Governo Letta: differenze tra le versioni

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Il '''governo Letta''' è stato il sessantaduesimo [[governo della Repubblica Italiana|esecutivo della Repubblica Italiana]], il primo della [[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII legislatura]].
 
È rimasto in carica dal 28 aprile 2013<ref>[http://www.gazzettaufficiale.it/atto/vediMenuHTML?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-04-30&atto.codiceRedazionale=13A03926&tipoSerie=serie_generale&tipoVigenza=originario DPR 28 aprile 2013. Nomina dei Ministri]</ref><ref>{{Cita news|lingua=|autore=|titolo=Letta accetta incarico domani il giuramento|url=http://www.lastampa.it/2013/04/27/italia/letta-accetta-incarico-domani-il-giuramento-U1KwJwmBhYdiCWAQZ57tbK/pagina.html|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=27 aprile 2013|accesso=4 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180612140147/http://www.lastampa.it/2013/04/27/italia/letta-accetta-incarico-domani-il-giuramento-U1KwJwmBhYdiCWAQZ57tbK/pagina.html|dataarchivio=12 giugno 2018|urlmorto=sì}}</ref> al 22 febbraio 2014<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|titolo=Governo: il comunicato del Quirinale sul giuramento|url=http://archivio.agi.it/articolo/2732726d10b021d33bc6ce8350f64970_20140222_governo-il-comunicato-del-quirinale-sul-giuramento/|pubblicazione=[[Agenzia giornalistica Italia|AGI]]|data=22 febbraio 2014|accesso=27 settembre 2020|urlarchivio=https://archive.todayis/20161011223552/http://archivio.agi.it/articolo/2732726d10b021d33bc6ce8350f64970_20140222_governo-il-comunicato-del-quirinale-sul-giuramento/|dataarchivio=11 ottobre 2016}}</ref>, per un totale di 300 giorni, ovvero 9 mesi e 25 giorni.
 
L'incarico di formare un «[[Grande coalizione|governo di larghe intese]]» venne affidato a [[Enrico Letta]] dal [[presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]] il 24 aprile<ref>{{Cita news|titolo = Il Presidente Napolitano ha conferito l'incarico all'on. Enrico Letta|pubblicazione = [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidenza della Repubblica Italiana]]|url = http://presidenti.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=14874|data = 24 aprile 2013|accesso = 5 ottobre 2016|urlarchivio = https://archive.todayis/20131208134930/http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=14874|dataarchivio = 8 dicembre 2013|urlmorto = no}}</ref> in quanto «sola prospettiva possibile, quella cioè di una larga convergenza tra le forze politiche che possono assicurare al governo la maggioranza in entrambe le camere»<ref>{{Cita news|titolo = Dichiarazione del Presidente Napolitano in occasione del conferimento dell'incarico all'on. Enrico Letta|pubblicazione = [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidenza della Repubblica Italiana]]|url = http://presidenti.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Discorso&key=2690|urlarchivio = https://archive.todayis/20131208135240/http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Discorso&key=2690|dataarchivio = 8 dicembre 2013|urlmorto = no|accesso = 5 ottobre 2016|data = 24 aprile 2013}}</ref>; ciò vista l'impossibilità di dar vita a un governo guidato da [[Pier Luigi Bersani]], capo della coalizione di [[centro-sinistra]] che alle [[elezioni politiche in Italia del 2013|elezioni del 24 e 25 febbraio]] aveva ottenuto la maggioranza assoluta alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera]], ma non al [[Senato della Repubblica|Senato]]. Il governo venne formato con esponenti di diversa provenienza politica, oltre che con alcuni [[Indipendente (politica)|indipendenti]].
 
