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{{vedi anche|Storia di Parabiago|Tregua di Parabiago|Battaglia di Parabiago}}
[[File:La cosiddetta '"Patera di Parabiago'", conservata al Museo archeologico di Milano.jpg|thumb|La [[patera di Parabiago]], che è risalente al IV secolo e che è il principale reperto archeologico della cittadina. È conservata presso il [[Civico museo archeologico di Milano]].]]
[[File:Visconti, Luchino (12.. 1349).jpg|thumb|[[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino Visconti]] (1287-1349) "eroe" della [[Battagliabattaglia di Parabiago]] (21 febbraio 1339).]]
[[File:Pbg S.Ambrogio 004.JPG|thumb|Portone interno dell'ex [[Chiesa ed ex monastero di Sant'Ambrogio della Vittoria|monastero di Sant'Ambrogio della Vittoria]].]]
[[File:Gajo Lampugnani.jpg|thumb|Stemmi dei Lampugnani (a sinistra) e dei Gajo (a destra), particolare della cappella ai caduti nel cimitero.]]
 
=== Antichità ===
Parabiago ha origini antichissime: dal primo insediamento [[palafitta|palafitticolo]] della [[Culturacultura di Canegrate]] ([[XIII secolo a.C.]]), si è passati ad un modesto villaggio [[insubri|insubre]] ([[IV secolo a.C.]]), fino ad un abitato più sviluppato sotto la dominazione dell'[[Impero Romano]] ([[I secolo a.C.]] - [[V secolo|V secolo d.C.]]), del quale sono giunti ai giorni nostri alcuni reperti archeologici, di cui il più importante è senza dubbio la [[Paterapatera di Parabiago]] ([[IV secolo]]). Da Parabiago passava l'antica [[via Severiana Augusta]], [[Strade consolari|strada romana]] [[Strade consolari|consolare]] che collegava [[Milano]] con il [[Lago Maggiore|Verbano]]. Da un punto di vista amministrativo, in epoca romana, l'antica ''Parablacum'' faceva parte della ''[[regio XI Transpadana]]''.
 
=== Medioevo ===
Tra i secoli [[VI secolo|VI]], [[VII secolo|VII]] Parabiago è capoluogo di un contado autonomo denominato ''Comitatus Parabiagi'', probabilmente corrispondente alla [[Burgaria]], retto da Conti di un ramo dei [[Sambonifacio]]; durante questo periodo la Regina [[Longobardi|longobarda]] [[Teodolinda]] concede il permesso di aprire un piccolo corso d'acqua artificiale detto ''Riale'' o ''Röngia'', che attingeva le acque dal fiume [[Olona]]
 
Nel periodo compreso tra il [[XIII secolo|XIII]] ed il [[XIV secolo]] i ''[[Crivelli (famiglia)#Crivelli De Parabiaco|Crivelli de Parabiaco]]'', discendenti dai [[Sambonifacio]], reggono la Contea di Parabiago e la Contea di Burgaria; il borgo è già [[Pieve di Parabiago|capopieve]], elencato nel ''Liber Notitiæ Sanctorum Mediolani ''dallo storico [[Goffredo da Bussero]].
 
Durante i secoli successivi Parabiago ha una lenta decadenza, difatti subisce ben due saccheggi, nel [[1449]] ad opera di [[Francesco Sforza]] e nel [[1527]] per mano [[borboni]]ca, oltre a due epidemie (nel [[1529]] e nel [[1540]]).
 
==== Tregua di Parabiago ====
Le ambizioni politiche dell'Arcivescovoarcivescovo [[Leone da Perego]], e la sua volontà di escludere il popolo dal governo del Comune di Milano, portarono all'insurrezione del ''Commune populi'' nel luglio [[1257]], guidata da Martino della Torre, ed alla successiva cacciata del ceto nobiliare dalla città. Le tensioni giunsero al culmine nell'agosto dello stesso anno, quando tra il [[Seprio]] e la [[Burgaria]], si mossero gli eserciti delle due fazioni. La guerra civile venne scongiurata in data 29 agosto, con la firma della [[Tregua di Parabiago]] avvenuta sul sagrato della [[Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Parabiago)|chiesa dei Santi Gervasio e Protasio]].
 
