Bernard de Mandeville: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseNascita = 15 novembre
|AnnoNascita = 1670
|LuogoMorte = Londra, Hackney
|LuogoMorteLink = London Borough of Hackney
|GiornoMeseMorte = 21 gennaio
|AnnoMorte = 1733
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|Attività2 = filosofo
|Nazionalità = olandese
|Immagine = Mandeville1a.jpg
}}
 
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== Biografia ==
Bernard Mandeville o de Mandeville appartenne a una ricca famiglia di politici e medici olandesi. Le notizie sulla sua vita sono frammentarie.<ref>Sinora il luogo di nascita veniva indicato in [[Dordrecht]] che in alcune fonti risulta essere Dort, in altre Dordt, nomi che in effetti si riferiscono alla stessa città a poca distanza da [[Rotterdam]] così anche chiamata per brevità. Arne Jansen, studioso della vita e del pensiero di Bernard de Mandeville ha scoperto una Bibbia appartenente alla famiglia Mandeville, ora di proprietà di un collezionista privato, sulla quale è segnato il giorno, l'ora e il luogo di nascita del figlio Bernard nato a Rotterdam il 15 novembre 1670</ref> Si sa che frequentò fino all'ottobre del [[1685]] a Rotterdam la "Scuola Erasmiana di Grammatica" dove si tenevano corsi per la composizione oratoria. L'orazione composta da Mandeville al termine del corso intitolata ''De medicina oratio scholastica'' (Discorso scolastico sulla medicina) è rivelatrice del suo iniziale interesse per la medicina.
 
Il 17 settembre [[1686]] si iscrisse alla facoltà di [[filosofia]] dell'[[Università di Leida]] dove, sotto la guida di Burcherus de Volder, pronunciò una dissertazione filosofica dal titolo ''Disputatio philosophica de brutorum operationibus'' (Discussione filosofica su i comportamenti degli stupidi)<ref>Titolo probabilmente tratto da una frase di [[Seneca]] (in Sen. ep.121,24) «''tacitis quoque et brutis [sc. animalibus] ad vivendum sollertia est. (Anche gli animali muti e stupidi , quando si tratta della vita, diventano accorti)''»</ref> dove sostiene la completa mancanza di un'attività intellettuale negli animali, esseri sciocchi. Il 17 settembre e il 5 ottobre [[1690]] scoppiarono a Rotterdam dei tumulti a seguito della esecuzione capitale di Cornelius Costerman reo dell'uccisione di un esattore delle tasse. Il giovane Mandeville venne coinvolto insieme al padre in questi avvenimenti per aver composto e affisso pubblicamente una poesia [[satira|satirica]] contro il [[borgomastro]] della città che aveva condannato a morte il Costerman. Nella breve satira intitolata ''Sanctimonious Atheist Bernard'' presentava il borgomastro come un [[ateo]] che ipocritamente si atteggiava a moralista.
Si sa che frequentò fino all'ottobre del [[1685]] a Rotterdam la "Scuola Erasmiana di Grammatica" dove si tenevano corsi per la composizione oratoria. L'orazione composta da Mandeville al termine del corso intitolata ''De medicina oratio scholastica'' (Discorso scolastico sulla medicina) è rivelatrice del suo iniziale interesse per la medicina.
 
A seguito di questi avvenimenti tutta la famiglia Mandeville fu espulsa da Rotterdam nel [[1692]] e si trasferì ad [[Amsterdam]] dove dieci anni più tardi morì il padre, Michel. Nel frattempo, il 30 marzo [[1691]] Bernard si era laureato in [[medicina]] sotto la guida e l'insegnamento di Wolferd Senguerd con una tesi dal titolo ''Disputatio medica inauguralis de chylosi vitiata'', in cui analizzava il processo della [[digestione]] e evidenziava le principali cause dell'[[indigestione]]. Dopo la morte del padre, Bernard decise di trasferirsi in Inghilterra dove assieme all'attività letteraria, prima come traduttore poi come polemista satirico, esercitò la medicina nel settore delle malattie nervose avendo elaborato una [[terapia]] fondata sulla parola (''Treatise of the Hypochondriack and Hysterick Diseases'', [[1730]]). Per la sua attività di medico subì un'accusa e un successivo processo nel [[1693]] a [[Londra]] per averla praticata senza il regolare permesso.
Il 17 settembre [[1686]] si iscrisse alla facoltà di [[filosofia]] dell'[[Università di Leida]] dove, sotto la guida di Burcherus de Volder, pronunciò una dissertazione filosofica dal titolo ''Disputatio philosophica de brutorum operationibus'' (Discussione filosofica su i comportamenti degli stupidi)<ref>Titolo probabilmente tratto da una frase di [[Seneca]] (in Sen. ep.121,24) «''tacitis quoque et brutis [sc. animalibus] ad vivendum sollertia est. (Anche gli animali muti e stupidi , quando si tratta della vita, diventano accorti)''»</ref> dove sostiene la completa mancanza di un'attività intellettuale negli animali, esseri sciocchi.
 
