaio-aprile 2004, pp. 19–36.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Antifascisti italiani]]
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[[Categoria:Politici del Partito Socialista Italiano]]
[[Categoria:Persone legate alla Resistenza italiana]]
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[[Categoria:Accademici dei Lincei]]
[[Categoria:Deputati della Consulta nazionale]]
[[Categoria:Massoni]]
[[Categoria:Studenti del Liceo ginnasio statale Terenzio Mamiani]]
[[Categoria:Studenti della Sapienza - Università di Roma]]
[[Categoria:Professori dell'Università di Pisa]]
[[Categoria:Professori
[[Categoria:Vincitori del Premio Feltrinelli]]
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