Arcidiocesi di Lepanto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
m top: clean up
 
(5 versioni intermedie di 2 utenti non mostrate)
Riga 16:
[[File:(Venice) Allegoria della battaglia di Lepanto - Gallerie Accademia.jpg|thumb|right|''[[Allegoria della battaglia di Lepanto|La battaglia di Lepanto]]'' in un dipinto di [[Paolo Veronese]].]]
 
L<nowiki>{{'</nowiki>}}'''arcidiocesi di [[Lepanto]]''' (in [[lingua latina|latino]]: ''Archidioecesis Naupactensis'') è una sede soppressa e [[sede titolare]] della [[Chiesa cattolica]].
 
==Storia==
Indicata in greco anche con il nome di Naupaktos (Ναύπακτος), essa era anticamente una [[sede metropolitana]] dell'[[Epiro]], documentata nelle ''[[Notitia Episcopatuum|Notitiae Episcopatuum]]'' del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|patriacato di Costantinopoli]] fino al [[XV secolo]].<ref>Jean Darrouzès, [http://www.scribd.com/doc/268014527/Jean-Darrouzes-Notitiae-Episcopatuum-Ecclesiae-Constantinopolitanae ''Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes''], Paris, 1981, indice p. 504, voce ''Naupaktos''.</ref>
Indicata in greco anche con il nome di Naupaktos, essa era anticamente una sede metropolitana dell'[[Epiro]]. Il nome Naupacto (che significa "porto") è riportato per la prima volta in alcuni scritti di [[Strabone]] come originatosi da [[Eraclide]].<ref>Strabone, IX, ix, 7</ref> Il sito venne scelto come sede episcopale anche a causa della sua posizione strategica rilevante, su una collina attorniata da fertili pianure con molti pascoli. La città venne conquistata dagli ateniesi, i quali nel [[455 a.C.]], Dopo la terza guerra messeniana, vi stabilirono una sede stabile per meglio controllare i nemici spartani.<ref>Pausania, IV, xxv, 7; X, xxxviii, 10</ref> Dopo la [[Battaglia di Egospotami]] ([[404 a.C.]]), gli spartani presero possesso di Naupacto e successivamente la città passò agli achei, ai tebani sino a giungere a [[Filippo il Macedone]], che la consegnò agli etoli. Naupacto resistette successivamente per due mesi ai Romani, i quali infine, sotto il comando di [[Marco Acilio Glabro]] ([[191 a.C.]]) catturarono il villaggio.<ref>Pausania X, xxxviii, 12-13</ref> La civiltà romana vi edificò un tempio a [[Poseidone]], uno ad [[Artemide]] ed un eremo dedicato ad [[Afrodite]], oltre ad un tempietto dedicato ad [[Asclepio]]. Durante il regno di [[Giustiniano]], Naupacto venne interamente distrutta da un terremoto.<ref>Procopio, "Bell. Goth.", IV, xxv</ref>
 
La diocesi fu eretta forse già nel [[I secolo]]. Il primo vescovo noto è tuttavia Callicrate, presente al [[concilio di Efeso]] del [[431]]. Altri vescovi noti prima del [[1054]] sono: Ireneo, che partecipò al [[concilio di Calcedonia]] nel [[451]]; Antonio, che prese parte al [[Concilio di Costantinopoli dell'879-880]] che riabilitò il [[Patriarca (cristianesimo)|patriarca]] [[Fozio di Costantinopoli|Fozio]];<ref>{{de}} [https://www.degruyter.com/database/PMBZ/entry/PMBZ22635/html ''Antonios''], Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit online, nº 20482.</ref> Eustrazio, il cui nome è stato restituito dalla scoperta del suo [[Sigillo (oggetto)|sigillo]] databile al [[X secolo]];<ref>{{de}} [https://www.degruyter.com/database/PMBZ/entry/PMBZ24045/html ''Eustratios''], Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit online, nº 21892.</ref> e un vescovo anonimo, documentato nel [[1026]].<ref>{{de}} [https://www.degruyter.com/database/PMBZ/entry/PMBZ32683/html ''Anonymus''], Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit online, nº 32006.</ref>
 
La sede di Naupacto fu dipendente dal Papa come patriarca dell'Occidente sino al [[733]] e [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[Arcidiocesi di Nicopoli di Epiro|arcidiocesi di Nicopoli]]. Con la caduta in disgrazia di Nicopoli e contestualmente al passaggio della [[provincia ecclesiastica]] al [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Patriarcato di Costantinopoli]], la diocesi fu elevata al rango di [[Sede metropolitana|metropolia]]. La ''[[Notitia Episcopatuum]]'' composta all'epoca dell'imperatore [[Leone VI il Saggio|Leone VI]] (inizio [[X secolo]]) attribuisce a Naupacto otto sedi suffraganee: [[Diocesi di Bonizza|Bonizza]], [[Diocesi di Aeto|Aeto]], [[Diocesi di Acheloo|Acheloo]], [[Diocesi di Roga|Roga]], [[Giannina]],<ref>Alcuni autori concordano con lo storico [[Procopio di Cesarea]] e identificano Giannina con l'antica [[Diocesi di Eurea di Epiro|Eurea]], i cui abitanti erano stati trasferiti da [[Giustiniano I]] nella nuova sede di Giannina tra il [[527]] ed il [[528]]. Cfr. [http://www.treccani.it/enciclopedia/giannina_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)/ v. ''Giannina''], in [[Enciclopedia Treccani]].</ref> [[Diocesi di Fotice|Fotice]], [[Diocesi di Adrianopoli di Epiro|Adrianopoli]] e [[Diocesi di Butrinto|Butrinto]].<ref>{{lingue|el|fr}} Jean Darrouzès, [https://pdfslide.net/reader/f/jean-darrouzes-notitiae-episcopatuum-ecclesiae-constantinopolitanae ''Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes''], Paris, 1981, pp. 284-285, nnº 575-583.</ref> Sotto l'imperatore [[Manuele Comneno]] fu aggiunta anche la [[Sede titolare di Chimera|sede di Chimera]];<ref>Parthey, ''[[Synecdemus|"Hieroclis Synecdemus"]]'', Berlin, 1866, p. 121</ref> le suffraganee poi furono ridotte a quattro alla fine del [[XV secolo]].
Riga 49:
* Juan Ruiz, O.E.S.A. † (7 agosto [[1382]] - ?)
* Giovanni di Montelupone, O.F.M. † ([[1393]] - ?)
* Luca di Guidoboni ([[Luchino]]) di Guidobono, O.F.M. † ([[1396]] - ?)
* Benedetto di Arpino, O.F.M. † ([[1402]] - ?)
* Giovanni † (? deceduto)