Le fonti riferiscono che il 17 settembre del [[1694]] gli venne a [[Whitehall]] concesso il passaporto e che il 1º febbraio del [[1699]] sposò a St. Giles-in-the-Fields, Ruth Elisabeth Laurence, dalla quale ebbe, appena dopo un mese dal matrimonio, un figlio, Michael e, più tardi, una figlia, Penelope. Ulteriore traccia della sua vita è la partecipazione come [[interprete (lingua)|interprete]] al processo di divorzio del [[Henry Howard, VII duca di Norfolk|duca di Norfolk]] nel febbraio del 1700, per tradurre la testimonianza di una serva olandese del duca. Sappiamo infine che nel luglio del [[1723]] il Grand Jury del [[Middlesex]] pronunciò una denuncia, che non ebbe seguito, di opera socialmente dannosa nei confronti del libro a cui è legata la fama di Mandeville: ''[[La favola delle api]]'' (''The Fable of the Bees'').
Il 17 settembre e il 5 ottobre [[1690]] scoppiarono a Rotterdam dei tumulti a seguito della esecuzione capitale di Cornelius Costerman reo dell'uccisione di un esattore delle tasse. Il giovane Mandeville venne coinvolto insieme al padre in questi avvenimenti per aver composto e affisso pubblicamente una poesia [[satira|satirica]] contro il [[borgomastro]] della città che aveva condannato a morte il Costerman. Nella breve satira intitolata ''Sanctimonious Atheist Bernard'' presentava il borgomastro come un [[ateo]] che ipocritamente si atteggiava a moralista.
 
A seguito di questi avvenimenti tutta la famiglia Mandeville fu espulsa da Rotterdam nel [[1692]] e si trasferì ad [[Amsterdam]] dove dieci anni più tardi morì il padre, Michel. Nel frattempo, il 30 marzo [[1691]] Bernard si era laureato in [[medicina]] sotto la guida e l'insegnamento di Wolferd Senguerd con una tesi dal titolo ''Disputatio medica inauguralis de chylosi vitiata'', in cui analizzava il processo della [[digestione]] e evidenziava le principali cause dell'[[indigestione]].
 
Dopo la morte del padre, Bernard decise di trasferirsi in Inghilterra dove assieme all'attività letteraria, prima come traduttore poi come polemista satirico, esercitò la medicina nel settore delle malattie nervose avendo elaborato una [[terapia]] fondata sulla parola (''Treatise of the Hypochondriack and Hysterick Diseases'', [[1730]]). Per la sua attività di medico subì un'accusa e un successivo processo nel [[1693]] a [[Londra]] per averla praticata senza il regolare permesso.
 
Le fonti riferiscono che il 17 settembre del [[1694]] gli venne a [[Whitehall]] concesso il passaporto e che il 1º febbraio del [[1699]] sposò a St. Giles-in-the-Fields, Ruth Elisabeth Laurence, dalla quale ebbe, appena dopo un mese dal matrimonio, un figlio, Michael e, più tardi, una figlia, Penelope.
 
Ulteriore traccia della sua vita è la partecipazione come [[interprete (lingua)|interprete]] al processo di divorzio del [[Henry Howard, VII duca di Norfolk|duca di Norfolk]] nel febbraio del 1700, per tradurre la testimonianza di una serva olandese del duca.
 
Sappiamo infine che nel luglio del [[1723]] il Grand Jury del [[Middlesex]] pronunciò una denuncia, che non ebbe seguito, di opera socialmente dannosa nei confronti del libro a cui è legata la fama di Mandeville: ''[[La favola delle api]]'' (''The Fable of the Bees'').
 
Bernard morì la domenica mattina del 21 gennaio [[1733]] ad Hackney. La notizia della morte è registrata nella parrocchia di St. Stephen, in Coleman Street a Londra.
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=== Le passioni nella vita dell'uomo ===
La vita dell'uomo risponde a «un composto di diverse [[passione (sentimento)|passioni]] ciascuna delle quali, se viene eccitata e diventa dominante, di volta in volta lo governa, lo voglia egli o meno». Le passioni predominanti sono l<nowiki>{{'</nowiki>}}''amor di sé'' (self-love) e l<nowiki>{{'</nowiki>}}''amor proprio'' (self-liking): il primo coincide con l'[[istinto]] di autoconservazione di cui aveva scritto [[Thomas Hobbes|Hobbes]], mentre l'amor proprio si rifà alla concezione dell{{'}}''amour-propre éclairé'' (amor proprio illuminato) di [[Pierre Nicole]], ossia a quel desiderio [[innatismo|innato]] che ha l'uomo di essere apprezzato e lodato per le sue azioni.
 
=== L'origine della società ===
È l'amor proprio che spinge gli uomini ad associarsi sin dall'originario [[stato di natura]] e non l'istinto sociale aristotelico e neppure il potere assoluto del [[Leviatano]] di Hobbes.
 
