Leo Valiani: differenze tra le versioni
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| nome = Leo Valiani
| immagine = Leo Valiani dati XII legislatura.jpg
| carica =
| mandatoinizio = 12 gennaio
| mandatofine = 18 settembre
| legislatura = {{NumLegRepubblica|S|VIII|IX|X|XI|XII|XIII}}
| gruppo parlamentare = Indipendente <small>aderente al [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]</small>,<br />[[Alleanza Democratica (Italia)|Sinistra Democratica]]
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| sito = http://www.senato.it/leg/08/BGT/Schede/Attsen/00002455.htm
| carica2 = [[Assemblea Costituente (Italia)|Deputato dell'Assemblea Costituente]]
| mandatoinizio2 = 25 giugno
| mandatofine2 = 31 gennaio
| legislatura2 = [[Assemblea Costituente (Italia)|AC]]
| gruppo parlamentare2 = [[Partito d'Azione]]
| collegio2 = CUN-Collegio Unico Nazionale
| sito2 = http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=Assemblea%20Costituente\I%20Costituenti&content=altre_sezioni/assemblea_costituente/composizione/costituenti/framedeputato.asp?Deputato=1d200954
| partito = [[Partito Comunista
| titolo di studio =
| alma mater =
| professione =
| firma =
}}
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== Biografia ==
=== Infanzia ===
Nato a Fiume quando la città multietnica faceva parte del [[Regno d'Ungheria]] e quindi dell'[[Impero austro-ungarico]] (oggi fa parte della [[Croazia]]), in una famiglia di [[Ebraismo in Italia|origine ebraica]], si chiamava all'anagrafe Leo Weiczen e il suo cognome fu italianizzato in Valiani nel 1927. Avverso al [[fascismo]] sin da ragazzo, fu mandato al [[confino]] ([[1928]]) nell'[[isola di Ponza]],<ref>Sentenza n. 167 del 2.8.1928 contro Leo Weiczen (“Leo Weiczen, ovvero il futuro giornalista Leo Valiani, "Possesso di giornali antifascisti. - Istigazione alla guerra civile, propaganda sovversiva"). In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, ''L'Italia dissidente e antifascista. Le ordinanze, le Sentenze istruttorie e le Sentenze in Camera di consiglio emesse dal Tribunale speciale fascista contro gli imputati di antifascismo dall'anno 1927 al 1943'', Milano 1980 (ANPPIA/La Pietra), vol. I, p. 307</ref> dove aderì giovanissimo al [[Partito Comunista d'Italia|Partito comunista d'Italia]]. Successivamente ([[1931]]) fu condannato a cinque anni di carcere per la sua attività cospiratoria nelle file del Pcd'I.<ref>Sentenza n. 82 del 23.6.1931 contro Leo Weiczen e altri ("Organizzazione comunista fiumana scoperta nel febbraio 1931. – Costituzione del PCd'I e propaganda"). In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, ''L'Italia dissidente e antifascista. Le ordinanze, le Sentenze istruttorie e le Sentenze in Camera di consiglio emesse dal Tribunale speciale fascista contro gli imputati di antifascismo dall'anno 1927 al 1943'', Milano 1980 (ANPPIA/La Pietra), vol. I, p. 519</ref>▼
Nacque a [[Fiume (Croazia)|Fiume]] (allora compresa nel [[Terre_della_Corona_di_Santo_Stefano|Regno d'Ungheria]], parte a sua volta dell'[[Impero austro-ungarico]]) da una famiglia [[ebrei|ebraica]] non osservante e di [[lingua tedesca]]. Il padre, Oser Wolf, era nato a [[Ianoșda|Jánosd]], in [[Transilvania]], e in origine portava il cognome Waizen; di tendenze liberali, nel 1891 si era stabilito a Fiume, dove lavorava come piazzista di cereali. La madre, Margherita Geller, era originaria di [[Brčko]] e aveva raggiunto il marito nel 1909; era parente di [[Theodor Herzl]], ma non si occupava di politica. Aveva due sorelle: Guglielmina (meglio nota come Selma, 1907) e Clara (1914)<ref name = dbi/>.
Nel 1916, in occasione della [[grande guerra]], Oser Wolf fu chiamato a combattere, ma essendo afflitto da problemi cardiaci prestò servizio come impiegato a [[Budapest]]. Qui Leo concluse le elementari; frattanto, assistito dal padre, seguiva lo svolgersi del conflitto attraverso bollettini e quotidiani (tra questi il giornale socialdemocratico ''Népszava''). Fu testimone dello sfaldamento dell'Impero Austro-Ungarico e della breve parentesi della [[Repubblica Sovietica Ungherese]]. Affascinato da quest'ultima esperienza, dimostrò una precocissima empatia verso le masse in lotta e ad appena dieci anni partecipò alla sfilata dei lavoratori del [[Festa dei lavoratori|1º maggio]]. Il padre, invece, manteneva le proprie idee moderate ed era anzi in apprensione per l'ascesa dei [[bolscevichi]] in [[Russia]]<ref name = dbi/>.