==== Battaglia di Parabiago ====
Con la morte di [[Galeazzo I Visconti]] ([[1327]]), il figlio unico [[Azzone Visconti|Azzone]], gli succedette con il titolo di ''Vicario[[vicario Imperialeimperiale]] di [[Milano]]'', comprato dall'Imperatore [[Luigi IV del Sacro Romano Impero|Ludovico il Bavaro]]. Nel [[1332]], gli si associarono gli zii [[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino]] e [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni]] Arcivescovoarcivescovo "ambrosiano", formando così una sorta di [[triumvirato]]. L'esclusione dal governo dell'altro zio [[Lodrisio Visconti|Lodrisio]], Signoresignore del [[Seprio]], scatenò da parte di quest'ultimo un desiderio di rivalsa che, dopo una serie di inutili congiure, si allea con [[Mastino II della Scala]], Signoresignore di Verona ed acerrimo nemico di Azzone. La controversia giunse al culmine con lo scontro armato nella [[Battagliabattaglia di Parabiago]] (21 febbraio [[1339]]), la quale si concluse con la vittoria dei milanesi, agevolati da un'apparizione miracolosa di [[SantS
sant'Ambrogio]].
 
=== Epoca moderna ===
Il periodo compreso tra il [[XVI secolo|Cinquecento]] ed il [[XVII secolo|Seicento]], risulta essere tempo di decadenza per la cittadina lombarda: nel [[1582]] [[Carlo Borromeo|Sansan Carlo Borromeo]] toglie il ruolo di capo[[pieve di Parabiago]] alla chiesa cittadina, declassandola ina Parrocchiaparrocchia all'interno della Pieve di San Magno Legnano; nel [[1625]] Villastanza diventa Parrocchiaparrocchia indipendente, distaccandosi dal suo capoluogo. Dal punto di vista amministrativo, tuttavia, la [[Pievepieve di Parabiago]] fu mantenuta.
 
Sul finire del [[XVII secolo]] si registrano due eventi modestamente rilevanti: in data 26 settembre [[1658]], il Marchesemarchese Camillo Castelli acquista per sé e per la sua discendenza il ''Feudo di Parabiago''; mentre nel [[1668]] un gruppo di [[Ordine cistercense|Monacimonaci Cistercensicistercensi]] si insedia presso il [[Chiesa ed ex monastero di Sant'Ambrogio della Vittoria|monastero di Sant'Ambrogio della Vittoria]].
 
Il [[XVIII secolo|Settecento]] fu nuova epoca di splendore per Parabiago sotto il governo [[impero austriaco|austriaco]].
 
Nel marzo dell'anno [[1700]] Dondon Claudio Cavalleri e suo fratello Filippo fondano il ''[[Collegio Cavalleri]]'', rinomata scuola rivolta ai figli delle famiglie nobili milanesi.
 
Il medico parabiaghese [[Giuseppe Giannini (medico)|Giuseppe Giannini]] opera sul campo e scrive saggi di medicina.
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Comincia l'opera artistica di [[Giuseppe Maggiolini]], ricordato come ''Maestro d'Intarsio''; le sue conoscenze in campo artistico, portano nel suo paese natio l'architetto [[Giuseppe Piermarini]], incaricato di disegnare la facciata della [[Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Parabiago)|chiesa dei S.S. Gervasio e Protasio]].
 
Nel [[1798]], a causa della [[Rivoluzione francese]], la Pievepieve civile viene soppressa e la città sottoposta al distretto di [[Legnano]], mentre l'[[Ordine cistercense]] viene soppresso e quindi il [[Chiesa ed ex monastero di Sant'Ambrogio della Vittoria|monastero di Sant'Ambrogio della Vittoria]] chiude.
 
=== Tra l'Ottocento ed il 1945 ===
Nel [[1845]] viene restaurata la ''[[Pievepieve di Parabiago]]''.
 
Tra il [[1850]] ed il [[1900]], l'agricoltura diventa attività d'appoggio all'industria tessile e cotoniera, difatti le coltivazioni di cereali e viti, vengono definitivamente sostituite dal [[Morus alba|gelso]] e dall'allevamento dei [[baco da seta|bachi da seta]].
 
Si risentono anche a Parabiago gli effetti della [[Rivoluzione industriale]]: si inaugurano la linea ferroviaria [[Milano]]-[[Gallarate]] ([[1860]]) ed il [[Canale Villoresi]] ([[1884]]); nel [[1899]] [[Paolo Castelnuovo]] fonda la '''prima''' fabbrica di scarpe, Parabiago è destinata a diventare la ''"Città della calzatura''"; nel [[1900]] [[Felice Gajo]] acquista il ''Cotonificio Gadda'', sul quale fonda la futura ''Unione Manifatture di Parabiago'', assorbendo anche il ''[[Cotonificio Muggiani]]'' di Rho.
 
