Solennità di Cristo Re: differenze tra le versioni

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|tipo = religiosa
|immagine = Hubert van Eyck 023.jpg
|data = Ultima domenica dell'[[anno liturgico]];</br />Ultima domenica di ottobre ([[Messa tridentina]])
|periodo = Annuale
|celebrata in =
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La '''Solennità di Cristo Re dell'Universo''' nella [[Chiesa cattolica]] e in altre denominazioni [[Cristianesimo|cristiane]] (gli [[anglicani]], i [[Presbiterianesimo|presbiteriani]] e alcuni [[luterani]] e [[metodisti]]) indica un ricordo particolare di [[Gesù Cristo]] visto come [[Cristo Re|re]] di tutto l'[[universo]].
[[File:WLANL - andrevanb - Palmezel met Christus, Zuid-Duitsland, 1ste helft 14de eeuw.jpg|thumb|upright=0.9|Statua di [[Cristo Re|Cristo incoronato]], Germania meridionale, I metà del XIV secolo.]]
 
== Nella Chiesa cattolica ==
Con essa si vuole sottolineare che la figura di [[Cristo]] rappresenta per i [[cattolici]] il Signore della storia e del tempo.
 
La storia della festa può essere fatta risalire al [[1899]], quando [[papa Leone XIII]] stabilì l'[[11 maggio]] la consacrazione universale degli uomini al [[Sacro Cuore di Gesù|Cuore di Gesù]]. Nello stesso anno il [[Compagnia di Gesù|gesuita]] italiano [[Sanna Solaro]] scrisse a tutti i vescovi italiani perché sottoscrivessero una petizione per chiedere l'istituzione di una festa liturgica. Quarantanove vescovi aderirono alla petizione.
 
Una nuova supplica fu presentata a [[papa Pio XI]] dopo il [[Congresso eucaristico]] internazionale di Roma, nei primi mesi del suo pontificato, sottoscritta da 69 prelati. Nel [[1923]] fu presentata una terza supplica, con la firma di 340 fra cardinali, arcivescovi, vescovi e superiori generali. Nella supplica si chiedeva: «''Per riparare gli oltraggi fatti a Gesù Cristo dall'ateismo ufficiale, la Santa Chiesa si degni stabilire una festa liturgica che, sotto un titolo da essa definito, proclami solennemente i sovrani diritti della persona regale di Gesù Cristo, che vive nell'Eucaristia e regna, col Suo Sacro Cuore, nella società''». La domanda fu sostenuta da duecento ordini e congregazioni religiose, dodici università cattoliche e da petizioni firmate da centinaia di migliaia di fedeli in tutto il mondo. Non mancò qualche obiezione: secondo alcuni il tema di questa festa era già celebrato nell'[[Epifania]], altri giudicavano sempre più obsoleta la monarchia come forma di governo.<ref>Yves Chiron, ''Pio XI. Il papa dei Patti Lateranensi e dell'opposizione ai totalitarismi'', San Paolo, 2006, p. 165</ref>
 
Finalmente [[papa Pio XI]] stabilì la festa di Cristo Re con l'[[enciclica]] ''[[Quas Primas]]'' dell'11 dicembre [[1925]], fissandola all'ultima domenica di ottobre. Dice il Papa nell'Enciclica: {{quote|E perché più abbondanti siano i desiderati frutti e durino più stabilmente nella società umana, è necessario che venga divulgata la cognizione della regale dignità di nostro Signore quanto più è possibile. Al quale scopo Ci sembra che nessun'altra cosa possa maggiormente giovare quanto l'istituzione di una festa particolare e propria di Cristo Re.|Pio XI, ''Quas primas''}}
 
Spesso si attribuisce all'introduzione della festa anche un significato storico: nell'età del [[totalitarismo]] affermare la regalità di Cristo doveva rendere relative le suggestioni dei regimi, che pretendevano dai popoli un'adesione personale assoluta.<ref name="Napoli, 2008, p. 89">G. Di Napoli, ''Il Proprium de Tempore e l'anno liturgico nel Messale di Pio V'' in ''Celebrare con il Messale di san Pio V'', Padova, 2008, p. 89</ref>
 
