Ghigliottina: differenze tra le versioni
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[[File:Badische Guillotine.JPG|thumb|upright=0.8|Modello di ghigliottina tedesca]]
La '''ghigliottina''' ({{francese|guillotine}}, IPA {{IPA|[ɡijɔtin]}}) è un dispositivo utilizzato per la [[decapitazione]] degli individui condannati
Inventata in [[Francia]] nel [[XVIII secolo]], ebbe larga diffusione, oltre che nel suo Paese d'origine, in [[Svizzera]], [[Belgio]], [[Germania]], nello [[Stato Pontificio]] e, a seguire, in [[Italia]].
Essa prende il nome dal medico e politico rivoluzionario francese [[Joseph-Ignace Guillotin]], il quale, tuttavia, non ne fu l'inventore: egli fu solo il capofila dei deputati che propugnavano all'[[Assemblea nazionale (Francia)|Assemblea nazionale]] l'adozione di uno strumento di esecuzione che fosse uniforme per tutti i condannati e garantisse una morte immediata e senza sofferenze
In Francia fu utilizzata fino al 1977, anno dell'ultima esecuzione capitale in quel Paese prima dell'abolizione totale della pena di morte nel 1981.
== Costruzione e funzionamento ==
Nella versione utilizzata in [[Francia]],
Alla lama era collegata una corda passante per la puleggia, che ne consentiva il sollevamento; sul montante sinistro era presente un meccanismo di blocco azionabile con una [[leva (meccanica)|leva]], al fine di consentire il rilascio della lama e la sua [[caduta libera]] per [[gravità]]. La corsa della lama era di 2,25 metri, e quindi (trascurando gli attriti) al momento dell'impatto la stessa raggiungeva la velocità di 24 km/h circa.
Tra i due montanti erano pure presenti due semilunette in legno, di cui quella inferiore fissata alla base e la superiore scorrevole; abbassando la lunetta superiore su quella inferiore, alla congiunzione delle due veniva a formarsi un collare che serviva a immobilizzare il [[collo]] del condannato tra i due montanti.
Queste le fasi dell'esecuzione: il condannato era legato a una tavola basculante tenuta in posizione verticale; una volta legato, la tavola veniva fatta scivolare in posizione orizzontale e il collo del condannato veniva a trovarsi posizionato tra i due montanti e appoggiato alla semilunetta inferiore; la semilunetta superiore veniva abbassata, bloccando il collo del condannato; il meccanismo di rilascio della lama era immediatamente azionato e la lama cadeva
La [[testa]] del condannato cadeva in un catino di [[zinco]], mentre il corpo veniva fatto scivolare in una cassa zincata posta alla base della macchina. Durante la [[rivoluzione francese]] il boia raccoglieva la testa (tenendola per i capelli, oppure per le orecchie, nel caso in cui il condannato fosse calvo) e la mostrava al pubblico; successivamente l'usanza fu abbandonata.
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== Storia ==
=== Precursori ===
Dell'uso di macchine analoghe alla ghigliottina si ha notizia attraverso una stampa del [[1307]], conservata al [[British Museum]], che raffigura la morte per decapitazione, appunto, in [[Irlanda]], di un certo Murdoc Ballag.
Come attestato nella [[Cronaca del Ferraiolo|Cronaca figurata del Ferraiolo]], lo strumento era in uso nel [[Regno di Napoli]] almeno dalla fine del XV secolo<ref>[[Morgan Library & Museum|Pierpont Morgan Library]] [https://www.themorgan.org/collection/fasciculus-temporum/197 MS M.801, fol. 96r]</ref>.
Anche in [[Inghilterra]] era in funzione una macchina simile chiamata [[patibolo di Halifax]], mentre in [[Scozia]] ne era in vigore una già dalla metà del [[XVI secolo|'500]] chiamata ''Scottish maiden'' («pulzella scozzese»).▼
▲Anche in [[Inghilterra]] era in funzione una macchina simile, chiamata [[patibolo di Halifax]], mentre in [[Scozia]] ne era in vigore una già dalla metà del [[XVI secolo|'500]], chiamata ''Scottish maiden'' («pulzella scozzese»).