Nel [[1907]] nella villa di Felice Gajo viene rinvenuta la [[Paterapatera di Parabiago]], splendido piatto d'argento risalente alla seconda metà del [[IV secolo]].
 
Nel periodo tra le due guerre la cittadina comincia a conoscere i primi cambiamenti del [[XX secolo]]: nell'anno [[1923]] un parabiaghese di nome [[Libero Ferrario]], vince a [[Zurigo]] i primi [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1923|Campionati del mondo di ciclismo su strada]] per la categoria Dilettanti; nel [[1928]] viene definitivamente interrato l'antico ''Riale'', di origini [[longobardi|longobarde]], che per più di 1200 anni ha portato l'acqua potabile del fiume [[Olona]] nel centro del paese; infine durante gli [[anni 1930|anni trenta]] scompaiono la bachicoltura e la coltivazione del gelso, ritenute ormai obsolete.
 
In data 2 dicembre [[1940]] il ''Decreto Reale numero 1858'' autorizza il Comune di Parabiago a mutare la denominazione della frazione ''Tiracoda'' in ''[[Villapia]]''.
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Nel 1974 apre il garden Crespi Bonsai, opera di Luigi e Luisa Crespi, che si svilupperà nel corso dei seguenti decenni fino a diventare il principale polo italiano per la ricerca, lo sviluppo e la conservazione dei bonsai, con tanto di fondazione del più importante museo d'Italia in proposito, proprio a Parabiago.
 
Il D.P.R. del 27 novembre [[1985]] porta al 26 ottobre del [[1986]], quando l'allora [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] [[Bettino Craxi]] giunge in visita con lo scopo di celebrare la cerimonia di "promozione" del comune e, con la simbolica consegna della pergamena al sindaco Renzo Fontana, sancisce la nomina di Parabiago a [[Titolo di città in Italia|Città]].
 
È anche il periodo in cui lo sport parabiaghese per eccellenza, il [[ciclismo]], raggiunge il suo apice: nel [[1972]] il [[Giro d'Italia 1972|55º Giro d'Italia]], grazie agli sponsor [[Rancilio]] e [[Termozeta]], arriva in paese, la 15ª tappa con arrivo e partenza da Parabiago e dopo un turno di riposo, avviene la successiva partenza della 16ª tappa; nel [[1982]] [[Giuseppe Saronni]] è il secondo parabiaghese [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1982|Campione del mondo]], questa volta per la categoria professionisti.
 
Negli [[anni 1990|anni novanta]], [[Mani pulite]] colpisce anche la politica della cittadina, vengono arrestati alcuni degli esponenti dei governi municipali precedenti; nel frattempo circa il 70% della produzione industriale locale è rivolto nel campo calzaturiero, Parabiago è conosciuta in Italia e all'estero come la ''"Città della calzatura''".
[[File:Pbg Villa Gajo.jpg|thumb|Scorcio di villa Gajo, dimora parabiaghese dell'industriale [[Felice Gajo]].]]
 
Nell'anno [[2000]] all'interno del territorio comunale, viene avvistato per la prima volta in [[Italia]] ed in [[Europa]] un [[coleoptera|coleottero]] chiamato ''[[Anoplophora chinensis malasiaca]]'' (comunemente Cerambice dalle lunghe antenne o impropriamente Tarlo asiatico), originario dell'[[Estremo Oriente]], introdotto per errore dal [[Giappone]], che nel giro di qualche mese, ha provocato un grave disastro ecologico per la Regione [[Lombardia]].
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[[File:Parabiago-Gonfalone.svg|thumb|left|upright|Gonfalone comunale]]
==== Stemma ====
Nel ''Codice Araldico [[Marco Cremosano|Cremosano]]'' ([[XV secolo]])<ref>''Stemmario Cremosano'', vol. II, p. 253.</ref> lo scudo di Parabiago viene descritto come segue: «d'argento, all'[[Albero (araldica)|albero]] di verde, nodrito nella pianura erbosa e al [[Gallo (araldica)|gallo]] al naturale passante sulla stessa». In questa descrizione l'albero non è ben chiaro a quale specie appartenga. Uno scudo simile, ove però il gallo è nero bargigliato, con una "P" nel cantone destro del capo ed una "A" nel cantone sinistro del capo, ciascuna sormontata da un segno di abbreviazione<ref>{{cita testo|titolo= Comune di Parabiago{{!}} Storia dello stemma |sito= Città metropolitana di Milano }}</ref>, è illustrato nello [[Stemmario Trivulziano|stemmario della ''Biblioteca Trivulziana'']] di Milano<ref>{{cita libro|autore= Andrea da Tradate |titolo= Stemmario Trivulziano |url = https://archive.org/details/stemmario_trivulziano/page/n292/mode/1up?view=theater |p= 277 }}</ref> ed è attribuito alla famiglia dei ''de Parabiago'' (probabilmente i Crivelli) feudataria del luogo, qui invece l'albero è più precisamente una quercia.
 