Fuggito in [[Francia]], collaborò al settimanale del partito ''Il Grido del Popolo'' e al quotidiano filocomunista ''La Voce degli Italiani'', diretto da [[Giuseppe Di Vittorio]], ma si avvicinò anche ad ambienti marxisti eterodossi e strinse amicizia con [[Aldo Garosci]] e [[Franco Venturi]], militanti di [[Giustizia e Libertà]]. Ruppe con il Pcd'I dopo il [[patto Molotov-Ribbentrop]], nel [[1939]], e fu internato nel [[Campo d'internamento di Le Vernet|campo di concentramento di Vernet d'Ariège]] allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]].▼
Nel giugno 1919 la famiglia tornò a Fiume e Valiani assisté agli eventi che portarono alla formazione dello [[Stato libero di Fiume|Stato libero]], rimanendo colpito dalla figura di [[Gabriele D'Annunzio]]. La successiva caduta del presidente [[Riccardo Zanella]] sotto i colpi dei fascisti suscitò in lui la convinta avversione verso questi ultimi<ref name = dbi/>.
In prigionia conobbe un altro ex comunista, [[Arthur Koestler]], che divenne suo amico e gli dedicò un bel ritratto nel suo libro ''La schiuma della terra''. Nel [[1940]], dopo l'invasione tedesca della [[Francia]], Valiani riuscì ad evadere e rifugiarsi in [[Messico]]. Rientrato in [[Italia]] nel [[1943]] grazie ai buoni uffici dei [[Servizio segreto|Servizi Segreti]] del [[Regno Unito]], divenne esponente del [[Partito d'Azione]] nel [[Comitato di Liberazione Nazionale|C.L.N.A.I.]], organizzando, insieme a [[Sandro Pertini|Pertini]] e ad altri esponenti della resistenza antifascista, l'insurrezione dell'aprile [[1945]], e firmando, come rappresentante del Partito d'Azione nel seno del [[CLNAI|Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia]], la condanna a morte di [[Benito Mussolini]], eseguita a [[Mezzegra|Giulino di Mezzegra]] il 28 aprile [[1945]].▼
=== Attività politica ===
Dopo la guerra fu deputato nell'[[Assemblea Costituente (Italia)|Assemblea Costituente]] e quando il [[Partito d'Azione]] si sciolse, si ritirò dalla politica attiva e divenne giornalista. Aderì successivamente (1956-1962) al [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]] e, negli anni ottanta, al [[Partito Repubblicano Italiano]] (come indipendente). Tornato al giornalismo, collaborò con [[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]], [[L'Espresso]] e il [[Corriere della Sera]]. Fece parte del Comitato scientifico della [[Fondazione Luigi Einaudi (Torino)|Fondazione Luigi Einaudi]] di Torino. Fu nominato [[senatore a vita (ordinamento italiano)|senatore a vita]] nel [[1980]] da [[Sandro Pertini]].▼
Nel 1924 la prematura morte del padre lo costrinse ad abbandonare la scuola per mantenere la famiglia e trovò impiego alla Banca mobiliare. Non è chiaro dove avesse studiato fino ad allora: nel 1928 riportò di aver completato la seconda classe di un istituto tecnico, mentre in un secondo momento disse di aver frequentato il liceo Dante Alighieri di Fiume. Continuò la propria formazione in privato, seppur in maniera discontinua, accrescendo al contempo la propria cultura politica: a [[Sušak]] acquistava quotidiani stranieri di stampo socialista e liberale, mentre da Budapest, [[Vienna]] e [[Zagabria]] si faceva spedire riviste che lo misero in contatto con i classici del marxismo. Di grande rilievo la figura di Wilhelm Ippen, marito della zia materna, che gli faceva arrivare opuscoli di propaganda. Inoltre, prima delle cosiddette [[leggi fascistissime]], leggeva anche diversi giornali italiani di stampo indipendente o antifascista, come il ''[[Corriere della Sera]]'', ''[[Il Mondo (quotidiano)|Il Mondo]]'', l{{'}}''[[Avanti!]]'', ''[[La Giustizia (periodico)|La Giustizia]]'', ''[[La Voce Repubblicana]]'', ''[[l'Unità]]''<ref name= dbi>{{DBI|leo-valiani|Leo Valiani|autore=Andrea Ricciardi|anno=2020|volume=98|accesso=4 marzo 2022}}</ref>.