Ottenne la [[Fiducia parlamentare|fiducia]] della [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] il 29 aprile 2013 con 453 voti favorevoli, 153 contrari e 17 astenuti<ref name="Camera">[http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0010&tipo=stenografico#sed0010.stenografico.tit00090.sub00040 Seduta n. 10 di lunedì 29 aprile 2013, p. 61.]</ref>. Ottenne la fiducia al [[Senato della Repubblica]] il 30 aprile 2013 con 233 voti favorevoli, 59 contrari e 18 astenuti<ref name="Senato">[http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00699488&part=doc_dc-ressten_rs-gentit_rdv-intervento_presidente&parse=no Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 017 del 30/04/2013]</ref>. Si dimise il 14 febbraio 2014<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|titolo=Letta, dimissioni compiute. Nessun passaggio in Aula e crisi lampo: al Colle via alle consultazioni|url=http://www.repubblica.it/politica/2014/02/14/news/letta_al_quirinale_per_le_dimissioni_napolitano_avvia_subito_le_consultazioni-78534589/|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=14 febbraio 2014}}</ref>, il giorno dopo che la Direzione Nazionale del Partito Democratico aveva rilevato «la necessità e l'urgenza di aprire una fase nuova, con un nuovo esecutivo»<ref>[https://www.partitodemocratico.it/archivio/apriamo-una-fase-nuova/ Apriamo una fase nuova. Portiamo a compimento il cammino delle riforme]</ref>.
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! [[Dipartimento per le pari opportunità|Pari opportunità]], [[Dipartimento per gli affari regionali, il turismo e lo sport|sport]] e [[Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale|politiche giovanili]]
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| [[File:Josefa Idem croppedJosefa_Idem_datisenato_2013.jpg|100px]]
| [[Josefa Idem]] ([[Partito Democratico (Italia)|PD]]) <small>- fino al 24/06/2013</small><ref>Dal 26/06/2013 le competenze sono state così ridistribuite: al ministro per gli affari regionali e le autonomie [[Graziano Delrio]] lo [[Dipartimento per gli affari regionali, il turismo e lo sport|sport]]; al ministro per l'integrazione [[Cécile Kyenge]] le [[Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale|politiche giovanili]]; al viceministro del lavoro e delle politiche sociali [[Maria Cecilia Guerra]] le [[Dipartimento per le pari opportunità|pari opportunità]]</ref>
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* 5 settembre [[2013]] - Il governo è battuto al Senato nella votazione di una mozione della [[Lega Nord]], approvata a larga maggioranza, che vieta per 1 anno l'apertura di nuovi centri per i giochi d'azzardo elettronici on line e nei luoghi aperti al pubblico. Il sottosegretario all'Economia [[Alberto Giorgetti]] rimette la delega ai Giochi d'azzardo.<ref>La mozione segue un ordine del giorno unitario Pd, Pdl, Sc, Sel, Gal che invece "impegnava semplicemente il governo a prevedere una moratoria per le nuove autorizzazioni in attesa della riorganizzazione e pianificazione dell'intero sistema".</ref> Il ministro dell'Economia e delle Finanze [[Fabrizio Saccomanni|Saccomanni]] giudica tuttavia "inapplicabile" la mozione votata dall'aula.<ref>[http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=181165/.shtml Governo battuto al Senato: passa la moratoria per il gioco d'azzardo]</ref>.
[http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=181165/.shtml Governo battuto al Senato: passa la moratoria per il gioco d'azzardo]</ref>.
* 5 e 6 settembre [[2013]] - G20 a San Pietroburgo, al termine di questo il Presidente [[Enrico Letta|Letta]] esprime la propria soddisfazione per le valutazioni positive sull'Italia e sulla portata a compimento degli impegni presi con l'[[Europa]]<ref>
[http://www.ilgiornale.it/news/economia/italia-promossa-g20-governo-si-impegna-fare-ulteriori-948140/.shtml Italia promossa al G20. Letta: "Siamo usciti da dietro la lavagna"]</ref>.
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* 20 novembre [[2013]] - La Camera respinge (con 154 sì, 405 no e 3 astenuti) la mozione di sfiducia presentata dal [[Movimento 5 Stelle]] nei confronti del ministro della Giustizia [[Annamaria Cancellieri|Cancellieri]] sul caso Ligresti.<ref name="ReferenceA"/>.<ref>Favorevoli alla sfiducia le opposizioni: Movimento 5 Stelle, [[Sinistra Ecologia Libertà]], [[Lega Nord]] e [[Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale|Fratelli d'Italia]]. Contrari alla sfiducia la maggioranza di governo: [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] (ricompattato dopo i malumori dei renziani favorevoli alla sfiducia), [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]], [[Nuovo Centrodestra]], [[Scelta Civica]], [[Centro Democratico (Italia)|Centro Democratico]], [[Minoranze linguistiche (Gruppo misto)|Minoranze linguistiche]], [[Partito Socialista Italiano (2007)|PSI]]-[[Partito Liberale Italiano (1997)|Liberali per l'Italia]], [[Movimento Associativo Italiani all'Estero|MAIE]]-[[Alleanza per l'Italia]] e [[Grandi Autonomie e Libertà]]</ref><ref>[http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=184730 Cancellieri, la Camera boccia la mozione di sfiducia]</ref><ref>[http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/POLITICA/cancellieri/notizie/365847.shtml Cancellieri, Camera boccia mozione sfiducia. Il ministro: «Nessun favoritismo, non mi dimetto»]</ref>.