Nell'opera ''Ricerca sull'origine della virtù morale'' del [[1714]] Mandeville riprende la teoria [[libertinismo|libertina]] dell{{'}}''impostura'' politica delle religioni sull'origine della società secondo la quale tutte le manifestazioni storiche della divinità sono il risultato di volontà umane tese al controllo politico della società tramite il radicamento [[superstizione|superstizioso]] nell'animo umano dei principi di obbedienza alle leggi, del rispetto dell'autorità, del controllo sociale dei comportamenti privati.
 
Dal [[1728]] il suo pensiero sociale muta avanzando un'originale teoria [[evoluzionismo (scienze etno-antropologiche)|evoluzionista]] della società. Partendo dall'originario nucleo della famiglia e dagli elementi costitutivi di essa, Mandeville ipotizza tre momenti fondamentali dell'evoluzione della società: all'inizio gli uomini collaborano tra loro per la paura e per organizzare una difesa dalle bestie feroci, quando poi il pericolo è rappresentato da altri uomini, gli stessi per difendersi si uniscono in gruppi di famiglie, in [[clan]] ed infine, terzo decisivo momento dello sviluppo sociale è l'invenzione della [[scrittura]].
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=== La politica ===
Sul piano politico critica sia il [[contratto sociale|contrattualismo]], la teoria politica che concepisce lo stato come originato da un contratto sociale tra i cittadini e il potere, sia la teoria contrapposta dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''umanesimo civico'' ([[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]], [[Francesco Guicciardini|Guicciardini]]) concezione che ha sempre creduto che tutto ciò che danneggia l'ordinata vita sociale, sia che venga dall'esterno o che abbia messo radici all'interno dello stato, siano gli stessi cittadini a doverlo combattere in ogni modo per estirparlo. Mandeville preferisce schierarsi in favore della tradizione che si richiamava alla ''Ancient Constitution'', a quella Costituzione non scritta che regolava la vita politica inglese. Nel dibattito politico del suo tempo fu un sostenitore del partito [[whig (Regno Unito)|whig]] e soprattutto della politica di [[Robert Walpole]].
 
== La critica del suo pensiero ==
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* ''Typhon: a Burlesque Poem'' (1704)
* ''Aesop Dress'd, or a Collection of Fables writ in Familiar Verse'' (1704)
* ''The Planter's Charity'' (1704)
* ''The Virgin Unmasked'' (1709, 1724, 1731, 1742)
* ''Treatise of the Hypochondriack and Hysterick Passions'' (1711, 1715; 2ª edizione ampliata 1730); trad. it. ''Trattato sulle malattie ipocondriache e isteriche'', a cura di D. di Iaso, Lecce, Multimedia, 2009.
* ''The Fable of the Bees'' (1714, 1723, 1724); trad. it. *"La favola delle api", a cura di T. Magri, Roma-Bari, Laterza, 1987.
**{{Cita libro|editore= Clarendon Press|cognome= Mandeville|nome= Bernard de|titolo= Fable of the bees. 1|città= Oxford|accesso= 13 luglio 2015|data= 1924|url= https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=5857188&search_terms=DTL5}}
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* ''The Origin of the Honour and the Usefulness of the Christianity in War'' (1732); *"Ricerca sull'origine dell'onore e sull'utilità del cristianesimo in guerra", a cura di A. Branchi, Firenze, La Nuova Italia, 1998.
* "Letter to Dion" (1732)
* ''Sociabilità. Vizi privati benefici pubblici'', (Contiene: The female Tatler; La favola delle api, Ricerca sull'origine dell'onore e sull'utilità del cristianesimo in guerra); Liberilibri, Macerata 2004.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Alessandro Chiessi, ''Bernard Mandeville. Corruzione, umorismo, male minore'', Mimesis, 2018.
* Francesca Pongiglione, ''Bernard Mandeville. Tra ragione e passioni'', Studium, 2013.
* Mauro Simonazzi, ''Mandeville'', Carocci, 2011.
* Riccardo Donati, ''Le ragioni di un pessimista. Mandeville nella cultura dei Lumi'', ETS, 2011;
* Mauro Simonazzi, ''Le favole della filosofia. Saggio su Bernard Mandeville'', Franco Angeli, 2008;
* Gaetano Vittone, ''Vita e qualità della vita. Saggio su Mandeville'', Editore RubettinoRubbettino, 2005;
* Andrea Branchi, ''Introduzione a Mandeville'', Editore Laterza, 2004;
* Domenico Taranto, ''Abilità del politico e meccanismo economico. Saggio sulla "Favola delle api"'', Edizioni Scientifiche Italiane, 1982.
* Emanuela Scribano, "Natura umana e società competitiva. Studio su Mandeville", Feltrinelli, 1980.
* ''La favola delle api'', a cura di Tito Magri, Biblioteca Universale Laterza, Roma-Bari, 1997
* L. Geymonat, ''Storia del pensiero filosofico e scientifico'', vol. III, cap. II
* ''Sociabilità'', Vizi privati, benificî pubblici, a cura di Daniele Francesconi, Liberilibri, Macerata, 2004
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaM/MANDEVILLE_%20LA%20FAVOLA%20DELLE%20API_.htm|Testo integrale in italiano de ''La favola delle api''}}
 
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