Ansaldo S.V.A.: differenze tra le versioni
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|Costruttore=[[Ansaldo]]
|Esemplari=
|Lunghezza=8,10 [[metro|m]]
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|Note=
}}
Gli '''Ansaldo S.V.A.''' erano una famiglia di [[biplano|biplani]] da ricognizione e bombardamento [[italia]]ni, sviluppati nella seconda fase della [[prima guerra mondiale]]. Protagonisti di diverse imprese, come il [[volo su Vienna]] con [[Gabriele D'Annunzio]] nel 1918 o il [[raid Roma-Tokyo]] di [[Arturo Ferrarin]] e Guido Masiero nel 1920, ottennero un discreto successo nell'esportazione, venendo utilizzati da 11 paesi, tra i quali [[Francia]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], e furono costruiti in circa 2 000 esemplari.
==Il progetto==
Il progetto di questo biplano iniziò nel 1916 ad opera di [[Rodolfo Verduzio]] e [[Umberto Savoja]], due dei pionieri dell'aeronautica italiana. Il nome del velivolo, S.V.A, era appunto un [[acronimo]] delle iniziali dei cognomi dei due progettisti e della ditta costruttrice: '''S'''avoia, '''V'''erduzio, '''A'''nsaldo. Partecipò al progetto anche il giovane [[Celestino Rosatelli]], il futuro padre dei biplani [[Fiat C.R.32]] e [[Fiat C.R.42|C.R.42]]<ref name = deagostini>{{Cita libro|cognome= V.V|nome= A.A.|titolo=L'Aviazione - grande enciclopedia illustrata |anno= 1983|editore= Istituto Geografico De Agostini |città= Novara |pp=
I progettisti, utilizzando un [[motore in linea]] [[Società Piemontese Automobili|SPA]] da 220 [[Cavallo Vapore|CV]], miravano a realizzare un [[aereo da caccia]] dalle prestazioni superiori a quelle dei velivoli contemporanei. Per poter arrivare ad un simile risultato utilizzarono un approccio piuttosto moderno, impostando il progetto secondo un attento calcolo strutturale fin dall'inizio, e ciò in un'epoca in cui la progettazione aeronautica si basava ancora su un approccio empirico.
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La famiglia degli Ansaldo S.V.A. rappresentò sostanzialmente l'evoluzione di uno stesso velivolo, anche se i diversi velivoli vennero utilizzati per ruoli diversi con diversi equipaggiamenti. Ad essere impiegato come propulsore era lo [[SPA 6A|SPA a 6 cilindri in linea]], sostituito dall'[[Isotta Fraschini V.6]] in alcuni degli ultimi sviluppi; comunque vennero sperimentati anche altri propulsori, come il [[Lorraine-Dietrich]].
Complessivamente, fino alla seconda metà degli [[anni 1920|anni venti]] furono realizzati circa 2.000 esemplari dei diversi modelli di S.V.A., dei quali circa 1.200 realizzati durante il conflitto. Fra i produttori che contribuirono a tali numeri, un ruolo di rilievo fu assunto dalle [[Officine Moncenisio]] di [[Condove]]<ref name = "Torino">Sergio Chiambaretta, Ito De Rolandis, ''Vecchia e cara Torino. Immagini di un tempo, 1884-1945'', Musumeci, 1979, p. 201. Parzialmente consultabile su ''
===S.V.A.1===
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* 14 febbraio-31 maggio 1920: [[Raid Roma-Tokyo]]. La trasvolata a tappe era stata pensata come una antesignana delle ''Crociere di Massa'' di [[Italo Balbo]] con 4 trimotori [[Caproni]] e 7 S.V.A.9. Nonostante solo gli equipaggi di Ferrarin e Masiero arrivassero a destinazione, il volo fu comunque un successo: ad accoglierli all'atterraggio a [[Tokyo|Tōkyō]], i piloti italiani trovarono una folla di 200.000 giapponesi.