* 26 novembre [[2013]] - Il Governo pone la fiducia sulla [[Legge finanziaria|Legge di Stabilità]] 2014 presentando un maxiemendamento che integra le modifiche della commissione bilancio del Senato. [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]], annuncia la sua contrarietà e passa all'opposizione. Il [[Nuovo Centrodestra|Nuovo Centro-Destra]] resta invece nella maggioranza.
* 27 novembre [[2013]] - Dopo una lunga e convulsa seduta, in nottata l'aula di Palazzo Madama approva (con 162 sì e 115 no) il maxiemendamento e in seguito la nota di variazione del bilancio, deliberata dal Cdm all'alba. In serata il [[Senato della Repubblica|Senato]], approva con voto palese (con 192 sì, 113 no e 2 astenuti) la decadenza da senatore di [[Silvio Berlusconi]], per effetto della "[[Legge Severino]]", in seguito alla condanna del 1º agosto 2013 per frode fiscale<ref>[http://www.corriere.it/politica/13_novembre_27/legge-stabilita-atteso-si-definitivo-senato-serata-voto-decadenza-berlusconi-6a53d706-573c-11e3-901e-793b8e54c623.shtml Il Senato ha votato la decadenza di Berlusconi Non passano gli ordini del giorno contro la relazione della giunta per le elezioni che decretava l'ineleggibilità del Cavaliere]</ref><ref>[http://tg.la7.it/politica/video-i776045 ORE 17.42: BERLUSCONI DECADE DA SENATORE. DOPO 19 ANNI E MEZZO LASCIA IL PARLAMENTO]</ref><ref>Hanno votato a favore della decadenza [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], [[Movimento 5 Stelle]], [[Scelta Civica]], [[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]], [[Sinistra Ecologia Libertà]], [[Il Megafono - Lista Crocetta|Il Megafono]], [[Per le Autonomie]] ([[Südtiroler Volkspartei|SVP]]-[[Union Valdôtaine|UV]]-[[Partito Autonomista Trentino Tirolese|PATT]]-[[Unione per il Trentino|UPT]]-[[Partito Socialista Italiano (2007)|PSI]]-[[Movimento Associativo Italiani all'Estero|MAIE]]), i [[Senatore a vita (ordinamento italiano)|senatori a vita]] [[Elena Cattaneo]], [[Carlo Rubbia]] e [[Renzo Piano]], e i senatori ex M5S passati al [[Gruppo misto]]: [[Fabiola Anitori]], [[Adele Gambaro]], [[Paola De Pin]] e [[Marino Mastrangeli]]. Hanno votato contro la decadenza [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]], [[Nuovo Centrodestra]], [[Lega Nord]] e [[Grandi Autonomie e Libertà]], mentre i senatori di Scelta Civica [[Gabriele Albertini]] e [[Salvatore Tito Di Maggio]] in dissenso dal loro gruppo si astengono. L'astensione al Senato equivale a voto contrario.</ref><ref name="ilvelino.it">[{{Cita web |url=http://www.ilvelino.it/it/article/berlusconi-non-e-piu-senatore-respinti-odg-per-salvarlo/1120636c-a060-44b6-bac8-fdcff3a5c02c/ |titolo=Berlusconi non è più senatore, respinti odg per salvarlo] |accesso=28 novembre 2013 |dataarchivio=3 dicembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203002837/http://www.ilvelino.it/it/article/berlusconi-non-e-piu-senatore-respinti-odg-per-salvarlo/1120636c-a060-44b6-bac8-fdcff3a5c02c/ |urlmorto=sì }}</ref><ref name="avvenire.it">[http://www.avvenire.it/Pagine/default.aspx Il Cavaliere disarcionato «Democrazia in lutto»] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130524174731/http://www.avvenire.it/Pagine/default.aspx |data=24 maggio 2013 }}</ref><ref name="ilvelino.it"/><ref>[http://www.lastampa.it/2013/11/27/italia/politica/decadenza-stasera-il-voto-su-berlusconi-cominciata-la-discussione-in-senato-UZnd9UDRvn1gKXBUKTuNeO/pagina.html Silvio Berlusconi non è più senatore Via libera del Senato alla decadenza Il Cavaliere: “Lutto per la democrazia”]</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornale.it/news/interni/i-senatori-vita-assenteisti-si-fiondano-aula-fucilare-cav-971232.html|titolo=I senatori a vita assenteisti si fiondano in Aula per fucilare il Cav}}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=728654. Resoconto stenografico della 142ª seduta del Senato] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
* 29 novembre [[2013]] - Il Sottosegretario alla Pubblica Amministrazione [[Gianfranco Micciché]] (Forza Italia) rassegna le dimissioni dal governo.
* 30 novembre [[2013]] - Il Sottosegretario agli Affari Regionali [[Walter Ferrazza]] (Forza Italia) annuncia le sue dimissioni.
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Il 28 aprile [[2013]], mentre il Governo Letta si trovava al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] per il giuramento, in [[Piazza Colonna]], davanti a [[Palazzo Chigi]], un uomo esplose dei colpi di pistola ferendo due [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] in servizio sulla piazza, [[Giuseppe Giangrande]] e [[Francesco Negri (carabiniere)|Francesco Negri]].<ref>{{Cita news|url=https://www.ilpost.it/2013/04/28/live-sparatoria-palazzo-chigi/amp/|titolo=Sparatoria davanti a Palazzo Chigi|sito=[[il Post]]|data=28 aprile 2013|accesso=4 agosto 2020}}</ref>
 
L'attentatore venne fermato e arrestato; diidentificato nomecome Luigi Preiti, dichiarò di aver voluto colpire i politici o almeno un simbolo della politica e di essere stato spinto dalla disperazione essendo disoccupato e avendo recentemente divorziato.<ref>{{cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/28/sparatoria-davanti-a-palazzo-chigi-durante-giuramento-del-governo/577150/amp/|titolo=Sparatoria Palazzo Chigi: due carabinieri feriti. L'attentatore: "Puntavo ai politici"|sito=[[il Fatto Quotidiano]]|data=28 aprile 2013|accesso=4 agosto 2020}}</ref>
 
== Note ==