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Leo Valiani è stato il settimo e finora ultimo dei sette grandi di Milano tumulati nel [[Famedio]] del [[Cimitero Monumentale di Milano|Cimitero Monumentale]]<ref>{{Cita news|titolo=Famedio 2016|pubblicazione=http://mediagallery.comune.milano.it/cdm/objects/changeme:68459/datastreams/dataStream18303644310940449/content?pgpath=ist_it_contentlibrary/sa_sitecontent/sfoglia_news/notizie_primo_piano/tutte_notizie/consiglio_comunale/iscrizioni%20famedio%20monumentale%202016}}</ref>, insieme ad [[Alessandro Manzoni]], [[Carlo Cattaneo]], [[Luca Beltrami]], [[Bruno Munari]], [[Carlo Forlanini]], [[Salvatore Quasimodo]] (si veda [[Sepolture illustri del Cimitero Monumentale di Milano|sepolture illustri del cimitero monumentale di Milano]]).▼
▲Fuggito in [[Francia]], collaborò al settimanale del partito ''Il Grido del Popolo'' e al quotidiano filocomunista ''La Voce degli Italiani'', diretto da [[Giuseppe Di Vittorio]], ma si avvicinò anche ad ambienti marxisti eterodossi e strinse amicizia con [[Aldo Garosci]] e [[Franco Venturi]], militanti di [[Giustizia e Libertà]]. Ruppe con il Pcd'I dopo il [[patto Molotov-Ribbentrop]], nel
▲In prigionia conobbe un altro ex comunista, [[Arthur Koestler]], che divenne suo amico e gli dedicò un bel ritratto nel suo libro ''La schiuma della terra''. Nel
▲Dopo la guerra fu deputato nell'[[Assemblea Costituente (Italia)|Assemblea Costituente]] e quando il [[Partito d'Azione]] si sciolse, si ritirò dalla politica attiva e divenne giornalista. Aderì successivamente (1956-1962) al [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]] e, negli anni ottanta, al [[Partito Repubblicano Italiano]] (come indipendente). Tornato al giornalismo, collaborò con ''[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]'', ''[[L'Espresso]]'' e il ''[[Corriere della Sera]]''. Fece parte del
▲Leo Valiani è stato il settimo
== Opere ==
* {{Cita libro|titolo=Storia del Socialismo nel secolo XX|edizione=Collezione Giustizia e Libertà|editore=Edizioni U|città=Roma-Firenze-Milano|anno=1945}}
* {{Cita libro|titolo=Tutte le strade conducono a Roma
* ''L'avvento di De Gasperi. Tre anni di politica italiana'', Torino, De Silva, 1949.
* ''Storia del movimento socialista'', I, ''L'epoca della Prima Internazionale'', Firenze, La Nuova Italia, 1951.
* ''Il problema della nazione italiana'', in ''Dieci anni dopo. 1945-1955. Saggi sulla vita democratica italiana'', Bari, Laterza, 1955.
* {{Cita libro|titolo=Questioni di storia del socialismo|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1958
* {{Cita libro|titolo=Dall'antifascismo alla Resistenza|edizione=Collana Universale Economica n.269|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=1959}}
* {{Cita libro|titolo=Il partito socialista italiano nel periodo della neutralità 1914-1915 (in Appendice: Ricordi a zig zag di Alceste Della Seta)|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=1963}} - Nuova edizione aggiornata, Collana Universale n.751, Feltrinelli, 1977.
* {{Cita libro|titolo=La dissoluzione dell'Austria-Ungheria|edizione=Collana Biblioteca di Storia Contemporanea n.8|editore=Il Saggiatore|città=Milano|anno=1966}} - Milano, Il Saggiatore, 1985.
* {{Cita libro|titolo=La lotta sociale e l'avvento della democrazia in Italia 1876-1915|editore=UTET|città=Torino|anno=1976}}
* {{Cita libro|titolo=La sinistra democratica in Italia|editore=Edizioni della Voce|città=|anno=1977}}
* {{Cita libro|altri=con una testimonianza di [[Giovanni Spadolini]]|titolo=L'Italia di De Gasperi|editore=
* {{Cita libro|titolo=I Governi Spadolini e la lotta al terrorismo|edizione=Collana Quaderni di storia|editore=Edizioni della Voce|città=|anno=1983}}
* {{Cita libro|titolo=Scritti di Storia. Movimento socialista e democrazia|edizione=Collana Argomenti|editore=SugarCo Edizioni|città=Milano|anno=1983}}
* {{Cita libro|altri=Riflessioni e ricordi raccolti da [[Giorgio Pini]]|titolo=Sessant'anni di avventure e battaglie|editore=Rizzoli|città=Milano|anno=1983}}
* {{Cita libro|titolo=
* {{Cita libro|titolo=Testimone del Novecento|edizione=Collana Il filo rosso|editore=Passigli|città=Bagno a Ripoli (Firenze)|anno=1999|isbn=978-88-368-0542-6}}
* {{Cita libro|altri=con un saggio di [[Giorgio La Malfa]]|titolo=Discorsi parlamentari|editore=Il Mulino|città=Bologna|anno=2005|isbn=978-88-15-10656-8}}
* {{Cita libro|altri=A cura di [[David Bidussa]]. Presentazione di [[Giovanni De Luna (storico)|Giovanni De Luna]]|titolo=Leo Valiani tra politica e storia. Scritti di storia delle idee (1939-1956)|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=2008|isbn=978-88-07-99063-2}}
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* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.fondazionefeltrinelli.it/valiani/archivio|archivio personale di Leo Valiani}}
* {{cita web | 1 = http://www.fondazionefeltrinelli.it/valiani | 2 = bibliografia di tutti gli scritti di Leo Valiani | urlmorto = sì }}
{{Senatori a vita}}
{{Antifascismo}}
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