Oltre che nelle lunghe trasvolate, gli S.V.A. raccolsero successi anche nelle corse aeree più "tradizionali". Nel 1921 il cap. [[Raffaele Martinetti-Bianchi]] vinse la Coppa Michelin con un volo di 35 ore e 45 minuti ad una velocità commerciale di 84,4 km/h<ref>
== Utilizzatori ==
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* Lo S.V.A.5 11721 del maggiore [[Giordano Bruno Granzarolo]], che partecipò al Volo su Vienna, è conservato al [[Museo storico dell'Aeronautica Militare]].<ref name=gueli/>
* Lo S.V.A.5 24525 è parte della collezione del [[Museo dell'aria e dello spazio]] situato in località [[San Pelagio (Due Carrare)|San Pelagio]], nel comune [[padova]]no di [[Due Carrare]].<ref>{{Cita web|autore=|url=http://www.aviationmuseum.eu/World/Europe/Italy/San_Pelagio/Museo_dell_aria.htm|titolo=Museo dell'aria e dello Spazio|accesso=21 settembre 2012|lingua=en|editore=http://www.aviationmuseum.eu/index.html|sito=Aviation museums of the world|data=13 maggio 2009}}</ref>
* Lo S.V.A.9 (n.c. 89) di proprietà [[Alenia Aermacchi]], perfettamente restaurato, è conservato a Torino presso l'azienda e viene esposto in occasione di mostre e avvenimenti culturali particolari in collaborazione con la [[GAVS Torino|sezione di Torino]] del [[Gruppo Amici Velivoli Storici]] (GAVS), che ne cura il montaggio e la manutenzione.<ref name=gueli/><ref>
* Una [[Veicoli replica|replica]] di S.V.A.5 con motore, elica e radiatori originali, di proprietà della Fondazione Ansaldo, è esposta in una teca di cristallo all'esterno dell'[[Aeroporto di Genova|aeroporto "Cristoforo Colombo"]] di [[Genova]]. Fu realizzata alla fine degli anni ottanta dalla ditta di Felice Gonalba.<ref name=gueli/>
* Una replica di S.V.A.5 si trova a [[Lima (Perù)|Lima]], in [[Perù]], presso il museo della forza aerea peruviana.<ref name=gueli/>
* Una replica scala 9/10 è conservata al museo [[Volandia]] vicino a [[Malpensa]], riproduce l'aereo di [[Giordano Bruno Granzarolo]] <ref>{{Cita web|url=https://www.malpensanews.it/2023/02/a-volandia-atterra-laereo-del-volo-di-dannunzio-su-vienna/880291/|titolo=A Volandia atterra l'aereo del volo di D'Annunzio su Vienna|lingua=it
* Una replica di S.V.A.9 (che incorpora anche pezzi originali, come ad esempio l'elica, regalata dal Museo Caproni) è conservata presso l'Airpark della [[JASDF]] di Hamamatsu. Fu realizzata dalla ditta di Felice Gonalba in occasione del 50º anniversario del raid Roma-Tokyo (1970).<ref name=gueli/>
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== Collegamenti esterni ==
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* [https://web.archive.org/web/20110219071304/http://www.sva5.it/] La replica di S.V.A.5 autocostruita dal Prof. Antonio Angelucci
* {{es}} [https://web.archive.org/web/20090809215315/http://geocities.com/kwii62/sva.htm] La replica peruviana di S.V.A.5
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* {{cita web|url=http://flyingmachines.ru/Site2/Crafts/Craft25547.htm|titolo=Ansaldo S.V.A.5/9/10|accesso=11 novembre 2012|lingua=en, ru|editore=http://flyingmachines.ru/|sito=Their Flying Machines|data=22 settembre 2011}}
* "Aerei Militari - Ansaldo SVA", http://www.aereimilitari.org/Storia/IGM/Ansaldo-SVA_1.htm su "Aerei Militari" (http://www.aereimilitari.org/)
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