Giorgio Pini: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
=== Il ventennio fascista ===
Iscritto alla
[[Laurea]]to in [[
Nel settembre [[1936]] fu chiamato alla direzione del «[[Il Gazzettino|Gazzettino di Venezia]]», posizione che lasciò dopo appena tre mesi perché Mussolini in persona lo volle a Milano alla guida della redazione del «[[Il Popolo d'Italia|Popolo d’Italia]]» (dicembre 1936). Negli anni successivi Pini riuscì a potenziare la tiratura quasi triplicandola<ref>{{cita web|url=http://web.tiscali.it/RSI_ANALISI/pini.htm|titolo=Giorgio Pini|accesso=9 marzo 2015}}</ref>. Il giornalista bolognese ebbe il vantaggio di tenere contatti quotidiani con il capo del governo, che era solito telefonargli ogni sera. Mussolini riservò questo privilegio al solo Pini tra i giornalisti italiani<ref name="Malfitano">Alberto Malfitano, [http://www.reteparri.it/wp-content/uploads/ic/RAV0053532_1995_198-201_14.pdf ''Giornalismo fascista. Giorgio Pini alla guida del «Popolo d'Italia»''].</ref>. Lavorò al ''Popolo d'Italia'' fino al 25 luglio [[1943]] (tranne sei mesi nel 1941, durante i quali fece l'inviato di guerra in [[Libia]])<ref name="Malfitano"/>, quando il giornale cessò le pubblicazioni.
=== Nella Repubblica Sociale ===
Fedelissimo del [[Duce]], Pini aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]] e diresse nuovamente ''Il Resto del Carlino'', di cui fu anche redattore capo e responsabile amministrativo. Con la sua direzione il quotidiano assunse una connotazione moderata, mettendo soprattutto in evidenza i contenuti sociali del [[Manifesto di Verona]] ([[Socializzazione dell'economia]]). A mano a mano che gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] conquistavano posizioni risalendo la [[Penisola italiana|penisola]], il giornale si concentrò su quanto avveniva lontano dall'Italia, sul [[Fronte orientale (1941-1945)|fronte europeo orientale]].
Nell'ottobre [[1944]] Mussolini gli diede l'incarico di [[
=== Il secondo dopoguerra ===
Nel gennaio [[1946]] Giorgio Pini fu condannato a sei anni e otto mesi di reclusione per i suoi trascorsi fascisti. Pur considerato dalla Corte di Cassazione «persona rivestita di elevate funzioni di direzione civile e politica», pochi mesi dopo (agosto 1946) Pini fu [[Amnistia Togliatti|amnistiato]] con la motivazione di non avere «posto in essere atti positivi di collaborazionismo col tedesco invasore»; i magistrati della Corte suprema, nel rimetterlo in libertà lo definirono un «galantuomo rimasto al di sopra dei grandi eventi dell'epoca, immune da collaborazionismo nonostante l'incarico di sottosegretario agli Interni della RSI»<ref>Pierluigi Allotti, ''Giornalisti di regime. La stampa italiana tra fascismo e antifascismo (1922-1948)'', Roma, Carocci, 2012, p. 205.</ref>.
Tornato libero
Proseguì anche l'attività pubblicistica in modo piuttosto intenso: nel [[1950]] diede alle stampe ''Filo diretto con Palazzo Venezia'', [[diario]] in cui registrò tutti gli incontri avuti con Mussolini nel periodo in cui lavorava al ''Popolo''. E ''Itinerario tragico'', in cui narrò le complesse vicissitudini della Repubblica sociale italiana.
Occorre infine citare i libri pubblicati dalla vedova del duce, [[Rachele Guidi|Rachele Mussolini]], di cui fu [[
Morì a Bologna il 30 marzo 1987.
==Onorificenze ==
[[Medaglia d'Argento al Valor Militare]] nel 1917 <ref>https://www.storiaememoriadibologna.it/pini-giorgio-520037-persona</ref>.
== Opere ==
* ''Famiglia e matrimonio'', [[Milano]], [[Imperia]], 1923.
* {{Cita libro|cognome=|nome=|titolo=Le legioni bolognesi in armi|editore=Edizione de
* {{Cita libro|cognome=|nome=|titolo=Benito Mussolini. La sua vita fino ad oggi, dalla strada al potere|editore=
* ''[https://archive.org/details/StoriaDelFascismoGuerraRivoluzioneRegime Storia del fascismo. Guerra, rivoluzione, regime]'', con Federico Bresadola, Roma, Libreria del littorio, 1928; con Giulio Giacchero, Roma, [[Unione editoriale d'Italia]], 1938; 1940.
* ''La civiltà di Mussolini fra l'oriente e l'occidente'', Roma, [[Critica fascista]], 1930.
* ''Vita di Umberto Cagni'', Milano, [[Arnoldo Mondadori Editore|A. Mondadori]], 1937.
* {{Cita libro|cognome=|nome=|titolo=Itinerario tragico. 1943-1945|editore=
* {{Cita libro|cognome=|nome=|titolo=Filo diretto con Palazzo Venezia|editore=
* ''Mussolini. L'uomo e l'opera'', con [[Duilio Susmel]], Firenze, [[La Fenice (rivista)|La Fenice]], 1953-1955.
:I, ''Dal Socialismo al Fascismo. 1883-1919'', Firenze, La Fenice, 1953.
:II, ''Dal Fascismo alla dittatura. 1919-1925'', Firenze, La Fenice, 1954.
:III, ''Dalla dittatura all'impero. 1925-1938'', Firenze, La Fenice, 1955.
:IV, ''Dall'Impero alla Repubblica. 1938-
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://forum.termometropolitico.it/98128-giorgio-pini-per-una-sinistra-nazionale.html Biografia di Giorgio Pini], termometropolitico.it
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}}
{{Box successione
|carica= Direttore
|periodo= settembre-dicembre [[1936]]
|precedente = [[Ennio Talamini]]
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[[Categoria:Personalità dell'Italia fascista]]
[[Categoria:Politici del Movimento Sociale Italiano]]
[[Categoria:Direttori di quotidiani italiani]]
[[Categoria:Studenti dell'Università di Bologna]]
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