=== La data della celebrazione ===
Originariamente la festa era l’ultima domenica di ottobre prima della solennità di tutti i santi. Dopo il [[Concilio Vaticano II]], il [[Messale romano]] riformato, approvato dalla [[costituzione apostolica]] di [[Papa Paolo VI|Paolo VI]] «Missale romanum» (3 aprile 1969) la colloca all'ultima domenica dell'anno liturgico, ovvero prima delle domeniche di avvento. Il prefazio della Messa definisce quello di Cristo «regno eterno e universale, regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace». Nella [[Messa tridentina|forma extraordinaria del rito romano]] si conserva la data dell'ultima domenica di ottobre: una Domenica dopo Pentecoste viene sostituita dalla Messa della festa e la variabilità della data della Pasqua fa sì che di anno in anno la domenica sostituita sia diversa.<ref>L'ultima domenica di ottobre può cadere da 27 a 31 settimane dopo la Pasqua, pertanto possono essere omesse la Domenica XX, XXI, XXII, XXIII dopo la Pentecoste e la domenica successiva a questa, che può essere la III o la IV Domenica sopravanzata dopo l'Epifania, perché nel calendario liturgico tridentino dopo la Domenica XXIII dopo Pentecoste sono inserite delle domeniche trasferite, mentre la XXIV Domenica dopo Pentecoste è celebrata sempre l'ultima domenica prima dell'Avvento. Il calcolo della domenica omessa è complesso, dal 1925 al 2024 per ciascun anno la domenica omessa è stata diversa rispetto a quella dell'anno precedente.</ref> Nel corso della [[riforma liturgica]] seguita al Concilio Vaticano II la [[Congregazione per la Dottrina della Fede]] richiese al [[Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia]] di mantenere la festa di Cristo Re alla sua data originaria, ma la richiesta non venne accolta.<ref name=Foley>{{en}} Michael P. Foley, [https://www.newliturgicalmovement.org/2020/10/a-reflection-on-fate-of-feast-of-christ.html ''A Reflection on the Fate of the Feast of Christ the King''], New Liturgical Movement, 21 ottobre 2020</ref> Nel Messale riformato la festa di Cristo Re ha anche mutato il suo nome, passando da ''Domini Nostri Iesu Christi Regis'' a ''Domini Nostri Iesu Christi Universorum Regis'': questo cambiamento riflette una minore enfasi sull'aspetto storico della regalità di Cristo e un'accentuazione del significato escatologico.<ref name=Foley/> Questo intento è ancora più evidente nelle modifiche all'inno dei [[vespri]] ''Te saeculorum Principem'', dal quale sono state eliminate o modificate le strofe che insistono sulla regalità sociale di Gesù Cristo in faccia al [[laicismo]] e sulla necessità che i capi delle nazioni, i maestri, i giudici, le leggi e le arti diano pubblica testimonianza della regalità di Cristo.<ref>[https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2012/10/buona-festa-di-cristo-re-universorum.html ''Buona Festa di Cristo Re, universorum Rex e non solo Re dell'universo...''], Chiesa e Post-Concilio, 28 ottobre 2012</ref>
Nel [[rito romano]] dopo la [[riforma liturgica]] la festa è stata spostata dall'ultima domenica di ottobre alla collocazione attuale, cioè la trentaquattresima domenica del [[tempo ordinario]], che è l'ultima dell'intero [[Anno liturgico nella Chiesa cattolica|anno liturgico]]. La collocazione originaria all'ultima domenica di ottobre permane nella [[Messa tridentina]].
 
Anche nel [[rito ambrosiano]], la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo corrisponde all'ultima domenica dell'anno liturgico, ma - poiché l'[[Avvento]]|Avvento ambrosiano]], con cui comincia l'anno liturgico, è più lungo di due settimane rispetto all'[[Avvento]]|Avvento romano]] - essa si colloca nella domenica che precede (o coincide) con l'11 novembre, festa di [[Martino di Tours|san Martino]] (l'Avvento ambrosiano inizia infatti nella domenica che segue tale festa).
 
In tutti questi casi, questa celebrazione è collocata in modo da favorire un collegamento teologico con il mistero della morte, vinta da Cristo, e delle [[Escatologia|realtà ultime]] in generale. Nella forma antica precede immediatamente la festa di [[Tutti i Santi]] e la [[Commemorazione dei defunti]] e il collegamento è sottolineato dall'epistola ([[Lettera ai Colossesi|Colossesi]] {{passo biblico|Col|1,12-20|libro=no}}) in cui Cristo, «''capo della Chiesa''», è il «primogenito dai morti»; mentre nella forma più recente chiude l'anno liturgico e il mese di novembre, dedicato ai defunti dalla pietà popolare.<ref name="Napoli, 2008, p. 89"/>
 
Dal [[2021]], per volontà di [[papa Francesco]], nel giorno diin cui nel rito romano si celebra Cristo Re si celebra anche la [[Giornata mondiale della gioventù]], che in precedenza ricorreva invece nella [[Domenica delle palme]].
 
== Nelle Chiese protestanti ==
Nel [[Calendario dei santi (luteranesimo)|calendario]] della [[Luteranesimo|Chiesa luterana]] la ''Festa di Cristo Re'' è inserita tra le ''Festività Maggiori''. Nelle chiese protestanti dovein cui la ricorrenzasi ècelebra, celebratala essaricorrenza cade, - come nel rito romano, dal quale è stata mutuata,mutata - l'ultima domenica dei rispettivi anni liturgici.
 
{{sf|La Chiese luterana e anglicana la celebrano perché la sovranità di Cristo «è principalmente spirituale, universale e sociale, benefica».}}
 
== Significato ==
{{vedi anche|Cristo Re}}
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Cristo Re]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==