Anche in [[Germania]] e in [[Italia]] - sempre nel [[XVI secolo|Cinquecento]] - si usava dare la morte per decapitazione. In Italia, il marchingegno in uso portava il nome comune di "mannaia" (o "mannaja") e restò in uso, nella [[Roma]] papalina, sino alla conquista da parte del [[Regno d'Italia]] ([[1870]]). La mannaia romana era una macchina molto simile alla ghigliottina francese, ma dotata di lama a forma di mezzaluna anziché obliqua.▼
▲Anche in [[Germania]] e in [[Italia]] - sempre nel [[XVI secolo|Cinquecento]] - si usava dare la morte per decapitazione. In Italia
=== Proposta del dott. Guillotin ===▼
La ghigliottina non fu inventata dal dottor [[Joseph-Ignace Guillotin]], da cui prese comunque il nome.
Il contributo del medico, insieme ad altri politici francesi, fu quello di presentare all'Assemblea Nazionale, in data 9 ottobre [[1789]], un progetto di legge in sei articoli con il quale (art. 1) si stabiliva che le pene avrebbero dovuto essere identiche per tutti, senza distinzione di rango del condannato. L'art. 2 poi prevedeva che, nel caso di applicazione della [[pena di morte]], il supplizio avrebbe dovuto essere il medesimo, indipendentemente dal crimine commesso, e che il condannato sarebbe stato decapitato per mezzo di un semplice meccanismo<ref>Alcuni commentatori indicano erroneamente come art. 6 quello relativo al metodo di esecuzione delle condanne a morte.</ref>.
Sfortunatamente, il successivo 1º dicembre
{{citazione|Con la mia macchina, vi faccio saltare la testa in un batter d'occhio, e voi non soffrite}}
{{citazione|La lama cade, la testa è tagliata in un batter d'occhio, l'uomo non è più. Appena percepisce un rapido soffio d'aria fresca sulla nuca}}
Tutta l'assemblea, a cominciare dai cronisti, scoppiò a ridere, tanto che Guillotin si infuriò con i colleghi e soprattutto con la stampa. Ciononostante, l'art. 1 (quello sull'eguaglianza delle pene) fu messo ai voti e approvato all'unanimità, mentre per i restanti articoli la discussione fu aggiornata. Fu ripresa il successivo 21 gennaio [[1790]], ma l'art. 2, sull'onda dell'accoglienza avuta in dicembre e dei commenti ironici della stampa, non fu neppure messo ai voti<ref>Guillotin tentò di riproporre integralmente il contenuto dell'art. 2 nella discussione dell'art. 6, che invece riguardava il diritto della famiglia di riavere il corpo del condannato</ref>.
=== Discussione sul codice penale ===
[[File:Codepenal1791.gif|thumb|right|upright=0.8|Frontespizio del ''Code pénal'' promulgato il 6 ottobre 1791]]
Nel [[1791]], nel corso dei lavori per la redazione del nuovo codice [[Diritto penale|penale]], fu nuovamente affrontato il problema della pena di morte. Il progetto iniziale ne prevedeva l'abolizione, ma nel corso dei lavori assembleari fu stabilito di mantenere tale pena: da qui il dibattito sul modo di esecuzione della stessa
{{citazione|ogni condannato a morte avrà tagliata la testa}}
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=== Antoine Louis, Tobias Schmidt ===
Il procuratore generale Roederer tentò di consultare Guillotin, che non ne volle minimamente sapere, memore dello smacco del 1789 e desideroso di evitare qualsiasi associazione con la macchina per decapitare: l'incarico di studiare una soluzione fu così affidato ad [[Antoine Louis]], segretario perpetuo dell'Accademia di Medicina, che il 17 marzo [[1791]] presentò al ministro della giustizia un ''Avis motivé sur le mode de Décollation'', seguito il 24 marzo da una dettagliata descrizione tecnica della macchina. Il progetto era del tutto simile alla versione definitiva, salvo per la forma della lama, semicircolare, e per l'appoggio del collo del condannato, per il quale si prevedeva un ceppo. Nel frattempo, il 20 marzo, l'Assemblea Nazionale aveva decretato l'urgenza, e ciò in base alla considerazione che i condannati avevano diritto a subire l'esecuzione il prima possibile, per non prolungare inumanamente la loro attesa del supplizio.