Lo stemma comunale è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 2 marzo 1942.<ref name="ACS">{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?2392 |titolo= Parabiago |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 12 luglio 2023 }}</ref>
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==== Aree protette ====
[[File:C.na Frisasca 01.JPG|thumb|''Cascina Frisasca'', nel [[Parco del Roccolo]], al confine con [[Arluno]]]]
I boschi ed i prati nei pressi delle frazioni di Ravello, Villastanza e Villapia, fanno parte del [[Parco del Roccolo|Parco Agricolo Sovracomunale del Roccolo]]. Istituito nel 1991 tra i Comuni di Parabiago, [[Busto Garolfo]], [[Casorezzo]], [[Arluno]], [[Canegrate]] e [[Nerviano]] (dal 1997), riconosciuto tale nel 1994 dalla [[Lombardia|Regione Lombardia]], si estende per circa 15.000.000 di m<sup>2</sup>, ed è atto alla difesa di fauna, flora e attività agricole locali. Viene caratterizzato dalla presenza di specie arboree autoctone ([[quercus|quercia]], [[ciliegio]], [[pinus sylvestris|pino silvestre]]) ed altre specie introdotte dall'uomo ([[robinia]], [[castagno]], quercia rossa, prunus serotina). Attualmente è in progetto una sua estensione fino al Bosco [[Riserva naturale Bosco WWF di Vanzago|Bosco WWF]] di [[Vanzago]].
 
Attualmente in via di istituzione, è il nuovo [[Parco dei Mulini|Parco Agricolo Sovracomunale dei Mulini]], che dal Parco Castello di [[Legnano]] scenderebbe lungo le rive del fiume [[Olona]] attraversando i Comuni di [[Canegrate]], [[San Vittore Olona]] e Parabiago, fino al Monastero degli Olivetani di [[Nerviano]]; il parco sarà punto di slancio per il recupero e la salvaguardia delle acque del fiume.
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=== Teatro ===
[[File:Coro Calycanthus.jpg|thumb|Il coro polifonico [[Ensemble vocale Calycanthus]]]]
A Parabiago nacque [[Felice Musazzi]] anima e fondatore della nota compagnia de "''[[I Legnanesi]]''" (nato tra l'altro in fraz. San Lorenzo), divenuta celebre grazie alle numerose commedie di successo recitate in dialetto locale.
 
Nata invece nella frazione Villastanza l'attrice [[Franca Rame]], moglie del [[Premio Nobel]] [[Dario Fo]]. La Rame è figlia di commedianti di giro che sostavano con la compagnia in Parabiago proprio nel periodo in cui nacque.
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Parabiago è anche un fervido ''laboratorio musicale'' del genere [[Punk rock]]. Grazie infatti all'importanza dei due istituti statali d'istruzione superiore, ovvero il ''Liceo Cavalleri'' e l'''I.T.C.G. Maggiolini'', i giovani parabiaghesi possono confrontarsi con ragazzi di varie cittadine e paesi dell'[[Alto Milanese]] e scambiare così interessi ed opinioni. Grazie a ciò, nacquero negli anni novanta due ''Punk Band'' tra le più famose d'Italia: i [[Punkreas]] ed i Gasnervino.
 
Parabiago è citata nella canzone di [[Natalino Otto]] ''A sud di Parabiago (ovvero la triste istoria di Pedro il "ciabatero")'' (1948). Sono documentate le esibizioni del cantante nei circoli locali.<ref>[http://ecomuseo.comune.parabiago.mi.it/ecomuseo/percorsi/341.htm Villastanza: i Circoli e i luoghi di nascita <nowiki>[rectius: mescita]</nowiki>] sul sito dell'Ecomuseo di Parabiago.</ref>
 
=== Cucina ===
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== Economia ==
Parabiago è una cittadina prevalentemente industriale, ma in passato fu un attivo borgo agricolo, si coltivavano cereali, vite, gelsi e bachi da seta; settore che era a rischio e che oggi si tenta di preservare con l'istituzione dei due ''Parchi Agricoli Sovracomunali'' del '''Roccolo''' e dei '''Mulini''' (o '''Media Valle [[Olona]]''').
 
Risulta abbastanza attivo il terziario, oltre all'attività estrattiva nelle cave della frazione San Lorenzo.