La materiale costruzione della macchina fu commissionata al carpentiere del [[demanio]], Guidon, che gonfiò smisuratamente il preventivo sino a 5.660 [[franco francese|franchi]], suscitando lo scandalo del ministro delle imposte. Intervenne ancora una volta Sanson, che presentò a Louis un proprio amico, il [[clavicembalo|clavicembalista]] prussiano Tobias Schmidt, che il 10 aprile si offrì di realizzare la macchina per soli 960 franchi.
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=== Messa in opera ===
La macchina fu posta in opera il 25 aprile [[1792]]
Tra gli altri condannati famosi che seguirono Pelletier ricordiamo:
* 21 gennaio [[1793]]: [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]],
* 16 ottobre [[1793]]: [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena]],
* 3 novembre [[1793]]: [[Olympe de Gouges]], drammaturga e giornalista. Fu ghigliottinata perché si era opposta all'esecuzione di Luigi XVI e aveva osato attaccare [[Maximilien Robespierre|Robespierre]]
* 8 novembre [[1793]]: [[Marie-Jeanne Roland de la Platière|Manon Roland]] che, sul patibolo, rivolse alla statua rappresentante la Libertà, collocata in Place de la Révolution al posto della statua equestre di
* 5 aprile [[1794]]: [[Georges Jacques Danton]] e [[Camille Desmoulins]]
* 8 maggio [[1794]]: [[Antoine Lavoisier]], padre della [[chimica]] moderna
* 17 luglio [[1794]]: le 16 [[
* 25 luglio [[1794]]: [[André Chénier]], poeta
* 28 luglio [[1794]] (10 termidoro anno II): [[Maximilien Robespierre]] e [[Louis Saint-Just]]
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* 16 agosto [[1894]] [[Sante Caserio]], anarchico italiano
* 25 febbraio [[1922]]: [[Henri Landru]], assassino di dieci donne e di un ragazzo
* 10 gennaio [[1934]]: [[Marinus van der Lubbe]],
* 17 giugno [[1939]]: [[Eugen Weidmann]], assassino di sei persone (ultima esecuzione pubblica in Francia)
* 22 febbraio [[1943]]: i fratelli Hans e [[Sophie Scholl]] e [[Christoph Probst]] (membri della [[Rosa Bianca]]), condannati a morte per tradimento nella [[Germania nazista]]
* 20 maggio [[1954]]: [[Ernst Jennrich]], operaio della [[Repubblica Democratica Tedesca]], condannato in seguito ai [[moti operai del 1953 nella Germania Est]]
* 28 luglio [[1976]]: [[Christian Ranucci]], ragazzo appena ventiduenne, per il rapimento e l'assassinio di una bambina di otto anni di origine spagnola, caso controverso che ancora oggi fa scalpore
* 10 settembre [[1977]]: [[Hamida Djandoubi]] per sevizie e omicidio di una ragazza (ultima esecuzione capitale in Francia prima dell'abolizione)
Resta sconosciuto il numero delle persone che hanno subito il supplizio della ghigliottina. Le stime più verosimili ritengono che il numero di giustiziati dal periodo [[Napoleone Bonaparte|napoleonico]] in poi possa essere determinato in
La macchina originale del 1792 venne distrutta nel 1871, durante la Comune di Parigi, da un battaglione della Guardia nazionale <ref>{{Cita web|url=http://aimable-faubourien.blogspot.com/2010/08/puisse-cette-hideuse-guillotine-ne.html|titolo=L'aimable faubourien: "Puisse cette hideuse guillotine... ne jamais se relever sur nos places publiques" (Ayraud-Degeorge, 1871)|autore=L'aimable Faubourien|sito=L'aimable faubourien|data=2010-08-11|accesso=2020-04-06}}</ref>.
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La ghigliottina a [[Parigi]] fu posta via via in luoghi diversi, sull'onda delle vicende politiche e sociali. La prima collocazione la vide operare in [[Place de l'Hôtel-de-Ville|Place de Grève]], tradizionale luogo per l'esecuzione dei criminali comuni. Il 21 agosto 1792, con le prime esecuzioni ''politiche'' che avevano seguito i [[Giornata del 10 agosto 1792|fatti del 10 agosto]], la macchina fu spostata in Place de la Réunion (ora [[Place du Carrousel]]).
Già dal 23 agosto fu decretato che sarebbero state utilizzate due macchine: quella di Place de Grève, da installare secondo il bisogno, e quella di Place de la Réunion, destinata ai soli criminali politici. Tale ultima macchina sarebbe rimasta montata in permanenza, con l'eccezione della lama, che il boia avrebbe asportato dopo l'utilizzo.
Il 17 maggio [[1793]] la macchina traslocò in Place de la Révolution (oggi [[Place de la Concorde]]), e ciò in quanto i deputati della Convenzione, insediatisi nella Sala delle Macchine delle Tuileries, non sopportavano la vista del patibolo dalle loro finestre.
Già in un'occasione, peraltro, la macchina aveva lavorato in Place de la Révolution
Il 9 giugno [[1794]] (21 [[pratile]] anno II) la macchina traslocò in Place Saint-Antoine (oggi [[Place de la Bastille]]) e dopo soli 4 giorni alla Place du Trône-Renversé (oggi [[Place de la Nation]]). Tale ultimo spostamento fu dovuto alle preoccupazioni per la salute pubblica: grazie alle leggi speciali di pratile, la macchina in tre giorni eseguì ben 73 sentenze, e la quantità di [[sangue]] versato non poteva essere assorbita dal terreno, provocando miasmi pestilenziali.
Nel [[1851]] fu stabilito di montare di volta in volta il [[patibolo]] davanti alla porta della prigione nella quale era custodito il condannato, e nel [[1872]] il patibolo stesso fu abolito, con l'installazione della macchina al suolo. Dopo l'esecuzione del criminale tedesco [[Eugen Weidmann]], avvenuta nel [[1939]] e fotografata in maniera morbosa dalla stampa, fu stabilito che le esecuzioni avrebbero avuto luogo all'interno delle prigioni e senza pubblico.
== Il nome della macchina ==
Al suo apparire la nuova macchina fu battezzata familiarmente dal popolo ''Louisette'' o ''Petite-Louise'', dal nome di Antoine Louis
Fu la stampa dell'epoca a ribattezzare la macchina ''Guillotine'', sia per motivi fonetici, in quanto il termine, facente rima con ''machine'', si prestava al componimento di [[epigramma|epigrammi]] scherzosi e canti popolari, sia per vendetta verso il cattivo carattere del deputato
Paradossalmente il vero artefice, Tobias Schmidt, tentò invano di farsene riconoscere la paternità: egli infatti presentò un'istanza per [[Brevetto|brevettare]] la macchina assicurandosi così la commessa per tutte le repliche che avrebbero dovuto essere inviate negli altri 83 [[Dipartimenti
== Fisiologia della ghigliottina ==
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Il mito della testa cosciente di sé percorse tutto il periodo rivoluzionario e il [[XIX secolo]], alimentato da questo e da altri aneddoti, come quello che pretendeva che la testa di [[Maria Stuarda]] avesse parlato dopo la decapitazione.
Si racconta anche di [[Esperimento pseudo-scientifico|esperimenti pseudo-scientifici]], coinvolgenti scienziati condannati a morte (come [[Antoine-Laurent de Lavoisier]]) che avrebbero concordato con i colleghi segni di riconoscimento (come il battito ritmico delle ciglia), come pure di esperimenti tesi a riattaccare la testa immediatamente dopo la decapitazione. Tali notizie sono da ritenersi invenzioni letterarie o vere e proprie [[hoax|bufale]] giornalistiche.
In ogni caso, indipendentemente dal fatto che il cervello possa continuare a essere considerato "vivo" per un certo periodo di tempo successivo alla separazione della testa dal tronco, è da ritenersi ragionevolmente certo che il repentino crollo della [[pressione sanguigna]] provochi nel giustiziato una perdita di coscienza immediata e che, quindi, non vi sia alcuna possibilità di comprensione di quello che succede, né di moti volontari dei muscoli facciali.
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* {{cita web|http://boisdejustice.com/History/History.html|Storia della ghigliottina|lingua=en}}
{{Pena di morte}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|diritto|Francia|storia}}
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